le otto montagne regia di Felix van Groeningen, Charlotte Vandermeersch Italia, Francia, Belgio 2022
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le otto montagne (2022)

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locandina del film LE OTTO MONTAGNE

Titolo Originale: LE OTTO MONTAGNE

RegiaFelix van Groeningen, Charlotte Vandermeersch

InterpretiLuca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo, Lupo Barbiero, Cristiano Sassella, Surakshya Panta, Gualtiero Burzi, Elisa Zanotto

Durata: h 2.27
NazionalitàItalia, Francia, Belgio 2022
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2022

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Trama del film Le otto montagne

Una storia di amicizia, di padri e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene data, sullo sfondo delle montagne che dobbiamo scalare fisicamente e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca del conoscere sé stessi e al contempo di essere fedeli agli altri.

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Voto Visitatori:   7,46 / 10 (25 voti)7,46Grafico
Miglior filmMiglior fotografia (Ruben Impens)Miglior sceneggiatura non originale (Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch)Miglior sonoro (Alessandro Palmerini, Alessandro Peletti, Marco Falloni)
VINCITORE DI 4 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Miglior fotografia (Ruben Impens), Miglior sceneggiatura non originale (Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch), Miglior sonoro (Alessandro Palmerini, Alessandro Peletti, Marco Falloni)
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Voti e commenti su Le otto montagne, 25 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  07/10/2024 11:01:42
   7½ / 10
Molto bello, visivamente è spettacolare. La storia è toccante, parla dell'amicizia ma non solo, anche delle scelte di vita e dei rapporti interpersonali più in generale (genitori-figli in primis dopo l'amicizia). Sinceramente non ho trovato le interpretazioni particolarmente superbe, forse mancava un minimo di slancio emotivo. Però può anche essere stata una scelta. In ogni caso è un film di valore, sobrio, semplice e coinvolgente.

Cinder  @  01/03/2024 21:28:16
   10 / 10
Uno dei migliori film italiani di sempre.

Alebriso  @  05/01/2024 15:10:26
   9 / 10
Film meraviglioso e potente a mio avviso. Una sorta di racconto lungo e poetico, che mi ricorda il Dolls di Kitano, ma in chiave moderna e occidentale; parla di un legame duraturo e forte, di un'amicizia indissolubile, di quelle che si sanciscono da bambini e vanno oltre le differenze, per esistere e resistere per sempre. Narrato tra sfondi panoramici magnifici, che attraversano le stagioni, del tempo e della vita, tra silenzi e parole essenziali, ma che consolidano in eterno il rapporto profondo tra queste due persone. Traspare grande verità, che ti tocca le corde più intime su diversi temi e sentimenti. È un film lungo, molto, ma che ti avvolge.
Scatena un'ondata travolgente di sensazioni e ricordi differenti, fino alle lacrime, non perché sia spintamente drammatico, ma perché arriva in intimità, ti scava senza volerlo, toccandoti punti deboli che ti porti dietro come un bagaglio che archivi, ma che ha comunque un peso importante nella tua memoria.. La recitazione sublime è ricca di intesa e sguardi pieni di senso. Uno di quei film che aspettavo da tempo, di quelli che non dimentichi.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/11/2023 14:07:11
   7 / 10
L'amicizia e la montagna. Un film intenso, che si dilunga forse un po' troppo, ma comunque ben fatto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  02/10/2023 20:34:47
   8½ / 10
Se qualcuno mi pagasse per scrivere un articolo capace di mettere in risalto pregi e difetti di questo film, non potrei farlo. Non ne sarei capace. Ragionerei solo con il cuore e non con la testa. "Le otto montagne"'per me è un'opera potentissima che racconta splendidamente le varie fasi di un'amicizia che evolve nel tempo, per poi espandersi verso altri lidi (la crescita, la capacità di trovare e ritrovare sé stessi e il confronto tra sogno e realtà).
Inutile dire (ma lo faccio) che dove il problema fondamentale nel raccontare una storia del genere potrebbe essere l'alchimia tra i due protagonisti, qui con Borghi e Marinelli parti già da una situazione di vantaggio. Basta uno sguardo tra di loro e ti stanno già raccontando tutto. Splendidi, come sempre, spero in altre future collaborazioni.
Il resto lo fa la location, membro aggiunto del cast. Mi è sfuggito in sala, perché sono *******. Bellissimo.

" - Non ti preoccupare per me Pietro, questa montagna non mi ha mai fatto del male"

DogDayAfternoon  @  18/09/2023 22:21:03
   6 / 10
Non ho trovato grandi attrattive in questo film, non so se il libro sia più coinvolgente ma la storia raccontata non mi è sembrata nulla di eccezionale, una storia di amicizia come tante ma che non giustifica le quasi due ore e mezza di film. Si accende giusto verso il finale.

Dal punto di vista estetico e delle interpretazioni (dei protagonisti) è un buon prodotto, anche se mi aspettavo una presenza più importante della montagna, relegata più che altro a sfondo delle vicende.

76mm  @  24/08/2023 15:50:08
   6½ / 10
Film tutt'altro che perfetto, che ha però il merito di riuscire a toccare le corde giuste.
Borghi e Marinelli (meglio il primo in realtà) si caricano il film sulle spalle e riescono a rendere tangibile il profondo rapporto affettivo che li lega (probabilmente anche fuori dal set).
Bravo anche Filippo Timi, che ho rivisto con piacere sul grande schermo dopo qualche tempo di assenza.
La durata è però spropositata per quello che il film ha da raccontare e la montagna è molto meno protagonista di quanto ci si potrebbe aspettare.

Goldust  @  23/08/2023 16:50:56
   6½ / 10
Racconto un pò ridondante di un'amicizia virile ed esaltazione della montagna ( e della natura ) come nuovo / vecchio stile di vita. Troppo lungo ma non troppo parlato, la storia sa prendersi i suoi spazi ed i silenzi del caso, com'è giusto che sia. Ma è innegabile che la seconda parte vada un pò per le lunghe e tolga fiato ad una narrazione che diventa via via sempre più rarefatta. Ottimo duetto d'attori - specialmente Borghi che ha dovuto nascondere la sua parlata romana nelle dure cadenze montane della Valle d'Aosta.

Thorondir  @  31/07/2023 12:40:00
   6 / 10
Non conosco il libro e quindi ciò che scriverò sarà solo sul film: "Le otto montagne" sembra essere un lungo, lunghissimo coming of age. La montagna e l'amicizia come "rifugi" rispetto alla mancanza dei padri dei due protagonisti (mancanti anche quando presenti). È un aspetto esistenziale-sentimentale che ho apprezzato e su cui il film tiene sempre la barra dritta, scegliendo di non svaccare mai nel (facile) atto di accusa alla società contemporanea da cui si evade ricercando momenti di pace e tranquillità nell'incontaminata montagna. C'è però la sensazione perdurante di un film che cede costantemente ad un immaginario visivo e finanche musicale che cozza terribilmente con gli ambienti raccontati dallo stesso film: questa colonna sonora neo-folk nordamericana e questo continuo ricorrere a stacchi naturalistici (belli ma scontati) lo rende un film troppo derivativo per i miei gusti. Secondo me una Chloe Zhao avrebbe girato un film sulle Alpi italiane nello stesso identico modo. Funziona poco anche quel finale tragico che non è preceduto da una coerente maturazione di quello sviluppo, nonostante le quasi due ore e mezza di film che certamente potevano essere sfruttate per una costruzione narrativa un minimo più coerente con ciò che poi vediamo sullo schermo (e magari si poteva far lavorare Cognetti anche alla stesura della sceneggiatura).

kastalya  @  02/07/2023 22:48:37
   6 / 10
Prima parte interessante. Poi si dilunga troppo e diventa quasi noioso.
Fosse durato 30 minuti in meno sarebbe stato sicuramente meglio

TheLegend  @  29/06/2023 00:36:09
   8 / 10
Film lento ma potente, una gemma rara nel nostro cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/06/2023 23:36:34
   7 / 10
Storia di un amicizia sullo sfondo di splendidi paesaggi montanari. Si perche la protagonista di questo filmè certamente la natura, non quella umana si intende.

Molto bravi i due attori "umani" che impersonano dei personaggi ricchi di sfaccettature. Dal figlio in combutta con il padre che vede solo in Estate durante le gite in montagna a quello allevato come un selvaggio ma costretto da eventi esterni a fuggire dalla sua terra.

Forse alcune cose sono tirate un po' per le lunghe ma è solo uno dei pochi difetti che si possono trovare su questo bel film tutto Italiano.

Poetico.

7219415  @  12/06/2023 19:39:19
   8 / 10
markos  @  27/05/2023 15:12:20
   7½ / 10
Bel film.Attori molto bravi. Bella la fotografia. Contatto con la natura e un rapporto speciale di amicizia. Pecca per quanto mi riguarda un po' lungo.

Mauro@Lanari  @  27/04/2023 02:19:33
   4½ / 10
"Denunciamo un conflitto di disinteresse" (Mariarosa Mancuso): a Cannes nel 2022 il premio della giuria è andato ex aequo a questo film e a "Eo" in nome del pianeta "Gaia", l'ecologia profonda che abbina ambientalismo e animalismo. Buddy movie paesaggistico "forte dei tempi dilatati della narrazione" (Serena Nannelli), "troppo parlato nonostante i silenzi (la voce narrante di Marinelli si muove sulla scia degli snodi narrativi)" (Enrico Azzano), diretto da "Van Groeningen e Vandermeersch, marito e moglie, espressione di un cinema europeo anonimo eppure raffinato" (Roberto Manassero), spartisce con Skolimowski (e Bresson) il ripudio di quanto elaborato dalla filosofia, biblica e non: il maligno Spirito Assoluto dell'ultimo Hegel, la negatività cosmica di Schopenhauer, la natura matrigna di Leopardi, il male che precede l'essere umano nell'esistenza universale secondo Ricoeur. Un raglio vi seppellirà.
Voti su cineforum.it: Bianchi 2, Bocchi, 2 Borroni 3, Chimento 3, Fornara 2, Gironi 2, Manassero 3, Rossi 2, Ruzzier 3.5, Uccelli 3.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/04/2023 16:14:33
   8 / 10
Il rapporto fra Bruno e Pietro è qualcosa che va oltre l'amicizia. Entrambi in fondo sono figli di Giovanni, il padre di Pietro. Quest'ultimo è il figlio naturale, Bruno quello acquisito e depositario della volontà paterna di Giovanni (la costruzione di quello spazio/dimora quasi fuori dal tempo). Sono più dei fratelli piuttosto che amici ed il rapporto si evolve nel corso degli anni, ognuno dei quali cerca di trovare il proprio spazio nel mondo e condividerlo con l'altro. Lo sfondo delle montagne rimane tale anche perchè il formato 4:3 non offre un taglio cartolinesco, ma si concentra sui personaggi di Marinelli e Borghi, due dei migliori attori italiani sul circuito. Segno che Caligari aveva l'occhio molto lungo sui due da i tempi di Non essere cattivo.

stef123  @  07/02/2023 23:49:59
   6½ / 10
Non ho letto il libro, ma confrontandomi con chi lo ha letto, si evince che i paesaggi montani ripresi dal film non rendono la poesia del testo originale. Non credo che il film riesca appieno a creare l'armonia tra paesaggio interiore dei 2 protagonisti e paesaggio esterno.
Resta un film piacevole e di fattura ben differente da quanto si vede nel panorama cinematografico.

ultraspezia  @  15/01/2023 01:11:36
   7½ / 10
Un Film di nicchia che mi ha piacevolmente sorpreso. Fotografia Magistrale. Attori molto bravi. Un gioiellino creato con una sceneggiatura apparentemente banale.
Vale tutti i 150 minuti

michael star  @  14/01/2023 08:09:20
   6 / 10
Con tutto il rispetto per i commenti degli altri spettatori, a mio parere media assolutamente esagerata per un film con una grande fotografia, una buona recitazione ma complessivamente noioso.
Quando dopo due ore e venti di film non vedi l'ora che finisca vuole dire che manca qualcosa.
Il film rispecchierà il libro, che non ho letto, ma dopo un'ora non cattura più l'attenzione e diventa ripetitivo.
A me non è piaciuto, ma do il voto 6 perché visto il giudizio entusiastico degli altri
evidentemente sono io che non so apprezzare certi film.

BigHatLogan91  @  12/01/2023 00:43:36
   8½ / 10
Film incantevole sull'amicizia e sull'importanza dei sogni e dei sentimenti che si credevano impossibili o perduti nella dimenticanza dell'età adulta.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/01/2023 06:49:53
   8½ / 10
Diciamo subito che la rilettura del testo di Cognetti permette allo spettatore di conoscere la fonte letteraria e le intenzioni dello scrittore senza avere letto il libro. E non è poco. Io stesso non avrei voluto leggerlo. Non perché io sia allergico al fascino della Montagna, ma per l'incapacità, appunto, di esprimerla, di farla parlare, oltre le suggestioni Visive e il richiamo a un'ascetismo ravvicinato che sembra logico definire artificioso. Del resto, a parte rare eccezioni cfr. La bella maledetta di Leni Riefenstahl, il primo film di Ermanno Olmi è un recente film di Ostlung, raramente nella storia del Cinema hanno saputo "far parlare" le Montagne. Nella letteratura, è un discorso diverso. Da Rigoni Stern all'esistenza Primordiale di Mauro Corona, passando per Herman Hesse, a cui Cognetti certo avrà pensato, sperando forse invano di coglierne l'essenza del viandante-filosofico. Qualche frammento del film rimanda a "Into the wild" di Sean Penn, ma più nello spirito che nella forma. Per quanto mi riguarda il grosso limite di "Le Otto Montagne", anzi l'unico, sta nel sollecitare gravemente le aspettative dello spettatore, quello che vedrà e, purtroppo, le conclusioni che trarrà, senza occuparsi ulteriormente di approfondire certi suoi interrogativi. Sull'umanita', sull'amicizia, sul nostro ruolo nella terra. Sui sogni che avevamo e che avrebbero gli altri (siamo noi) se la vita non avesse "scelto" per noi di relegarli a un habitat. Il protagonista è come il Novecento di Baricco, appolaiato in un margine che molti sognano, da ipocriti, come fuga dalle insidie del mondo ehm urbano. Se vi dicessero tutti che vorrebbero fare una vita intera a parlare di mucche e pascoli e sentieri, beh non credeteci. È questo idealismo gratuito e poco temerario a insinuare il sospetto di un film che, purtroppo o per fortuna, è a dir poco splendido. Un sospetto che non tiene conto di tanti elementi, fra tutti il fatto che questa grande Amicizia (ancora Hesse) non aveva tutte le carte in regola per dirsi Intoccabile. Se credo che il mio miglior amico di Montagna non debba avere un Sogno e non possa coltivarlo, mi sbaglio. È una storia che parla a due uomini che vivono male il loro habitat, poi uno ci si adegua per sempre e l'altro cerca altrove (il Nepal) la Fonte dei suoi desideri. E vivi in una delle più belle città d'Italia, Torino, non a Crotone Foggia o Marghera... La regia, oltre ogni riserva, è ammirevole. I cineasti evitano ogni referente morboso, saltando abilmente tutti i cliché e quello che poteva essere un racconto didascalico o prolisso. La stessa "casa/dimora" dove si costruisce una sorta di Tempio dove la Natalità fraterna o paterna è ora coercitiva/inevitabile ora mero Alibi affettivo, ha il respiro del cinema western e il lirismo empatico proprio di certa letteratura tedesca. Ripeto, è un film che va visto e vissuto da altre angolazioni. Se si commette l'errore di preservarne la natura intimista e idealista, si perde contatto con la sua autentica bellezza formale, con la sua fisicità morale. Non crediate nella bellezza delle Montagne, ma in tutto ciò che regna oltre questi aspetti.

Manticora  @  31/12/2022 18:58:16
   8½ / 10
L'ultimo film italiano di questo 2022 e ne ho visti veramente pochi, considerato il livello del cinema nostrano. L'opera tratta dal libro omonimo ha il respiro ampio dei film di ampio respiro, che non imita ma crea una storia di un amicizia tra due bambini,ragazzi e poi uomini, un montanaro e un cittadino di Torino. La regia è semplice, asciutta, senza fronzoli, con musiche che accompagnano la storia, in mezzo a paesaggi bellissimi, dove le montagne sono le vere protagoniste. Attraverso le vivicissitudini dei due protagonisti ci immergiamo nella storia dal 1984 in poi, fino ai giorni nostri, in cerca di un identità che i protagonisti cercano a tutti i costi. Alessandro Borghi qui lavora per sottrazione, con una recitazione scarna e duttile, che è accompagnata dai silenzi e dialoghi secchi. Luca Marinelli è la voce del narratore che sa essere diretto ed essenziale, cercando di fare parte di un mondo da cui è attratto, per cercare la sua dimensione, troppo lontano da un padre poco presente ma atipico, interpretato da un Filippo Timi perfettamente calato nel ruolo, mentre la madre alias Elena Lietti rimane più sullo sfondo, ma con la sua importanza. Comunque si attraversa la vita tra alti e bassi, fino al confronto con limiti e amicizia, in cui la tragedia è semplicemente parte della vita.
Le otto montagne è un film outsider, che nel panorama natalizio si sta ritagliando il suo spazio e il pubblico si è svegliato, almeno ora, apprezzandone l'inusualità e coerenza. Buon 2023 a tutti.

Wilding  @  31/12/2022 10:26:10
   8 / 10
Davvero magnifico! Splendidamente interpretato (fa eccezione il "piccolo" Pietro) e diretto, con una fotografia eccellente. Non una parola di troppo, nulla sopra la righe, tutto splendida sostanza nella purezza di Valori che scavano nell'Animo.

Misialory  @  30/12/2022 22:01:04
   8 / 10
Non c'è nulla di edulcorato, romanzato, costruito in questo film tratto dal bellissimo libro di Paolo Cognetti. Bruno e Pietro sono due bambini che si incontrano d'estate in un piccolo borgo di montagna.
Pietro e la sua famiglia, lontani dalla città che li ingabbia
li incupisce, scoprono un luogo di libertà, di cose autentite e di paesaggi stupendi.
Bruno invece è nato e cresciuto tra le montagne, impara il mestiere di muratore ma poi torna e tutta la sua vità è lì, non chiede altro per essere felice.
Pietro invece è alla ricerca di se stesso, si allontana dai genitori, viaggia, scrive, fa lavori vari ma poi la montagna ritorna a far parte della sua vita, nel ricordo dei mesi felici che aveva trascorso con il suo grande e generoso amico.

Vegetable man  @  26/12/2022 18:24:36
   9 / 10
Davvero un film notevole, che riesce a toccare molte delle corde del (notevole) romanzo da cui é tratto. Lo fa in maniera sottile: il rapporto tra padri e figli, e tra gli amici, si sviluppa senza una parola di troppo, lasciando che sia lo spettatore a coglierne le sfumature. I personaggi sono stratificati: penso ad esempio al padre, con le sue ombre e le sue luci, ma anche a Bruno. Un'ultima nota di merito: il film non é moralista; anche quando le scelte dei personaggi portano a sviluppi drammatici, o a grandi rimpianti, non vengono 'giudicati' dalla messa in scena.

Insomma, vale davvero la pena vederlo.

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