il grande racket regia di Enzo G. Castellari Italia 1976
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il grande racket (1976)

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locandina del film IL GRANDE RACKET

Titolo Originale: IL GRANDE RACKET

RegiaEnzo G. Castellari

InterpretiFabio Testi, Renzo Palmer, Marcella Michelangeli, Glauco Onorato, Vincent Gardenia, Orso Maria Guerrini

Durata: h 1.51
NazionalitàItalia 1976
Generepoliziesco
Al cinema nel Dicembre 1976

•  Altri film di Enzo G. Castellari

Trama del film Il grande racket

Nella lotta contro la criminalità organizzata a Roma il maresciallo di P.S. Nicola Palmieri si fa aiutare da due malviventi di piccola tacca e da un campione di tiro al piattello. E dei criminali fa strage.

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Voto Visitatori:   8,21 / 10 (38 voti)8,21Grafico
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Voti e commenti su Il grande racket, 38 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  30/12/2015 13:24:41
   7 / 10
Poliziesco italiano ben realizzato e molto coinvolgente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  01/04/2014 23:26:50
   8 / 10
Uno dei migliori polizieschi all'italiana, lo sapevo già prima di vederlo e la visione è stata da questo punto di vista una pura formalità. L'ormai famoso stile frenetico di Castellari si fonde con una cattiveria, nella pellicola, raramente riscontrabile in altri film simili (forse giusto in "Milano odia: la polizia non può sparare"). C'è però una cosa da dire: come il già citato "Milano odia" e come il più famoso "Milano calibro 9" è più corretto parlare di noir che di poliziesco. In questo caso, per esempio, vi è una vera e propria vendetta, organizzata da vittime di soprusi sfiduciate dalle reticenze della polizia, dipinta come inefficiente. Anche per questo motivo il film viene spesso dipinto da critici molto superficiali con queste pellicole (i nomi non li faccio, perchè credo che chiunque passi su questa pagina ce li avrà di sicuro in mente) come fascista. Aggiungiamoci che i "nemici" sono per lo più comunisti (sebbene siano sfruttati da criminali più ricchi, quindi in ogni caso non si tratta di un attacco al comunismo) ed ecco che qualunque critico italiano (perchè questi sono rigorosamente italiani) avvezzo a guardare con moltissima sufficienza tutti i film di genere anni '70-'80 giudicherà la pellicola "fascista". Per poi esaltare Kill Bill, che si basa sugli stessi concetti e le stesse premesse del film di Castellari.
Comunque, tornando a "Il grande racket", nessun particolare problema a livello tecnico, seppur quest'ultimo non sia sempre esaltante, ma comunque da quel punto di vista il film fa il suo lavoro. Non lo consiglio, comunque, a chi è alle prime armi con questo tipo di film, per loro consiglierei di iniziare piuttosto con un più "sobrio" "Roma a mano armata".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  20/02/2013 19:27:50
   7 / 10
Un buon poliziesco davvero, spietato fino in fondo e coraggioso come pochi. A parte certe scelte di sceneggiatura abbastanza discutibili (nonchè inverosimili) e un leggero (ma proprio leggero) calo di ritmo nella parte centrale, Castellari riesce con maestria a tenere lo spettatore inchiodato alla poltrona dal primo all'ultimo minuto. Bravissimo Fabio Testi, grandi le musiche, efficaci come non mai le sequenze del ribaltamento dell'auto e della carneficina finale (dove, come detto dal caro The Gaunt che mi ha tolto le parole di bocca, avrà luogo "una vendetta che non riscatta traumi o tragedie personali, non c'è nulla da difendere, nulla da perdere").

Del regista in collaborazione con Testi avevo preferito il più tamarro e spicciolo "La Via della Droga"; ad ogni modo, se cercate un poliziesco italiano di quelli sporchi, cattivi e senza freni, "Il Grande Racket" è un film che di sicuro fa al caso vostro.

Cinema insostituibile. Certo che ai tempi ne avevamo di palle... che diavolo è successo nel frattempo?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  14/02/2013 21:36:02
   8½ / 10
Questo è un filmone. Nel cittadino si ribella c'è il nucleo che muove Il grabde racket. ogni sovrastruttura di civiltà viene frantumato dalla legge della giungla che soppianta la legge umana. La sporca (mezza) dozzina finale sono il risultato finale di un percorso che ha come unico fine la vendetta. Una vendetta che non riscatta traumi o tragedie personali, non c'è nulla da difendere, nulla da perdere. Una pellicola violenta girata da maestro, le grandi sequenze non mancano (basta guardare cosa ti combinava Castellari nel ribaltare una macchina con passeggero all'interno) e un finale amarissimo.

guidox  @  08/09/2012 14:21:04
   7½ / 10
molto coinvolgente, veramente su ottimi livelli, anche se rivisto oggi un po' di sbiadimento lo presenta, nonostante alcune genialate non da poco, per esempio la scena di Testi in primo piano dentro la macchina che viene rovesciata e rotola giù dalla collina è spettacolo puro, o le location usate che cadono a puntino su una sceneggiatura che comunque non ha alcun punto debole.
per gli amanti del genere imperdibile, per gli altri potrebbe rivelarsi comunque una visione più che soddisfacente.

Butterfly Knive  @  16/08/2012 15:20:36
   9 / 10
9, perchè vedendolo oggi ci si chiede se è possibile che questo sia un film italiano, perchè al di là della regia ottima di Castellari capace di inventare quella sequenza della macchina ribaltata, di dirigere le sparatorie e le scene d'azione con perizia, è soprattutto il cinismo a colpire; si mostra di tutto, scene molto scomode come la ragazzina stuprata, linguaggio rozzo, e quel senso di marciume che avvolge la pellicola, pellicola che in Italia oggi non sarebbe neanche più minimamente concepibile, ma va be! ottimo davvero con bravissimi attori, musiche perfette e tanta sana azione diretta da uno dei registi di genere piu bravi del periodo..film da cineteca!

Oskarsson88  @  02/04/2012 12:32:17
   8 / 10
premettendo che Di Leo ha più classe e stile nei suoi polizieschi/noir principali, questa pellicola di Castellari intriga tantissimo per il suo nichilismo e la sporca violenza che si ritrova. Spesso un po' troppo facilone o non credibilissimo, seppur non ci siano gravi lacune di trama come talvolta succede in questo genere di film, ma tra colonna sonora, azione e immagini recupera tutti quei piccoli difetti che lo caratterizzano. E inoltre i personaggi sono davvero affascinanti...questi si che sono film di serie b fatti però con gran classe!

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  18/01/2012 15:33:31
   6½ / 10
Da estimatore del genere polizziotesco, mi sento di dire che questo film è un po' sopravvalutato...Se si vuole iniziare con questo genere, meglio vedersi qualcosa di Lenzi (su tutti Milano odio:la polizia non può sparare) o di Di Leo (su tutti Milano calibro 9).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/01/2012 15:55:57
   7½ / 10
"Il grande racket" è ritenuto dai patiti del poliziottesco un vero cult che rappresenta (per chi scrive) l'apogeo professionale di Enzo G. Castellari.
Una pellicola sadica e tesa non priva di uno sfumato humor,con la figura,decisamente in voga in quegli anni, del commissario pronto a sporcarsi le mani pur di far trionfare la giustizia.Cosa che colloca la pellicola in un ambito ideologico sicuramente discutibile,tanto che la critica dell'epoca ci andò giù pesante tacciando di fascismo il regista romano,attaccato in particolar modo da Morando Morandini sulle pagine de "Il Giorno".
A mio parere il lavoro di Castellari è intenzionalmente provocatore, per cui da non prendersi troppo sul serio.E' vero che alla violenza si risponde con la stessa moneta e il protagonista fa fronte all'immobilismo delle autorità reclutando un gruppo variegato tra criminali e disperati vendicatori.Il tutto per liberare da una delinquenza senza alcuna morale degli onesti cittadini taglieggiati con estrema crudeltà.
Poi alcune scene sono senza dubbio intrise di un'aggressività dura da digerire,al tempo stesso però le vicende traggono spesso linfa da inverosimiglianze e esagerazioni,senza contare le concessioni a personaggi leggeri,dalla battuta facile,irreprensibili stratagemmi per ammorbidire la visione d'insieme.
La narrazione non coinvolge in modo uniforme ma il regista mostra di saper dar vita ad uno spettacolo adrenalinico che fa il verso,senza sfigurare,al cinema di genere americano.La scena del ribaltamento dell'auto con la mdp posta all'interno dell'abitacolo è un colpo di genio,mentre il pirotecnico finale con sparatorie ed esplosioni a pioggia delizierà il gusto più tamarro di ogni afiçionados del filone.
Cast in grande spolvero,con Palmer,Guerrini e Onorato mattatori,anche se ad impressionare maggiormente è un Fabio Testi incontenibile.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  30/12/2011 02:02:21
   9 / 10
UNa ****ata allucinante che penso racchiuda il sogno di ogni uomo : improvvisarsi vigilantes x vendicarsi dei torti subiti !
Regia e recitazione sono perfette , se devo trovare una pecca direi gli SFX decisamente assenti , ma nonostante cio' il film inanella sequenze di violenza psicologica pazzesche difficilmente accettabili e sostenibili

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Il finale poi è una vera gioia x gli occhi !!

Fancuulo il MOrandini che lo etichetto' come film fascista, ma sti pseudo intellettuali non capiscono 1 cazzzo

-Uskebasi-  @  08/08/2011 15:16:57
   8½ / 10
EC-CE-ZIO-NA-LE!!
Nonostante una pubblicità insopportabile, proprio in questo momento, mi sta rompendo le palle ripetendo all'infinito Eccessionale...
Purtroppo io e il poliziesco siamo due linee che si sono incontrate solo ora e difficilmente lo faranno in futuro, ma per gli amanti del genere "Il grande racket" deve essere un titolo da innalzare al cielo, e da custodire gelosamente nella propria bacheca. Castellari non sbaglia nemmeno un inquadratura, e realizza scene tecnicamente mostruose che rimarranno nella memoria, un lavoro che sfiora la perfezione. Testi poi (che fino ad oggi avevo ammirato solo al grande fratello spagnolo) è un attore strepitoso, la mia più grande sorpresa dell'intero film, ma tutti quanti fanno a gara a chi è il più bravo. Fossi stato un amante del genere, o soltanto le persone prima di morire non facevano tutti quei versi, avrei messo un voto ancora più alto.
EC-CES-SIO-NA-LE!!
Perché oggi non si può fare un film così?

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Ultima risposta 09/08/2011 11.32.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  07/08/2011 22:53:39
   9 / 10
Dopo l'ottimo, quasi perfetto (mannaggia a quel finale...) L'Ultimo treno della notte e il personalmente deludente L'ultima casa a sinistra di Wes Craven, prosegue la breve (?) capatina nel pazzo, sporco e violentissimo mondo del cinema di genere anni 70. Non essendo nè un amante nè un conoscitore di tale mondo proseguo la navigazione facendomi indicare le rotte più importanti da veri lupi di mare di questa parte dell'Oceano cinematografico.
Il Grande Racket di Enzo Castellari, il regista de "Quel maledetto treno blindato", il film ispiratore degli Ingloriuos Basterds tarantiniani che, ahimè, a sua volta hanno spinto Castellari a tornare dietro la macchina da presa (a 15 anni dall'ultimo film) con l'ignobile Caribbean Basterds, mi era stato dipinto come una delle massime vette che il cinema di genere italiano, in particolar modo il poliziesco, avesse mai raggiunto.
Niente di più vero.
Se c'è una cosa che non sopporto nel cinema sono:

A le storie d'amore (quelle banali e lacrimevoli)
B gli spari, le pallottole (se parte una sparatoria mando avanti veloce, una noia terribile)
C le s*****ttate (per non parlare delle arti marziali, vade retro!)
D le automobili (inseguimenti, scene d'azione, gare etc...)

Ne Il Grande Racket i punti B,C e D coprono praticamente il 75% dell'intera durata ma è tale la bellezza del film da avermi fatto completamente dimenticare i miei "dettami", soprattutto perchè è così forte il realismo delle vicende da rendere maledettamente vere e funzionali tutte quelle scene che nella maggior parte delle pellicole sarebbero soltanto inserti spettacolari fini a se stessi.
La storia, apparentemente semplice e lineare, è in realtà fitta di trame e sottotrame. A Roma una banda di estorsori è il terrore dei commercianti, costretti a pagare il "pizzo" per non vedersi distruggere il negozio o, ancor peggio, colpire negli affetti familiari. L' ispettore Nico Palmieri è fermamente intenzionato a porre fine al fenomeno, tanto che quando i suoi colleghi e le autorità decideranno di lasciar perdere, destituendolo addirittura dall'incarico, creerà ad hoc una squadra di "vendicatori" pronti a morire pur di fermare i delinquenti.
Il Grande Racket è un film violentissimo perchè porta tutte le vicende che racconta alle loro estreme conseguenze. Non c'è salvezza nè redenzione nè perdono. Tutti i personaggi coinvolti precipitano in una spirale di violenza dalla quale è impossibile uscire ed il finale non è che la triste conferma di tutto ciò.
Un padre che perde la propria figlia, suicida dopo una terribile violenza subita; un marito che vede la propria moglie essere stuprata e uccisa davanti ai suoi occhi, ragazzi linciati per strada, sparatorie-massacri come se piovesse, non c'è davvero un limite che non si oltrepassi. In particolare i due stupri, ripresi in maniera completamente diversa- campo lungo il primo, un concitatissimo camera a mano ravvicinata il secondo- sono davvero incredibilmente realistici e umanamente devastanti. Merito anche delle grandi, grandissime interpretazioni di tutti gli attori, tutti perfetti, dai quattro pazzi delinquenti (straordinaria la ragazza) al protagonista Fabio Testi; dalla ragazzina figlia del ristoratore fino ad arrivare a tutti i componenti della squadra di "vendicatori" organizzata dall'ispettore.
La regia, tutt'altro che classica, si districa alla grande tra ralenti e scene d'azione perfette, tra inquadrature dall'alto e serrati corpo a corpo. Assolutamente pazzesca la scena dell' auto ribaltata, superiore a qualsiasi effetto visivo degi anni 2000.
Di pari livello la sceneggiatura, fitta come detto di piccole vicende che poi collimeranno perfettamente nella giustizia privata organizzata da Palmieri. Dialoghi mai banali capaci di oscillare dal comico al tragico, da quelli di routine ad altri molto impegnati, anche politicamente. Fulcro di tutto è il personaggio dell'ispettore, forse un tantino esagerato nel voler a tutti i costi, con metodi non convenzionali e contrari al suo ruolo, riuscire a chiudere il racket. Paradossalmente è tanto integerrimo e coerente nelle proprie idee quanto non lo è nel proprio ruolo. In realtà è ogni singolo personaggio a racchiudere in sè un fortissimo dramma, aleggia sulla testa di ognuno un'aura fosca, esiziale. Castellari riesce benissimo a farci presagire ciò che verrà, l'atmosfera è densa, pregna della tragedia finale e definitiva.
Forse si potrebbe imputare a Castellari e al suo film un eccessivo autocompiacimento alla violenza ma non c'è nulla in quello che Il Grande Racket racconta che non si possa collegare alla purtroppo tristissima realtà.

Leonardo76  @  10/07/2011 13:22:09
   6½ / 10
poliziottesco violento e crudele, che io ricordi è uno dei pochi film del genere con una donna nn nel ruolo di "pupa del boss" ma una donna bandito a tutti gli effetti.

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Ultima risposta 10/07/2011 18.10.13
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chem84  @  31/01/2011 21:33:02
   8½ / 10
Intramontabile classicone, che non ci si stanca mai di vedere.
Dopo “Cosa avete fatto a Solange?”, Fabio Testi si ritrova personaggio di punta di un altro grandissimo film e anche qui si destreggia abilmente, stavolta nei panni del maresciallo Palmieri.
Di poco inferiore a “Milano odia…”, ma proprio di poco…solo perché, come già detto nel forum, il carisma di G.Sacchi è, a mio modo di vedere, inarrivabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/12/2010 15:15:07
   8½ / 10
Sarebbe meraviglioso se tutti i film d'azione avessero l'impostazione e la tecnica di questo grandioso lavoro di Castellari. Purtroppo,invece,non solo gran parte degli action-movie non hanno seguito la lezione impartita da questi film (se non nell'impiego delle tecniche del rallenty messe a vanvera,però) ma la critica del tempo snobbò questo film e molti lo hanno dimenticato. Una vergogna,senza dubbio.
Ho sempre sognato di vedere questo genere di film impostati in questa maniera adrenalinica e senza mezzi termini,cupi e pieni di sparatorie e violenza a go-go con un minimo di sceneggiatura decente,e per trovarlo mi sono dovuto sempre rivolgere al passato ma in questo caso stiamo parlando di un dei migliori film italiani di genere caduto nel dimenticatoio troppo in fretta.
Ritmi dosati splendidamente,sparatorie e azione senza un attimo di tregua e grande padronanza dei dialoghi. Senza dimenticare un cast composto da volti difficilmente dimenticabili e perfetti,specie nel ruolo delle carogne. Come indimenticabile può risultare il solitamente monoespressivo Testi con fucile a pompa e cartucce; non che sia di chissà quale mimica facciale ma si fa apprezzare come il resto dei suoi compagni. Altra segnalazione importante da fare riguarda la bravissima e fetente Marcella Michelangeli in un ruolo femminile finalmente crudele e sadico al pari dei suoi compagni maschietti.
E come non rimarcare l'attenzione anche sulle notevoli capacità tecniche che si potrebbero addirittura definire innovative di Castellari? I rallenty non saranno una sua invenzione ma sono perfetti nel contesto e spettacolari,questo perché non vengono mai abusati ma hanno il loro giusto spazio all'interno della pellicola. Sotto il profilo del divertimento e dell'azione c'è poco da criticare. Diverso discorso per i personaggi: quello del protagonista Testi non sembra avere una carognaggine che lo renda duro,sporco e cattivo; il resto della strana banda che raccatta per le vie di Roma invece si differenziano l'uno dall'altro solo per le loro particolarità quasi macchiettistiche,uniti tutti dalla perdita di qualcosa a causa dei membri di questa criminalità organizzata. La giustizia fai-da-te che risolve il finale sanguinolento è orchestrata alla perfezione ma forse Castellari mette nella mischia sin troppe persone e personaggi.
Ovviamente ottime le scene di violenza,alcune (gli stupri) crudissime. Un plauso particolare al folle Luigi Giulti che riesce a rendere veritiera più degli altri l'entrata nella pazzia causata dal dolore.

baskettaro00  @  08/12/2010 13:34:43
   7½ / 10
Bel poliziesco firmato Castellari con Fabio Testi nel ruolo di un poliziotto che mette su una squadra di uomini per combattere il racket.
Un film il cui ritmo non cade mai e che ha nell'ultima parte la migliore e la più movimentata.
Piuttosto violento, un altro film che testimonia come per il cinema gli anni '70 siano stati i migliori.
Da visionare.

vehuel  @  30/11/2010 10:23:32
   7 / 10
Il film è buono ma onstamente preferisco i polizieschi-noir di Di Leo.
A proposito, i 4 dell'arancia meccanica a confronto sono degli angioletti... :)

dagon  @  14/11/2010 21:48:42
   7 / 10
buon poliziesco anni 70, non all'altezza dei migliori di Di Leo ma efficace.
I personaggi ricordano quelli di Cani arrabbiati di Bava, e c'è una malsana ferocia di fondo non comune. Funzionale, con qualche idea di regia decisamente sorprendente. Cinema di genere con o suoi difetti, soprattutto nel raccordo di alcune scene e situazioni,

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ma almeno in Italia, un tempo, si era capaci di spaziare oltre i cinepanettoni, i 40-50enni in crisi ecc.ecc.

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JOKER1926  @  27/09/2010 21:19:11
   7 / 10
Asfissiante e serrata lotta contro un'arrogante e paurosamente megalomane criminalità che sta distruggendo una città, un Maresciallo, a testa bassa legalmente o illegalmente per estirpare un grosso giro di Racket per l'appunto; "Il grande racket".

Il film del 1976 di Enzo G. Castellari è un grosso prodotto degno di visione e di acclamazione, la pellicola è azione allo stato puro, la regia praticamente, come sopra citato, propone al pubblico vicende di criminali che si intersecano a colpi di pistola in azione poliziesche poi, cinematograficamente, belle da vedere.
"Il grande racket" offre molti punti lieti come la fotografia e gli scenari senza dimenticare gli attori in vena.
Il pezzo forte è indubbiamente la sceneggiatura che offre molta azione fino ad un finale da ultimo dell'anno; il tutto intersecato in una ferocia poco comune con ricatti viscidi, mortificazioni, stupri…

Castellari bravissimo a creare icone che catturano sul piano mediatico, alcune degne di essere lodate (il poliziotto Nicola Palmieri) altre degne di essere odiate per tutto il tempo.
Lo spettatore può ritenersi abbondantemente soddisfatto; in questo film davvero pochi difetti e tantissime scene di rilievo come quella della rapina in banca, o quelle rudi delle minacce nei negozi per giungere a quelle finali ricolme di pathos, accompagnate da un ritmo incalzante e da musiche intonate e terribilmente azzeccate al tremendo contesto di violenza.

"Il grande Racket" in chiusura non è un film conforme ai principi morali ma un film duro e aspro, un gioco perverso ove l'odio si risponde con la violenza e la violenza si stermina con la forza della stessa…
Regia assoluta sovrana e manipolatrice di umori in una pellicola schizzata e dura da sopportare.

pinhead88  @  06/06/2010 02:50:40
   6 / 10
Un po' ambiguo boh,a volte perfino irritante.un inizio spavaldo sin dai primi minuti,con dei protagonisti iniziali che probabilmente ucciderei se solo me li trovassi davanti,i malandrini sono proprio insopportabili su,poi ci sono alcuni punti che non mi hanno proprio convinto,non so se chiamarli buchi di sceneggiatura o altro,ma credo proprio che sia la prima ipotesi.comunque sia per me i meglio poliziotteschi vecchia maniera rimangono quelli del buon vecchio Lenzi.

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Ultima risposta 06/06/2010 02.58.05
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yonkers86  @  28/02/2010 14:20:25
   9 / 10
Grandissimo film, davvero uno dei 5 migliori film che il nostro lucente e brillante cinema produsse in quegli anni.
Castellari ai massimi livelli, a mio parere il suo film più bello e più riuscito, e che dimostra tutte le sue differenze di realizzazione rispetto ad altri mostri sacri come Fulci e Lenzi.
Alla fine la lotta urbana contro i malviventi si trasforma e viene messa in secondo piano, il fulcro di tutto il film è il desiderio di vendetta che assale i protagonisti, che alla fine non essendo tutelati dalle forze dell'ordine decidono di farsi giustizia da soli.
Questa è la differenza fondamentale dell'opera di Castellari, un crescendo di violenza assolutamente adrenalinico, mai un calo di ritmo nella narrazione e nello sviluppo delle vicende della sgangherata gang che viene a formarsi.
Sicuramente un film diverso dai canoni del genere, ma forse proprio per questo bello, bello e ancora bello.

Un vero e proprio MUST!!!

lampard8  @  05/01/2010 21:02:13
   10 / 10
Forse il mio poliziesco preferito in assoluto. Castellari, regista di genere sforna una preziosa gemma violentissima, malata, torbida, intrisa di volti oscuri e non raccomandabili da una parte e di angeli vendicatori dall'altra. Ne esce un mix esplosivo di caos, adrenalina, azione, pathos e risate(in alcuni frangenti).
La regia è avanti di 20 anni così come la bellissima fotografia e l'uso delle luci.
Il finale poi è quanto di più adrenalinico ed emozionante si sia mai visto in un poliziesco prodotto nel nostro paese.
MASTERPIECE!MASTERPIECE!

Gruppo COLLABORATORI paul  @  21/11/2009 17:40:54
   9 / 10
Incredibile film di Enzo Castellari che ha anticipato i tempi!!! I rallenty, il montaggio alternato, ma soprattutto molte tecniche di cambio immagine sono state adottate più di 20 anni dopo, mentre già lui le utilizzava in questo film!!!

Basta vedere certi raccordi di montaggio: si vede una persona che prende ad ex una pistola, e poi si salta qualche fotogramma. Lo ha utilizzato Von Trier (che io adoro in ogni caso) col Dogma 95 e tutti han parlato di grande innovazione :(

Il film ha dei tratti quasi surrealisti, e la caratterizzazione dei personaggi e il tema della vendetta, certamente ispirati a Leone, sono stati poi fonte d'ispirazione per il fan numero uno di Castellari, Tarantino.

Meno incisivo di un Milano Calibro 9 o La Mala Ordina, ma, ripeto, è una pellicola molto differente. Da vedere.

Sestri Potente  @  10/05/2009 22:53:59
   7 / 10
Bel film di Castellari: inizia forte, e dopo una parte centrale d'assestamento diventa un eccezionale sparatutto composto da personaggi straordinari.
La bravura del regista è stata quella di mixare con sapienza scene d'azione violente e battute spiritose, magari avesse avuto a disposizione un budget più elevato. Da vedere!

paolino77  @  07/02/2009 14:10:28
   6 / 10
Se questi sono i grandi polizieschi italiani degli anni 70 stiamo freschi...

fragolina51  @  26/01/2009 01:35:55
   7 / 10
Rudimentale e con parecchie macchie registiche, ma comunque un bel poliziesco vecchia maniera

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  15/10/2008 14:02:11
   9 / 10
Bellissimo, violentissimo, credibile, ottimamente recitato e con alcune scene inimitabili (quando F.Testi ruzzola dalla scarpata con l'auto è incredibile!). E' strano vedere paesaggi ed oggetti vecchi di trent'anni in un film che per la sua originalità e grandiosità avrebbe potuto essere girato ieri.
Hanno già scritto tutto i colleghi sotto, aggiungo solo che è uno dei film di cui possiamo/dobbiamo essere orgogliosi.

xxxgabryxxx0840  @  09/10/2008 15:19:26
   8½ / 10
Castellari gira un ottimo poliziesco italiano di cui poter andar fieri. Ci sono parecchie imperfezioni, ma alcune scene sono indimenticabili e Fabio Testi risulta una piacevole sorpresa nel ruolo di giustiziere fai da te.

peppe87  @  01/05/2008 17:41:14
   10 / 10
qua siamo in un altro pianeta.
pensare che noi italiani una trentina di anni fa giravamo questi po po di film be' !
gli anni di piombo sono stati la miglior illuminazione per il nostro cinema.

questo film di enzo girolami in arte castellari e' impressionante, di una viulenza atroce, testi incaz.zato come una belva, e si che gli altri no ?
insomma un capolavoro del genere poliziottesco.
si vabbe' il re per me rimane fernando di leo ma qui con questa pellicola gli staimo pari.

tarantino girera un remake di quel maledetto treno blindato : e come si puo dargli torto ?

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  26/04/2008 21:23:41
   10 / 10
ragazzi che spettacolo come adoro questi polizieschi vecchia maniera,è la prima volta che vedo fabio testi come protagonista in un film e sono rimasto a bocca aperta,tutto il cast comunque và premiato.
frenetico e crudele con numerosi colpi di scena.va assolutamente visto e rivisto

private_joker  @  10/01/2008 18:25:13
   10 / 10
Finalmente l'ho trovato e sono riuscito a vederlo... Un film che emoziona, fa commuovere e incaz.zare, con scene così belle che sono davvero difficili da dimenticare. Fabio Testi è bravissimo nel ruolo del poliziotto/giustiziere, ma anche gli altri (Orso Maria Guerrini e Vincent Gardenia su tutti) non sono da meno... I cattivi, sia la manovalanza che i capi, mostrano una crudeltà e una spietatezza che raramente si vedono sullo schermo, basti vedere la scena della rapina/trappola, la spedizione punitiva a casa di Giovanni o quella della rapina alla banca, in cui


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E ovviamente, impossibile da dimenticare il finale...


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Ultima risposta 31/01/2008 17.39.06
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Sampey  @  09/11/2007 21:59:23
   9 / 10
Il film è già un pugno nello stomaco e lascia davvero l'amaro in bocca.
Ma il vero amaro in bocca lo si prova pensando che 30 anni fa l'Italia era capace, con pochi soldi di sfornare dei film simili.

Non voglio parlare di Capolavoro perche tale non è, anzi, ben lungi da esserlo.
Ma è lo stile Italiano che lo contraddistingue, uno stile che avevamo solo noi, lo vedi e dici "Si, è italiano!".

Alcune scene di questo film, potrebbero essere copiate/citate ovunque, data la genialità della realizzazione.

cinefilo horror  @  05/08/2007 19:49:46
   10 / 10
Grande regista di serie B, Castellari, regista di genere.
Sforna un film che secondo me è il migliore poliziottesco anni '70.
Sicuramente ci sono molte imperfezioni in tutto il film: recitazione a volte a livelli macchiettistici, carattere dei personaggi un pò grezzo, sceneggiatura a volte tirata via.
Comunque resta un grande senso registico dell'azione, della violenza che genera violenza, del desiderio di pura vendetta.
Un poliziottesco con inserti di rape&revenge e con personaggi veramente infami, cinici e violenti.
Alcune sequenze sono sublimi come quella del ribaltamento della macchina giù dal burrone; nessun regista ha mai fatto di meglio in una sequenza del genere.
Poi Fabio Testi -strepitoso- che vestito tutto di jeans e con una enorme cartuccera a tracollo si fà giustizia con una freddezza mai vista.
Fino ad arrivare alla pirotecnica sequenza finale dentro la fabbrica!!! Altro che John Woo......
Se Tarantino -genio- ama il nostro cinema di genere italiano ci un motivo sarà...

phemt  @  24/04/2007 10:15:20
   8½ / 10
Uno dei top (se non il top assoluto) di Castellari nonché uno dei miglior polizieschi italiani… Castellari è in formissima e registicamente è solido e attento come non mai, ok la storia è abbastanza improbabile e piena di esagerazioni ma il film nel complesso è notevole, cattivo, cinico e crudele come poche opere del nostro glorioso cinema di genere…
I cattivi sono veramente cattivi, non le *****tte filosofiche che si riempiono la bocca di frasi ad effetto che un certo tipo di cinema americano dell’ultima ora vuole propinarci, qui c’è gente di borgata lurida e sporca che stupra, brucia ed urina sulle donne fino ad arrivare allo stupro di una bambina (scena tra l’altro registicamente notevole)… Il top del film però consiste nelle due sparatorie (quella alla stazione Tiburtina e quella degli ultimi 10 minuti) a dir poco esaltanti che mostrano come Castellari sapesse fare il suo lavoro in maniera egregia…
Imperdibile per gli appassionati, ma secondo me imperdibile per tutti!

larcio  @  11/04/2007 16:16:27
   8½ / 10
bellissimo film di castellari, ke si conferma essere un più ke discreto regista. grandissimi anke gli attori e molto azzeccate le musike...da vedere.

Drugo McQueen  @  21/02/2007 03:30:06
   9 / 10
Grandissimo film, davvero uno dei 5 migliori film che il nostro lucente e brillante cinema produsse in quegli anni.
Castellari ai massimi livelli, a mio parere il suo film più bello e più riuscito, e che dimostra tutte le sue differenze di realizzazione rispetto ad altri mostri sacri come Fulci e Lenzi.
Alla fine la lotta urbana contro i malviventi si trasforma e viene messa in secondo piano, il fulcro di tutto il film è il desiderio di vendetta che assale i protagonisti, che alla fine non essendo tutelati dalle forze dell'ordine decidono di farsi giustizia da soli.
Questa è la differenza fondamentale dell'opera di Castellari, un crescendo di violenza assolutamente adrenalinico, mai un calo di ritmo nella narrazione e nello sviluppo delle vicende della sgangherata gang che viene a formarsi.
Sicuramente un film diverso dai canoni del genere, ma forse proprio per questo bello, bello e ancora bello.

Un vero e proprio MUST!!!

Guy Picciotto  @  27/01/2007 00:58:44
   8 / 10
Tarantino aveva ragione riguardo a Castellari, questo è uno dei suoi migliori film (assieme a keoma, il cittadino si ribella, e quel maledetto treno blindato), finale apocalittico, con Testi incazzato furioso.
Castellari spacca decisamente. CULT pulp ante litteram, assieme ai nostri altri grandi del cinema di serie B anni 70 (lenzi, fulci, deodato, di leo e ne dimentico tanti ovviamente).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  18/01/2007 17:46:35
   10 / 10
10, minimo.
(forse) il miglior film di castellari e quasi certamente il più violento, crudo e entusiasmante dramma/poliziottesco su cui abbia avuto l'onore e orgasmico piacere di posare lo sguardo.
100 minuti senza una tregua né una sosta, un crescendo di violenza urbana e lotta senza quartiere al crimine che ha nel suo epilogo una delle più convincenti conclusioni che il cinema di genere abbia mai regalato.
superbe la maggior parte delle trovate registiche, ho particolarmente in testa la sequenza in cui l'ispettore palmieri rotola dentro la macchina dalla scarpata e, ripeto, TUTTI gli ultimi 10 minuti che sono quanto di più claustrofobico e adrenalinico abbia mai visto.
ottimi i dialoghi, grandi le caratterizzazioni dei personaggi. nel cast oltre al perfetto testi svettano vincent gardenia 'ladro-gentiluomo' e il complesso orso maria guerrini.

7 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2008 17.42.38
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