little deaths regia di Sean Hogan, Andrew Parkinson, Simon Rumley Gran Bretagna 2011
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little deaths (2011)

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locandina del film LITTLE DEATHS

Titolo Originale: LITTLE DEATHS

RegiaSean Hogan, Andrew Parkinson, Simon Rumley

InterpretiScott Ainslie, Mike Anfield, Kate Braithwaite, Daniel Brocklebank

Durata: h 1.30
NazionalitàGran Bretagna 2011
Generehorror
Al cinema nell'Ottobre 2011

•  Altri film di Sean Hogan
•  Altri film di Andrew Parkinson
•  Altri film di Simon Rumley

Trama del film Little deaths

"Little Deaths" è un'antologia composta da tre cortometraggi di circa trenta minuti l'uno. House and Home (Sean Hogan) è la storia di una coppia alto-borghese che è solita ravvivare la propria vita sessuale a spese di malcapitati homeless. In Mutant Tool (Andrew Parkinson) una potente droga sconvolgerà l'esistenza di una prostituta tossicodipendente in cerca di redenzione. Con Bitch (Simon Rumley) si ritorna invece all'analisi del rapporto di coppia: come reagireste se la vostra ragazza vi trattasse come un cane in senso letterale?

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Voto Visitatori:   5,54 / 10 (26 voti)5,54Grafico
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Voti e commenti su Little deaths, 26 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/09/2017 17:04:38
   5 / 10
Horror a episodi che parte con discreto episodio, anche se abbastanza classico. Il secondo episodio, invece, è un delirio incommentabile. Il terzo è anch'esso un lavoro discreto.
Nel complesso, risulta godibile solo in parte, poiché l'episodio centrale è un buco nero. Trascurabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/05/2016 23:32:12
   7 / 10
Tre episodi di buon livello per questo Little Deaths. Ad un prino segmento piuttosto classico con tanto di colpo di scena finale e con un sottotesto politico abbastanza evidente di una coppia medio borghese annoiata ed una barbona sfruttata in tutto e per tutto, il secondo invece offre la storia più interessante e intrigante. Peccato che una narrazione molto frammentaria lo penalizzi leggermente come se i panni del cortometraggio siano troppo stretti per sviluppare le tematiche. Va da sè comunque che il tono grottesco e surreale è pienamente indovinato e l'attrice protagonista molto brava. Il terzo è l'episodio più riuscito: un rapporto ormai agli sgoccioli che si nutre di un romanticismo malato e fine a sè stesso. Un percorso autodistruttivo che condurrà ad un bellissimo finale, realmente disturbante e perfettamente nelle corde del regista di Red, White and Blue.

Vax87  @  07/05/2016 17:41:39
   7 / 10
A me è piaciuto. Ho preferito il terzo episodio in cui la vendetta del ragazzo mi ha gratificato non poco in quanto il titolo dell'episodio non è mai stato così fedele alla descrizione dell'oggetto,il secondo è senz'altro il più originale ma vagamente confusionario, carino anche il primo sebbene sapevo dove volesse andar a parare. Nel complesso discreto anche se un po' estremo di contenuti.

Crystal_89  @  31/03/2015 10:11:12
   3 / 10
Film horror ad episodi molto disturbante, noioso e amatoriale. Il 1° è anche passabile, gli altri 2 sono veramente disgustosi e vuoti.

-Uskebasi-  @  04/10/2014 14:35:46
   6 / 10
COMMENTO SPOILEROSO

"Guardiamo un pornhorror!" dicevamo spesso da piccoli. Little Deaths potrebbe definirsi così, è una collezione malata sulle deviazioni sessuali in chiave horror.
3° episodio escluso il risultato è tutt'altro che eccezionale, mediocre direi, ma è un prodotto inaspettatamente forte e pesantuccio per essere una raccolta di corti, a tratti surreale, e che quindi ha un suo "perché".
Ad ognuno il suo.

1° FAME DA BARBONI
Robbetta. Prevedibile, anche se non doveva esserlo per un grossolano errore di sceneggiatura.
Voto 5.5

2° NAZISTI, DROGHE E SECCHIATE DI SPERMA
Sinceramente? Non ho parole...
Non so che dire oltre a: nazisti, droghe e secchiate di sperma.
Voto N.G.

3° IL CANE E' IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO, LA CAGNA NO

Ecco l'episodio cult. A dirigerlo quel Simon Rumley del piccolo gioiello "RED WHITE & BLUE", nel quale si poteva ammirare la fotografia con i colori del titolo e della bandiera texana nonché americana. Fotografia che io credevo fosse specifica per quel singolo film, mentre invece Rumley la riutilizza anche per questa storia, forse sprecata per essere solo un corto.
Quindi stessi colori, ancora con il tema della vendetta, e stesso regista che probabilmente con il sesso ha un conto in sospeso.
Più unico che raro nel concetto di finale, questo ifatti rappresenta 1/3 del film, 10 minuti di preparativi alla vendetta accompagnati sempre dalla stessa trionfante canzone.
E' la scena madre del 3° episodio.
E' la scena madre di Little Deaths.
E' il motivo per cui vale la pena vedere questo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/10/2014 14.42.10
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alex94  @  27/06/2014 18:45:14
   7 / 10
Buon B-movie inglese composto da tre cortometraggi realizzato nel 2011.
Il primo corto è discreto,ha una trama tutto sommato carina e regala un discreto colpo di scena finale,buono il cast e discreta la regia.
Anche il secondo non è male la trama è abbastanza originale e malata ma purtroppo si sviluppa in modo abbastanza confuso,il corto riesce comunque ad essere molto inquietante in alcuni punti.
Il terzo episodio è il migliore di tutti,la trama è molto buona e si sviluppa bene fino ad un ottimo finale,ottima anche la regia e gli attori.
insomma un filmetto abbastanza malato che merita di essere visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  30/03/2014 20:49:46
   6 / 10
Ormai sta diventando una moda quella degli horror ad episodi.
Negli anni 80 il mitico Creepshow turbava le notti di noi bambini, quei filmetti che rivisti adesso fanno quasi ridere all'epoca avevano un nonsoche di estremamente inquietante.
E adesso quella moda sembra stia tornando, vedi solo per fare alcuni esempi i due VHS, 4bia, ABC, Three Extremes e adesso questa produzione britannica (ricordiamo, dall'Inghilterra arrivò il formidabile Dead Set) che mischia senza tanta originalità due tematiche spesso accostate tra loro, sesso e morte.
Ora, Ferreri può star tranquillo e non rigirarsi troppo dove sta, questa raccolta è davvero mediocre.
Forse la qualità migliore che le riconosco è quella di analizzare e mostrare perversioni sessuali in un momento e in mondo, quello di oggi, in cui oramai il sesso è quasi sempre sbagliato, distorto, mortificato, svenduto, distruttivo. E se Little Deaths voleva denunciar questo, beh, in parte c'è riuscito.
Ma andiamo agli episodi.
Gli orrendi titoli sono miei.

1 AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CHE C'E' UN HOMELESS IN PIU'
Se non è un plagio poco ci manca. Il primo corto, a parte gli ultimissimi minuti, è praticamente identico ad uno degli episodi del primo VHS, peraltro un ottimo episodio (migliore certamente di questo).
In realtà il finale se ne discosta un pò ma è davvero imbarazzante la similitudine. Che dire, atmosfera discreta, molto coraggioso nel linguaggio (davvero volgare e violento) e abbastanza cattivo. Ma la figura della homeless è davvero fantozziana. Prima ce la dipingono come una stracciona disperata, poi a casa dei due fa la smorfiosa, le battutine, non mangia e altre cavolate varie. Ho capito che poi si svelerà per quello che è ma allora la sequenza con il ragazzo stremata dalla fame e quella compassionevole dell'elemosina non hanno alcun senso. Il finale, bah, banale e visto e rivisto. Questa orda aveva forse problemi a trovarsi da mangiare? Bocciato.

VOTO 5

2 IL MEROLONE
Ebbene sì, Valerio Merola deve abbandonare lo scettro, c'è un essere vivente con un pene più grande del suo, lungo all'incirca 90 cm, forse pure un metro. Ragazzi, questo corto è una delle cose più incomprensibili, rabberciate, improponibili che abbia mai visto. Probabilmente è stato tagliato di minuti e minuti altrimenti capirci una mazza (una mazza, già) su questo miscuglio di droghe, fegati, omicidi, uomini con peni da un metro, dottori pazzi, nazisti, vittime che vanno in simbiosi con l'uomo dal pene metrico, più un finale in cui lei lo sostituisce e diventa l'ermafrodito più dotato della terra, io vi giuro non sapevo se ridere o piangere. Ma paradossalmente è così sgangherato e assurdo che una certa atmosfera malata la crea. E il "mutante" ha un suo fascino.

VOTO 5,5

3 NON CANO PIU', ME NE VADO, NON CANO PIU', DAVVERO
Di gran lunga l'episodio migliore e non è un caso che a dirigere ci sia il regista di quel piccolo gioiellino horror che fu Red, White and Blue.
Il migliore in tutto, nella regia, nella sceneggiatura, nella superba fotografia (che bellezza quel montaggio alternato tra rosso e blu), nella colonna sonora notevolissima.
Nemmeno un horror poi, ma la storia di un ragazzo tremendamente innamorato di una ragazza che lo umilia di continuo, lo tradisce davanti ai suoi occhi, lo rifiuta sempre, lo tratta malissimo, gli fa fare la parte del cane con tanto di camminata a 4 zampe e maschera in viso, lo denigra davanti agli altri. Lui fa tutto per lei, resiste a tutto ma anche il più grande amore alla fine rischia di non farcela più da solo.
Il corto è ottimo anche perchè i due protagonisti sono davvero bravi e a differenza degli altri episodi c'è anche una caratterizzazione psicologica sorprendente per essere stata costruita in solo mezz'ora.
Anche la ragazza in realtà è probabilmente vittima di sè stessa e non cattiva come sembra.
Ma c'è un limite a tutto.
Gli faceva fare il cane perchè in realtà aveva una paura incredibile dei cani veri.
E questo non sarà un dettaglio...
Meravigliosa quella lacrima.

VOTO 7.5

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/03/2014 11:59:43
   4½ / 10
Film malati e perversi come questo non possono essere premiati per il semplice fatto che mostrano qualcosa di estremo...altrimenti sarebbe passabile qualsiasi snuff-movie.
Se il primo episodio è quantomeno sufficiente, anche se stra-visto, gli altri due sono inutili e piuttosto noiosi.

maitton  @  02/03/2014 02:01:15
   6½ / 10
Primo episodio che tutto sommato si lascia guardare, il secondo invece, onestamente non si puo'guardare.
Il terzo probabilmente e'il migliore. I 5/6 minuti finali si fanno guardare, e pure ascoltare.
Mezzo voto in piu per il coraggio.

Jolly Roger  @  02/02/2014 12:28:42
   6½ / 10
Little Deaths è un horror a episodi con forti elementi di sesso, droga e perversioni.
Episodio 1: SUFFICIENTE, solita routine. Una coppietta borghese, benestante e timorata di Dio (a proprio modo), cattura una clochard per usarla per i propri giochini sessuali estremi.
Finirà male.
Episodio 2: SUFFICIENTE, ma molto malato. Una specie di dottor Mengele "coltiva" persone particolari (sì, mi pare che "coltivare" sia proprio il verbo consono), tenendole legate e collegate a delle macchine. Queste persone secernono dal pene (sì, proprio dal pene!) una specie di liquido spe.rm.atico che può essere sintetizzato per creare una potentissima droga. Una prostituta ne diventa dipendente.
Finirà male.
Episodio 3: OTTIMO. Davvero malatissimo, ottimamente musicato e con una fotografia splendida.
Una perversa impiegata, con la fobia dei cani, "utilizza" (sì...mi pare che "utilizzare" sia proprio il verbo consono!) il proprio ragazzo come un cane. Anche sessualmente. Lo mette al guinzaglio e lo violenta con un pene finto. Lo tradisce e lo umilia.
Finirà male…ma molto, molto, molto male :-)
Lo schema seguito è quello classico delle vecchie trilogie, che avevano sempre quella sorta di "morale" di fondo, una specie di nera morale della favola, secondo la quale ognuno a fine dell'episodio si beccava quel che si era meritato. Spiace dirlo, ma questo vale anche nel secondo episodio

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Quello che cambia, rispetto alle vecchie trilogie, sono le tematiche.
Little Deaths è in linea con i nostri anni e con i gusti di un pubblico che si compiace di vedere perversioni e aberrazioni, specie se sessuali, ma allo stesso tempo non riesce a farlo senza privarsi dei propri sensi di colpa, che si sfaldano alla fine dell'episodio attraverso la catarsi della morte che ripulisce dai peccati del mondo - ma insieme a loro pure dai peccatori, buttando insieme bambini e acqua sporca.
Quello che però manca, è quell'ironia di fondo che avevano le trilogie anni '70 e '80. Quell'approccio goliardico, scherzoso e divertito che si prendeva gioco di tutto e che strizzava l'occhio allo spettatore.
D'altronde le due componenti - temi spinti e goliardia - non possono essere mischiate. Little Deaths è un prodotto molto buono.

topsecret  @  10/06/2013 20:14:12
   5 / 10
Sesso, droga, fobie e perversioni.
Tutto inglobato in questo film diviso in tre episodi distinti, diretti da altrettanti registi, che appaiono sì originali e bizzarri ma anche noiosi e, a volte, inconcludenti.
Personalmente non mi hanno suscitato grande entusiasmo, anche se il terzo episodio mostra un certo stile narrativo piuttosto interessante, e non credo che la critica sociale e gli argomenti forti trattati possano in qualche modo suscitare grande fermento in chi guarda.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  11/12/2012 10:24:49
   7 / 10
Tra thriller e horror tre episodi diretti da registi emergenti del cinema britannico.
Operazione dall'interessante gusto retrò, mai noiosa e impreziosita soprattutto dall'ultimo capitolo.

House & Home: una coppia borghese invita a casa propria delle giovani senza tetto promettendo cibo in abbondanza e un corroborante bagno. In realtà le ospiti cadono in trappola, drogate e quindi costrette a subire le perversioni sadomasochistiche dei coniugi.
Deducibile sin da subito come andrà a finire, mentre la metaforica lotta di classe tra benestanti e poveracci offre una trattazione abbastanza schematica. Il lavoro di Sean Hogan gode però di una pregevole messa in scena, di qualche scena gore e non lesina su situazioni verbali e sessuali piuttosto spinte. Voto: 6.5

Mutant Tool: il più ingarbugliato dei tre segmenti, piuttosto inquietante anche se paga un eccessivo accumulo di tematiche e personaggi. Ci sarebbe stato materiale a sufficienza per un lungo ma anche in questo caso gli aspetti positivi sormontano quelli negativi. Innanzitutto è da apprezzare l'eccentricità con cui Andrew Parkinson, già autore dell'interessante "I, zombie", si propone, trattando le traversie di una prostituta ex tossicodipendente costretta ad una cura ordinata da un folle medico, il quale nasconde nei sotterranei della sua clinica un misterioso mutante iperdotato.
Inutile dire che il destino della donna e della creatura siano strettamente legati.
Bizzarro e saturo di intrighi, ci sono pure i riferimenti a presunti esperimenti nazisti, colpisce per ambientazione ed originalità tenendo sulla corda fino al drammatico epilogo. Voto 6.5

Bitch: il migliore del lotto è diretto da Simon Rumley (noto a ragione per "The life and the death" e Red white & blue"), per lui solito pregevole lavoro di regia e montaggio su pellicola artificiosamente rovinata stile "grindhouse" contraddistinta da una fotografia spesso tendente al rossastro o all'azzurro.
La storia denota maturità da parte dell'autore che gestisce con mano sicura le bizzarrie di una rapporto molto esclusivo tra un' insopportabile impiegata e il suo fidanzato, sottomesso ai capricci e alle perversioni della donna nella vita di tutti i giorni ed anche tra le lenzuola, dove agghindato con guinzaglio e maschera si tramuta in un cane al quale la compagna ne combina di ogni. Tutto però ha un limite e quando si oltrepassa una certa soglia anche la più mite delle bestie può ribellarsi. In mezz'ora Rumley definisce alla grande i caratteri in gioco con una serie di situazioni sempre più pesanti e confluenti in un finale dominato dalla splendida colonna sonora di Richard Chester e da una vendetta a dir poco feroce. Voto 7.5

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/12/2012 10.30.28
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DarkRareMirko  @  11/08/2012 23:44:38
   7½ / 10
Nel complesso un film sottovalutato; è vero, senza l'episodio finale di Rumley sarebbe un film solo sufficiente (o poco più), ma c'è comunque uno stile, seppur perverso, e tecnicamente ci siamo.

Il primo episodio è il più simbolico: vampiri e morte rimandano ad un anticapitalismo (i poveri che si vendicano degli abbienti) per fortuna sempre vivo.
Sesso, nudi, volgarità e via dicendo fanno il resto, però siamo su di un discreto livello.

Il secondo cortometraggio è interessante, anche se è il più contorto e difficile da comprendere. Pure qui c'è solo l'imbarazzo della scelta in quanto a perversioni: sangue, droga, transessuali, nazisti, ecc..
Non che l'abbia capito troppo, ma l'atmosfera, molto opprimente, è riuscita.

Rumley chiude in bellezza con un ottimo episodio, con la parte finale davvero insopportabile (quella della tortura, come in Red, white and blue).
L'uso delle musiche (piacevoli e atte a sottolineare scene violente) ricorda i mondo movies.
Sapiente anche l'uso della mdp e dei colori, che creano delle scene cromaticamente molto riuscite.

Un film (esploitativamente) interessante ma che poteva venir fuori anche meglio; attori bravi ma sconosciut (tipo quello che somiglia a Scamarcio, in "Bitch").

baskettaro00  @  05/08/2012 15:47:24
   5 / 10
bruttarello.il primo episodio è il migliore,finale inaspettato e trama che può andar,gli altri due fan quasi schifo,il terzo poi è orrendo,il due un po' migliore.
trame sufficienti ma mal sfruttate con ovvi risultati.

MarcoCam  @  31/03/2012 03:28:57
   4½ / 10
una stupidaggine immane, il primo episodio sembra quasi che non abbiano scritto una trama e una sceneggiatura, sembra che abbiano improvvisato. qualcosa del tipo: "ok, cominciamo le riprese con una coppia a letto, nel frattempo ci verrà in mente qualche idea", ridicolo, nient' altro da dire.
Il secondo episodio ha una trama carina, e anche piuttosto disturbante, pero, cosi come è stata sviluppata, risulta banale e per niente incisiva, con un idea del genere qualche regista valido avrebbe potuto fare un gran film, peccato sia venuta in mente ad andrew parkinson.
Il terzo episodio, è rovinato da una caratterizzazione dei personaggi che rasenta lo zero, è considerando il tipo di trama è un fattore fondamentale, non cosi male il finale, ma purtroppo, realizzato male anche quello, peccato.
In conclusione, non esiste alcun motivo valido per cui guardare questo film, a meno che uno non voglia vedere un brutto, mha.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/03/2012 03.30.13
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alexhorror  @  13/03/2012 23:19:16
   4½ / 10
"Little Deaths" è un progetto inglese che raccoglie tre brevi racconti horror accomunati dalle tematiche di morte & sesso. Il primo episodio, intitolato House And Home (di Sean Hogan), ci presenta una coppia coniugale ricca ed annoiata che, per riaccendere la fiamma e l'appetito, invita a cena estranei indigenti e bisognosi sui quali sfogare le loro peggiori perversioni. La loro ultima ospite però, una giovane senzatetto, porta con sé un'abominevole sorpresa. Aprire la trilogia con un frammento così insipido e sgangherato non è certo un buon viatico per il seguito, di House And Home ci ricorderemo, forse, solo un po' di nudità gratuita e senza velleità artistiche. Segue Mutant Tool (di Andrew Parkinson), il momento più cronenberghiano ed astratto ma anche quello più pretenzioso e scadente. Nel buio pesto di una fotografia autolesionista, la giovane ex tossica Jen riceve dal proprio dottore un inquietante farmaco senza nome che, una volta assunto, la collega in qualche modo a un misterioso prigioniero, chiave di un oscuro progetto per realizzare una sostanza stupefacente "miracolosa".Contorto da spiegare, contorto da seguire. E, nonostante l'apprezzabile deviazione dallo schemino "sesso e botte", completamente malriuscito. A chiudere il trittico di "piccole morti" (l'espressione, che in francese si utilizza per indicare l'orgasmo, ribadisce l'accostamento tra sesso e morte perpetrato dai tre registi) giunge Bitch, diretto da Simon Rumley. Un'altra coppietta disfunzionale, questa volta minata dalle manie dominatrici di lei, mistress sfacciata e fedifraga. Lui, umiliato e denigrato, cerca la riscossa puntando sull'unica debolezza della partner: un'incontrollabile e devastante fobia nei confronti dei cani. Non che Bitch sia un capolavoro, ma se avrete la stoica resistenza di non interrompere anzitempo la visione vi troverete di fronte al meno peggiore dei tre segmenti.
Con una sequenza finale incisiva e affascinante (soprattutto grazie ad un ottimo utilizzo della musica), Bitch vince in maniera risicatissima in questa guerra fra poveri. In un progetto completamente inutile, spesso volgare, mai pauroso.

Ale-V-  @  30/12/2011 12:35:12
   1½ / 10
Certo che i tre registi sono veramente dei pervertiti! Non ho mai visto così tante cose perverse in un solo film (che non sia porno)! Pissing, Bondage, BDSM, Peni giganti, Shemale con peni giganti, Cuckhold, Rape, ecc...
Detto questo veniamo al voto:
L'1,5 è la media dei voti dei tre cortometraggi.

House and Home-Voto: 3
Parte abbastanza bene, tieni lì per quasi tutta la sua durata... poi il finale osceno. Mezzo punto in più per le bellissime tettone della "homeless"

Mutant Tool-Voto: 0
Qui non mi soffermo neanche perchè è inutile. L'unica cosa degna di nota (perchè mi ha fatto morire dal ridere) erano quei peni giganti trapiantati ai prigionieri! ahahah!!

Bitch-Voto: 2
Anche qui non c'è molto da dire... Un altro episodio perverso all'inverosimile. Mezzo punto in meno per lo squallido tentativo, da parte del protagonista, di imitare Scamarcio, ma, nello stesso tempo, mezzo punto in più per la grande idea del regista di trasporre su pellicola il celebre detto "ti mangiassero li cani", cosa che ho pensato io rivolta ai 3 geni inglesi appena terminata la visione.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  17/12/2011 17:24:20
   5 / 10
Il film si compone di 3 storie thriller/horror, apprezzabili in sé ma che non vengono adeguatamente sviluppate, soprattutto la prima (voto 5,5) e la terza (voto 5). La seconda inadeguata (voto 4).

lupin 3  @  21/11/2011 14:05:02
   5½ / 10
IL primo cortometraggio si salva, il secondo è un pò deboluccio, il terzo sembra essere il migliore.
Nel complesso quasi sufficiente.

pardossi  @  06/11/2011 19:11:21
   5 / 10
Sono tre storielle con delle trame poco sviluppate, non sono da buttare ma preferivo ce ne fossero state due ma più lunghe, ti lasciano con l'amaro in bocca specie la prima che finisce troppo velocemente, da vedere solo se non paghi e se non c'è nulla di meglio.

CavaliereOscuro  @  30/10/2011 20:59:50
   5½ / 10
Un horror senza troppe pretese che narra tre storie distinte e separate, anche dal punto di vista della realizzazione, ma con una cosa in comune: il sesso perverso. La terza è quella che più mi è piaciuta. Non è da buttare ma poteva essere migliore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/10/2011 11:59:01
   5½ / 10
Tre cortometraggi uniti dal tema di fondo che ricorre poi anche nel titolo.
Complessivamente una visione cruda, molto violenta e asciutta.
Non ho troppo apprezzato alcune parti ridondanti nelle sceneggiature così come il non troppo approffondimento psicologico dei personaggi.
Si poteva fare qualcosina di più.

spider637  @  16/10/2011 11:29:56
   6 / 10
la film non è noioso,....ma semplicemente assurdo...il voto lo do a chi.........ha ideato ste storie..pur sempre fuori dalla norma..ed alquanto surreali....
sarebbe stato meglio cmq non sprecare nessuna pellicola a riguardo

Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  13/10/2011 16:57:51
   6 / 10
uff...oggi so' febbricitante....sarà 'sto klima pazzoide ke alterna momenti di sole a momenti piì freski e kupi....mah...e kmq....nada....so' kostretto in kasa e forse salterà anke la trasferta romana a kasa di Ale e Michele, neoposi (auguri !!!)....
ke poi io mi diverto sempre A PAZZI quando vado da loro nella kapitale....anke xkè mangio benissimo e skopro sempre vie strambe, tipo via delle Palline, via delle Zoccolette e Via Leccona.....ahahhahahah :-)
ma ok...questa è DECISAMENTE un'altra storia.....
kmq il fatto di essere kostretto a kasa, alla fin fine, non è poi kosì pessimo, anke xkè ho più tempo x dare un'okkiata a qualke film in più.....
e today, nella fase post prandiale (e non starò qui a rakkontare kosa ho divorato !!!), mi so' visto proprio questo film....in streaming, ma vabbè......anke lo streaming, a volte, è un elemento valido x soddisfare la propria fame cinefila.....anke se vabbè...'sto prodotto non è ke mi abbia proprio sfamato, eh.....
Il primo episodio è senza dubbio il migliore dei tre...e non xkè una delle protagoniste femminili è TROPPO karina ed è davvero ben messa...slurp slurp slurp....qui mika siamo a "Colpo Grosso", eh...eheheheheh....
a me è piaciuto, anke se, alla fine, risulta una storia abbastanza già vista...però riesce a katturare l'attenzione ed ha qualke scena davvero interessante (ke qui non deskrivo x non "spoilerare")
Il sekondo invece...mah...è kupo e ha una storia di fondo interessante, ma....sembra abbastanza un delirio.....cioè.....è un poketto kontorto e quindi...mi ha un po' annoiato....zzzzzzzzzzzzzzzzzzzz........
Kosì kosì, invece, il terzo episodio, ke si ravviva solo nel finale: sembra quasi uno dei miei kommenti qui su Filmscoop-....20 minuti di "kappello" iniziale x spiegare le kose e qualke minuto di "fatti" più konkreti.....
quindi...alla fine...mah....mi tengo sulla linea di ki mi ha preceduto e do anke io un 6...x le idee più ke x il film in sè.....
I migliori film ad episodi made in England restano quelli anni '70-'80....eh sì, eh...

dktia84  @  11/10/2011 20:18:09
   6 / 10
La pellicola scorre via piuttosto veloce, probabilmente per il fatto che è composta da 3 episodi a sè stanti; purtroppo però tecnicamente è tutt'altro che eccelso, colonna sonora anonima, e in più l'ultimo episodio non mi è piaciuto granchè! Davvero malato il secondo invece!

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  11/10/2011 11:48:41
   6 / 10
Ho visto il nome di SR tra i registi e mi sarei aspettato qualcosa di più, infatti l'episodio che mi è piaciuto di più è il suo, davvero malato e quasi disturbante...il primo episodio non mi dice granchè, il secondo non mi è piaciuto proprio, il mio voto è una sufficienza risicata soprattutto dovuta all'atmosfera malsana e perversa molto particolare che accomuna tutti e tre gli episodi.

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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