Due cugini si recano in Polonia dopo la morte della nonna per visitare i luoghi da dove proviene la loro famiglia. I due finiscono con il partecipare a un tour sull'Olocausto.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Povero scarno film sia di sceneggiatura sia di messa in scena. Il rapporto appena raccontato su due cugini di cui uno gravemente depresso, che lascia lo spettatore nella completa indifferenza.
Sincero in un anno in cui è uscito un film come The Substance non si capisce come mai abbia dovuto competere con pellicole come questa oppure Anhora.
Due film che nella migliore delle ipotesi sono semplicemente gradevoli.
Onesto , ma al di là delle sfacettature della personalità dei protagonisti non è che la sceneggiatura sia poi sto granchè .. Qualche buon momento , soprattutto da parte del giustamente premiato con l' Oscar Caulkin , Eisenberg ok , ma da gli altri poco da ricordare .
Visitiamo la Polonia e i campi di concentramento sotto l'ottica del viaggio di due fratelli molto diversi tra loro.
Si sorride con la sofferenza nel cuore per i milioni di morti dell'olocausto. Buona l'alchimia dei due attori protagonisti ma alla fine il film non eccelle su nessun argomento.
Mi capita spesso di pensare a cosa sono stati in grado di fare e e a cosa sono sopravvissuti i miei nonni, proprio in relazione alla seconda guerra mondiale, e il paragone con la mia vita e in generale con la mia generazione è impietoso. Io ce l'avrei fatta? Io sarei sopravvissuto? Meglio non pensarci. Il film è un po' questo, con la messa in scena di piccoli dolori odierni messi in relazione col dolore storico. Il tutto inserito nella dinamica da buddy buddy e da road movie tipico americano, con una sceneggiatura brillante e attori con una buona chimica. Tutto bello, no? Ni. Il film parte anche bene ma non fa mai davvero un salto di qualità nel racconto, con la discesa nel dolore storico che non tocca mai le corde giuste e l'approfondimento delle dinamiche relazionali che non scava mai davvero sotto la superficie. Forse Eisenberg cercava di fare un lavoro più autoriale e arthouse, inquadrando un semplice momento, un semplice viaggio, senza dare un punto di vista ben preciso, ma il film risulta fin troppo convenzionale e scolastico per essere ciò.
Culkin si mangia la scena, il film è lui (ma è giusto premiarlo come non protagonista, quando invece è più protagonista dello stesso protagonista?), mentre trovo Eisenberg sempre respingente coi suoi soliti ritratti di maschietti nevrotici piccoli piccoli, lo preferisco come Zuckerberg l'anticristo. In mano ad altri cineasti, tipo Payne o Linklater sarebbe stato un piccolo capolavoro.
Non l'ho trovato tanto male, un road/buddy movie che con i toni leggeri della commedia tratta il tema dell'Olocausto, c'è il contrasto tra i 2 cugini, diametralmente opposti anche nei confronti della vita. Col procedere della visione si perdono in po' i toni e la leggerezza della commedia per cedere (giustamente) il passo a momenti di riflessione più intimi e personali. Il finale lascia un senso di incompiuto.
Il tema dell'Olocausto funge da cornice nel rapporto fra due cugini ebrei in viaggio nella Polonia, per vedere la città di origine della nonna di loro, deceduta da poco tempo. Eisenberg sceglie un racconto on the road dalla struttura semplice e funzionale. Due individui differenti tra di loro, ma se il primo (David) è una persona piuttosto formale, il secondo (Benji) è decisamente più estroverso, più portato all'empatia con gli altri, ma più problematico. A Real Pain si regge sull'alchimia tra i due attori nello sviluppare questo rapporto di amore/odio abbastanza irrisolto nel suo complesso. Penso che i due personaggi simboleggino in qualche modo il mondo ebraico post Olocausto: David, malgrado le ferite, si tiene le cicatrici e va avanti, mentre il secondo tutto rimane irrisolto ed incerto. un film piuttosto personale.
Il nuovo film di Jesse Eisenberg da regista ricalca in maniera abbastanza fedela la tipica commedia drammatica indipendente che si è venuta a creare nel corso del nuovo millennio in America, sfrutta un archetipo abbastanza efficace, quello di mettere insieme due caratteri diametralmente opposti ma legati da un elemento imprescindibile, in questo caso la nonna venuta a mancare da poco, è così che inizia il viaggio di questi due cugini alla scoperta delle loro origini in Polonia, luogo dove ha vissuto per tanto tempo l'amata nonna, ma questo elemento magari passa in secondo piano, in realtà è tutto un pretesto per mostrare due caratteri apparentemente inconciliabili progressivamente scoprirsi e andare a ricreare un rapporto che sembrava inizialmente perduto, Eisenberg interpreta il cugino che si è sistemato, a cui sembra vada tutto bene, si è sposato e da poco ha avuto una figlia, ha un buon lavoro e sembra cavarsela nonostante una personalità particolarmente introversa, il cugino, interpretato da Kieran Culkin invece sembra diametralmente all'opposto, è parecchio estroverso ma nonostante questo è una persona sola, con una sofferenza interiore anche accentuata dalla perdita recente della nonna, che si intuisce essere la persona con cui aveva il maggior legame, l'impressione che da è quella di essere una persona smarrita che non sa esattamente cosa fare della sua vita, complice anche il look trasandato.
Sulla costruzione di questi due personaggi la sceneggiatura crea svariate sequenze che li mostra alle prese con questo viaggio di gruppo in Polonia, un viaggio nel dolore del passato e nella consapevolezza del presente, portando i due protagonisti verso una reciproca comprensione che sembra poter porre rimedio alle mancanze degli anni precedenti, mostrando come i due si siano progressivamente allontanati con l'evolvere delle proprie vite, in particolare il personaggio di Eisenberg alla luce degli impegni tra famiglia e lavoro sembra aver totalmente trascurato il cugino con cui un tempo aveva uno stretto legame.
Gradevole, non particolarmente originale, ma funziona sotto il punto di vista prettamente emotivo, tra momenti di lieve comicità e qualche discesa drammatica nei rapporti tra i due.