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Una roba del genere poteva venire fuori solo dal cinema italiano degli anni 70. Un opera strambissima,ricca di colpi di scena ( non sempre convincenti) dove Bergonzelli tenta di intraprendere una strada personale all'interno del nascente giallo all'italiana. Diciamo che ci riesce solo a tratti,alcuni snodi nello script risultano interessanti così come alcune trovate stilistiche,mentre in altri momenti si va a scadere nell'exploitation di bassa lega ( sesso, morbosità varie e ovviamente violenza). Maggior cura avrebbero necessitato i dialoghi troppo superficiali e stucchevoli,passabile dal punto di vista tecnico,non esaltanti le interpretazioni del cast. Non è a mio avviso un lavoro che arriva alla sufficienza ma la sua particolarità lo rende degno di una riscoperta.
Ci sono tanti e tali elementi in questo film da farne un minestrone delirante e assurdo. Un giallo a dir poco atipico, che può ricordare alla lontana i deliri di Polselli, anche se un po' più soft in questo particolare caso. Malgrado la presenza di nomi come la Rossi Drago e la Pierangeli (penso al loro ultimo film....casualmente), la pellicola si perde in capovolgimenti di fronte e colpi scena che vanno per accumulazione, rendendo il film grottesco e involontariamente comico. A suo modo un cult, potrà anche piacere, per me una ciofecone assurdo e inverosimile.