la sciamana regia di Andrzej Zulawski Polonia, Francia, Svizzera 1996
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la sciamana (1996)

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locandina del film LA SCIAMANA

Titolo Originale: SZAMANKA

RegiaAndrzej Zulawski

InterpretiBoguslaw Linda, Iwona Petri, Pawel Delag, Jolanta Grusznic

Durata: h 1.50
NazionalitàPolonia, Francia, Svizzera 1996
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1996

•  Altri film di Andrzej Zulawski

Trama del film La sciamana

Una ragazza senza nome, soprannominata L'italiana, cerca un appartamento per iniziare i suoi studi nella città. Michal, dottorando in antropologia, le subaffitta casa sua, perché il fratello sacerdote si sta trasferendo. Tra i due nuovi inquilini nasce un

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Voto Visitatori:   6,85 / 10 (13 voti)6,85Grafico
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Voti e commenti su La sciamana, 13 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

76mm  @  04/12/2023 16:32:26
   5 / 10
Con Zulawski era stato colpo di fulmine dopo la visione del folgorante Possession, tanto che non vedevo l'ora di poter mettere le mani su questo altro titolo che, da quel poco che avevo letto, mi sembrava potesse riecheggiare, per stile e argomenti, il film del 1981.
Purtroppo invece dopo averlo visto i miei sentimenti verso l'autore polacco si sono decisamente raffreddati.
Lo stile anche in questo caso è molto personale e particolare, ma stavolta l'asticella pende decisamente dalle parti della provocazione gratuita e fine a sé stessa.
Diciamo che Possession può essere considerato, pur nel suo stile visionario e nel suo incedere delirante e sconnesso, un film più intimista, dato che le varie provocazioni hanno un bersaglio più chiaro e definito (la crisi del rapporto coniugale e dell'istituzione famiglia in generale) , mentre qui sembra che il discorso sfugga un po' di mano all'autore nella foga di voler tirare strali contro tutto e tutti (la Polonia, la religione, la psichiatria, lo sfruttamento lavorativo, ecc.) tanto che nel convulso finale, oltre alla famosa scena del cucchiaino (potente nella concezione ma ridicola nella realizzazione), vengono tirati in ballo improvvisamente anche la criminalità organizzata e la minaccia nucleare, senza capire cosa c'entrino nel contesto del film.
Fra l'altro molte delle provocazioni qui presenti non sono neanche di prima mano, visto che autori del calibro di Bertolucci e Oshima c'erano arrivati 20 anni prima a portare il rapporto fra eros e thanatos alle estreme conseguenze, sia mentali che fisiche.
Bella ma insopportabile l'esordiente protagonista, che fu traumatizzata dall'esperienza tanto da non volerne più sapere di recitare (non una gran perdita, a mio avviso), mentre il protagonista maschile, una star polacca da noi ovviamente sconosciuta, riesce almeno a mantenere una recitazione un po' più sobria, per quanto possa essere sobria la recitazione in un film di Zulawski.
Le scene non erotiche sembrano solo un riempitivo fra una scopata e l'altra e la confusione è tale che lo spettatore non è messo in condizione di capire il significato più profondo dell'opera, ammesso che ci sia.
Sicuramente la Polonia degli anni 90 aveva i suoi problemi, ma mi sembra che il regista abbia calcato un po' troppo la mano nel descriverla come una specie di inferno sulla terra… forse aveva qualche sassolino da togliersi dalle scarpe…
A questo punto mi toccherà provare a vedere un terzo film per fare la prova del nove.
Consigli?

Evarg Nori  @  21/07/2023 07:23:10
   7½ / 10
Sorta di "Ultimo tango a Varsavia"(così definito da certa critica polacca)dove il regista non sempre ha il controllo,finendo un pò per perdersi come i personaggi che descrive.La sceneggiatura dell'attivista femminista Manuela Gretkowska è estremamente essenziale,e a prevalere sono le scene di sesso,numerose ma mai hard(e ovviamente causa di scandali vari in patria).Lo stile è quello solito del regista,frenetico e con bruschi cambi di scena,opprimente ed aderente alla compulsività dell'insieme.Mentre il sesso è mostrato in modo antispettacolare ma carnale e dirompente.A sorprendere è la vitalità con cui descrive il rapporto tra i protagonisti,portando lo spettatore a farsi trascinare nel loro delirio e a tratti a provare anche tenerezza(per quanto contorto nel loro rapporto c'è una joy de vivre in contrasto col vuoto e il grigiore che li circonda).E guarda al suo paese con disillusione totale.Sia la Petri che Linda sono davvero bravissimi.Efficaci le martellanti ed ossessive musiche di Andrzej Korzyński.Memorabile il finale con echi da "L'impero dei sensi".Un recupero obbligatorio per chi ama il regista,ora finalmente in un'ottima edizione rimasterizzata e integrale.Presentato a Venezia nel '96.

Oskarsson88  @  28/05/2020 01:04:35
   6 / 10
Di Zulawski si apprezzano come sempre l'estro e la follia, il saper far recitare gli attori con intensità assoluta e il non conoscere limiti alle proprie storie. Anche nella "Szamanka" abbiamo il classico misto di sesso, frenesia, intreccio intricato e movimenti di macchina ricercati e spasmodici come i protagonisti semi posseduti. In tutto ciò però il filo narrativo, per quante cose succedono, non coinvolge troppo e si fatica a dare un senso ed una logica alla vicenda ed agli avvenimenti. Ho preferito altre opere del regista, anche se come sempre ci sono alcuni elementi meritevoli.

KitaVerde  @  18/03/2016 10:54:27
   7½ / 10
La sagra della follia e della perversione. Zulawski ci mancherai.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  08/03/2016 20:33:23
   7 / 10
L'ultimo film di Zulawski in Polonia prima del suo esilio in Francia era stato Diabel. Il suo ritorno è contrassegnato dalla Sciamana ed in un certo senso ne riprende l'incedere caotico, destrutturando la narrazione ed i personaggi. Una nazione polacca post comunista priva di identità e valori in un contesto folle e delirante dove la fisicità dei corpi e dei rapporti sessuali, rappresentati quasi come dei rituali ancestrali, sono la cifra portante. Il sesso nella sua intima fisicità unisce i due corpi dei protagonisti, annullanndo allo stesso tempo quello degli altri. Un rapporto totalizzante fatto di reciproca dipendenza rispetto ai sentimenti. La camera del regista polacco è in perenne movimento, assecondando il delirio e l'ossessione dei due protagonisti. I valori morali sono morti, la natura umana è intimamente maligna come la creatura di Possession. Molto difficile da seguire, una visione veramente impegnativa che pur non raggiungendo le vette di Possession o Diabel, mettono in luce il talento cristallino di un regista controverso quanto coerente.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  04/05/2015 18:39:25
   5 / 10
Non capisco i giudizi positivi che hanno anticipato il mio visto che ho trovato questo film grottesco confuso, ripetitivo (soprattutto nelle scene di nudo, belle ma eccessive) e senza particolare mordente.

7219415  @  05/03/2015 17:26:20
   6 / 10
malato...troppo

Guy Picciotto  @  14/08/2014 20:13:24
   8½ / 10
Zulawsky è riuscito a mostrarci l'impossibile, ovvero: la metafisica denudata a tal punto da riconoscerla solamente nelle mancanze di una donna strepitosa (Adjani) che differisce dopo questo avvento mariano, di pellicola in pellicola fino alla definitiva implosione (galattica) nella sciamana che divora il cervello del suo amante.

zeppelin  @  02/06/2014 01:13:56
   8 / 10
Cosa aggiungere a quanto già detto da Gianni ed Elio?
Un film eccezionale, ai limiti del surrealismo, dove un'idea geniale s'accompagna ad una realizzazione forte che non esita davanti a niente!
Purtroppo il seguire i sottotitoli talvolta distrae delle immagini.
Non per tutti.

GianniArshavin  @  09/03/2014 21:32:35
   8 / 10
Questo è il mio primo film di Zulawski e posso dire che la visione di questa pellicola mi ha letteralmente stravolto. L'autore polacco si conferma un allucinato regista sempre in bilico fra pazzia e genialità.
La sciamana è una pellicola esasperante,dura,eccessiva,immorale e fuori di testa proprio come il suo autore. è da parecchio che cerco le parole per descrivere questa miscela impazzita di immagini e sinceramente credo di non averle ancora trovate.
Il film,acclamato al festival di Venezia nel 96,viene presto dimenticato per le tematiche forti e per la potente vena provocatoria già intuibile dalla coraggiosa e blasfema locandina. L'opera quindi oggi è pressoché sconosciuta(almeno in Italia) ,e credo che valga la pena riscoprirla nonostante la visione non sia certo delle più morbide.
Zulawski in questo film alterna momenti poetici,profondi,sentimentali e "artistici ad altri folli,blasfemi,immorali,schizzati e totalmente fuori da ogni schema e logica. In più di un'occasione l'autore arriva all'estremo disorientando lo sfortunato\fortunato spettatore,buttandogli in faccia qualsiasi malata idea gli passi per la testa.
Il punto cruciale del suo cinema ed anche di conseguenza di questo prodotto è capire dove finisca la genialità e dove inizi invece la perversione gratuita del cineasta. Ovviamente è difficile dirlo visto che, come detto,in questo prodotto abbiamo sia momenti significativi che altri quasi privi di senso;comunque sia è da ammirare la coerenza di Zulawski che da inizio carriera persegue in questo suo cinema estremo e poetico nonostante questo allontani lo spettatore medio e quindi di conseguenza anche soldi e fama.
La sciamana al periodo fece scandalo soprattutto per le forti tematiche anti-Cristiane e per le numerose scene di sesso "animalesco" che spesso e volentieri toccano quasi il pornografico;inutile dire che anche in tal caso la critica si spacca fra sostenitori e detrattori.
La regia di Zulawski,invece, a mio parere è fantastica! I movimenti di macchina frenetici e nervosi immergono il pubblico totalmente nella vicenda ed esaltano le nevrosi e le pazzie dei protagonisti.
A questo proposito è da a sottolineare la bravura di Zulawski con gli attori;egli li spreme al 100% ,spesso dando vita a prestazioni ed interpretazioni tanto reali e credibili da far spavento.
Naturalmente anche gli interpreti della sciamana sfoderano una poderosa prova ,intensa,sofferta,malsana e folle sempre sopra le righe e fuori da qualsiasi schema. Da sottolineare la prestazione di Iwona Petri,al debutto al cinema nonostante non avesse mai recitato in vita sua.
I contenuti sono criptici e molteplici,e fra i tanti messaggi io sono riuscito a cogliere quelli sulla religione,sulla crisi della Polonia e sul possesso della persona amata.
Nota di merito anche per il riuscitissimo e misterioso personaggio "dell'Italiana" e per uno dei finali più allucinanti,macabri e pazzeschi che abbia mai visto.
Infine quindi posso dire che La sciamana è un film che esce da ogni logica di cinema convenzionale che però merita di essere visto,in primis da chi ama le opere criptiche,emozionanti,grottesche e malate. Zulawski,nonostante le sue esagerazioni,è un autore da riscoprire e capire,considerandone il grande talento e la voglia di sperimentare andando sempre per la sua strada nonostante questo non abbia pagato a livello commerciale.

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Ultima risposta 11/03/2014 20.27.49
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sweetyy  @  12/06/2011 15:08:27
   6 / 10
La sciamana è un film particolare che secondo me bisogna guardare almeno una volta, specie chi ama questo tipo di cinema, un pò strano e folle..
Detto questo secondo me c'è molto di meglio sempre rimanendo su questo genere. Mezzo punto in più per il finale !

lupin 3  @  11/06/2011 02:48:50
   6½ / 10
Ancora mi sento scombussolato...
Nel complesso il film non è malvagio anche se me lo aspettavo migliore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  12/04/2010 18:35:02
   8 / 10
è un film insostenibile,schizofrenico,folle,irrazionale,ai limiti del pornografico e dell'osceno,violento,crudo,metafisico,profondo,sessuale e mai sensuale,poco comprensibile ad una prima visione e ancora di più ad una seconda.
Zulawski è oggi uno di quei registi unici,con uno stile veramente unico e sperimentale,incredibilmente provocatorio e dissacrante,che mette a disagio dalla prima scena.Le storie dei suoi film nascondono messaggi profondi e sempre toccano tabù ma lo fanno in maniera criptica. è un Cinema che riesce ad andare oltre il Cinema senza essere per questo bello da vedere.
è nervoso e zigzagante,mai piacevole. Anche per questo i suoi film sono stati sempre censurati,in Polonia a causa del Regime e negli altri paesi (specie il nostro) a causa di quell'altro Regime,quello che occculta e censura l'incomprensibile (apparente) ed il diverso perché più di ogni altra cosa fanno paura. Vergognosamente,aggiungo,visto che il regista di un capolavoro assoluto come Possession raramente se non mai viene nominato quando si parla di registi polacchi.
Eppure Zulawski è unico sotto tutti i punti di vista,i suoi film sono incatalogabili e per questo probabilmente anche La sciamana è un capolavoro (io non lo so,Zulawski mi attrae e lo stimo infinitamente ma non riesco ad adorarlo),ma di certo non fruibile al pubblico.

Venendo al film,è una storia visionaria e "fastidiosa" di una ragazza che verrà chiamata solo una volta nel film con il nome d'arte de L'Italiana. La sua vicenda si intreccia (in maniera sessuale e forzata) a quella di un antropologo di nome Michal e a quella del ritrovamento dei resti antichi di uno sciamano.
Da qui in poi ci si perde nei meandri del solito cinema Zulawskiano,fatto di mafia e ambienti polacchi sempre squallidi (è tornato a girare in Polonia dopo anni),pulsioni sessuali irrefrenabili e violenza immotivata,come anche i comportamenti nervosi e schizzati dei personaggi.
Come nel capolavoro Possession è il possesso della persona amata o apparentemente amata che diventa l'ossessione dei protagonisti della vicenda,un possesso che viene ottenuto sempre all'inizio attraverso atti sessuali continui e irrefrenabili.
è una nuova passione,forse religiosa: c'è un rapporto sessuale fatto a forma di croce,immagine potente che nonostante tutto non riesce a scandalizzare come il resto.
D'altronde sembra quasi che i due protagonisti cerchino una loro divinità personale diventano vittime essi stessi,magari preda anche o solo delle loro ossessioni e non di divinità create per supperire alla Loro mancanza.


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Gli attori hanno una marcia in più, come sempre col regista sono fantastici e paurosi nelle loro interpretazioni. La colonna sonora è ripetitiva e trascinante,viene interrotta spesso all'improvviso e all'improvviso torna.
Zulawski è un pazzo, non importa se sia anche un genio. è la stessa cosa.

"Il segreto? è nella morte.
Il segreto è nella morte.
E tutto il resto?"
"Qualsiasi Dio è il Dio della morte"

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Ultima risposta 13/11/2012 20.22.00
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