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L'irresistibile ascesa al potere di Al Capone in una pellicola senza particolari guizzi o invenzioni registiche ma con un grande Ben Gazzara nei panni del protagonista. Piccola parte per un giovane Stallone pre Rocky.
Devo dire che questo film dedicato ad Al Capone non è niente male; in un primo momento mi aveva incuriosito per la presenza di Sylvester Stallone(mi diverto a scovare i suoi primi ruoli), poi mi sono reso conto che la pellicola non era girata affatto male, che aveva un buon cast(tra cui Ben Gazzara, Susan Barkley e Harry Guardino), attori che andavano per la maggiore durante gli anni 70 o prima. La storia di uno dei più grandi gangster della storia, raccontata con un pizzico di umanità e umiltà, senza nulla togliere allo stile discutibilmente malavitoso che amava adottare, ma anche analizzando l'uomo dietro la maschera del mafioso.....e poi ammetto che pure Stallone si è gestito la sua parte discretamente bene.... Molto carino, non mi è dispiaciuto....peccato solo che al tempo(e nel tempo) sia passato un po' in sordina questo film.
Assolutamente da non tener conto del voto che mi precede (il commento ci sta ma il voto è astronomico) che non è oggettivo ma solo a favore di Stallone suppongo. Pellicola che in una oretta e mezza concentra l'ascesa ed il declino di Alfonso Capone dalla gioventù alla morte, qui sorge già il primo problema perché Ben Gazzarra all'epoca era 45enne e quando interpreta Capone negli ultimi giorni era effettivamente quasi coetaneo (essendo che Capone è morto a 48 anni) ma nella prima parte del film, quando veste i panni del gangster non ancora ventenne, cadono davvero le braccia per la scarsissima credibilità! Tuttavia Gazzarra fu ottima scelta in quanto vi è una buona somiglianza fisica con Al ma sopratutto l'attore riesce ad impostare degli atteggiamenti ed una mimica davvero credibili e la sua performance è generalmente molto valida. Bene anche il giovane Stallone, in uno dei suoi primi ruoli degni di nota, il quale ha un certo phisique du role nei panni della spalla Frank Nitti...da non dimenticare poi la parte di Harry Guardino in quel di Johnny Torrio, è forse questo il personaggio migliore del film sia come personalità che come capacità di Guardino di trasporre il carattere del saggio criminale.
I passaggi principali della "carriera" di Capone ci sono tutti si nota una vistosa superficialità di certi aspetti ma sopratutto vi sono pesanti omissioni ed errori come la totale assenza del suo matrimonio e del figlio che aveva a favore di una ipotetica relazione con il personaggio interpretato da Susan Blakely... E' pure sbagliato il finale in cui si vede Frank Nitti fargli visita a Miami nel 1946 quando in realtà questi si era suicidato nel 1943. Insomma la sceneggiatura fa acqua pesantemente ed è pure sbagliata e già questo non mi fa essere entusiasta!
Il ritmo poi è si veloce ma allo stesso tempo riesce ad annoiare leggermente per via di una marea di nomi e personaggi citati in brevissimo tempo, il tutto viene animato da rocamboleschi inseguimenti ed omicidi (un body count parecchio elevato) anch'essi non sempre credibili. Regia alla meno peggio, colonna sonora mediocre, montaggio di serie B...la produzione è nelle mani di Roger Corman (attivo nel genere gangster di seconda scelta in quegli anni) e lo si vede pesantemente purtroppo. Non è un brutto film ma è piuttosto invecchiato ma sopratutto campato in aria, se poi ci guardiamo appena un pò indietro e vediamo che ci sono i "Padrino" questo film potrebbe pure scavarsi una fossa e buttarcisi. La sufficienza è principalmente per gli attori e perché mi sono appassionato al genere.
Dal 1918 al 1931 ascesa, trionfo e caduta di Alfonso Capone, gangster italoamericano. La struttura di questa nuova biografia è rigorosamente cronologica e puntigliosamente episodica. Non importa stabilire quale sia la parte della cronaca e quale della fantasia, importa che il film sia compatto e ben incastrato episodio dentro episodio, raccontato con un ritmo crepitante come lo sgranare di una mitragliatrice sino a diventare una sinfonietta della morte violenta e soprattutto recitato benissimo da una compagnia d'attori che hanno tutti la faccia giusta e non sbagliano un gesto. Bravissimi Ben Gazzara e un'ispiratissimo e giovanissimo Sylvester Stallone nei panni del braccio destro di Capone, Frank Nitti. Un cult da recuperare.