il circo regia di Charles Chaplin USA 1928
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il circo (1928)

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locandina del film IL CIRCO

Titolo Originale: THE CIRCUS

RegiaCharles Chaplin

InterpretiCharles Chaplin, Allan Garcia, Merna Kennedy, Harry Crocker, George Davis, Henry Bergman

Durata: h 1.01
NazionalitàUSA 1928
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 1928

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•  SPECIALE IL CIRCO

Trama del film Il circo

Scambiato per ladro, Charlot si impegna in una delle sue rocambolesche fughe. Finito casualmente in un circo, viene scambiato per il clown e involontariamente riscuote un successo clamoroso. L'amore ci mette lo zampino: l'omino, infatti, si invaghisce della bella cavallerizza.

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Voto Visitatori:   8,63 / 10 (32 voti)8,63Grafico
Premio speciale (Charles Chaplin)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Premio speciale (Charles Chaplin)
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Voti e commenti su Il circo, 32 opinioni inserite

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pak7  @  28/01/2018 10:03:04
   7½ / 10
Forse il Chaplin che meno mi ha colpito, pur mantenendosi a livelli altissimi, ma con un finale che riesce a toccare l'anima.

Filman  @  26/03/2016 13:31:23
   7½ / 10
Come sempre nella stupenda normalità comica di Charlie Chaplin e del suo personaggio, in THE CIRCUS si assiste ad un'ennesima disavventura di Charlot, in cui, a questo giro, viene calato nel mondo del baraccone circense, sezionato nel suo aspetto più cupo e grigio, o, in altri termini, in quello più realistico, non più per ricordarci i temi della povertà, della miseria e della fame nella loro forma più esemplare, insegnataci dall'autore tragicomico, ma ad emozionare con una tenera, bellissima ed esilarante storia d'amore, malinconica per la sua impossibilità di realizzazione, troppo concreta per non essere apprezzata anche nella sua enfasi narrativa. Ormai esemplare nella composizione della slapstick, il regista dimostra progressione tecnica in tutti i suoi mestieri interni alla lavorazione cinematografica muta, nonostante l'avvento del sonoro, soffermandosi forse per la sua prima volta nell'implemento di invenzione artistica in un lungometraggio senza però darlo a notare e sfornando una commedia da manuale.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  07/02/2013 11:42:00
   9 / 10
A ben vedere un addio alla comicità che lo ha reso celebre. Charlot incontra il Circo, ne diventa stella (suo malgrado), ma i suoi sogni di amore non si realizzano, e la satira sul successo è amara quanto spassose sono tutte le gag (quella degli specchi e nella casa stregata ancor oggi geniali).

Con il cinema che sta cambiando, per l'avvento del sonoro, l'ultima bellissima e malinconica immagine sembra voler essere - per Chaplin - il canto del cigno di un mondo e di una poetica.

Che il grande maestro iniziasse a sentirsi superato? Niente di più sbagliato, visto che da lì a pochi anni vennero "Luci della città" e "Tempi moderni"...

BrundleFly  @  12/12/2012 18:49:45
   7½ / 10
Film di Chaplin meno introspettivo e profondo di altre sue opere. C'è da dire che si ride quasi sempre e non ci si annoia mai...e considerate che è un film del 1928.

7219415  @  21/11/2012 18:58:36
   9 / 10
Grandissimo chaplin!!!!

Oskarsson88  @  20/11/2012 00:38:02
   9 / 10
Raramente un film mi ha fatto ridere tanto, e se c'è riuscito un film del 1928, beh tanto di cappello. Chaplin è davvero un fenomeno con le sue gag e non manca mai anche una velata tristezza a inframezzarsi tra le tante scene comiche. Spettacolare!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  17/03/2011 14:30:19
   9 / 10
Charlot si aggira nei dintorni di un circo, e come al solito è affamato e senza un soldo. Siamo all'inizio (brillantissimo) di uno dei film di Chaplin meno conosciuti e celebrati. "Il circo" ha un attacco memorabile durante il quale sciorina una serie di gag impagabili: l'orologio e il portafogli rubati, ritrovati per caso nelle tasche del malcapitato omino, danno il là ad una serie di inseguimenti divertentissimi, tra panini "aspirati" a bambini altruisti, labirinti di specchi e altre attrazioni fieristiche.
Fino ad approdare alla pista circense, dove la caccia vera dei poliziotti si trasforma in intrattenimento puro per un pubblico annoiato dagli usuali sketch dei clown. Nel suo far ridere involontariamente la folla, Charlot svela cosa si nasconde dietro l'intrattenimento: numeri preparati troppo a tavolino per giungere spontanei, e trucchi magici impossibili rivelati attraverso un semplice bottone premuto. Non fa in tempo a spolverare alcuni pesci con uno straccio, che già si ritrova ancora una volta inseguito, ora dal direttore e poi da un mulo particolarmente ostinato.

In questa fuga costante da tutto e tutti Chaplin, dopo il capitalismo de "La febbre dell'oro" letto come sistema sociale irreversibile, sposta il suo obiettivo, e si uniforma al Potere come rilevanza suprema, al quale contrappone l'indipendenza schietta del vagabondo col bastone sempre un po' storto. Seppur apparentemente frammentato, attraverso una successione di comiche che sembrano slegate tra di loro, "The circus" gode di un congegno incontrollato che abbina alle gag iniziali al Luna Park quelle circensi, con tanto di leoni e tigri mezze addormentate e addomesticate, cani che ringhiano nei momenti meno opportuni, scimmie che aggiungono angoscia a un momento già di per se' opprimente.
L'arena gitana diventa così un simbolo stabile degli USA: un mondo incoerente, governato dalle contraddizioni e dalla brutalità, nel quale Chaplin azzarda malizioso una sostituzione di una (Grande) Mela in una banana. Animali/Umani e Umani/Animali si diceva, intercambiabili nella loro conforme crudeltà, buoni solo a sbriciolare le stelle dei sipari.

Il personaggio del direttore del circo non può essere che un cinico calcolatore: accoglie Charlot solo perché il suo spettacolo è in crisi, lo sfrutta pagandolo come un semplice inserviente quando invece è la star di maggiore attrattiva, e se ne frega del suo destino quando corre il rischio al posto dell'esperto equilibrista Rex. Inoltre umilia la figlia cavallerizza di fronte all'intero gruppo di artisti, impedendogli di mangiare.
Le affinità di Charlot con Merna, la figlia del direttore, appaiono subito evidenti: ambedue esclusi e rifiutati per ciò che (non) sono, si ritrovano a dividere avidamente una colazione facendosi venire il singhiozzo. Un approccio che sembrerebbe portare il film sul classico coinvolgimento amoroso. Questa volta, però, le conseguenze saranno a loro modo imprevedibili.

Solo, all'interno del grande cerchio tracciato dal telone del circo, Chaplin, dopo aver "fatto omaggio" dell'Amore si esibisce per se' stesso. Perchè non ci si innamora di una maschera triste, di un buffone stipendiato male, di un povero. La regola (tendenzialmente statunitense in questo caso, ma universale) vuole che gli affetti siano indirizzati alle classi danarose le quali, funamboli sul filo sottile sotto il tendone di un circo, ben rappresentano l'Autorità.
E l'artificio che così si crea accentua l'egoismo e la solitudine, da ambo le parti. La classe sociale privilegiata non è interessata al destino degli indigenti, e questi non si mischiano, razionalmente e carnalmente, agli altri, preferendo un'ipotetica rovina personale: un apparente rifiuto a vivere che potrebbe anche essere letto come un affrancamento (borioso e arrogante?) per riuscire a sopravvivere. Questo agire fa de "Il circo" uno dei film chapliniani più ragionati, estremi e nebulosi; come se alla fine l'intelletto avesse prevalso sui sentimenti.

bulldog  @  16/12/2010 12:53:58
   7 / 10
Me lo son visto solamente per una breve sequenza segnalatami.

1928, una donna camminando per la strada pare aver un cellulare in mano e discutere animatamente.
Vero è che anche zoomando, l'aggeggio che ha in mano non si vede chiaramente, ma le movenze sono esattamente quelle di una donna del 2010 che comunica al telefono mentre passeggia....inquietante.

Per il resto, il solito Chaplin, carino, alcune gag stradivertenti.

Marv91  @  26/09/2010 23:08:27
   9 / 10
Bellissimo film di Charlie Chaplin, divertente e commovente allo stesso tempo.
Da vedere.

ezequiel  @  15/08/2010 00:32:03
   7 / 10
film non tra i i più belli di chaplin. ma tra i più malinconici, anche per la sua particolare vita privata del momento. fantastiche alcune gag, ma l'anima, qui, si sente poco.

JOKER1926  @  13/08/2010 19:40:10
   7½ / 10
"The Circus" del formidabile Charles Chaplin è un grande esempio di Cinema muto che al tempo riscosse un indubbio successo, pellicola confezionata in un amaro momento per il regista preda addirittura di svariati stress che ne compromisero persino la salute.

"Il Circo" fu all'epoca geniale, ai nostri giorni non perde la sua fama e per l'appunto la sua artificiosità, mix di ottime musiche allegate a sequenze sfavillanti e senza dubbio così ingegnose (vedere la stanza degli specchi e la corsa a "braccetto" ladro-sbirro a inizio film) da essere considerate in piena regola geniali.
La prima parte di questo prodotto di Chaplin è ottima, poi il film inizia un po' a "basarsi" fra amore e prepotenza nel circo giungendo ad un finale prima comico con l'improvvisato "acrobata" Charlot poi serioso con le sequenze del treno che va via…

"The Circus" va visto, apprezzato, funge ancora oggi (anche) da splendido intrattenimento, emozioni e grande comicità; il film inoltre è la metafora del destino beffardo e troppo incerto, Charlot lo accetta dignitosamente e prosegue nell'incertezza della propria vita indubbia certezza di amore e passione…

dave89  @  20/02/2010 01:24:14
   9 / 10
film stupendo...molto divertente e commuovente

martymcfly  @  11/10/2009 15:08:23
   9 / 10
un altro bellissimo film di chaplin!
la parte iniziale è di una comicità senza fiato...poi il ritmo scema un po' ma resta comunque un'opera ben fatta e molto piacevole!
da vedere per forza!

The BluBus  @  23/08/2009 11:03:55
   8½ / 10
Inferiore ad altri capolavori del maestro, ma sicuramente merita una visione!

Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  08/05/2009 00:44:51
   8½ / 10
Film secondo me tra i più esilaranti tra queeli realizzati e interpretati da Chaplin.
Dì poco inferiore alla "Febbre dell'oro" da me considerato un grande capolavoro.
Bella la colonna realizzata da Chaplin in persona e come sempre bravissimo a interpretare ruoli che richiedono anche buone abilità fisiche, come in questo caso.
Buona trama e risate assicurate...che altro dire su quest'altra pietra miliare della commedia se non che una visione per gli appassionati è d'obbligo?

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  28/04/2009 10:00:22
   9 / 10
Bellissimo. Chaplin ci mostra il mondo del circo, che ben conosceva, in un modo superbo.
Molto divertente, più di altri sui lungometraggi, davvero delle belle gag.
Una bella musica accompagna la storia di questo vagabondo prima scambiato per ladro e poi per clown.
Consigliatissimo, da vedere e rivedere.

pinhead88  @  30/03/2009 19:20:36
   9½ / 10
Charlot in tutto il suo splendore artistico.
finale amaro.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  07/03/2009 13:36:36
   8 / 10
Non il migliore di Chaplin, gli ingranaggi del regista sembrano non trovare il perfetto raccordo proprio in quel girotondo da sogno che può essere "Il Circo".

Neu!  @  21/02/2009 12:35:32
   8 / 10
ottimo film di Chaplin, non uno dei migliori, ma bellissimo. Fellini lo adorava. memorabile la scena degli specchi

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/02/2009 00:20:18
   9 / 10
Inbrigliare il talento in schemi predefiniti ed in fondo un po' precotti è forse l'aspetto che risalta maggiormente in questo bellissimo film di Chaplin. Annullare completamente l'improvvisazione e anche l'incoscienza (si veda il numero finale sul filo) è annullare anche l'artista. Finale molto amaro, la solitudine di Charlot è anche la solitudine dello stesso Chaplin, sempre più voce fuori dal coro.

nwo pozz  @  06/01/2009 21:03:21
   8 / 10
Non riesco ad immaginare questo film con un altro attore a posto di Chaplin

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  24/09/2008 19:27:36
   8½ / 10
Sembra quasi che il destino si prenda gioco degli uomini non solo nei film, ma anche nella realtà. La febbre dell'oro ha regalato a Chaplin ricchezza e successo, ma allo stesso tempo lo ha fatto sprofondare in una crisi esistenziale, portandolo a riflettere sul senso della vita e se fosse mai possibile raggiungere la felicità.

Tutto nasce come al solito dal debole di Chaplin nei confronti delle ragazzine. In origine aveva scelto come protagonista femminile della Febbre dell'oro la sedicenne Lita Grey, la stessa che aveva interpretato l'angelo seduttore nel sogno del Monello. Dal set al letto il passo fu breve, ma anche stavolta rimase inguaiato, mettendo incinta la ragazza. Ecco che si ripete la storia del primo matrimonio. Si sposa per forza e gli rimane addosso una specie di macigno che gli pesa sull'animo, nonostante l'arrivo di due bei bambini (Charles junior e Sydney junior). E' in questa atmosfera di infelicità, di situazione penosa e opprimente che nasce il film The Circus (Il circo).
Come se non bastasse, a film quasi finito, Lita Grey intenta contro Chaplin una clamorosa causa di divorzio, condita con un dossier carico di pettegolezzi umilianti e di cattiverie. Per fortuna di Chaplin, gli intellettuali e il grande pubblico è tutto dalla sua parte e non lo abbandona. Il colpo fu comunque durissimo, tanto da fargli diventare bianchi tutti i capelli in pochi giorni.
Suo fratello Sydney riuscì a sintetizzare la situazione in una lettera: "Non perderti d'animo, Charlie, ricordati che nella vita ci sono cose più importanti della ricchezza… Dopo tutto, sembra che la felicità sia solo una questione relativa e dipenda essenzialmente dal nostro modo di vedere le cose e di pensare."

L'idea da cui è nato il film deve essere venuta a Chaplin da una specie di incubo. Si immaginava in un circo che camminava sul filo, senza rete e angustiato da delle scimmie. Da questa specie di immagine simbolo si fece venire in mente tante altre idee e gag basate sulla vita dei saltimbanchi, qualcosa che aveva conosciuto bene nell'infanzia e che sapeva quali problemi e dolori nascondeva. Le riprese, durate dalla fine del 1925 all'autunno del 1927, furono funestate anche da incidenti vari, tra cui l'incendio dell'intero set. La prima avvenne il 6 gennaio 1928 e anche se il film fu ben accolto da pubblico e critica (vinse un premio equivalente all'Oscar di oggi), Chaplin ne ha sempre conservato un pessimo ricordo, tanto da ignorarlo completamente nella sua autobiografia. Nel 1970 lo ha integrato di musiche e di canzoni scritte e cantate da lui; questa è la versione che troviamo sul dvd.

Se la caratteristica scenica della Febbre dell'Oro erano le frequenti coincidenze, Il Circo invece propone molti episodi senza riuscire forse a fonderli fra di loro. Essenzialmente si basa sulla triste constatazione che in certe circostanze è impossibile essere felici, anche se rimane possibile fare felici gli altri. Si può essere altruisti o far ridere il pubblico, ma alla fine non c'è da aspettarsi ricompensa: la vita non perdona, se si è in difficoltà si viene lasciati soli al proprio destino. Questo discorso viene sviluppato su più piani: c'è la vicenda dei clown che non riescono più a divertire, la logica dello sfruttamento e del denaro sopra qualsiasi cosa, la sensazione di non possedere le caratteristiche necessarie (ricchezza, bellezza) per avere successo in società. Ci sono poi molti spunti che verranno approfonditi in Luci della ribalta (vita e arte), Tempi moderni (vita e lavoro) e Luci della città (altruismo senza ricompensa).
Salta agli occhi soprattutto la trasformazione del personaggio del vagabondo. E' molto meno baldanzoso e vivace, non usa più trucchi o giochetti. Adesso si comporta in maniera più cerimoniosa, posata e riflessiva; è come se fosse maturato e invecchiato e gli pesasse l'esperienza della vita. Inoltre, dal punto di vista stilistico, nella storia si cominciano a usare oggetti e situazioni con chiaro significato simbolico.

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La scena finale è veramente splendida da un punto di vista visivo e simbolico. La lunga fila di carri che si muove alzando la polvere, la bruma della mattina presto, il sole radente, il vagabondo che se ne sta immobile fra i carri che passano e infine un cerchio di erba pestata (tutto quello che resta di tanta intensità di vita) con una cassa nel mezzo. Sembra una scena uscita da un film di Fellini. Un finale che si carica di suggestioni, indimenticabile come i magnifici finali dei film che seguiranno.

Pink Floyd  @  30/05/2008 18:26:15
   7½ / 10
Amio parer un tantino sotto tono rispetto ai livelli a cui ci ha abituato il maestro londinese.
Ma che possiamo farci, Chaplin non ne ha mai steccata una!

AKIRA KUROSAWA  @  18/02/2008 10:37:54
   10 / 10
puo dire riguardo a un capolavoro come questo..
si puo dire veramente che il cinema è nato grazie a questo favoloso artista che è charlie chaplin che riesce sempre a parlare di argomenti particolarmente seri facendoci ridere..e poi quante innovazioni..
sul film nn c è niente da dire, capolavoro assoluto, memorabili alcune scene cm quando rimane chiuso nelal gabbia del leone o la parte finale quando fa l equilibrista,..finale molto malinconico..semplicemente fantastico

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2008 22.32.47
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Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  16/11/2007 12:47:58
   8½ / 10
Ottima opera del grande Chaplin anche se meno nota al grande pubblico.
Presenti tutte le tematiche care a Chaplin, dal vagabondo squattrinato vessato da una sorte avversa (l'accusa di furto e l'inseguimento della polizia) all'amore per la giovane trapezista soggiogata dal dispotico padre-padrone ..e poi uno sguardo ed una critica al mondo dello spettacolo (il grande circo), in una condizione di parziale declino, che il buffo omino riesce a risollevare grazie alla spontaneità, alla genuinità delle sue disavventure che vengono recepite dal pubblico come divertenti gag, capaci così di infondere "umanamente" la dolce arte del sorriso ..ma poi anche la gioia di donare allo spettatore la propria vitalità è destinata a consumarsi quando la tristezza e lo sconforto avvolgono il piccolo vagabondo, non si può fingere a lungo con il pubblico.. ..mentre i carrozzoni riprendono il loro cammino, l'omino attende una nuova strada da percorrere, assorbendo la sconfitta e proiettandosi verso il futuro.
Se pur meno incisivo rispetto agli altri lungometraggi muti del periodo successivo, anche quest'opera tratteggia il suo periodo, esprime la delicatezza di un personaggio osservatore della realtà circostante e proteso alla perenne ricerca di quel sentimento puro, nobile, come l'amore, capace di far ruotare il mondo nella giusta direzione ..come sempre il grande artista inglese cura sceneggiatura, musiche e regia, regalandoci un prodotto sempre di grande livello ed intriso di una umanità unica e difficilmente riscontrabile sul grande schermo.
Ovviamente opera impedibile per chi ama il grande Chaplin..

Dick  @  15/09/2007 12:19:13
   9 / 10
Un perfetto o quasi mix di comicità e malinconia dove non si risparmiano frecciate al mondo dello spettacolo.
Uhm, decisamente meno gettonato di altri film di Chaplin quì. Probabilmente eprché non si sente molto sentire in giro.

Napoleone  @  15/04/2007 19:50:04
   10 / 10
Superbo! Questo film è forse il meno conosciuto tra i lungometraggi muti di Charlot, colpevole forse lo stesso Chaplin che per molti anni lo rilegò nel dimenticatoio, non citandolo neppure nella propria biografia. Fatto sorprendente, che diventa quasi paradossale se si pensa che Chaplin all'assegnazione degli Oscar fu insignito di una statuetta speciale per la regia, la sceneggiatura e la recitazione di "The Circus".
Un tesoro da scoprire quindi.
L'aspetto saliente di tale film è l'equilibrio tra scene comiche e drammatiche sapientemente dosate. Il soggetto è quello tanto caro a Chaplin della ragazza(Merna Kennedy) da difendersi dal bruto di turno, la quale gli viene poi sottratta da un rivale, che in questo caso è un equilibrista (Harry Crocker).
La colonna sonora è da brividi: mi è molto caro il motivo che accompagna sempre gli incontri tra Merna e Charlot, veramente delizioso e romantico; tale motivo però dovrà rivelare poi la sua nota di tristezza e malinconia latente in occasione della comparsa dell'equilibrista e del conseguente innamoramento di Merna per quest'ultimo. E' veramente incredibile la trasformazione a cui si assiste: da una delicata melodia si passa improvvisamente ad uno struggente motivo, simbolo dei sogni d'amore infranti di Charlot.
Notevole pure la canzone dei titoli iniziali cantata da Chaplin molti anni dopo la realizzazione del film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2007 16.16.12
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  22/10/2006 22:50:51
   9½ / 10
Uno dei miei primissimi ricordi cinematografici, e dopo molti anni non ho più avuto modo di rivederlo per intero.
Ricordo che mi commosse moltissimo, e che la poetica di Chaplin trovava in questo film, nel "monello" e in "luci della città" un trittico di straordinario livello,

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/02/2006 11:51:28
   9½ / 10
straordinario...uno dei migliori...prima ci fa ridere con alcune sequenze memorabili tra cui quello della gabbia con il leone o la scena del trapezista e poi conclude con un finale tanto bello quanto drammatico...in quest'ora di film c'è tutto ma proprio tutto il cinema di questo grande artista...capolavoro assoluto

la mia opinione  @  09/10/2005 17:05:25
   9 / 10
Fantastico, una grandissima dismotrazione di cinema comico, Storia!

Ch.Chaplin  @  29/09/2005 14:59:15
   9 / 10
grandissimo..ma forse mezzo gradino sotto ai grandi capolavori del genio (leggi Luci della città e La febbre dell'oro

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2006 12.54.14
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marco86  @  26/07/2005 20:05:38
   10 / 10
Capolavoro assoluto del cinema di ogni tempo.Chaplin riesce a commuovere (splendido il finale)e soprattutto a divertire.Le gag fisiche sono indimenticabili,veloci e divertenti.Curata anche la regia e la perfetta fotografia in bianco e nero.
Chaplin dimostra con questo film di essere un grande regista,un grande attore e un grande sceneggiatore.
Da non perdere assolutamente!

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