Il cardinale, molto attento alle dinamiche politiche nella Bologna presidiata dalle truppe spagnole e alle sofferenze dei bolognesi, non esita ad interporsi tra gli spagnoli ed una nobiltà imbelle pilotata dalla contessa di Roccasibalda, disinvolta avventuriera, ed il popolo, verso il quale era stata progettata una strage mascherata da tentativo di rivolta, che avrebbe dovuto essere il casus belli di una repressione e dell'instaurazione del gonfalonierato a vita di un fantoccio degli spagnoli.
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