il dottor mabuse regia di Fritz Lang Germania 1922
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il dottor mabuse (1922)

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locandina del film IL DOTTOR MABUSE

Titolo Originale: DR. MABUSE, DER SPIELER

RegiaFritz Lang

InterpretiRudolph Klein-Rogge, Alfred Abel, Aud Egede Nissen, Gertrude Welcker

Durata: h 3.15
NazionalitàGermania 1922
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 1922

•  Altri film di Fritz Lang

Trama del film Il dottor mabuse

Truffatore, ladro e ipnotista, il dottor Mabuse, proprio grazie a quest'ultima dote, è diventato incredibilmente ricco. La polizia lo scopre e circonda la sua casa: a quel punto Mabuse s'arrende e, definitivamente folle, si lascia rinchiudere in manicomio. Sarà davvero in condizioni di non nuocere più?

Film collegati a IL DOTTOR MABUSE

 •  IL TESTAMENTO DEL DOTTOR MABUSE, 1933
 •  IL DIABOLICO DOTTOR MABUSE, 1960

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (15 voti)8,00Grafico
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Voti e commenti su Il dottor mabuse, 15 opinioni inserite

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kafka62  @  06/04/2018 19:15:46
   7 / 10
Visto ai nostri giorni, a quasi cent'anni dalla sua realizzazione, "Il dottor Mabuse" si presta ad almeno due differenti (e tra loro antitetiche) considerazioni. La prima riguarda il materiale narrativo, che è sovrabbondante e palesemente antiquato. Nelle tre ore (e nelle due parti) del film assistiamo a un numero impressionante di sequenze ad effetto, di colpi di scena, di capovolgimenti di situazioni, e ancora inseguimenti, imboscate notturne, rapimenti, sparatorie e mascheramenti (una mezza dozzina quelli di Mabuse); i personaggi in grado di assurgere a un ruolo protagonistico sono non meno di sei, e tra loro si instaurano complicati rapporti di alleanza (Mabuse e il conte Told), antagonismo (Mabuse e von Wenk) o amore (Cherie Carozza e Mabuse), che moltiplicano quasi all'infinito le possibilità di sviluppo dell'intreccio. Il modello di riferimento più ovvio è il film avventuroso a episodi, alla Feuillade tanto per intenderci, con tutti gli stereotipi più deteriori e desueti del genere, nessuno escluso (l'eroe che si trova abbandonato in una barca in mezzo al mare o in una automobile senza controllo lanciata verso l'abisso, l'eroina che viene rapita e portata di peso nel covo dei banditi). In questo andamento da feuilleton, da romanzetto d'appendice, se non addirittura da fumetto, "Il dottor Mabuse" mi sembra, più di altre coeve opere di Lang, invecchiato abbastanza male. Inoltre, l'abnorme peso della trama lascia poco o nulla spazio a tutto ciò che non è mera organizzazione testuale delle immagini. Lo stile di Lang oscilla infatti tra rade seppur geniali intuizioni visive (sovrimpressioni, chiaroscuri violenti) e una sintassi abbastanza elementare e ripetitiva (predominano i totali e i campi lunghi, senza però che una adeguata cornice plastica e formale riesca a sollevarli, tranne in un paio di casi, da una concezione alquanto anodina dell'inquadratura), le psicologie rimangono in secondo piano (anche se, per contro, ciò permette di tenere a freno quella pericolosa propensione per il sentimentalismo e l'enfasi melodrammatica che è il segno distintivo della sceneggiatrice von Harbou) e lo stesso espressionismo in cui il film viene solitamente fatto rientrare è di fatto rintracciabile solo in un paio di scenografie (quelle del circolo Schramm e del palazzo del conte Told), oltre che in una generica e un po' ingenua inclinazione verso l'esoterismo (le sedute spiritiche, l'ipnotismo, i giochi di magia – già presenti, questi ultimi, in "Destino").
Nonostante questi innegabili difetti, "Il dottor Mabuse" è anche (arriviamo qui alla seconda delle considerazioni anticipate in apertura) un film dotato di un ottimo ritmo, che avvince e non fa pesare affatto la sua lunghezza. Il merito è soprattutto di un montaggio straordinario, che colpisce fin dalle prime immagini per la sua capacità di inserire alla perfezione i numerosi tasselli della storia gli uni sugli altri. Prendiamo ad esempio la movimentata sequenza iniziale, in cui diversi personaggi, situati in posti tra loro lontani, vengono collegati dal semplice particolare di un orologio indicante la medesima ora, con una fortissima impressione di simultaneità. Il montaggio alternato non è stato certo inventato da Lang, ma il regista tedesco lo usa con una maestria unica, superiore addirittura a quella dei film americani di Griffith. Molte altre sequenze vengono sviluppate parallelamente per accrescere il senso di suspense e la tensione narrativa, e il risultato finale è un decoupage di grande modernità.
"Il dottor Mabuse" merita di essere ricordato anche per alcune sequenze memorabili, oltre all'incipit già citato (la frenetica scena ambientata nella Borsa, la quale mette in risalto la predilezione di Lang per le scene di massa, lo scontro telepatico al tavolo da gioco tra Mabuse e von Wenk, entrambi mascherati, la danza della Carozza in un locale ambiguo, con grottesche maschere di cartapesta dai grossi nasi fallici, le folli allucinazioni di Mabuse prima della sua cattura, che sembrano anticipare – soprattutto nell'immagine della porta blindata che si anima – i terribili e post-moderni incubi cronenberghiani), per un paio di gustose notazioni umoristiche (il vecchio borghese infatuato che getta fiori in palcoscenico prendendoli, una volta esauriti i suoi, dai tavoli vicini, la grassa riccona che gioca col gigolo al seguito), per gli azzeccatissimi caratteri della depravata corte di Mabuse e, naturalmente, per il tema (espressionistico per eccellenza, ma gravido di influenze anche per il cinema del terrore degli anni a venire) della folle e megalomane volontà da parte di un individuo eccezionale di dominare il mondo e controllare la mente degli uomini, passando sopra a tutte le leggi sociali e sostituendosi allo stesso destino.

Goldust  @  11/01/2014 10:59:12
   9 / 10
Manifesto imprescindibile del cinema espressionista tedesco calato in una realtà sociale, quella disperata della Repubblica di Weimar fatta di vizi e aspri conflitti interni, che è quasi più inquietante del protagonista stesso, il genio del male Mabuse. Lang ci catapulta in un'epoca a noi lontana fatta di cabaret, bische clandestine, illusionismi, raggiri ed insurrezioni sociali con un realismo quasi esasperante, ma soprattutto riesce a tenere vivo l'interesse nella visione di questa ( lunghissima!) parabola nera con un realismo ed una ricchezza di particolari difficilmente replicabili. E' la sua visione, pessimistica, del Male assoluto impersonificata in un'unica terrificante figura, che secondo me può essere tranquillamente considerata mitica ( non per niente Lang girerà due ulteriori film su Mabuse ) anche se non soprattutto grazie all'interpretazione allucinata che ne ha dato Rudolf Klein-Rogge.
Che dire d'altro: sceneggiatura perfetta, musiche notevoli; forse l'unica piccola pecca è la mancanza di una figura femminile veramente affascinante. Ma sono dettagli, il film è meraviglioso così e veleggia alla grande verso i cento anni di età.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/08/2011 20:15:54
   8 / 10
Dal carattere multiforme (horror, politica, sesso, magia, psicologia, satira, effetti speciali, commedia, arte, violenza,..) e dalla critica pungente che Lang fa ai "malvagi" della sua epoca, questo film regala molte scene indimenticabili, come quella in cui il film inizia, facendo finire l'intera pellicola prima che lo spettatore sia riuscito a capire chi sia in realtà il dottor. Mabuse.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  03/05/2011 23:29:06
   8½ / 10
Quasi 4 ore di cinema muto spaventerebbero chiunque. Incredibile a dirsi ma "Il dottor Mabuse" riesce ancora, a quasi novanta anni dalla sua uscita, ad appassionare, a tenere col fiato sospeso incollati allo schermo. Sono tanti gli elementi che rendono questo film qualcosa di speciale. Il primo e più evidente è la splendida sceneggiatura. La storia è scritta e girata in maniera da tenere sempre desta l'attenzione dello spettatore. Gli episodi e gli avvenimenti si susseguono seguendo quelli che poi diventeranno i canoni del thriller: caratteri di rilievo e caratteristici allo stesso tempo (con in risalto il carattere "cattivo", contrapposto a un valente carattere "buono"), che si contrastano a vicenda con esiti alterni o imprevedibili. Si lascia poi che il male sembri prendere il sopravvento (aumentando la tensione e il coinvolgimento) per poi sciogliere il tutto, con grande soddisfazione dello spettatore, con l'affermazione del bene.
Il merito di questa sceneggiatura stilisticamente "moderna" va soprattutto a Thea von Harbou, la moglie di Fritz Lang. Il regista contribuisce invece predisponendo delle scenografie molto suggestive, di chiara matrice espressionista (geometrie lineari che formano angoli insoliti con decorazioni a volte bizzarre). Crea poi un'atmosfera particolare, la stessa che si respira in ambienti "estremi", luoghi in cui si spaccia droga o si gioca d'azzardo. Le persone coinvolte appartengono per lo più al ceto superiore ritratto in maniera "decadente" (ozio, vizio, noia). La gente degli strati inferiori è ritratta come massa amorfa in balia delle emozioni.
In questo quadro di gente sperduta, senza punti di riferimento (chiaro ritratto della Germania di Weimar) fanno fortuna e prosperano gli "uomini forti", quelli che si ritengono superiori a tutto e a tutti, addirittura allo stato stesso. Mabuse è il ritratto perfetto di questo carattere, in qualche maniera temuto e ammirato allo stesso tempo. Infatti gli viene creata intorno una specie di aura mitica, gli vengono concesse doti quasi sovrannaturali (l'ipnosi), una grande furbizia, abilità, cinismo, imperio: tutto quello che all'epoca (e in parte anche adesso) veniva/viene segretamente sentito come "risolutivo" della crisi sociale imperante.
Certo è "male", è negativo, è da rifiutare, ma allo stesso tempo come è affascinante, come riesce ad essere capace e bravo!
A Mabuse viene contrapposto il procuratore von Wenk; una figura che diventerà tipo e modello per i commissari dei film futuri. Tutto dedito al lavoro, si impegna in maniera indefessa, non ha apparentemente affetti o famiglia. Si affida soprattutto alla furbizia, alle trappole e non disdegna a volte di "sorvolare" alle regole che il suo ruolo gli impone, per potere giungere alla meta finale (catturare Mabuse). Comunque è solo grazie al caso se alla fine la fortuna arride a lui.
Una menzione speciale va soprattutto a Bernard Goetzke, l'attore che impersona Wenk (e che impersonava la morte in "Der muede Tod"). Ha un modo di fare malinconico, distaccato, serio, che intriga, che affascina (devo dire che a me piace molto). Del resto Lang riesce sempre a rimanere misurato e distaccato nelle riprese, evitando sentimentalismi o eccessi di teatralità. Alcune scene (tra cui quelle oniriche) sono da manuale e veramente ben girate. Tutto il film comunque è una piccola perla.
"Il dottor Mabuse" può essere considerato uno dei primi grandi thriller e polizieschi della storia del cinema.
E poi i dottor Mabuse sono figure "eterne" che ritornano. Noi in Italia abbiamo davanti agli occhi uno splendido esempio di novello Dottor Mabuse che ipnotizza, inganna, truffa, spaventa, distrugge, circuisce ed è depravato. Indovinate chi è!

RedPill  @  30/12/2009 21:18:35
   7 / 10
Considerata, dopo "Il Gabinetto Del Dottor Caligari", una delle principali rappresentazioni di cinema espressionista realizzate in Germania nel primo quarto del secolo scorso, Lang, colloca il delirante psicoanalista all'interno di un preciso contesto sociale, i cui esponenti, già all'epoca, erano particolarmente avvezzi ai piaceri e ai godimenti di una vita passata tra case da gioco, stupefacenti, donne di facili costumi e qualsivoglia altro tipo di perdizione.L'ombra del "mostro" si insinuerà con destrezza tra i privilegiati ambienti dell'aristocrazia e ne incarnerà quelle che sono le paure, fomentandole ed in fine traendone profitto.Il regista vede nella figura del protagonista la fonte vera e propria di ogni male e si concentra quindi per tutto il tempo sulla personalità del soggetto, dalla quale ne emerge molto bene la sua psicologia malsana; corruttore, falsario, raggiratore, "assassino", truffatore, agitatore di folle, il Dottore trasformista si dedicherà ad ogni tipo di crimine e sotterfugio, nascosto dalla maschera dei suoi innumerevoli volti e protetto dal suo sguardo ammaliatore, convincenti a tal proposito le espressioni di Rudolf Klein-Rogge.Lang non sbaglia, Mabuse è il Male, e in quanto tale, attecchisce in primis all'indove il terreno è più fertile.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  16/12/2009 20:19:11
   7 / 10
Visto in versione straintegrale (4h 41m), "Il Dott. Mabuse" si presta certamente ad una chiave di lettura che anticipa la dittatura hitleriana. Non era questo lo scopo comunque, ma piuttoso quello di tracciare un ritratto - realista più che espressionista - della Germania di quegli anni (e chi non ci ha vissuto, non può che documentarsi); decadente e paranoica, patria del vizio e del divertimento cabarettistico. E Fritz Lang, prima di legarsi con Thea, scrittrice e sua co-sceneggiatrice, lavorava in 2 cabaret. Parabola sul Male assoluto come vuole il primo periodo langhiano, dove il tema del Destino è inteso come dominio da parte del Male stesso. E con "Il Testamento del Dott. Mabuse" ce ne saran delle belle.

outsider  @  02/10/2009 00:49:19
   10 / 10
Mitico come del resto gli altri due. E poi io amo Price!

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/10/2009 00.52.00
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carriebess  @  13/09/2009 12:10:35
   8 / 10
ottima la mimica facciale del dottor mabuse, davvero indimenticabile.
ovviamente per me dura troppo, però ne vale la pena.

bulldog  @  16/07/2009 16:19:39
   8 / 10
Geniale la figura di Mabuse,la durata è eccessiva.

gei§t  @  14/04/2009 09:07:20
   7½ / 10
Oltre 4 ore di film muto sono state decisamente pesanti, ma non si può negare che questo sia un gran film. Stupende le espressioni del viso dei personaggi, primo fra tutti il Dr Mabuse nelle sue numerose sembianze.

Neu!  @  06/04/2009 13:11:03
   8 / 10
buon film di Fritz Lang, che diede vita a due sequel. tutto molto bello, non c'è che dire, ma siccome non sono contento se non rompo i cogl.oni, vi dirò che gli preferisco i Nibelunghi, il capolavoro del primo periodo di Lang, e vi dirò che lo preferisco anche a Metropolis. il capolavoro di Lang, comunque, rimarrà sempre M.

pinhead88  @  05/04/2009 17:07:53
   8½ / 10
l'eccessiva durata purtroppo sminuisce la magia di quest'opera che si impone come una delle massime espressioni del cinema muto.il Dr. Mabuse in questo caso rappresenta l'incarnazione del male assoluto in un periodo oscuro della società tedesca dominata dall'avidità e dall'egoismo.Rudolph Klein-Rogge assolutamente perfetto nella parte del malefico Dr. Mabuse.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  05/07/2008 22:16:19
   8 / 10
Insieme a "Il gabinetto del dottor Caligari" di Wiene e al "Nosferatu" di Murnau, è uno dei primissimi esempi di espressionismo tedesco. Fritz Lang dà vita ad un'opera intrisa di atmosfere urbane estremamente suggestive, nelle quali si muovono personaggi ambigui e inquietanti, tra i quali spicca ovviamente quello principale: il dottor Mabuse interpretato da Rudolph Klein-Rogge, che qui si rivela un attore dalle notevoli doti espressive. La storia è coinvolgente e molto affascinante -e nonostante la lunga durata scorre abbastanza bene, ed è un chiaro ammonimento contro i perigli rivenienti da un contesto politico segnato da una pericolosa tendenza accentratrice. A quest'ultimo proposito, va segnalata la bellissima ed eloquentissima sequenza dell'ipnosi, che si conclude col pubblico che incensa l'ipnotista plaudendo alle sue capacità taumaturgiche. Tra le altre numerose scene degne di nota, non può non rimarcarsi quella celeberrima della cattura di Mabuse che, delirante e in preda ai fantasmi originati dai propri delitti, si trova acquattato per terra intento a raccogliere i soldi provenienti dalla sue attività illecite con l'espressione sgomenta e stravolta.
Un'opera importante sotto il profilo della storia della cinematografia, che ha avuto due fortunati seguiti firmati dallo stesso Lang.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/05/2008 00:19:09
   8½ / 10
Fritz Lang traccia, tramite il grande manipolatore di persone Mabuse, un ritratto lucido di una Germania decadente, priva di valori se non quello dell'ambizione sfrenata al denaro. Un' epoca dominata dall'egoismo dove il l'inquietante dottore trova terreno fertile per i suoi intrighi. Straordinaria l'interpretazione di Rudolph Klein-Rogge dallo sguardo demoniaco e ammaliante, dotato di un carisma incredibile e perfetto per il personaggio di Mabuse.

Zoso87  @  10/10/2007 20:37:24
   7 / 10
Che strano che nessuno abbia ancora commentato questo storico film. Io l'ho visto qualche giorno fa durante una proiezione speciale in un cinema ed onestamente non riesco ad andare oltre questo voto. Nonostante venga considerato un capolavoro, vedere per più di 3 ore consecutive, senza il minimo rumore (neanche le classiche "musichette") un film del 1922 è davvero un'impresa ardua. Apprezzo però l'ottima storia e la bella scenografia, che a tratti contribuisce a rendere la pellicola più "orrorifica". Non paragonabile ad M e Metropolis...

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