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Utilizzando l'unica location della baita dove vive il solitario protagonista , McKee dirige un onesto thriller a sfondo psicologico dove i dialoghi dei due interpreti sono la base e l'essenza del film, un confronto tra due persone che scalda l'attesa per una ipotetica deviazione horror della vicenda. Stephen Lang è bravissimo nell'impersonare il vecchio uomo con abili cambi di comportamento che ci fanno intuire lo stato di smarrimento in cui si trova e regge la pellicola sostanzialmente da solo ed il co-protagonista Marc Senter si limita al ruolo di spalla accessoria. L'evolversi della trama crea una certa curiosità per come vada a finire, in alcuni punti soffre di un pò di ripetitività ma il twist finale intuibile in parte, scopre tutti gli altarini rendendo "Old Man" particolarmente interessante ma prevedibile e poco originale. La foresta descritta nei dialoghi può essere solo immaginata, la pena purgatoriale che è costretto a subire il protagonista è reale ed opprimente.