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Adorabile corto di Melies, appena tre minuti e ci trasporta in una dimensione onirica, estremamente affascinante, all'interno degli incubi di questo astronomo, che propongono una serie di visioni inquietantissime, dall'enorme faccia della luna che compare sul davanzale, ancora oggi molto creepy, alle successive visioni, anche la donna vestita in bianco col capo coperto porta con sé una forte inquietudine, Melies sfrutta qualche trucchetto di montaggio-effettistica dei suoi per alternare le visioni della luna, facendole cambiare dimensione più volte, portando in scena piccoli uomini che escono dalla bocca della luna che fagociterà il telescopio dell'astronomo e poi l'uomo stesso, tra varie apparizioni di figure mistiche come una sorta di diavolo, fino al lieto risveglio dell'astronomo che realizza di aver solo fatto un brutto sogno, nel complesso, opera dall'atmosfera sospesa affascinante e sognante, per il tempo tantissima roba, considerato che il cinema era nato appena tre anni prima.
Sperimentale corto di Melies che stupisce ancora per la sua capacità pioneristica di sfruttare a fondo la capacità di illudere ed affascinare con un mezzo, il cinema, praticamente appena nato.