Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
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Il più bel finale che abbia mai visto con un pianosequenza da pelle d'oca.
E' geniale Truffaut nel mostrarci il rapporto tra genitori o insegnanti e figli: quando li inquadra entrambi spesso uno dei due non compare del tutto, come per dimostrarci la loro incomprensione e non-ascolto. Truffaut non si prende la responsabiltà di collettivizzare i problemi dell'infanzia e dell'adolescenza a tutti i bambini e ragazzi del mondo: infatti all'inizio, per parecchi minuti, fa delle bellissime vedute di Parigi con al centro la torre Eiffel per dimostrare che la sua è una storia fortemente autobiografica, ma in cui ci si può (ed è sicuro di questo) riconoscersi.