hotel (2004)

Il primo caso di film interattivo, dove un senso se lo deve inventare lo spettatore, a casaccio. Non ha senso una roba del genere, è irrisolto, e nemmeno lascia spunti per riflettere su quale interpretazione dare a un epilogo assurdo.
Peccato perché anche se lento, incuriosiva.

Sono abbastanza scioccato dalla media che ha questo film e ritengo veramente ingenerosi gli 1 (se questo è da 1 i film di Fragrasso, I Soliti Idioti,ecc. che voto bisogna dargli -13?)

Siamo di fronte chiaramente a un horror non convenzionale e non è certo per tutti i palati, film estremamente minimalista ha dalla sua una grande atmosfera nonostante il rimo molto lento.
La trama è delle più semplici, ma il film nonostante non abbia momenti da salto sulla sedia crea una forte inquietudine.
L'ho trovato più affascinante di The Blair With Project pensate un po' anche se ovviamente ha diversi difetti.

Mi sono approcciato a questo piccolo film austriaco pieno di pregiudizi.
Pregiudizi, in questo caso, positivi visto che alla regia c'è quella piccola hanekina di Jessica Hausner, autrice di quella meraviglia di Lourdes, uno dei film più belli passati per questo blog nella scorsa, e in quel caso pure ricca, stagione.
Beh, Hotel è di 5 anni precedente (anche se tra i due non ci sono altri lavori) e senz'altro di gran lunga inferiore.
Ci troviamo davanti al classico film indecifrabile, piccolo gioiello per chi riesce a viverlo e capirlo fino in fondo oppure tremendo e pesantissimo pippone psicologico per chi non ce la fa o magari non vuole sforzarsi un pochino.
Io mi trovo nel mezzo, riconosco al film notevoli qualità ma una gestione del ritmo (lo ripeto sempre, il ritmo per me non è dato da cosa succede nel plot ma dalla capacità di tenermi vivo nell'attenzione o no) e un'eccessiva difficoltà nella sua comprensione.
Irene è una ragazza che trova un impiego in un Hotel sulle Alpi. Sostituisce una ragazza scomparsa misteriosamente. Tutti gli altri componenti della crew dell'albergo eludono l'argomento. Perchè?
Guardando il film mi sono venute in mente tre pellicole grandiose. Nominarle sembrerà una bestemmia ma vi assicuro che a tratti l'altmosfera che si respira li richiama.
Mi riferisco a Shining per l'ambientazione, l'albergo, che sembra quasi un personaggio a sè e per la sensazione che quelle mura nascondano un passato di sangue e misterioso; a The Kingdom di Lars Von Trier all'incirca per gli stessi motivi ma in maniera ancor più pertinente, e al maledetto Antichrist sempre di Trier per quella foresta, per la sua carica metaforica incredibile, per quella punta mai esplicitata poi del tutto di paranormale che aleggia nell'aria.
Irene è attratta da quei corridoi oscuri, è attratta da quel bosco che circonda l'albergo, è attratta da qualcosa di oscuro. E' sì impaurita ma al contempo non riesce a non camminare verso quell'oscurità. Credo che sia questa la tematica principale, l'uomo che piano piano vuole conoscere la parte più nera di sè stesso, che invece che fuggire sotto la luce del sole viene calamitato nel misterioso mondo delle ombre. La locandina sembra suggerire che sì, è questo che la Hausner voleva esplorare.
Gli altri personaggi così strani, sfuggenti, misteriosi, antipatici sembrano quasi appartenere a una specie di setta che vuol portare Irene in una precisa direzione (anche questo aspetto, dei personaggi e del loro ruolo, il film ricorda tanto The Kinkdom).
Però c'è qualcosa che non convince, il plot sembra star troppo tempo fermo, la decisione finale di Irene di incamminarsi là pare troppo esagerata, improvvisa, rispetto alle sequenze che la precedono. Girare un film così a 32 anni non è facile, le sfumature da dare ai personaggi e agli snodi narrativi troppo difficili per una pellicola che basa quasi tutto sull'aspetto psicologico diegetico e di chi guarda.
Curiosa la similarità con alcune scene di Lourdes come ad esempio le cene comuni o quel ballo da balera che se qui è semplice intermezzo nel film seguente sarà colonna visiva e sonora di un finale di una bellezza unica. E anche qua la protagonista se ne sta ferma sul muro a guardare.
Per gli amanti dei super film d'autore visione consigliata.
Magari anche solo per stroncarlo poi.

Davvero non capisco dove volesse andare a parare la Hausner (regista dell'eccezionale Lourdes) con questo filmetto pretenzioso.
Si può anche con una trama pressochè nulla incutere una qualsiasi emozione nello spettatore: disgusto, paura, inquietudine, ma qui il nulla più totale, il vuoto regna sovrano.
Non c'è uno spunto, una reazione, solo una serie di riprese con carrello che terminano nell'oscurità di un corridoio.

Finale pessimo e insignificante.

"Se guardi a lungo dentro l'abisso, anche l'abisso guarderà dentro di te".

Non è una frase del film, ma è la prima definizione che mi è venuta in mente guardando Hotel.
Di solito non amo molto scervellarmi su pellicole allegoriche e pseudofilosofiche, ma posso dire che Hotel è uno dei pochi film che con piacere voglio analizzare più a fondo. Uno di quei film che a fine visione tornano in mente come un effetto martelletto.
Voglio analizzarlo perchè prima di tutto mi è piaciuto moltissimo, e poi perchè è talmente misterioso che il pensarci e ripensarci viene assolutamente spontaneo.
Inquietante è l'aggettivo più adatto per questa pellicola della Hausner, ma non credo minimamente che gli aggettivi si fermino qui, anzi.
Di primo impatto può sembrare un mero esercizio di stile, o addirittura solo una scopiazzatura alla Blair Witch Project, che comunque non deluderebbe neanche sotto questo aspetto. Io però ci ho visto molto di più.
Una grande metafora rappresentata come un viaggio esistenziale nell'ignoto, nel nero più assoluto dove regna l'incertezza, la paura, il buio dell'anima.
L'hotel sarebbe l'equivalente del nostro mondo: c'è una discoteca, una piscina, la protagonista conosce un ragazzo, gli piace, balla con lui, si diverte, ma all'interno dell'hotel ci sono anche molti 'perchè' irrisolti.
Queste domande che si pone la protagonista risiedono al di fuori dell'hotel, dove c'è un immenso bosco immerso nelle tenebre, da sempre simbolo atavico di inquietudine e mistero.
Il bosco sarebbe l'equivalente delle nostre più profonde paure e inquietudini, delle nostre mille domande, del motivo della nostra esistenza, aldilà del bene e del male.
Se di giorno il bosco è illuminato, la nostra protagonista viene irrimediabilmente attratta da una grotta, dove ha un bisogno ancestrale di cercare i suoi infiniti 'perchè' nel buio più fitto, o forse è solo curiosità per la leggenda di una presunta strega bruciata in quella zona cinquecento anni fa?
Dal mio punto di vista il discorso non cambierebbe poi molto poichè la storia della strega potrebbe solo essere una sorta di dettaglio aggiuntivo per immergerci ancora di più in questo incubo reale-irreale, o magari per distogliere l'attenzione da ciò che il film realmente è.
Le mie sono solo considerazioni, quindi può anche essere tranquillamente come dicevo prima un esercizio di stile di matrice Polanskiana o Lynchiana o addirittura un normalissimo horror(molto intelligente), ma ho i miei dubbi.
L'urlo finale che squarcia le tenebre è senza dubbio la parte più bella e intensa del film, in cui la nostra sexy biondina austriaca diventa tutt'uno con il bosco silenzioso, intrappolata in eterno dentro quell'abisso denso e oscuro da cui era affascinata e incuriosita, ma si sa che una volta dentro l'abisso non c'è più via d'uscita.
Molti affermano che non succede mai nulla, ma è proprio qui il bello.
In ogni momento di 'nulla' c'è suspense.
Paragonandolo ad un quadro direi senz'altro L'urlo di Munk.

Uno dei film più inquietanti che abbia visto.

In poche parole tanto fumo e poco (niente) arrosto in un' ambientazione divina. Difficilmente collocabile in un unico genere, prende un pochino quà ed un pochino là. La Hausner fà vedere sprazzi di talento per immagini, inquadrature, e quando sembra che voglia lanciare un sasso, nasconde subito la mano. Capisco la sfilza di 1 di altri utenti che magari si aspettavano qualcosa di corposo, ma ad essere obiettivi è molto curato e nella sua lentezza riesce a destare interesse ed in un certo senso ad ammaliare, almeno parlando personalmente. Le potenzialità comunque ci sono.
E poi quel finale che lì per lì non può non lasciarti basito...., forse voleva essere un qualcosa di poetico..., o forse no? A mente fredda questo "esperimento" non lo disdegno affatto.

ma cosa è?
un triller, un giallo, una commedia, una farsa..
questa lavora in un albergo e poi scopre che chi l'ha preceduta è sparita, quindi seguono momenti di una penosa lentezza e con dialoghi quasi nulli, alla fine si ritrova in un bosco, si sente un urlo e il film finisce!!
il minimo di tensione dell'inizio del film termina in questa scena e con essa, per fortuna, il film stesso.
Non so se si è trattato solo di un trailer riuscito troppo lungo o magari della pubblicità di qualche albergo in Austria o altro ma di sicuro questo non è un film.

Capisco benissimo i voti bassi: Hotel è un film che sembra promettere tanto senza poi mantenere apparentemente quasi nulla. Crea attesa, una tensione in alcuni momenti quasi insostenibile, e poi sul più bello ti lascia a bocca asciutta. Eppure a me è piaciuto. Una regia molto lenta e particolare, un'ambientazione suggestiva (non ho trovato esagerati i rimandi agli autori citati nei commenti precedenti), e soprattutto un sonoro curatissimo (esaltato dalla visione con cuffie), lo rendono senza dubbio un film interessante e fuori dagli schemi. Si rimane sospesi, tra quello che ci si aspetta, e quello che ci viene mostrato. Sapendo a cosa si va incontro, e grazie alla breve durata, un’occhiata gliela si può dare.

Sottovalutato terribilmente, Hotel è un horror filosofico sulla perdità dell'identità, molto audace la tecnica della Hausner che ricorda gli esperimenti di Resnais con L'anno scorso a Marienbad per la capacità di raggiungere la soglia dell'attesa. Film ostico e frustrante, ma assolutamente suggestivo.

Un film che mi è davvero piaciuto moltissimo e che trovo ingiustamente sottovalutato dai più.

Pescando da Polanski, Lynch e dal Kubrick di Shining, la brava Hausner di Lourdes confezione un misto tra horror, dramma e mistery che lascia aperti tantissimi interrogativi e che letteralmente è capace di ammaliare lo spettatore grazie alla sua particolare atmosfera intimista.

A tratti mi ha anche ricordato Kissed della Stopkewich.

Finale alla Blair Witch Project.

Inquietante e suggestivo.

HOTEL è un opera monocorde e complessa, basata tutta sul mistero, sull' attesa, sul non mostrare... Ed è un film dal punto di vista della realizzazione elegante e, a tratti suggestivo, purtroppo povero di trama, tanto da poter essere adatto piu ad un cortometraggio di una ventina di minuti piuttosto che a 80 minuti, rischiando sennò di annoiare anche.
Ciò non lo classifica ovviamente nei peggiori film della storia del Cinema, anzi, HOTEL è un film fatto di dettagli, atmosfere... insomma una sorta di prendere o lasciare.
Non certamente un prodotto classificabile come Thriller, l' errore più grave è proprio quello di catalogarlo e di gettarlo in pasto ad un pubblico vasto che, magari, poco ne capisce di cinema e delle sue molteplici sfaccettature, finendo solo ovviamente per trovarsi tutt altro che le consuete caratteristiche di un Thriller (intreccio, tensione, spaventi, soluzioni finali)... HOTEL è definibile come un' esatta via di mezzo tra un opera d arte e una boiata pazzesca : )

Il prodotto della Hausner manca di coraggio e il risultato è inappagante e frustrante.

Incuriosito da tutti questi uno ho avuto la curiosità di vederlo..l'avessi mai fatto! Una cosa incredibile..ma che roba è? Veramente un film imbarazzante..quasi inclassificabile come genere..vorrebbe (almeno credo) essere un thriller..in realtà non succede praticamente nulla..i dialoghi sono inutili e ridotti all'osso..tutto il film è lentissimo..una cosa immonda..non fate il mio stesso errore..statene alla larga!

la trama era bella.... ma solo quella ....nn succede mai niente....silenzi quasi assurdi....

come e' brutto!!!!!!

non si può commentare questo film,e il peggiore in assoluto,una tristezza unica!!leggo che e stato pure premiato in austria...pensa come stanno...

è proprio vero... 1 è un votone per questo film in cui la cosa più drammatica che succede è il doversi rifare un paio di occhiali!

visto che una volta una mia compagna di classe prese 1 meno meno in una versione di latino mi chiedo come mai non esista lo 0,50 l'avrei trovato più appropriato.

Io non lo so, se il regista tentava di fare il film più brutto e noioso della storia c'è riuscito. Fosse quello l'intento avrei dato 10. Inguardabile,inverosimile,senza trama,senza suspance, senza dialoghi, atmosfera che dovrebbe essere misteriosa ma che è penosa. Non un sussulto, non un brivido. Questo film è niente. Poi qualcuno se mi dice che genere è...mah. Drammatico??? A me nn sembra che possa essere classificato in qualche genere. Non c'è 0 e sono costretto a dare 1 ma il voto reale per me è 0. Il film più brutto che abbia mai visto peggio anche della casa dei 1000 corpi. INDEFINIBILE!

credo che 1 e gi troppo

non so che dire sono rimasto allibito: dire penoso è poco per me è zero