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In generale la commedia utilizzando toni apparentemente più leggeri dovrebbe far ridere e riflettere. Diversamente riesce nell'impresa di non fare nulla di tutto ciò. Non si ride una volta che è una, le situazioni comiche sono scontatissime e l'importanza dei temi trattati hanno uno sviluppo che più previdibile non si può. Quindi il film mi è sembrato di una superficialità imbarazzante ed in tale marasma ci sono finiti anche gli attori a cui non si possono chiedere miracoli per ravvivare un lavoro diviso in cinque episodi e l'unica cosa che hanno in comune è la banalità del trattamento.
Commedia a episodi diretta da Nardari che può contare su un cast volenteroso e abbastanza credibile. Si mettono in risalto i difetti (tanti) e i pregi (pochi) di una certa Italia divisa da preconcetti, meritocrazie negate, omofobia, stereotipi razziali ma fatta anche di sentimenti nobili quali amore, amicizia, famiglia, apertura mentale, come a voler simboleggiare due facce della stessa medaglia. Il tutto condito con umorismo, anche se blando, e una certa retorica che serve a rimarcarne i concetti espressi, a volte anche con un po' di ingenuità. Non si grida al miracolo del ritrovato cinema italiano dei film a episodi di una volta, ma è abbastanza disinvolto da regalare una visione senza affanni e meritare un voto positivo.