Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Cameron dopo il "Titanic" non riesce più a proporci qualcosa di nuovo. Il meccanismo di Avatar è lo stesso del "Titanic". Uomo e donna, se là di estrazioni sociali diverse, qua addirittura di razze diverse, a causa di circostanze del tutto fortuite si incontrano e innamorano. Là,dopo la scena amorosa in macchina, arriva l'iceberg, qua il caterpillar che vuole spianare la terra per il prezioso materiale contenutovi dentro. Il meccanismo, uguale già dai tempi di Terminator, ragazza e ragazzo di epoche diverse si incontrano,fanno l'amore nel motel e poi vengono attaccati dal Terminator, inizia a diventare evidente. Una bella e commovente metafora della società occidentale irrispettosa ,un film però inutile per il pubblico americano incapace di leggerlo. Il bimbominkia americano si sarà sicuramente concentrato sulla spettacolare grafica, sul divertente "giochino" degli avatar, le soundtrack da scaricare al più presto sul suo I-Phone, la love story tra l'umano e la Na'vi e avrà sicuramente pensato che loro sono i buoni Na'vi , mentre i cattivi, quelli contro l'America, sono gli uomini. Bello, anche se troppo lungo.