il segno della legge regia di Anthony Mann USA 1957
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il segno della legge (1957)

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locandina del film IL SEGNO DELLA LEGGE

Titolo Originale: THE TIN STAR

RegiaAnthony Mann

InterpretiHenry Fonda, Anthony Perkins

Durata: h 1.33
NazionalitàUSA 1957
Generewestern
Al cinema nell'Ottobre 1957

•  Altri film di Anthony Mann

Trama del film Il segno della legge

Un cacciatore di taglie e uno sceriffo alle prime armi contro i banditi. Mann è una garanzia, i due protagonisti regalano un duello di interpretazioni notevole.

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Voto Visitatori:   8,30 / 10 (5 voti)8,30Grafico
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Voti e commenti su Il segno della legge, 5 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/10/2024 15:25:36
   7½ / 10
Il segno della legge non arriva al livello di L'uomo di Laramie o Winchester '73, ma rimane un signor western diretto con mano sicura e dalla buona regia di Mann. Due ottimi protagonisti ben equilibrati nei ruoli in cui Perkins offre entusiasmo ed inesperienza opposto ad un maturo Fonda, più esperto ma anche più disilluso. Curata anche sotto l'aspetto dei comprimari con un Van Cleef versione pre-Leone ed una giovane Betsy Palmer, futura Signora Voorhees.

stratoZ  @  11/09/2023 18:07:24
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Concluso l'iconico filotto di western con James Stewart il nostro caro Anthony Mann non ha di certo finito le cartucce a sua disposizione - in realtà ancora per diversi anni ci regalerà altri film di genere di buon livello - e sforna due anni dopo "The tin star" un western ancora improntato sullo stile classico ma che accenna a delle tinte revisioniste non nuove per il genere nell'insieme ma nuove per la filmografia dello stesso Mann.

Con due grandi protagonisti a disposizione, un Fonda maturo, come il personaggio stesso del film, e un Perkins più acerbo ma estremamente calzante nel suo ruolo, Mann approfondisce ancora di più le tematiche già trattate nei suoi western e ne introduce accenni di nuove, probabilmente stava sentendo i primi venti del nuovo cinema arrivare. Ma andiamo con calma.

Prima di tutto penso l'opera in questione tratti un forte dualismo tra quella che è la legge nel far west. Se lo sceriffo interpretato da Perkins e anche il cacciatore di taglie interpretato da Fonda rappresentano quella parte della legge intesa come una giustizia di testa, ragionata, democratica e capace di dare la possibilità di far avere un processo equo ai criminali in questione, il resto della città rappresenta quella giustizia di pancia basata sulla volontà popolare e sulla percezione e mistificazione delle informazioni, sui processi sommari e le esecuzioni facili dettate dalla rabbia e dai momenti a caldo che vivono i cittadini .
La tematica in questione automaticamente rimette in gioco le tematiche di bene e male, questa volta più miscelate che mai. Al riguardo è interessante approfondire il personaggio di Fonda, cacciatore di taglie ed ex sceriffo che ha perso la moglie e il figlioletto, maturo e disilluso, inizialmente attaccato solo ai soldi della taglia poi pian piano il suo cuore si intenerirà diventando l'amico/mentore dello sceriffo in erba e anche una figura di padre e marito. Ma la cosa più interessante è come è visto dalla cittadina, appena arrivato, visto secondo gli stereotipi del cacciatore di taglie come un cattivo - quando teoricamente ha fatto fuori altri cattivi, sarebbe buono quindi? - con mezza città che vuole mettergli i bastoni fra le ruote.

E a proposito di personaggi poco stereotipati, lo sceriffo meno macchiettistico del west sta proprio in questo film, un personaggio cucito praticamente su Perkins, giovane sceriffo in erba timido e insicuro, poco consapevole delle proprie capacità e costantemente sotto le pressioni di un lavoro che lo schiaccia e delle persone più vicine a lui che lo esortano a mollare il lavoro da sceriffo perché preoccupati per la sua vita. La crescita del personaggio avviene grazie al sentito rapporto con Fonda che lo guiderà gradualmente sia nella tecnica sia nella mentalità da sceriffo saggio e parsimonioso nelle decisioni, nel western stava avvenendo un processo di intenerimento dei caratteri, un progressivo allontanamento dal macho tipico con cui erano mostrati questi personaggi, in realtà Mann aveva già iniziato qualche anno prima con le voglie di rivalsa di James Stewart.

Infine vi è anche un'apertura verso gli indiani, qui appena accennati da qualche battuta in cui vengono messi in discussione e dal fatto che il padre del piccolo Kip era probabilmente indiano.

Mann dirige l'ennesimo western molto interessante della sua carriera, non vi sono particolari picchi registici ne una spettacolarità eccessiva, è più un western antropologico basato su azioni e reazioni dei caratteri, l'azione è limitata anche se qualche sequenza niente male ce la regala, basti pensare alla cattura dei fratelli McGaffey. una grande dimostrazione della vittoria dell'ingegno sulla forza, un po' come tutto il film vorrebbe significare.

Thorondir  @  14/06/2022 14:32:16
   8½ / 10
Questo western di Mann è poco conosciuto eppure è un film estremamente importante per quello che il critico francese Andrè Bazin definì "il genere fondativo americano" (cioè il western): perchè è un film che anticipa di molto una narrazione anticonformista rispetto agli indiani (che qui sono già chiaramente delle vittime della suprematista educazione statunitense), perchè c'è il racconto de-mascolinizzato del western (si pensi a come il tema sia ancora attualissimo, come nell'ultimo "Il potere del cane" di Jane Campion), perchè è un film che cambia più volte la figura del cattivo, andando oltre il classico confronto dicotomico bene/male tipico del western (che c'è anche quì, ma in forma più ambigue e soprattutto non binaria). E poi c'è una regia quadratissima, una grande gestione dei tempi dell'azione, un incidere implacabile. Insomma, un grandissimo film da riscoprire.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/05/2012 13:44:46
   8 / 10
Altro splendido western firmato Mann dove per una volta non è James Stewart l'eroe ma Henry Fonda che se la cava comunque alla grande!
Il suo è quel personaggio crepuscolare con tanta esperienza accumulata in questa societa' incivile tanto da lasciare la stella di sceriffo per diventare un mercenario!
L'ipocrisia di un'intera cittadina comincera' odiando il nuovo arrivato per poi non poter fare a meno di lui...
C'è anche Perkins tre anni prima del ruolo piu' famoso della sua carriera,forse Alfred lo scelse proprio dopo aver visto questa sua ottima prova di timido sceriffo...

DarkRareMirko  @  20/09/2009 00:18:32
   10 / 10
Tra i 10 storici ed originalissimi western targati Anthony Mann, davvero un maestro in questo genere, al pari di Leone, Peckinpah, Ford, Hawks, Aldrich.

Ottimi i due protagonisti (manca James Stewart però, vero e proprio afecionado di Mann, anche se Fonda lo sostituisce molto bene), con un Perkins per una volta fuori dal suo solito ruolo di pazzo/complessato.

Regia superlativa, grandi sequenze.

Western di coppia e collaborazione, non conosciuttissimo purtroppo, indimenticabile e da vedere.

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