la morte cammina con i tacchi alti (1972)

Interessante giallo di Ercoli,dallo sviluppo certamente un po' macchinoso e che a tratti pare girare a vuoto ma dotato di spunti e trovate di regia e sceneggiatura insoliti ed azzeccati ( tra cui la mezz'ora finale che è una continua girandola di colpi di scena).
Ben realizzati gli omicidi, fotografia elegantissima, buona la colonna sonora ed il cast.
Dal punto di vista registico l'unica critica che mi sento di muovere ad Ercoli riguarda la gestione non sempre perfetta del ritmo che scade a volte in alcune lungaggini inutili.
Non male,nel panorama del giallo/thriller italico merita un minimo d'attenzione.

Luciano Ercoli, nella sua epoca, ha sempre rispecchiato determinati protocolli artistici, fra il thriller e altre produzioni comunque in auge nel cuore degli anni settanta.

"La morte cammina con i tacchi alti" è un film figlio di uno specifico modus operandi, il titolo offre un fedele dato di garanzia.
Lo spettatore è davanti ad uno dei tantissimi film a sfondo thriller dell'epoca, anche se questo del 1972 ha qualcosina di diverso (la cosa, però, non è sinonimo di successo).
Si nota, indubbiamente, una qualità della fotografia fuori dal comune, la forma del film non è banale, inseriamo in questo spaccato di positività anche le varie prove attoriali.

Il contenuto della produzione di Ercoli, invece, lascia per strada tante cose.

Anzitutto c'è una curiosa miscellanea di generi: si parte con una sfumatura erotica, si finisce nel puro thriller. Il plot iniziale del film sembrava essere incentrato su tematiche da film gialli, ma nel complesso, ci sentiamo di etichettare "La morte cammina con i tacchi alti" come un vero e proprio thriller.
Parliamoci chiaro, la grande delusione di questo film risiede nella storia. La sceneggiatura è di volontà ma troppo pasticciona, l'introduzione in scena di un numero smodato di personaggi (bizzarri) depotenzia il tutto.
La storia, come detto, non decolla mai e cerca di recuperare nel finale, la prerogativa registica sembra essere quella del colpo di scena a tutti i costi.
Vien fuori una corbelleria atroce ove le forzature stroncano ogni (presunta) credibilità di un film improbabilissimo.

"La morte cammina con i tacchi alti" è dignitoso nella forma e improponibile nel suo racconto, procedendo con una media matematica, siamo persino lontano da una netta sufficienza.

JOKER1926

Dignitoso giallo all' italiana piuttosto macchinoso ... Un' intricata caccia ad un bel po' di diamanti rubati , ambientata tra Parigi e l' Inghilterra ( ma in realtà girata tutta in Spagna ! ) ... Nei primi Anni '70 il cinema di genere in Italia era assai florido e produceva western , poliziotteschi e gialli in gran quantità , con inevitabili alti e bassi . Questo , di co-produzione italo iberica , non è uno dei più riusciti , ma nemmeno dei peggiori . Qui infatti abbiamo un intrigo giallo parecchio ingarbugliato , con una prima parte lenta e preparatoria ed una seconda scoppiettante di improbabili colpi di scena . Nell' indagine poliziesca , disseminata di false piste e condotta da un sagace ispettore di Scotland Yard e dal suo babbeissimo aiutante , ci sono svariate lacune e pure il finale è considerabile piuttosto forzato e poco plausibile . Neanche a farlo apposta ( o più probabilmente sì ! ) tutti i personaggi sono tipi strani , parecchio eccentrici , con scheletri negli armadi . Il regista Luciano Ercoli ha provato varie volte ad inserirsi nei filoni alla moda del nostro Cinema , ma non ha lasciato grandi ricordi dei suoi lavori . In questo caso la pellicola mostra soprattutto varie colluttazioni veramente mal coreografate e girate . Qualche pregio comunque il film ce l' ha . Oltre a qualche simpatico tocco di humour inglese ( affidato al pungente ispettore ) , abbiamo un ottimo Frank Wolff , talmente ripulito da risultare quasi irriconoscibile . E poi c' è la magnifica Nieves Navarro , moglie del regista , che forse non saprà ballare bene ma ha un corpo da urlo e non ha paura di metterlo generosamente in mostra . Tra i discreti comprimari , i soliti caratteristi della Serie B dell' epoca , tipo Luciano Rossi , Claudie Lange , Josè Manuel Martin e persino Pajarito ! Colonna sonora , orecchiabile ma un pochino datata , di Stelvio Cipriani . In definitiva , un thrillerino decente anche se molto cervellotico , quasi sufficiente , da 5,5 .

Giallo classico per il genere che andava tanto in Italia negli anni 70, il grande pregio è che resta interessante fino alla fine, il difetto però è che nella parte centrale è un pò lento e a tratti noioso, il personaggio dell'ispettore (molto riuscito) e il fatto di non avere idea di come si concluderà la vicenda invogliano lo spettatore a proseguire.
Il colpo di scena finale è ben fatto, anche se con una forzatura, probabilmente il regista aveva in mente di concludere cosi e non ne ha dato peso.

Un buon film che resta nella media dei gialli anni 70 che tanto mi piacciono.

Dopo una prima parte di film in cui non si capisce se si sta assistendo ad una pellicola erotica a tinte gialle o ad un giallo dalle forti connotazioni erotiche, il film nel proseguo assume i caratteri del film giallo e risulta abbastanza avvincente, nonostante una sceneggiatura un po' statica e nonostante il fatto che dopo un po' individuare chi sia l'assassino non sia così difficile...

Buon film di genere che quando si prende troppo sul serio rischia di annoiare. Tra Di Leo e Bava

Un giallo globalmente poco riuscito in cui nel primo, noioso tempo l'attenzione è quasi tutta per la disinibita protagonista Susan Scott; nel secondo gli eventi si fanno più movimentati, forse troppo, con un simpatico investigatore dallo humor tipicamente inglese che guida i lavori. Ma è l'unica nota lieta di una pellicola che sembra essere stata confezionata appositamente per mettere in difficoltà lo spettatore, tra colpi di scena random, due protagoniste che si assomigliano moltissimo ( un caso? ) e qualche effettaccio gore alla Dario Argento.
Sul "movente" del o degli omicidi è meglio soprassedere. Deludente.

Non malaccio. Trama ben articolata che esce un po' dai soliti schemi. Peccato per le solite musiche "sciabadabadà" che funestano non poche pellicole del genere dell' epoca.

Quello di Ercoli è un giallo di impostazione classica senza gli estremismi à la Argento che in quegli anni andavano per la maggiore. Ha il merito di distinguersi, anche se risulta lento soprattutto nella prima parte. Spunti di erotismo, qualche bella pugnalata efferata, spruzzate umoristiche e un plot non banale sono altri elementi che caratterizzano questo bel giallo dal finale sorprendente.

Giallo degli anni '70 pieno di colpi di scena che si lascia seguire senza farsi particolarmente ricordare.

Dopo la mezz'oretta pensavo di dover assistere all'ennesima sfilata di spogliarelli e musichette soporifere invece una volta che i protagonisti arrivano in Inghilterra tutto cambia e diventa un vero e proprio giallo con tanto di ispettore munito di impermeabile e il film diventa interessante con atmosfere da Miss Marple (il villaggio con segreti e pettegolezzi vari).

peccato per i primi 50-60 minuti,noioselli e scialbi,da quando la navarro si trasferisce nella casa in montagna si fa interessantissimo e intricato,con una trama sempre più complessa e che porta fuori strada.pensavo peggio.

Un giallo classico lontano dagli estremismi visivi di Argento o Martino e più vicini ad un Lenzi. Un po' lento inizialmente, ma dal buon intreccio e dotato di colpi di scena in grado di sviare l'attenzione dalla soluzione del caso.

Simile a "La Morte accarezza a mezzanotte" (stesso regista, stesso cast), è un giallo all'italiana piuttosto intricato, con una trama non scontata che si fa interessante soprattutto da metà film (la parte iniziale è appesantita dai soliti spogliarelli e inutili svenevolezze), con dei colpi di scena ben congegnati. D'altra parte però troviamo tocchi di umorismo di basso livello, maschilismo (la protagonista mostra il sedere ad ogni occasione, gli uomini invece sono brutti o vestiti), inutili s*****ttate, momenti di ridicolo e un'insopportabile colonna sonora.

Intricato senza essere astruso o faticosamente comprensibile questo lavoro di Luciano Ercoli si fregia di una sceneggiatura provvista di numerosi colpi di scena dagli incastri piuttosto scrupolosi,non mancano alcune forzature o situazioni poco plausibili ma alla fine (quasi) tutto torna.
La pellicola scompagina più volte le certezze dello spettatore allestendo le condizioni adeguate in vista del gran finale,la pellicola soffre una prima parte un po' statica per poi rinvigorire con decisione a seguito del trasferimento in terra inglese.Dopo la morte di uno dei protagonisti l'entrata in scena dell'ispettore e del suo ottuso aiutante rende ancora più piacevole la visione,con i toni austeri dell'indagine spesso affievoliti da simpatici siparietti in cui la coppia di poliziotti imperversa.
Interessante l'ambientazione del piccolo paesino di mare in cui tutti sembrano celare inconfessabili segreti e come in ogni giallo che si rispetti diventano potenziali colpevoli.Molti i personaggi in scena,alcuni ben delineati,altri meno, indubbiamente ciò che salta all'occhio è una certa dedizione nello scansare figure troppo convenzionali.
Le digressioni hot sono garantite dall'avvenenza della brava Nieves Navarro, alias Susan Scott ,meno carismatica rispetto ad altre attrici di quel periodo avvezze al genere ma sicuramente molto persuasiva.
Ercoli sposa uno script tortuoso e quindi molto azzardato riuscendo a non andare mai fuori giri,inoltre evita di emulare in modo pedestre gli elementi distintivi del thriller all'italiana tanto in voga in quel periodo, preferendo la cura dell'intreccio ad effettacci gore.Scelte rischiose ma affascinanti per un prodotto che appassiona e incuriosisce a dispetto di qualche lungaggine.

Giallo sexy anni '70, pieno di colpi di scena e dotato di un a trama che si infittisce fino alla risoluzione finale.
Non è certamente un capolavoro ma si lascia guardare piacevolmente.

Si parte bene con un eccitantissimo erotismo tutto improntato sulle grazie della Scott, poi via via ci si perde con una trama ed una vicenda a dir poco intricatissime, con cambi di città, false piste, falsi assassini, diamanti scomparsi, ecc.

Buono nel suo genere, ma da seguire con moltissima attenzione (e non è detto che manco così si riesca a capire tutto...).

Azzeccata la figura del serial killer con voce strana e rasoio alla mano.

Ben diretto, vale una visione.