rainy dog regia di Takashi Miike Giappone 1997
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rainy dog (1997)

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locandina del film RAINY DOG

Titolo Originale: GOKUDÔ KUROSHAKAI

RegiaTakashi Miike

InterpretiAikawa Sho, Taguchi Tomorowo, Ming-Jun Gao

Durata: h 1.34
NazionalitàGiappone 1997
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2002

•  Altri film di Takashi Miike

•  SPECIALE RAINY DOG

Trama del film Rainy dog

In una Taipei tormentata da piogge torrenziali vive Yuji, uno yakuza fuggito misteriosamente dal Giappone che svolge il ruolo di sicario per un boss locale. Nella vita dell'uomo irrompe un giorno la figura del figlio muto Cheng, di cui Yuji ignorava l'esistenza: dopo la fuga della madre sarà lui a doversene prendere cura. L'uomo in realtà sembra disinteressarsi del bambino, che segue il padre ovunque vada, dormendo per strada e cibandosi dai bidoni dell'immondizia. Ai due si unisce infine Lily, una prostituta in crisi. I tre formano per qualche tempo una famiglia felice, finché i compagni e il fratello di una delle vittime li rintracciano per vendicarsi.

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 •  LEY LINES, 1999
 •  SPECIALE RAINY DOG

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Voto Visitatori:   7,35 / 10 (23 voti)7,35Grafico
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Voti e commenti su Rainy dog, 23 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  19/08/2020 18:06:51
   8 / 10
Il secondo capitolo della "Black Society Trilogy" è un noir dove Miike non da sfogo alla violenza e mostra il suo lato più malinconico. Emblematica, da questo punto di vista, è la presenza quasi costante della pioggia, simbolo universale della malinconia stessa e al contempo "tallone d'Achille" del protagonista. Quella che Miike infonde in "Rainy Dog" è una poetica che ricorda molto da vicino quella di Kitano che con il binomio yakuza-malinconia ha costruito una intera filmografia di altissimo livello.
Quello di "Rainy Dog" è un Miike stranamente "calmo" e contemplativo ma che regala momenti di grande cinema. Del resto Miike ha sempre dimostrato di saper muoversi su temi e generi diversi, ottenendo molto spesso ottimi risultati; qui ci presenta una variazione sul tema yakuza-movie già vista nel mondo del cinema ma per lui atipica (successivamente ha realizzato altre pellicole simili, anche se non uguali in termini di elementi). In particolare viene lasciato quasi completamente in disparte lo stile grottesco, tanto caro al regista giapponese ma su cui in alcuni casi si è lasciato andare oltre il limite (almeno a mio modesto parere). Personalmente "Rainy Dog" lo metto tra i Miike che preferisco.

alex94  @  31/12/2015 10:51:47
   7½ / 10
Altro bel film di Miike,un noir violento e riflessivo,inferiore a mio avviso rispetto a Shinjuku Triad Society ma ugualmente imperdibile per chiunque apprezzi i lavori di questo folle regista giapponese.

Neurotico  @  26/12/2014 16:50:15
   6½ / 10
E' un buon noir sul mondo della Yakuza, con un personaggio protagonista interessante ed un'ambientazione in una Taipei oscura e piovosa, quasi apocalittica. Ma il film non mi ha entusiasmato come in altri di Miike sullo stesso argomento. La trama è intrigante ma troppi sono i punti dove si rallenta eccessivamente la narrazione, e nel complesso il fascino del film ne risente. Bellissimo, tuttavia, il finale.

Larry Filmaiolo  @  24/09/2014 09:49:37
   8 / 10
finora il miglior miike che mi sia capitato di vedere. sarà perchè meno grandguignolesco e dunque più introspettivo?
personaggi coi controc*a*z*z*i

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/03/2013 17:52:05
   6 / 10
Anche se il protagonista è uno yakuza giapponese trasmigrato a Taipei, più che richiamare al genere yakuza movie qui siamo più vicini al noir. Insieme al protagonista, ci sono una prostituta e un bambino (presunto figlio dello yakuza stesso), individui sradicati dalle loro origini, personaggi soli che gradualmente formano un nucleo che può definirsi una famiglia (tema ricorrente nelle pellicole del regista giapponese). Sconosciuti fra di loro, dove comunque si instaura un rapporto più stretto e di fiducia al contrario dell'altra famiglia fittizia (la mafia cinese) pronta a vendere e tradire colui che era stato considerato "come un figlio" dal suo stesso boss. Molto più riflessivo rispetto a Shinjuku Triad Society, anche più lento a mio parere.

_Hollow_  @  22/12/2012 07:11:18
   8½ / 10
Ottimo film, molto più "raffinato" rispetto al primo capitolo d'esordio.
Non so se sia migliore, certamente meno crudo (?) e più poetico.
La spiaggia ricorda una poetica molto simile a quella di Kitano ....
Passaggio ideale verso l'ultimo capitolo della trilogia, forse proprio per questo sua amalgama di tematiche e stili potrebbe esser considerato il più riuscito dei tre.
Guardatelo perché non deluderà nessuno ...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/09/2011 21:18:10
   7½ / 10
Mi mantengo in linea con gli ottimi commenti precedenti lodando le qualita' di "Rainy dog" di Miike che preferisco in questi film dove la violenza è contenuta in certi schemi e dove il grottesco è lasciato da parte...
Uno Jakuza -moovie pieno di malinconia,un po' alla Kitano, con la pioggia come co-protagonista!
Il bambino è la "vittima" di questa societa' che ha altro a cui pensare che alla famiglia o "sogno Americano" che dir si voglia...
La storia non brilla per originalita' ma è sempre un piacere assistere a questi racconti...poi quando il regista è pure bravo...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/07/2011 14:39:52
   6½ / 10
Secondo capitolo della "Black Society Trilogy" con protagonista Yuji, killer giapponese in trasferta a Taipei.Come negli altri episodi ci troviamo di fronte ad un malessere causato dalla non appartenenza e da una perdita delle proprie radici e di qualsiasi legame con la terra natia.
Si avvertono fortissime l'estraneità ai luoghi e l'indifferenza a ciò che succede intorno,Miike cuce sull'inespressività forzata di Sho Aikawa,attore che in futuro tornerà spesso a collaborare con il geniale regista (Dead or Alive ,Zebraman,Gozu,ecc…),un mutismo e un freno emotivo assoluti.Inevitabile il condizionamento sullo spessore del personaggio,per nulla travolgente e fin troppo enigmatico perché possa stimolare una regolare curiosità.Yuji è come un fantasma dall'incidere imperturbabile e malinconico,un elemento che non scatena emozioni perché questo Miike intimista appare poco illuminato nel tracciare un'onda emozionale che ricopra i troppi silenzi e si amalgami bene con le isolate scene d'azione.Il soggetto è in balia di un controllo esasperato e "Rainy Dog" fatica molto ad ingranare,il film spicca il volo solo nella struggente e straordinaria mezz'ora finale che ripaga in pieno ogni attesa e dà un senso alla relazione nata tra il killer,il bimbo che gli viene affidato e la prostituta di cui è invaghito secondo abusato clichè.Torna l'emarginazione miikiana con tre individui cui la felicità sembra negata,almeno fin quando inforcata una Vespa trovata sulla spiaggia sorridono beati con Yuji che concede alla platea l'unico momento di radiosa speranza.E' un Miike ancora in equilibrio precario ed efficace solo a sprazzi, già superbo nell'utilizzo della mdp e capace di concepire una cupa poetica tutt'altro che patinata o artificialmente toccante,allo stesso tempo autore di un lavoro che arranca ostico e trattenuto come il protagonista.

Cannibal Bunny  @  05/11/2010 10:22:49
   7 / 10
Qui Miike è più serio, meno visionario e più malinconico, ma confeziona comunque il "solito" buon prodotto. Tra l'altro Tarantino la frase che la Thurman dice alla bambina dopo aver ucciso la madre in Kill Bill l'ha presa da qui.

benzo24  @  07/09/2010 14:37:12
   6 / 10
qualche lungaggine di troppo, rende il film un pò troppo pesante. un miike minore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  05/09/2010 11:19:50
   8 / 10
L'ennesima variazione sul tema Yakuza-movie,qui con un Miike in pratica ad inizio carriera e già sorprendente se confrontiamo lo stile di regia di questo suo Rainy Dog con quello di Full Metal Yakuza. Quello di Rainy Dog è uno dei Miike più malinconici e disperati,nichilista e senza speranza. Di certo non è uno di quei film da vedere per cercare divertimento né violenza,e neanche aspettarsi una storia di catarsi e liberazione poiché non c'è nulla di tutto questo.
Rainy Dog racconta del tipico personaggio Miikiano,un sicario disadattato e senza radici costretto a rimanere a Taipei. La sua esistenza verrà lentamente sconvolta (e distrutta,paradossalmente) dall'arrivo di un presunto figlio che gli viene affibbiato come un pacco postale; se all'inizio i rapporti tra i due sono fatti di indifferenza, quasi senza accorgersene e molto lentamente Miike fa sì che questi due strani protagonisti diventino un gruppo grazie all'arrivo della prostituta Lily,altra donna sradicata dal suo habitat e outsider come gli altri due.
La violenza che è una prerogativa del cinema del regista giapponese è presente ma questa volta senza esagerare,il ritmo della pellicola è lento e riflessivo,spesso malinconico.
Proprio perché è raro vedere momenti melensi e calmi nei lavori Yakuza del regista risulta toccante guardare questi 3 reietti comportarsi come una famiglia vera e propria, anche se per poco tempo. La tragedia in questa Taipei fradicia,perennemente bagnata dalla pioggia e squallida è dietro l'angolo.
Tante sorprese per il finale sotto il lato dei colpi di scena,in cui Miike spara le sue cartucce migliori in tutti i sensi. Ma anche nessuna sorpresa nell'apprendere che il cerchio di violenza non finisce qui,si rinnova e non c'é nessuna speranza e nessuna liberazione. La "condanna a morte" che viene rimandata viene solo,appunto,rimandata ma è inutile pensare che sia un atto di pietà perché anche se a Taipei ha smesso di piovere per un pò presto la pioggia continuerà a cadere e con essa il sangue. Non c'è catarsi per i personaggi e non ci sono false speranze per Miike,sarà triste ma è così.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  19/03/2010 02:01:28
   5 / 10
mha, fra tutti quelli di mike che ho visto è sicuramente uno dei peggiori...non che sia fatto male per carita' ma dal vecchio takashi mi aspettavo di piu', o per lo meno qualcosa di diverso....se si esclude la buona prova degli attori resta un film come tanti, trama banale e molto noioso....sicuramente un'opera minore di mike, merita una visione ma siamo anni luce lontani da ( senza scomodare gozu e ichi ) full metal yakuza o graveyard of honor

bulldog  @  21/07/2009 20:02:10
   8½ / 10
Altra perla di Miike,piovoso.

DarkRareMirko  @  05/11/2008 23:43:39
   8 / 10
Ecco la conferma che Miike si trova a suo agio con ogni tipo di film e anche se in quest'ultimo manca, o è comuqnue attuenata, la sua consueta e sadica ultraviolenza.

Qui, in questo caso, si pende difatti più sul dramma riflessivo, con scene di violenza estremamente attenuate rispetto alla media del grande regista.
Nonostante il ritmo sia, come già accennato, smorzato rispetto ad altri film del buon Takashi, il lungometraggio in questione non cede mai alla noia, anzi, risulta essere sempre interessante ed avvincente.

Ottimi gli interpreti, bambino compreso, superlativa la regia (come sempre dle resto) per un film che ti prende dalla prima all'ultima scena.

Straconsigliato.

phemt  @  27/04/2008 13:42:37
   8 / 10
Rainy Dog è un’altra dimostrazione delle qualità e dell’eclettismo di Takashi Miike che sforna questo yakuza movie profondo e riflessivo…
Un killer, un bambino muto abbandonato dalla madre, un cane, una protistuta, una Taipei immersa nella pioggia e una fuga… Questi sono alcuni dei temi di questo lavoro firmato Miike, ma in realtà il tema di fondo è la solitudine e la famiglia per quanto (in perfetto stile Miike) una famiglia sui generis…
Ritmo misurato che si sposa perfettamente con il tipo di storia raccontata (probabilmente un ritmo più veloce avrebbe fatto solo del male alla pellicola), regia solida e molto matura se confrontata con altri film di quel periodo (tipo Full Metal Yakuza), movimenti macchina perfetti e silenziosi, cast di buon livello e una parte finale (per quanto non originalissima) di grande livello… E tra l’altro proprio ai danni di questo finale Tarantino compierà un vistoso “furto” per il suo Kill Bill…
Miike abbandona gli eccessi che spesso contraddistinguono il suo cinema e sforna una pellicola riflessiva senza però cadere in inutili sentimentalismi o in smielosità eccessive…
Uno dei cosiddetti film “minori” di Takashi Miike che però si stramerita la sua visione…

Cliff72  @  02/04/2008 10:20:32
   7½ / 10
In una Taipei flagellata da violenti e continui temporali, Miike ci descrive la storia di un malinconico killer che, scaramanticamente, uccide su ordinazione solo nei brevi momenti in cui non piove.
Discostandosi da altri lavori violenti e visionari tipici di Miike, con Rainy Dog il regista ci proietta in un film in cui le gesta del protagonista ed i personaggi che ruotano intorno a lui, fanno solo da sfondo per descrive aspetti quali la solitudine, l'isolamento, la mancanza degli affetti che solo una famiglia o un nucleo famigliare possono dare, l'espiazione.
Si tratta di un film drammatico e molto pessimista che, seppur a tratti molto lento, risulta particolarmente profondo ed "impegnato".
Stavolta Miike abbandona l'eccesso, realizzando un film molto cupo, malinconico e senza speranza, da cui sono stato farovelmente colpito, seppur preferendo la fimografia più eclettica del regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  29/07/2007 17:38:08
   8 / 10
Rainy dog: un killer spietato, che non si ferma davanti a nulla e nessuno, un mercenario senza scrupoli che ha come sede dei propri crimini una Taipei piovosa, in cui il sole si affaccia solo per poche ore al giorno. Una pioggia che cerca di eliminare il marciume sociale presente nelle strette vie, ma vanamente. La pioggia che è quasi comparabile al latte che spesso affiora nei film di Takashi Miike.
Ancora un' ottima pellicola, a mio parere, molto più profonda di quello che si potrebbe ritenere dopo una superficiale visione. In Rainy dog, Miike ci presenta sobriamente molti dei simboli e dei principi insiti nel suo Cinema.
Tra questi la marcia di purificazione e di avvicinamento verso l'amore, che il protagonista compie, successivamente all'avvento del figlio, di metà del suo essere, di colui trasportante metà del proprio codice genetico.
E questo lo stesso killer lo percepisce, pur essendo il piccolo muto, una mosca fastidiosa che lo segue ovunque lui vada. Assenza di comunicazione ma una strana chimica che porta i due ad avvicinarsi sempre più e a godere anche se per poco il meraviglioso sentimento dell'amore tra padre e figlio.
E' presente come in molti film di Miike anche il tema della famiglia. Quest'ultima presentata sempre come atipica quasi ad evidenziare come la serenità possa caratterizzare un qualsiasi nucleo famigliare, anche nelle situazioni più estreme.
Quindi un film molto bello, e sicuramente da annoverare tra i molti ottimi prodotti del geniale Takashi Miike

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  12/06/2007 15:41:50
   8 / 10
Secondo film della trilogia Kuroshakai, Rainy Dog inaugura il filone dei protagonisti giapponesi residenti (per un motivo o per l'altro) all'estero. Ed è anche quello dall'esito più drammatico e pessimista, come si evince dal finale. I tre personaggi che si riflettono l'uno nell'altro (Yuji, Chen e il cane, lasciando da parte Lily), sono la quintessenza del cinema di Miike: un ex-yakuza giapponese rifugiato a Taiwan che non ha più un posto in cui tornare, un bambino muto la cui madre, prostituta, lo rifila al presunto padre quando non ha più voglia di crescerlo e un cane randagio abbandonato metafora degli altri due. Consigliato a chi vuol capire a fondo il cinema di Miike, poichè è un film che all'interno della filmografia ha un'importanza fondamentale.

sweetyy  @  18/05/2007 02:52:27
   6 / 10
Non male,ma niente a che vedere con altri capolavori del regista.

Tom24  @  10/05/2007 14:21:06
   8½ / 10
Un altro piccolo capolavoro del grande Miike.
Un film che affronta molti temi: la famiglia, la solitudine, l'emancipazione, la fedeltà, la vendetta... Il tutto in un atmosfera drammatica, quasi surreale, in una taipei tormentata da grige piogge... Del protagonista si sa poco o niente, ed è anche questo uno degli elementi di fascino del film: un rainy dog senza storia, rinchiuso in un mondo da cui non può uscire, con il destino gia segnato...
Il finale è uno fra i più memorabili, da brividi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  13/03/2007 22:08:46
   7 / 10
In Rauny Dog, Miike si cimenta in una situazione che ricorda "Leon" (anche se lo sviluppo è comunque molto diverso) in una delle sue sporadiche uscite dal Giappone: in questo caso siamo a Taipei, dove il protagonista del film interpreta un giapponese costretto a vivere all'estero per non chiari motivi.
In realtà, poco e niente viene rivelato della sua vita: l'unico interesse del regista è evidenziare la sua situazione di isolamento e di estraneità da ciò che lo circonda, compreso il suo stesso figlio, senza spiegare come sia arrivato a questo distacco da tutto e da tutti.

Rainy dog (quanto mi piace questo titolo!) è un buon film: pur essendo datato (riferendomi alla filmografia di Miike) è ottimamente girato e registra per la prima volta la collaborazione con l'ottimo Show Aikawa, il suo pupillo che ritroveremo in molte altre opere. Drammatico e molto triste, ad una superficiale lettura il film può sembrare atipico rispetto ai più famosi successi del regista nipponico ma in realtà presenta temi affrontati più e più volte, come la mancanza di radici con l'ambiente circostante e il drammatico salto nella vita adulta (argomento principale del precedente Young thugs).
Quello che non mi fa dare un voto più alto è forse proprio l'ostentato distacco e la mancanza di informazioni sul protagonista voluto dal regista: se da un lato rafforza il concetto di estraneità verso la città in cui è costretto a vivere, dall'altro nega allo spettatore la possibilità di avvicinarsi alla sua condizione e a quello che prova.
Resta comunque un film consigliato ai fan di Miike e non.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/03/2007 22.10.01
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Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  28/04/2006 13:25:20
   7½ / 10
Ottimo film, in cui Miike, un po alla Kitano, si dimostra abile anche nel sentimentale...
Più film vedo di Miike è più mi sorprende per la sua poliedricità e originalità!!!

lupin 3  @  26/04/2006 16:32:12
   7½ / 10
Miike sa sempre regalarci delle ottime pellicole, non un capolavoro, ma una pellicola pienamente riuscita!

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