Luciano Sandulli, professore di lettere, arrotonda scrivendo libri e articoli per un autore in crisi. Un giorno viene convocato a Roma dal ministro Botero, che lo assume perché gli stenda discorsi e interventi. Sandulli esita, sconsigliato dalla fidanzata, ma poi accetta. Dopo il primo momento di infatuazione per l'ambiente e per il capo, si accorge però che Botero è un politicante volgare e senza scrupoli, dedito soltanto al culto del potere. Saprà abbandonarlo ritrovando la propria dignità.
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