pearl (2022)

Con questo prequel di "X", dove ci viene raccontata la gioventù della Pearl omonima del titolo, Ti West riporta sullo schermo il genere slasher e l'amore del regista per la storia del cinema: se in "X" ad essere celebrato era soprattutto l'horror degli anni '70 qui il tema viene portato sul periodo d'oro di Hollywood ('30-'50) e del cinema classico, citato più e più volte e omaggiato con un technicolor delizioso.
Rispetto al precedente "X" (che comunque è stato girato praticamente in contemporanea con il film in questione) in "Pearl" Ti West si dimostra più ambizioso e ispirato, sia sull'aspetto metacinematografico che su quello psicologico facendo un lavoro minuzioso sul personaggio di Pearl.
E poi c'è Mia Goth che, anche con un bellissimo monologo, è straordinaria nel dare espressione ad un personaggio folle e sognante come Pearl perfettamente dipinto con il fotogramma finale.

X era molto più corale e per certi versi canonico, Pearl è semplicemente Mia Goth che ci ribadisce quanto ***** è brava. E Ti West è proprio bravo, perché fare un prequel simile non era per nulla scontato.

Strepitoso secondo capitolo della trilogia X di Ti West, anche superiore al primo. Pearl è un personaggio incredibile, estremamente complesso e sfaccettato nelle sue psicosi, così come lo è l'altro grande protagonista del film: l'ambiente retrogrado, moralista ed opprimente del Texas degli anni '20.

Splendido poi le scelte stilistiche di Ti West, che se per X aveva optato per un'estetica anni '70, con Pearl si rifà ad uno stile più anni '50, a partire dai titoli di testa finì ai titoli di coda. Molto marcate le citazioni anche in questo caso, il Mago di Oz su tutte.

Mia Goth poi è semplicemente strepitosa: senza di lei il film non sarebbe stato così riuscito ed il personaggio di Pearl avrebbe avuto sicuramente meno colore: il suo inquietante sorriso nella scena finale racchiude tutta la follia di Pearl, ed ormai è iconico.

Pearl di nome e di fatto! forse il migliore della trilogia dedicata a X ; Difficile riuscire a incasellare questo film come un semplice horror. Prequel del sorprendente film X; incentrato sul personaggio dell'anziana assassina vista in X e la sua storia. Ritroviamo la stessa fattoria e il coccodrillo che infesta il lago poco distante. Se X era un omaggio agli slasher anni 70 questo è un omaggio al cinema degli anni d'oro holliwoodiani degli anni 30, 40 e 50 con uno stile che richiama classici come Il mago di Oz o Mary Poppins fatto di una fotografia con colori pastello, le didascalie dei titoli e un certo tipo di inquadrature; Memorabile il titolo stesso del film quando passa su schermo. Protagonista assoluta è Mia Goth già apprezzata in X ma in questo film si dimostra un'attrice sorprendente :

SPOILER. Film che sebbene appartenente a una serie potrebbe essere visto anche da chi X non lo ha ancora visto o magari vederlo per prima. Ad ogni modo è assolutamente consigliato

Questo secondo capitolo, che mostra la giovinezza di Pearl, è davvero notevole. La storia scorre in maniera fluida e la messa in scena è impeccabile. Sempre straordinaria Mia Goth. È malato e disturbante fino all'ultimo istante!

Ho amato ogni aspetto di questo film.
La disperazione, la tristezza, il disagio, il disincanto e la follia sono rappresentati in modo così intenso e palpabile che sembra di toccarli. Sceneggiatura e dialoghi scritti magistralmente. E l'interpretazione di Mia Goth, beh, è semplicemente impeccabile, il voto è per lei!
Definirlo un horror sarebbe riduttivo: è il ritratto sfaccettato di un personaggio così autentico da bucare lo schermo e farti provare i suoi tormenti sulla tua pelle.

Terzo film di Ti West, che vedo a chiudere (o meglio iniziare) la trilogia che si accoppia con X e Maxxxine.
Anche qui non si rimane delusi, il livello di cattiveria è altissimo, ma anche il disagio, l'egoismo e chiaramente il disturbo psichiatrico di Pearl. Il monologo che sciorina all'amica è inquietante ed estremamente introspettivo, una delle parti più belle del film, come anche nel finale...

SPOILER

Il ritratto della cattiveria, ma anche della disperazione, del disadattamento, del sogno. Quasi animato l'approccio grafico di Ti West nel descrivere la genesi del personaggio visto in X, ma di sicuro l'apporto di Mia Goth fa risaltare la pellicola nei suoi sottotesti che anche se non sembrano sono volti con arguzia nel periodo odierno. Guerra, pandemia sono innestati con la giusta idea alla quale si unisce la spirale di follia che pervade la protagonista dall'inizio alla fine. Goth mette molto di suo, si sente nella recitazione e nella sceneggiatura e non vanifica nessuna delle due cose. Non male anche Emma Jenkins-Purro & Tandi Wright come supporto della visione di personaggi che offre il film. Coloratissima la fotografia di Eliot Rockett e pure non male il contributo musicale di Tyler Bates & Timothy Williams. Una versione malsana del Mago di Oz e uno dei dei prequel più intriganti che il cinema americano abbia offerto negli ultimi vent'anni.

Credo che il mio voto parli da solo, questo è un gran film con una straordinaria attrice protagonista, atmosfere malate ed uno splatter di alta qualità.
Grande

Continuo a non vederci quasi nulla del mezzo miracolo di cui parlano alcuni: se "X" era un film derivativo ma che ripercorreva collettivamente tutti gli elementi della storia statunitense (razzismo, Vietnam, ruralismo tradizionalista, ecc.) "Pearl" è invece opera "monocentrica" tutta pensata e giocata intorno alla figura della protagonista interpretata da Mia Goth. L'elemento politico rimane ma è evidentemente depotenziato (la ricerca del sogno americano contro - di nuovo - il tradizionalismo rurale) e l'opera si rifugia così nella sua protagonista e nelle smorfie, nei lamenti, nei pianti e nelle eccessive urla di Mia Goth: ad una sceneggiatura che non brilla per inventiva si sostituisce la potenza scenica dell'attrice. Eppure "Pearl" rimane uno di quei film che sembra voler essere qualcosa che non è riuscito ad essere. Più patinato che riuscito.

Ti West realizza il prequel di "X" assolutamente riuscito, nonostante un budget misero, ma grazie alla caratterizzazione ottima della protagonista e la stupenda performance di Mia Goth. Merita la visione e talvolta riesce anche a disturbare.

Un film che meriterebbe molto più seguito. Una pietra miliare del cosiddetto "elevated horror" (per quanto mal sopporti il termine, rende l'idea), che non sfigura accanto a film come Hereditary, a differenza del quale tuttavia non 'scade' nel soprannaturale spinto. Davvero notevole l'interpretazione della protagonista, e ben trasmesso il senso d'oppressione e isolamento della sua condizione. Raramente ho visto una rappresentazione così realistica, e perciò ancora più inquietante, dei disturbi della personalità associati all'omicidio con movente maniacale, come la sociopatia, il narcisimo, il disturbo istrionico.

altro buon film di West che fa da prequel a x e si concentra sulla casuta nella follia della vecchietta del film precedente, qui giovane, ingenua e soffocata da una vita mediocre, in cerca di una rivalsa che non arriverà.
la scrittura e sopratutto l'interpretazione della Ghot sono anche migliori del film capostipite, più focalizzate sul personaggio, che non viene scusato per le atroci azioni che compie, ma fa capire appieno cosa prova.
altro film promosso, adesso aspettiamo il terzo film che dovrebbe uscire a breve

Ti West fa un passo più grande di X, regalandoci magnifici colori, movimenti registici, e una Mia Goth eccezionalmente disturbata. Il monologo è di un altro livello.

Il prequel di "X-A Sexy Horror Story" si concentra sulla giovinezza di Pearl e le varie cause che la porteranno a diventare ciò che è.Stavolta si passa al dramma psicologico con giusto qualche occasionale momento trucido,Le citazioni sono più "classiche" che horror(Douglas Sirk,"Mary Poppins","Il mago di Oz",si continua a guardare a "Non aprite quella porta" e "Quel motel vicino alla palude" e c'è una breve parentesi sul porno di inizio '900 che sembra far da tramite con X)e viene posto l'accento sulla famiglia disfunzionale come ambiente tossico dove una personalità già borderline di suo finirà inevitabilmente per esplodere.La Goth(che co-sceneggia assieme a West,anche co-produttore)s'impegna e funziona nel ruolo della bambina troppo cresciuta ambiziosa ed oppressa in bilico tra candore e guizzi perversi.Ma per il resto come nel film precedente è tutto ampiamente già visto,senza guizzi particolari(anche qui l'alligatore poteva essere sfruttato meglio)e mai aldilà del potabile intrattenimento senza pretese.Ancora alto a quanto pare l'apprezzamento del pubblico e non solo:Martin Scorsese sembra esserene un entusiasta estimatore...La trilogia X si conclude con "MaXXXine".

Piacevole sorpresa, decisamente brava la protagonista. Prima parte da 8, seconda da 61/2, ottimo il monologo.

Ecco, questo si che è un bel film, due spanne sopra al precedente. Un sequel che dipinge molto bene il personaggio di Pearl e che mostra come sia arrivato a diventare il soggetto mentalmente instabile che è. Eccezionale l'interpretazione di Mia Goth che sul finale tocca l'apice. In realtà l'intero film è trainato da lei. Merita un plauso e un buon voto.

Ecco tornato il raffinato Ti West, devo correre a vedermi anche "X".
A metà strada tra il drammatico e l'horror, è un film dai colori sfavillanti eppure opprimente. La pandemia Spagnola e l'eco della Guerra Mondiale fanno da sfondo a questa discesa nella psicosi. La ragazza, prigioniera nella fattoria e oppressa dalla madre, è divisa anzitutto dalle sue origini, mezza americana e mezza tedesca (ed è un peccato che sia sfruttato poco questo particolare con l'angoscia della suddetta Guerra), e divisa anche dal marito, sul fronte occidentale, e pure in bilico tra il dovere casalingo e la voglia di vivere da giovane.
Ci mette del tempo a caricarsi, serve il giusto spirito per la visione, e non deluderà.
Confermo quello che scrive il recensore, buon film girato con cura, buone musiche, ma soprattutto eccezionale Mia Goth. Una che sa reggere un monologo di dieci minuti togliendoci il respiro. I titoli di coda, grazie alla sua bravura, sono ipnotici.
Però ho preferito The House of the Devil.

Ti West dirige il prequel di "X - A Sexy Horror Story" confermando le sue doti artistiche che è solo parzialmente un horror, descrivendo la progressiva parabola psicotica della protagonista dove la componente drammatica supera quella splatter ridotta agli omicidi impulsivi della giovane "Pearl". La storia si lascia seguire con interesse merito soprattutto della bravura di Mia Goth, esemplare il monologo nella parte finale del film di circa sette minuti senza pause. Consigliata la visione dopo aver visto il sequel "X" e attesa per il terzo atto "Maxxxine" che si spera ai livelli dei predecessori. Personalmente lo reputo migliore di "X".

Molto bene, quasi un Psycho in chiave moderna dove si parla di disturbi psichici veri! Inizialmente sembra qualcosa di leggero ma piano piano si cominciano a calare gli assi fino a raggiungere l'apoteosi nella parte finale.
Non malvagio davvero e con un tocco di ironica follia qua e là che cade a pennello.
Brava la protagonista ed anche gli altri non sfigurano, bella la ricostruzione dell'epoca e regia più che onesta.
Di questi tempi grasso che cola!

Buon film, ottima la protagonista.

Migliore del primo capitolo. Mi è piaciuto questo film, ottima regia e interessante la trama. Brava la protagonista. Consigliato

Standing Ovation!!
Questo film è un gioiello.
Ti west si conferma essere un grandissimo regista di film horror, sicuro tra i primi 4/5 della nuova generazione.
Non mi dilungo a parlare di aspetti tecnici perchè ogni commento è solamente superfluo..

Addirittura superiore al precedente X...
Un horror d'autore con una attrice straordinaria!
Non più uno slasher citazionista ma un horror psicologico e drammatico che con il passare dei minuti si tinge di rosso...
Ottimo il contesto storico e l'analisi sociale del periodo.
Aspetti tecnici eccellenti dalla regia alla fotografia per non dire i costumi.
Non un film per tutti ma innegabilmente riuscito.

Nel primo capitolo non c'era nulla di nuovo da evidenziare e, volendo, non ce ne sarebbe nemmeno in questo sequel, dato che la genesi di una psicopatica assassina non è tra i plot più originali nel cinema di genere. PEARL però riesce a essere intrigante, crudo e delirante quel tanto che basta per intrattenere e coinvolgere degnamente, anche a fronte di una protagonista particolare e di un cast tutto piuttosto preciso e affidabile.
Non si grida al capolavoro ma è un prodotto dignitoso, discretamente tratteggiato.
In attesa del terzo capitolo: MAxxxINE.

Ti West non ha sufficiente competenza filosofica per distinguere il male cosmico dalla malvagità etica umana: le scene di decomposizione botanica e biologica non hanno nulla da spartire coi deliri per ambizioni frustrate, né le pandemie con le guerre mondiali. Ed è in vastissima compagnia assieme agli ormai innumerevoli registi che scivolano dalla fenomenologia del negativo all'omissione di denunciarne il disvalore: con la benedizione di Scorsese o Schrader, oggi il negativo viene descritto e raccontato con compiaciuta indulgenza. Aggiungerei un errore di miscasting sovrapponibile a quello di Kubrick in "Shining": se i protagonisti hanno un volto da pazzi già di loro, non c'è sviluppo narrativo e ci si potrebbe fermare alla loro prima inquadratura. Nicholson e Duvall così come Goth.

Sicuramente un buon prodotto, che ho apprezzato senz'altro piu' del suo "sequel" "X". Girato con intelligenza e recitato alla grandissima da Mia Goth che si consacra sempre piu' come attrice drammatica di livello. Ottime anche le musiche e le atmosfere, per un film che si fa apprezzare anche per il fatto di non prendersi troppo sul serio (i riferimenti alla cosiddetta pandemia Covid e al talent show X-factor lo testimoniano, oltre alla scena finale mentre scorrono i titoli di coda che spezza, direi, la quarta parete). Il fascino del film certo non si fonda sulla storia raccontata, lineare e quasi al limite della banalita', ma per come viene raccontata, messa in scena, e recitata. Il monologo finale di Mia/Pearl, per quanto un po' allungato, e' splendido da vivere e da ammirare. Il film non e' comunque perfetto, ci mancherebbe: i primi 40 minuti peccano di prolissta', il brodo si allunga inutilmente - ok che bisognava introdurre il personaggio di Pearl e il suo "menage" famigliare, ma lo si poteva fare meno verbosamente e "mostrando" piu' che "dicendo". Avrei tagliato un 15 minuti di quella parte e il ritmo ne avrebbe giovato. E' un film a basso budget, ma quando ci sono le idee e una messa in scena a tratti geniale, si sopperisce faiclmente e ci sono tutti gli ingredienti neccessari per confezionare un film godibile. Si attende ora il terzo capitolo, sequel di "X" gia' in lavorazione e in cui tornera' in azione Maxine.

Il duo Ti West - Mia Goth mette in scena il prequel di X e il risultato è anche superiore al già buono primo capitolo della trilogia.
Nello stile è una citazione parodistica ai melodrammi anni '50, pur essendo ambientato nel 1918, dove l'epidemia di spagnola serve a fare da rimando all'epidemia Covid dei giorni nostri (e l'audizione in chiesa non è altro che una palese parodia di X-Factor).
Sceneggiatura ben fatta che amalgama bene i vari elementi presenti nella scrittura. Molto bravi West e Goth, uno ben dirige con un paio di piani sequenza ben fatti, l'altra offre una prova attoriale davvero buona.
Se il primo capitolo era una boccata d'aria nel panorama stantio dell'horror, questo seguito è la conferma che Ti West è un autore che ha qualcosa da dire e sa come dirlo.