collateral beauty (2016)

Versione riveduta de "Il Canto di Natale" in cui il protagonista è un uomo affranto e distrutto dalla perdita prematura della propria figlia. Non riuscendo ad accettare la realtà, s'immagina dialoghi con tre entità "colpevoli" di quanto accaduto: Tempo, Morte, Amore. Chiusosi in sé, tre amici e soci che vedono la loro azienda andare a rotoli, ed a loro volta con problemi irrisolti ciascuno verso una delle entità di cui sopra, decidono di ingaggiare tre attori per convincerlo a cedere l'azienda e farlo riprendere. Non vado oltre per non togliere la "sorpresa" a chi vorrà vederlo.
C'è poco da dire, con cotanti attori parliamo di attorialità ai massimi livello, ma secondo me qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare, specie sui dialoghi. A me è parso incisivo solo quello di Tempo.

...polpettoso!

Non sono un gran appassionato del genere ma l'inizio interessante incuriosisce. Film discreto. Peccato nonostante la trama originale non decolli mai veramente rimanendo un po' piatto. Norton un po' sottotono. Bella la fotografia anche se New York periodo natalizio si è vista troppe volte. Finale, a mio avviso, troppo patetico e banale se paragonato al resto del film.

Mi è sembrato un po' un mezzo pasticcio questo film formato da un cast a dir poco stellare. L'idea non è male, cose piacevoli ce ne sono anche, emozionante il colpo di scena finale..ma la sceneggiatura in generale non convince assolutamente. Personaggi caratterizzati piuttosto male in maniera fin troppo superficiale. Poco chiare alcune dinamiche ed altre decisamente assurde. Mi verrebbe da dire un vero peccato. Si sarebbe potuto fare molto di meglio. Almeno gestire la storia in maniera più chiara e veritiera e meno fantasiosa ed interpretativa.

Emozionante!

"Una tremenda sproporzione tra l'ambizioni e gl'esiti", "tram'assurda compres'un colpo di scèna ancor più ridìcolo della premessa", "chiusura d'una trilogia su vita & morte nel rapporto genitore-figlio dopo 'Alla ricerca della felicità' e 'Sette Anime'", con Will Smith che s'autoproduce un film più mucciniano dello stesso Muccino, un'elaborazione del lutto "maneggiata con tale superficialità da rappresentare un'operazione che si squalifica da sé, così bramosa di strappare lacrim'e consensi" e "con morale natalizia che prevede la somma scoperta della «bellezza collaterale, il legame profondo con tutte le cose»", "classico film che si presta più alla raccolta d'aforismi da schiaffare s'un social a caso, alcuni smielati altri semplicemente sciocchi", "impianto scomodamente teatrale, sagra del dolore che si fa intrattenimento, col cast più blasonato ma peggio impiegato dell'anno", twist "deliranti, schizofrenici, paradossali e retorici". In casi come questo i recensori non indugian'ad accettar'il guanto della sfida col regista e lo sceneggiatore, un David Frankel e un Allan Loeb dalle filmografie orripilanti, e rivaleggiano a chi le spara più grosse. Stavolta direi ch'i "professional reviewers" abbiano stravinto, e di sicuro non è un complimento. Almeno Frankel un paio di punti a proprio favore ce li ha: ammette che su questioni esistenziali di portata simile abbiano fallito tutti, dagl'artisti alla scienza, dalle religioni a qualsiasi altra "cretinata intellettualoide" (certo: compresa la sua ch'oscilla fra Dickens e Capra), e "la pomposa pretesa di star viaggiando al di sopra della media delle riflessioni" che si limit'a un accenno, l'"Hegel Theater Company" chiamat'a incarnare le 3 Moire Cloto (l'amore), Lachesi (il tempo) e Atropo (la morte). Senonché ha fallito pur'Hegel, l'ha riconosciuto nel suo libro postumo "Lezioni sulla filosofia della storia". C'è chi continu'a cercar'e sperimentare, ma nel frattempo che si fa? Frankel offr'il suo contentino, e un palliativo è sempre meglio di niente.

Mauro Lanari

Delusione più totale. Aspettative altissime non concretizzate.

Un film che parte bene ma non decolla mai come dovrebbe. Troppe le stelle presenti, sprecate per una trama originale ma che piano piano diventa piatta e diciamo pure noiosa.
Will Smith secondo me non va bene per ruoli drammatici di questo calibro, pur essendomi piaciuto nel film di Muccino.
Tecnicamente si salvano i bei scorci di NY, e la bravura della Mirrer.
Si lascia guardare una volta ma lo ci si dimentica in fretta.

COLLATERAL BEAUTY è un buon film drammatico, toccante e profondo, ma forse il regista si lascia prendere un po' la mano nella parte finale, dove i colpi a sorpresa non mancano ma sembrano un po' troppo forzati, anche se di certo non lasciano indifferenti.
Il film di Frankel mi è sembrato una sorta di rielaborazione del Canto di Natale di Dickens con le tematiche di amore, tempo e morte che prendono il posto di passato, presente e futuro. Tutto ben costruito per emozionare, per dare spazio a riflessioni e farsi avvolgere da un abbraccio empatico con i protagonisti, ben presentati da un cast d'eccezione e caratterizzati al meglio da una discreta sceneggiatura.
Ho letto che il film ha ricevuto delle nomination ai Razzie Awards e non mi spiego il perchè, visto che complessivamente COLLATERAL BEAUTY ha tutto per essere apprezzato e identificato come un prodotto discreto.
Vale una visione.

Pellicola che ho apprezzato moderatamente. Ho trovato eccessivo il dramma nel dramma: il ragazzo anche lui malato l'ho trovato fuori luogo, quasi ricattatorio.
Per il resto una sufficienza stiracchiata la merita, ma c'è molto di meglio in giro.

Tutto un film banalizzato da frasette da cioccolatini.
La storia ci sarebbe, bella pesante per gli avvenimenti, ma resta tutto trattato in modo superficiale.
Leggermente noioso soprattutto i primi 20minuti.

Consigliato a chi apprezza il genere

Ne avevo sentito parlar male ma invece mi è piaciuta questa commedia di stampo teatrale con un buon Will Smith anche se tratti un pò indeciso e monoespressivo .
Con un cast del genere va detto che era anche difficile far cilecca e nonostante alcuni passaggi di dialoghi un pò pesanti e anche inutili nella parte centrale si può vedere..

Ambientato in pieno periodo natalizio, Collateral beauty fin dall'inizio trasude dolore e tragedia, ma soprattutto trasuda tanto di quel sentimentalismo da far schizzare in alto il tasso glicemico. Ho avuto la netta sensazione che Will smith, che funge da trait d'union, volesse riprendere i fili di La ricerca della felicità e Sette anime diretti da Muccino, con il risultato che Frankel fa ancora peggio di Muccino. Amore, Tempo e Morte forniscono ognuno a sè stante milioni di spunti per sviluppare soggetti cinematografici. In questo caso si è voluto fare un calderone di tutto fatto di presunta profondità, quando invece è un elenco di banalità e frasi confezionate ad arte per stinmolare oltremisura le ghindole lacrimari. Ciò che mi ha sconcertato di più è vedere un cast di primissimo livello coinvolto, pronunciare tali banalità. Le cose sono due: o erano tutti in bancarotta economica ed in qualche modo devi pur campare oppure non avevano alcuna idea del quadro generale che si stava formando. Una delusione totale.

Un film molto intenso sul dolore e le tragedie umane."Canto di Natale" di Dickens rivisto in chiave moderna e con i "fantasmi" della m"morte",del "tempo" e dell'"amore" che si sostituiscono a quelli del Natale passato,presente e futuro.Un film che,secondo me,va ytoppo nella tragedia e nel dramma perche' oltre al protagonista che ha perso la figlia,anche i suoi amici che cercano di "riportarlo alla vita" hanno problemi davvero grandi.Non so se e' stato fatto cosi' per cercare la commozione dello sperttatore a tutti i costi,o se veramente il film volesse insegnare qualcosa,ovvero,che anche nelle tragedie piu' grandi c'e' sempre "La bellezza collatrale" in questo caso direi che gli adrgomenti erano cosi' profondi e difficili da trattare che il film non riesce appieno nel suo intento.Per questo non gli do' piu' di 6,5 ma premio comunque le buone intenzioni.Will Smith non l'ho visto "sprecato",anzi in un ruolo molto delicato l'ho visto molto "dentro" la parte ,il Will Smith un po' alla maniera di "Sette Anime".Mi aspettavo qualcosina in piu' ma il suo senso ce l'ha.

Forse per la lunghezza non eccessiva, ho trovato Collateral Beauty un film mai noioso e abbastanza scorrevole. Benchè le prove attoriali non mi siano parse particolarmente intense, gli interpreti se la cavano bene, il problema, casomai, è nella ricerca eccessiva e costante della lacrimuccia dello spettatore. Ma, a conti fatti, è una drammaticità a buon mercato, troppo artefatta e davvero poco toccante. Il finale, comunque, non mi è dispiaciuto. Film non memorabile ma, nel complesso, apprezzabile.

Tutto sommato risulta un buon film. Sceneggiatura abbastanza complessa per un film tutto sommato semplice, ma non banale. cast di livello.
Forse non sarà un film memorabile, ma nemmeno da dimenticare, si lascia apprezzare.

Film mai noioso e profondamente riflessivo

L' ho apprezzato particolarmente perché, attraverso la storia del protagonista Howard, possiamo trarre anche noi un' importante lezione di vita
Nonostante la trama sia sviluppata un po' superficialmente e possa sembrare anche abbastanza banale, David Frenkel cerca comunque di lasciarci un insegnamento fondamentale: il dolore è parte integrante del nostro percorso, non possiamo eliminarlo ma possiamo semplicemente cambiare il modo di vedere le cose, guardarle da un'altra prospettiva, apprezzando la cosiddetta "bellezza collaterale"
Buona la prova di Will Smith che con questi ruoli ci calza sempre a pennello.
Bello anche il finale; film consigliato.

finale a sorpresa

una sorta di di "canto di Natale" in stile Muccino. film che elargisce una serie infinita di banalità e frasi a pseduoeffetto su vita, morte, dolore, gioia, con un approccio spesso insopportabilmente strappacòre. Buon cast sprecatissimo

A me è discretamente piaciuto; certo, è formale ed ipersentimentale, ma si lascia vedere e qualche spunto riflessivo lo tira fuori.

Sulla scia di Seven pounds, un film psicanalitico e morale; buona l'idea di far interpretare a tre soggetti tre stati/condizioni umane diverse (come la morte).

Finale semiaperto, discreto Smith (anche se il suo stile recitativo è a volte rufffiano), bel cast di contorno e l'opera finisce per risultare abbastanza sincera.

Sottovalutato e comunque c'è di peggio.

Mah... classico film senza infamia e senza lode che gioca sull'emotività degli spettatori con alcune scene volutamente forzate per strappare una lacrima, ma alla fine del film nessuna lacrima è stata versata ed il film risulta banale e pieno zeppo di retorica, si salva solamente il finale per il resto è un totale piattume

Banalita' su banalita', il solito film che vorrebbe arrivare al cuore dello spettatore ma piu' che altro arriva al suo stomaco. Alcune situazioni al limite del non sense. Il colpo di scena finale al limite del patetico, per non parlare delle tre attrici che ricordano le tre streghe di Macbeth, che danno un senso di ridicolo a tutta la pellicola. Almeno nei film di Muccino Smith appareva molto piu'credibile e le trame erano molto meno ridicole.

Avevo dei pregiudizi su questo film, pensavo a film stile "sette anime" che non mi ha fatto troppo amare Smith. Invece il film mi ha commosso e l'ho trovato, per usare un aggettivo semplice ma che rende perfettamente l'idea, bello. Bello nella trama, nelle interpretazioni dei personaggi e nel finale. Infonde, nonostante la drammaticità una calda sensazione di speranza e positività per il futuro. Bello!

Non male il ritorno di Will Smith, film che mi ha appassionato da subito anche se non mancano momenti in cui la sceneggiatura rallenta parecchio. Premio la pellicola anche perchè il finale mi ha completamente spiazzato, non me l'aspettavo.
Ottimo come sempre Smith.

Alcune idee sono anche accattivanti

SPOILER
e ci sono anche dialoghi relativamente profondi, che, insomma, più o meno fanno reggere il film.
Il difetto, grosso come una casa secondo me, è che "si capisce" che è un film costruito ed artefatto "per far piangere"... in questo è talmente volutamente esagerato e spinto che non commuove, ma piuttosto annoia ed irrita.
Forse per questo cercare a tutti i costi la lacrimuccia facile la regia è piatta, monocorde, da telefilm (del resto Frankel ne ha fatti) più che da cinema vero e proprio.
Il cast stratosferico neanche mi è sembrato gestito al meglio, su tutte spiccano Kate Winslet e Helen Mirren.

Dramma di una noia mortale e grondante retorica spicciola che già dopo venti minuti dall'inizio risulta nauseante. Un film che si trascina stancamente e che non emoziona, nemmeno gli attori ci credono, tutto sembra troppo forzato. Il colpo di scena verso la fine ha il suo effetto e l'ho trovato bello e originale, ma è solo un fuoco di paglia in mezzo al nulla. Lavoro che vuole essere profondo e poetico ma che risulta essere macchinoso e stereotipato.

Cast stellare per un drammone sentimentale meno gloriosop.
Il film non è brutto, ma troppo patinato, anche nel dolore; troppo stucchevole.
Qui Helen Mirren è una spanna sopra agli altri.
Per il resto sufficiente, ma non indimenticabile.

Non è un film noioso, non è un film orribile, non è un film che ti commuove.
Dramma melenso un pò sull'onda di "Sette Anime" e "La ricerca della felicità" con un finale che personalmente avevo capito sin da subito.
Stucchevole anche se con alcuni spunti e una confezione non male

Film che non riesce ad emozionare come vorrebbe ma che si segue comunque con interesse fino alla fine.
Nel finale cerca di strafare senza che ce ne fosse bisogno.

mah.. la fiera delle banalità con un cast stellare!

Meraviglioso! Difficile descrivere tutto ciò che è contenuto in questa pellicola... meravigliosa!! Da vedere.

Ti ritrovi al cinema una sera qualunque e non sai cosa andare a vedere, poi cade l'occhio su "collateral beauty",incuriosito dai nomi dei protagonisti candidati all'oscar e un trailer visto qualche giorno prima ben realizzato;dici ecco! un film di qualità;
e invece di qualità... ce n'è molto poca.
Parto con il dire che il protagonista Will smith si comporta come sempre discretamente, come in tutti gli altri suoi film: da "io sono leggenda" o "alla ricerca della felicità"...
ma tutti gli altri co-protagonisti da Norton alla Winslet vengono lasciati in disparte per tutto il film senza aver la possibilità di spiccare nella recitazione.
Tutti i personaggi comunque sia rispondono a dovere al proprio ruolo nel film quando vengono chiamati in causa.
Quando si affida ad un regista mediocre(il suo film con più successo: è il diavolo veste prada, per intenderci) un tema così pesante e complesso, si rischia soltanto di trovarsi una pellicola con grosse forzature e e dialoghi banali stucchevoli e di un irritazione notevole.
Cosi è successo in Collateral beauty, che nonostante la bravura degli attori, non hanno saputo sorreggere una storia già contorta.
Le tre astrazioni: "amore " "tempo" "morte", penso anche io che siano i fondamenti di ogni esistenza in questo mondo, ma come si può chiedere alla Miller di tirare fuori tre frasi sconnesse, da buttare addosso a quel povero cristo di Simon che sta morendo di tumore, pensando di sapere tutto quel che c'e da dire su un tema cosi delicato come la morte; questa parte l'ho trovata di un egoismo puro.
Per non parlare di Keira knightley, ua brava attrice, alquanto inadeguata a spiegare l'amore con l'uso delle parole in mezzo al traffico giornaliero di New York...boh!
Non voglio analizzare in modo approfondito il tema di questo film, non sarei in grado neanche io, servirebbero filosofi poeti e pensatori, o gente comune con il proprio punto di vista; non di certo si può avere un idea più chiara di questi aspetti della vita visionando questo film.

Classico film a chi Will Smith si sta dedicando negli ultimi anni stavolta abbandonando le regie stucchevoli di Muccino per quella tutto sommato simile di Frankel.
Si potrebbe parlare tanto del film ma alla fine siamo sicuri che ne vale la pena? Se si cerca una storia strappalacrime si è nel posto giusto la sceneggiatura è anche di rilievo ma i dialoghi.....i dialoghi sono da vera orticaria.
Fai un film dove c'è la possibilità di far parlare l amore la morte e il tempo è non si riesce a fargli dire nulla che non sia una frase da baco perugina?

L'unico personaggio che si salva è Helen Mirren a parte lei poco altro.

Si lascia guardare ma a mio parere si dimentica subito. Non male Smith e Winslet. Dialoghi riflessivi. Forse non è proprio un film per tutti.

SPOILER

Profondo e pieno di emozioni Collateral Beauty parla di noi.
Da vedere

Credo che la descrizione del voto 6 (Non male potrebbe essere migliore) la dica tutta sul mio commento...
É determinante lo spirito con cui si entra in sala per vedere il film...se ci si aspetta un capolavoro si rimane delusi, se si é pronti ad un vero macigno allora non é così e può piacere...
Anche a me ha ricordato 7 Anime, il film non mi ha mai preso del tutto, ma tiene incollati per la curiositá di vedere come vanno a finire le storie.
In definitiva un film passabile che non mi sento di denigrare né tantomeno di esaltare...quindi voto 6...Non male, potrebbe essere migliore!

Film che riesce a raccontarci in maniera estremamente semplice e lineare, i fili conduttori della nostra vita:Amore, tempo e morte. Eccellente come sempre Smith, mentre ho trovato la Winslet un po' al di sotto delle sue potenzialità. Bellissimo il doppio colpo di scena finale!

CONTIENE SPOILER
Concordo con alcune delle recensioni qui sotto, di gran lunga uno dei peggiori film che io abbia mai avuto modo di vedere al cinema negli ultimi anni, sia perchè non digerisco questo genere di pellicole ( non I drama in generale, intendiamoci) sia perchè questo Collateral Beauty è pieno di difetti oggettivi che trascendono le simpatie o antipatie nei confronti di una determinata tipologia di racconto. Diciamo dunque che il mio voto altro non è che una media esatta tra un cinque ( il voto più obiettivo e ponderato) ed un quattro ( quello d'impeto e dettato dalle impressioni del momento).
Ve li illustrerò entrambi nel dettaglio
Perché il 5?
Perché é un film monotono e piatto, la regia é a mio parere una fra le tante e non é esente da errori piuttosto sciocchi, visivamente ha poco o nulla da offrire, I dialoghi sono IMBARAZZANTI per contenuto e forma

SPOILER
Perché il 4?
Perché nonostante l'idea non fosse così esaltante ma neppure troppo malvagia,
la sua trasposizione era la dannatissima sagra della ricerca della lacrima facile: c'è un personaggio che ad un certo punto ti sbatte in faccia il racconto del giorno in cui gli é morto il figlioletto/a di cinque anni ma te lo spiattella proprio davanti eh, e pretende che tu spettatore pianga. Ma tu no, non piangi perchè comprendi quanto artificiosamente sia stata costruita questa ricerca della lacrima facile, basata non su una intelligente costruzione della storia , accompagnata magari da delle immagini d'effetto, bensì sui metodi più bassi e loschi come una sfilza di racconti e sub storie una più banale e mielosa dell'altra che ti vengono propinate dai vari personaggi e che dopo un pò non reggi davvero piú.

In breve, una Muccinata.

Film non per tutti. Lento e un po' scontato ma originale e profondo. Molto buono la sceneggiatura e stellare il Cast. Non è il mio genere però mi è piaciuto molto.

Film pessimo.
Se l'obiettivo è trascinare in una spirale emotiva, col sottoscritto (che, assicuro, piange pure per la Bella e La Bestia di Disney) la missione è fallita. Spinge sull'acceleratore dei sentimenti in maniera banale, sembra quasi che sia stato fatto appositamente per questo motivo. Recitazioni pessime. Winslet (una delle mie attrici preferite), deludente. Will Smith con la faccia da triglia lessa per tutto il film, vittima di dialoghi banali e prevedibili. Come sono prevedibili decine di altre cose nel film. Scopiazza qua e là idee ed argomenti trattati in maniera più seria e dignitosa in altre pellicole. Ci vedo una spruzzatina di Sette anime (che, ai tempi, mi piacque). Se poi invece volete, a mio giudizio, vedere un bellissimo film sul tema, suggerisco lo splendido Alabama Monroe.

Will Smith come al solito eccellente! come nei 99,9% dei suoi film. Tocca veramente il cuore! 10 a mio parere è poco!

SPOILER

Cosa dire, un film noiosissimo e lentissimo, tant'è che più di una volta mi stava venendo il sonno. Credo che è abbastanza chiara l'idea.

Collateral che ?? e quindi ?? No ma non ci siamo proprio.... Al di sotto di ogni aspettativa, un film che cerca di far piangere lo spettatore quando emoziona ben poco, non è sufficiente costruire il nulla attorno ad una tragedia. Deludente..

Non cè nulla da ridire,gran bel film,con un Will Smith da oscar. Ci si commuove,portatevi i fazzoletti!!!!

E' un film discreto ma nulla di più: a parte il finale commovente e la buona performance del solito Will Smith, si viaggia su binari abbastanza stanchi con i vari Norton Winslet e Knightley poco convincenti rispetto ai loro standard (soprattutto i primi due) : storia troppo inverosimile .

Perfettamente d'accordo con il giudizio precedente.
Ho trovato il cast perfettamente in sintonia con una strepitosa Helen Mirren, ma soprattutto essendo padre di due bambine piccole, questo film ha emozionato davvero tanto da non riuscire a trattenere le lacrime.
Assolutamente da vedere

Nonostante in USA non abbia spopolato (media sotto il 7), prendo coraggio ed entro nella sala gremita, sperando di aver speso bene 8,00 euro.
Il cast è di alto livello e viene presentato sin dalla prima scena. Da li fino alla fine rimango totalmente immerso ed affascinato dal carattere forte della trama. Emozioni a volontà e grande recitazione da parte degli attori. Will Smith fuoriclasse nelle emozioni che trasferisce dal suo volto.

LUCCICANTE