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Tutte le sfaccettature dell'amore, una sorta di grande abbuffata dove ogni invitato esprime il suo punto di vista sull'argomento. L'amore visto come strumento verso una verità, ma strumento che porta alla corruzione se limitato al solo lato carnale. Sono pezzi di un puzzle variegato che Ferreri riassume dando spazio a i vari conviviali e che certamente non fanno mancare spunti di interesse.
Un film modesto (a quanto pare girato per la TV francese) che, ispirandosi al "Il simposio" di Platone, ritrae alcuni importanti autori e filosofi dell'antica Grecia, riuniti a casa di Agatone, uno di loro, a banchettare e filosofeggiare sull'amore, inteso come dio e come essenza. Tra gli altri, si esprimono a turno: Fedro, Pausania, Erissimaco, Aristofane, Socrate ed Alcibiade. Ognuno di loro dà una propria interpretazione del tema in oggetto, arricchendo o smentendo le tesi altrui, ma alla fine, ciò che ne esce è una visione d'insieme tutt'altro che platonica di un amore fondamentalmente atto alla procreazione. Al di là dei contenuti, la cui esposizione risulta comunque prosaica e grossolana, la forma non è delle più godibili, in quanto minata da un eccessivo numero di primissimi piani soffocanti e da stancanti doppie esposizioni che sovrappongono continuamente ai personaggi simboliche immagini metaforiche tutte da interpretare. La sceneggiatura, molto scarna, vede quasi unicamente il conciliabolo dei commensali interamente ambientato all'interno della medesima stanza nella dimora del loro ospite, scandito a suon di flash-back dal racconto che ne fà Aristodeo al suo interlocutore durante una passeggiata pomeridiana. In linea con tutto quanto il resto nemmeno fotografia e recitazione spiccano per bontà ed efficacia. Nel complesso direi che si tratta di un prodotto quantitativamente e qualitativamente trascurabile.