apostolo (2018)

Ci sono delle scene veramente molto crude. Sinceramente ho apprezzato questo film..

Un gioiello folk horror in cui spiccano la fotografia, i costumi, la scenografia e il trucco.
La trama, seppur non particolarmente entusiasmante, si sviluppa in modo scorrevole.
Nonostante l'assenza di colpi di scena o suspense, riesce a catturare piacevolmente l'attenzione.
Consigliato agli amanti del genere folk.

Non male soprattutto per quanto riguarda l'ambientazione e la trama. Un pò lento forse ma si lascia guardare piacevolmente.

Più thriller che horror
Buono a livello di recitazione, fotografia, costumi e scenografia.
Trama semplice, non proprio chiarissimissima ed abbastanza scorrevole.
Non mi ha fatto ne sussultare ne sbadigliare.
Da vedere quando non si hanno troppe pretese.

Il primo film del nuovo anno è questo sorprentende quanto molto valido film targato Netflix. Trama molto avvicente, si perde un po' tra qualcosa di surreale e credenze popolari e riti.. violenza ben fatta ed apprezzata.
Location suggestive come la buona fotografia e gli effetti speciali.
Il bene vince sul male, non sempre..

Dan Stevens: attore conosciuto, che si prende il suo spazio con assoluto piacere. ottima la sua recitazione dall'inizio alla fine.
Lucy Botnton: la graziosa attrice inglese ha uno fascino e carisma e prende un ruolo importante. Buona recitazione
Mark Lewis Jones: buona recitazione la sua parte da "villan" quotato e garante nel ruolo

Il regista, poco affermato, nel cinema che conta, si ritaglia con questa pellicola uscita su Netflix un taglio importante del cinema horror, sanguinario. Cura trama, location e fotografia. Da' spessore anche alla trama cercando di far creder il tutto un filo credibile, alla fine "molto visionario" quello che c'è dietro ma è un ottimo prodotto.

Uno dei migliori film sul genere thriller horror usciti su netflix. Da vedere !

Gareth Evans si cimenta con l'horror-drama della comunità semi-chiusa che vive su un isola lontano dall'influenza della corona inglese che nel 1905 contava ancora su di un vasto impero. Approcciato l'inizio con l'entrata in scena di Thomas, ben interpretato da Dan Stevens attore che ha già dimostrato il suo talento nella serie pseudocomix in cui intrepreta Legione, figlio di Magneto, il film nonostante tutto ingrana. Sebbene all'inizio la narrazione sembra lenta e odivaga la storia riesce a spiegare tutto narrativamente creando tensione e aspettativa nello spettatore, fino ad un finale violento ma anche efficace,che non indulge nel lieto fine, anzi.

SPOILER
E soprattutto una storia sulla fede, in dio e negli uomini, in cui Thomas ha perso oramai fiducia, l'unica cosa che lo coinvolge è salvare la sorella. Ottimo cast per un film horror che usa abilmente pochi effetti speciali ma narrativamente si appoggia a piccoli colpi di scena e confronti serrati che nella seconda parte porteranno l'intera comunità a mettersi in discussione. Soprattutto la parvenza di onestà e normalità sara sconvolta dalla violenza umana che porterà ancora una volta a cercare colpevoli in innocenti e a distruggere quel poco di buono che era stato messo in piedi.
Finale aperto...

SPOILER

Fra orrore e mistero, un film di atmosfera coinvolgente e che funziona alla grande.
Uno dei migliori horror prodotti da Netflix, ne consiglio la visione per gli amanti del genere.

Un'occasione sprecata.
Con qualche accortezza in più poteva essere un buon prodotto.

La prima volta che l'avevo visto non ero riuscito a finirlo, ero arrivato più o meno a metà, e tutto sommato mi era rimasto impresso, adesso avendo un pò di tempo libero me lo sono guardato tutto e devo ammettere che come risultato non è malvagio, seppur costernato da alti e bassi.
Come dichiara lo stesso regista e sceneggiatore Gareth Evans, Apostolo è la dimostrazione che per fare paura un film non ha bisogno di fantasmi, mostri o presenze soprannaturali: basta l'essere umano. Certo, un elemento fantastico persiste anche in questa storia, ma non è realmente da là che l'orrore nasce e si sviluppa.
il tema centrale dell'intero film punta i riflettori (e le riflessioni) sul pericolo in cui si mette l'uomo che abbandona la razionalità per affidarsi totalmente a venerazioni retrograde e violente. La fine della ragione, direbbe qualcuno, un ritorno all'età buia dell'umanità, il rifugiarsi in convinzioni retrive e primitive: ecco cosa ci fa paura.
Il ritmo incalza dopo la prima ora e questo rende il film parecchio soporifero nella prima parte, le 2 ore di film le ho trovate veramente eccessive e ahimè questo ha inciso parecchio sul valore della pellicola. La seconda parte invece cambia registro, assistiamo a una sequenza di scene abbastanza soddisfacenti sia da un punto di vista narrativo, sia (ma qua di più) da un punto di vista estetico.
Un'altro aspetto poco carino sono gli effetti sonori, troppo assilanti e pulsanti, mi hanno dato quasi fastidio.
Positiva invece l'interpretazione degli attori, con un ottimo Dan Stevens nei panni di Thomas.
Infine, Netflix ci "regala" un horror non banale e gustabile, ma con qualche difettucio in sceneggiatura soprattutto nella prima parte.

Brutto assai, poi l'attore protagonista (non Sheen eh) è veramente un cane.

Gareth Evans dopo aver riscritto le regole del cinema action asiatico con i due ottimi "The Raid" confeziona una pellicola piuttosto atipica,una sorta di thriller che strizza più di un occhio all'immortale "The Wicker Man" con la sua straniante comunità religiosa, per poi verso il finale trasformarsi in un delirante horror esoterico che non può non ricordare Lovecraft.
Non aspettatevi colpi di scena improvvisi o ritmo incalzante,anzi la storia si sviluppa lentamente,andando a costruire un racconto affascinante ed intrigante che cambia più volte registro narrativo mantenendo inalterato il coinvolgimento.
Molto bene anche l'aspetto tecnico,in particolare la fotografia,decente la recitazione e abbastanza cruenti alcune scene di violenza (c'è una tortura assolutamente da brividi).
Di contro si può secondo me trovare una durata forse eccessiva,e la scarsa caratterizzazione dei personaggi.
Mal di poco comunque perché il film risulta ugualmente coinvolgente ed interessante,vedremo cosa riuscirà a fare questo autore in futuro,le capacità non mancano di sicuro.

Il film è sulla falsa riga di "The Wicker Man" (di cui consiglio la visione dell'originale degli anni 70 e trascurare quella schifezza di remake con Nicholas Cage), con l'unica differenza che questa volta si tratta di una sceneggiatura un pò più vicina ai clichè orrorifici odierni(anche se ben camuffati dietro ad una sceneggiatura esageratamente articolata).
Non è male; quasi mi verrebbe da classificarlo come un film drammatico piuttosto che horror, dal momento che il lato orrorifico lo si intravede solo in un paio di personaggi dal basso profilo(a cui si da parecchia importanza nel finale) e a due o tre scene "gore" che, a mio avviso, erano anche superflue.
Tuttavia la regia e la fotografia sono abbastanza buone, nonostante ho trovato la prima parte un pò troppo lunga e noiosa e alcune situazioni non erano abbastanza chiare, creando confusione e presentando di tanto in tanto dei cali di ritmo che potevano essere tranquillamente evitati.
Poi c'è anche da dire che il tema delle sette religiose lo stanno cominciando ad inflazionare e strumentalizzare quanto gli zombi, i vampiri e le possessioni; ragion per cui(sopratutto per chi ha un ottimo Background cinematografico) non presenta poi tutta questa originalità.
Bella comunque la resa dei personaggi che, in fin dei conti, non risulta banale o commerciale; idem per la fotografia e il montaggio.
Discreto per passare una serata; sicuramente molto meglio di tanti altri filmetti horror come quelli a cui ci hanno abituato ultimamente....su questo non si discute(ma dovrebbe essere la norma in teoria).

Mistery orrorifero in costume lento, teso e violento.
L'aspettativa di un'implacabile resa dei conti fra il misterioso e determinato protagonista e "l'isola" è servita da dio nella prima parte.
Aspettativa che

SPOILER

l'inizio è davvero intrigante ed in fin dei conti il film è anche originale sia per il tema trattato che per l'ambientazione. Gareth Evans dirige sapientemente una sceneggiatura alquanto articolata e la fotografia esalta bene i suggestivi paesaggi. Tuttavia prima della conclusione finale sembra smarrirsi un pò e vengono inserite un paio di scene gore non si sà fino a che punto necessarie; l'eccessiva durata è il tallone d'Achille di questa pellicola che porta soprattutto nella parte centrale ad una caduta di tono. Accorciarlo di una ventina di minuti lo avrebbe reso indubbiamente più godibile e coinvolgente di quello che è!

Film di una noia disarmante, ritmo veramente molto lento e il protagonista Dan Stevens recita facendo un sacco di smorfie eccessivamente inutili.

Non male questo film, ha il pregio di tenere alta la tensione per tutta la durata della pellicola. Il punto di forza e' sicuramente la location, davvero molto suggestiva. Non mi ha convinto la recitazione del protagonista e il suo doppiaggio di basso livello. Ha dei difetti, ma nel complesso una visione e' consigliata

Seppur un po' scopiazzato qua e là, risulta un prodotto ben fatto, cui una un filino più breve avrebbe forse giovato. Crea subito un certo livello di tensione e alcune sequenze sanguinose son davvero gustose; peccato che sembri perdere qualcosa nel finale, ma quanto meno risparmia allo spettatore un finale zuccheroso che avrebbe assolutamente stonato con la durezza della storia narrata. Nel complesso risulta un prodotto godibile, ma certo non memorabile.

Il primo tempo non lasciava presagire nulla di buono a causa di troppe lungaggini e di una sceneggiatura campata per aria, ma nella seconda parte si risolleva abbastanza e si fa seguire, accelera il ritmo e diventa un horror a tutti gli effetti, altro che thriller come qua viene segnalato. Più che sufficiente.

Confusionario, vengono un pò buttate un pò di idee ed intenzioni qua e là, ma si risolve tutto nel sangue e nel gore. Non c'è un personaggio con cui è possibile simpatizzare, o cmq di spessore. Insomma da metà film non aspettavo altro venisse sganciata una bomba atomica sull'isola per far finire lo strazio.

Apostolo propone due variabili interessanti fin dal suo inizio: un culto misterioso in un'isola sperduta (alla Wicker man) ed un protagonista dal passato altrettanto misterioso, almeno fino ad un certo punto del film. Di lui si sa soltanto che è il fratello di una donna rapita e tenuta prigioniera da questo culto a scopo di riscatto. Queste due variabili sconosciute introducono fin da subito in un contesto sinistro e minaccioso.
Un culto particolare che mescola credenze cristiane e pagane, capace di attrarre individui ai margini della società e facili prede di falsi profeti. Cristinaesimo e paganesimo dove il primo elemento è solo di facciata ed il secondo la sua parte più oscura. Non è un dio benevolo, tantomeno propenso al perdono. Ma peggiore di questo sono gli uomini che parlano in suo nome, tanto che la divinità stessa è sottomessa all'uomo stesso. Di conseguenza la comunità è sottomessa ai falsi profeti.
Evans affronta un genere che sta praticamente all'opposto delle pellicole dirette finora. Tanto erano dinamiche ed adrenaliniche Merentau ed i due Raid, quanto caratterizzato da cadenze lente ed inquietanti questo Apostolo. Non è un film perfetto, anzi tuttaltro, perchè l'eccsso di tematiche in qualche modo soffocano l'elemento horror del film, anche se emerge più chiaramente nella seconda parte. Bisogna dare atto comunque che non si lascia trasportare da spaventi facili, stile jump scares, praticamente assenti per tutto il film. Inoltre la durata è un po' eccessiva e malgrado questo alcuni personaggi rimangono appena abbozzati. Malgrado tutto è un film che ho apprezzato, se non altro riesce ad essere molto violento senza essere gratuito o compiaciuto. Qualche richiamo a Lovecraft, che è uno scrittore che adoro e di conseguenza me lo ha fatto apprezzare ancora di più.

Bella fotografia con l'isola incontaminata e tanti giochi di luci, buona la regia che salta da una scena all'altra senza troppi intoppi , così così il montaggio un pò farriginoso nei combattimenti sceneggiatura con alcuni buchi tra cui personaggi che saltano fuori dal nulla e sono poco se non per niente caratterizzati .
Evidenti scopiazzature a Wicker man e I diavoli. Insomma bene ma niente di più.

E' un periodo che non riesco più a trovare soddisfacenti i film che guardo.... Ogni volta resto deluso e trovo montagne più o meno grandi di difetti in quasi tutte le pellicole . Forse sono depresso o forse sto diventando sempre più noioso e pignolo e non riesco a sospendere l 'incredulità durante la visione di certe scene .... Tutta questa premessa sproloquiosa per dire che anche questo " Apostolo " prodotto da Netflix non mi è piaciuto molto . Eppure non è girato male ( Gareth Evans sembra che ci sappia fare ) , ha delle belle scenografie ( le isole nordiche con la loro luce bassa ) , un cast discreto ( soprattutto Michael Sheen ) ed uno spunto accattivante ( la setta segreta autoisolata dal mondo ) , però ho trovato la trama molto assurda e senza senso , con protagonisti piuttosto stereotipati ( da subito si capiva come sarebbero finiti i vari personaggi ! ) e con un' abbondanza inaspettata di scene parecchio gore nella seconda parte . Perciò , alla fine , per tutti questi motivi e per l' incomprensibilità di alcuni fatti non ben spiegati ( perchè nessuna Autorità interviene sull' isola ? Da dove salta fuori " Lei " e perchè viene nutrita così ?? ) , non riesco a dare un voto sufficiente a questa pellicola . Quindi si becca un 5 - ...

no, non mi è proprio piaciuto. parte abbastanza bene ma poi si perde, non mi ha né coinvolta né intrattenuta, anzi mi ha molto annoiata. dal trailer sembrava bello ed invece no!!! il protagonista non mi è piaciuto come ha recitato.

Valido, ma una mezza occasione sprecata.
Parte benissimo: tensione super, bell'ambientazione con una natura esanime e confinata ad una dimensione lontana dalla civiltà, premessa narrativa molto interessante.
Poi, dopo un'oretta, sembra che abbiano buttato la sceneggiatura e proseguito a tentativi, toccando diversi argomenti ma risolvendone ben pochi.
Tutto sommato il film riesce anche ad avere una conclusione discreta, ma la parte centrale sembra fatta con un po' di fretta.

Veramente una sorpresa in positivo, intrattiene nonostante la durata con una bella atmosfera e del gore molto efficace. Consigliato.

La premessa era anche discretamente interessante, la pellicola ha una buona fotografia, un'inquietante ed efficace colonna sonora, e delle performance accettabili da parte del cast. Il vero problema viene fuori con sceneggiatura e storia: decisamente insufficienti, quasi da B-movie.
Nel complesso parliamo dell'ennesimo film mediocre stile Netflix

Bene... ora vi dico com'è andata.

All'inizio c'era una sceneggiatura, un regista con la sua troupe, diversi attori di varia levatura e tutti gli altri ammennicoli per farci un film.

Hanno iniziato a girare e poi, alla prima distribuzione di cestini del catering in cui la concorrenza deve aver ficcato ricche dosi di allucinogeno, è iniziato 'sto carosello di roba che non riesce a decidere s'è più inutilmente priva di senso, comica, ributtante o delirante.

Avete presente un capo ed una coda? Ecco, qui potete scordarveli.

Spero comunque che cast e interpreti ora siano in via di recupero.

Era un po' che aspettavo una pellicola nuova sui culti religiosi. Il bravo regista Gareth Evans (belli "The Raid" e "The Raid 2") si fa ispirare da cult come "The Wicker Man", "Il Grande Inquisitore" e "I Diavoli" (come ammesso anche da lui stesso) e realizza un bel mistery thriller in costume, carico di tensione e con esplosioni di grande violenza. Anzi, nella seconda parte si sfocia nel fantasy/horror, con degli inserimenti che inizialmente potrebbero far storcere il naso, ma che con il prosieguo riescono a convincere. Bravo Dan Stevens
Probabilmente uno dei migliori film di Netflix.

La butto li... ma ci sarebbero le basi per un sequel?