l'arrivo di wang (2011)

-Signor Wang, Lei, si è mai guardato allo specchio?
-Ma dove vuole arrivare?
-Se si fosse visto allo specchio, signor Wang, si sarebbe reso conto che Lei, non ha esattamente il tipico aspetto del romano medio, e neanche dei turisti che di solito vengono a visitare questa città.

...buono/cattivo, cosa è venuto a fare.
In effetti, nella parte centrale del film, non si capisce perché mai il militare/Fantastichini, si ostini a fare sempre le stesse domande, in modo sempre più pressante ed aggressivo (fino alla tortura), come se fosse completamente impazzito/esaltato, oppure, appunto se sapesse già qualcosa di quello che stava per accadere.
Il finale, anche se penalizzato da effetti speciali scadenti, anche se intuibile (sopratutto dall'aggressività crescente dell'interrogatorio), lascia un po' di stucco e fa riflettere.
Chi è buono e chi fa finta di essere buono?
La domanda resta aperta
...
...
"Sei proprio una cretina"

prevedibile per la piega presa dalla storia, ma forse anche inevitabile: il tentativo di far riflettere il pubblico sull' accoglienza del diverso, tema mai troppo attuale nel nostro paese, è evidente in realtà lungo la durata di tutto il film, ma trova liberazione nel drammatico finale, che mi sento di interpretare come un monito per l'incapacità di integrazione degli italiani, piuttosto che come un invito a diffidare del diverso.

per non parlare dello spopolato garage nella Ciociaria adattata ad Area 51 de noantri, che è al limite del credibile...

Il finale è quasi scioccante per il modo crudele e senza appello con cui finisce. Gli alieni che distruggono la terra più che ricordarmi film del passato in cui accade la stessa cosa, mi ha fatto venire in mente scene di catastrofi viste in tv, tipo l'11 settembre, ed emozioni correlate, cioè prima di tutto una sensazione di realismo...nonostante gli effetti speciali del finale non siano dei migliori. Crudele anche la scena in cui wang da della stupida alla tradruttrice

Il finale del film l'ho trovato inizialmente fastidioso (mi sono comunque ricreduto) perché rappresenta il contrario di tutto ciò in cui credo, ovvero che il progresso e la civiltà allontanino la violenza e la guerra. Pertanto, se una civiltà aliena avesse davvero le conoscenze tecnologiche per arrivare fino a qui, sicuramente dovrebbe aver sviluppato parallelamente un progresso civile tale da portarli qui in Pace e non con l'obiettivo di distruggere tutto.

Se proprio volessimo esagerare col pessimismo, nella peggiore delle ipotesi si limiteranno a fare documentari su di noi, ad allevarci, mangiarci e farsi giubbottini di pelle umana ;-)

Sul finale…volevo spaccare il video. Nessuno in cuor suo vorrebbe che il finale fosse proprio…quello lì.
Però, a onor del vero, durante tutto il film si ha la premonizione negativa che il finale non potrà che essere proprio quello lì.

Ennio Fantastichini nel condurre l'interrogatorio è irruento e violento in un modo che appare totalmente ingiustificato. Davvero non capivo perché si comportasse in modo talmente miope, aggressivo e cattivo con il simpatico e indifeso alieno!
Ma è proprio il fatto che non capivo il perché di questo comportamento che mi ha dato, sotto sotto, quella cattiva sensazione che se si comportava così purtroppo dei motivi ce li doveva pur avere...(la stessa Gaia, prima di liberare l'alieno, ha un'esitazione e chiede: "ma perché erano così sicuri che tu fossi colpevole?").

Inoltre, c'è una scena fantastica: quando Fantastichini va in bagno, poco prima di cominciare a torturare l'alieno, e si accende una sigaretta fumandola con i nervi a fior di pelle. L'annusa famelicamente prima di accenderla, l'aspira con violenza, si siede sul cesso e rivolge gli occhi verso l'altro, con lo sguardo carico di terrore. Lì ho intuito che l'alieno mentiva.

Eppure, quando ho visto la mano di Gaia e il tentacolo dell'alieno che si univano mentre lei lo aiutava a salire le scale, ho sperato con tutto il cuore di essermi sbagliato.

Il film induce ad una riflessione sul confine tra l'umanitaria accoglienza di popoli che hanno una cultura diversa e, dall'altra parte, la difesa del proprio popolo e della propria cultura contro l'"invasore".
Oggi non è più come vent'anni fa, quando i primi barconi arrivavano sulle coste europee ed era giusto correre in soccorso di queste persone con le braccia aperte. Oggi l'emigrazione c'è già stata, ma l'integrazione non è la stessa cosa ed essa richiede prima di tutto che il popolo che ospita sia forte e convinto nel sostenere la propria sicurezza, la propria cultura e i propri valori, per non sentirsi dire, un giorno, come accade alla protagonista, quella frase terrificante: "SEI PROPRIO UNA CRETINA"
Però qui sprofondo in discorsi più grandi del film, che credo non volesse prendere nessuna posizione in merito ma solo rappresentare le due opposte - e per certi versi entrambe giuste - correnti di pensiero, attraverso Gaia e attraverso l'Ispettore, per poi prendersi la soddisfazione di giocarci uno scherzo davvero beffardo :-)
Sono queste ragioni che mi hanno convinto a promuovere il film.

...un finale beffardo ma non poi così imprevedibile.....

L'alieno è realizzato magistralmente, peccato per gli attori poco convincenti e la sceneggiatura estremamente ripetitiva (l'interrogatorio è snervante).
Il finale è ultra prevedibile, peccato, potevano metterci qualche idea in più.

Come andrà a finire lo si capisce quasi subito, ma la tensione non manca lo stesso.

E cioè l'eccessiva ingenuità di certe persone eccessivamente buoniste che non pensano alle possibili conseguenze, anche se ammetto che per un pò Wang aveva ingannato anche me.