Sceneggiato con Saverio Tutino, è un pamphlet di denuncia, in bilico tra giornalismo e finzione, sull'attività della CIA (Central Intelligence Agency) nell'America Latina e in Africa e sullla parte che ebbe in Italia nella “strategia della tensione” degli anni '60 e '70.
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Un film di denuncia durissimo senza mezzi termini che attraversa due decenni di storia e alcuni grandi affari di stato o meglio misteri, in cui il servizio segreto americano si è intromesso senza diritto. Dal golpe di Pinochet all'omicidio di Kennedy, passando anche per l'Italia, piazza Fontana, Giangiacomo Feltrinelli, Roberto Quintanilla e il commissario Calabresi. Una delle cose più interessanti riguarda l'anno di uscita del film (spesso boicottato e introvabile sia in dvd che in cassetta), il 1975. Il film fu infatti girato a pochissimi anni dai fatti narrati, allora si trattava di eventi contemporanei. Una scelta indubbiamente coraggiosa di Ferrara, andato incontro, come prevedibile, a innumerevoli polemiche ma deciso nella sua strada di denuncia, anche con mille difficoltà. Di fortissimo impatto emotivo la parte della resistenza opposta da Allende al colpo di stato del generale Pinochet. Incredibilmente violente le sconvolgenti le scene di tortura. Un plauso a un cineasta coraggioso.