Il film racconta l'ascesa criminale del boss italo-americano John Gotti, il mafioso, scomparso 16 anni fa per un cancro alla gola, che fu a capo della famiglia Gambino di New York City. Il film racconta l'uomo che fu a capo della criminalità durante gli anni ’80, divenendo praticamente una celebrità, sfoggiando vestiti eleganti e dando l'impressione di essere intoccabile di fronte alla legge.
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Con questo "polpettone" cinematografico Travolta si e' giocato molti "punti" e lo ha fatto nella maniera peggiore. Il film e' noioso a tratti sembra voler "scimmiottare" il Padrino di Coppola,ma gia' quello era noioso,una sua "scimiottatura" non puo' che essere peggio.I personaggi sono tutti raccontati superficialmente,anche lo stesso protagonista che non appare per niente come e' stato raccontato da libri e giornali,che hanno sempre raccontato di un "padrino" spietato che e' riuscito a farla franca con la legge in numerose occasioni,ma che,per assurdo era benvoluto dalla gente della citta' che teneva in pugno,al punto di essere visto quasi come un benefattore.QUeste due cose sono trattate molto superficialmente,facendo vedere la lettura della sentenza di innocenza dei 4 processi che ha subito in cinque minuti di pellicola e solo nel finale,le interviste della gente che diceva appunto che era un benefattore e che la citta' aveva meno criminalita' quando c'era lui al potere.Nonostante questo il film,risulta essere troppo lungo,con sacco di nomi,famiglie,personaggi,che compaion o e scompaiono nel giro di pochi minuti e fanno andare in confusione chi guarda il film,facendogli perdere il filo e la voglia di seguirlo.Anche i dialoghi,che in film del genere sono sempre il "pezzo forte" non dicono nullae non rendono l'idea dell'importanza e del potere che questi personaggi avevano nella scena politica e sociale della New York di quegli anni.Fosdsimo a MasterChef lo definirei come dice sempre Bruno Barbieri,il classico "mappazzone"