sabotaggio regia di Alfred Hitchcock Gran Bretagna 1936
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sabotaggio (1936)

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locandina del film SABOTAGGIO

Titolo Originale: SABOTAGE

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiOscar Homolka, John Loder, Joyce Barbour, Desmond Tester, Sylvia Sidney

Durata: h 1.26
NazionalitàGran Bretagna 1936
Generethriller
Tratto dal libro "L'agente segreto" di Joseph Conrad
Al cinema nell'Agosto 1936

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Sabotaggio

Il gestore di un piccolo cinema di Londra è, in realtà, a capo di una banda di terroristi sabotatori stranieri e affida, per compiere un attentato, un pacco con una bomba a orologeria al fratellino della moglie che, nel frattempo, ha fatto amicizia con un fruttivendolo, in realtà un agente di Scotland Yard. Strage e uxoricidio.

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Voti e commenti su Sabotaggio, 21 opinioni inserite

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Godbluff2  @  05/05/2022 14:35:18
   8 / 10
Con questa perla nera siamo di fronte ad uno dei migliori film dell'Hitchcock casalingo, con il film che insieme a "Secret Agent" dello stesso anno, segna a mio avviso l'inizio della piena maturità artistica del suo periodo inglese.
Dall'inizio dell'epoca del sonoro infatti, dopo un paio di titoli piuttosto interessanti ("Blackmail" soprattutto ma direi anche "Murder!") Hitchcock aveva attraversato alcuni anni di appannamento con diversi film poco riusciti, in quello che è stato il periodo peggiore della sua carriera, fino al 1934-35 (recuperando parzialmente con "L'uomo che sapeva troppo" che di cosucce belle ne ha e ancor più parzialmente con quell'ibrido tra una pessima spy-story e una deliziosa commedia che è "39 Steps").
Dopodiché arrivò Conrad. Dal libro del grande scrittore, Hitchcock e Charles Bennett (alla sceneggiatura) hanno tratto un gran film, più crudo e cupo di qualsiasi altra cosa a firma Hitchcock prima di quel momento, teso e drammatico come è giusto fosse un film tratto da un simile autore. Da qui inizia per il regista un triennio, 1936-1938, di grande ispirazione con quattro film validissimi (questo e "Secret Agent" dello stesso anno, "Young and Innocent" nel '37 e il gioiellino di commedia nera "The Lady Vanishes" nel '38) a chiudere in bellezza il suo periodo inglese prima del trasferimento ad Hollywood (escludendo un ultimo film girato per obblighi contrattuali in Inghilterra nel '39).
"Sabotaggio" è come detto un film crudo e drammatico che non lascia spazio a risoluzioni speranzose o a chiari lieto fine ed è in questo ben distante dai film precedenti, ma anche dalla maggior parte di quelli successivi, di Hitch; in questo sembra quasi un'anticipazione, lontana vent'anni, del periodo più "realista" o più pessimista di Hitchcock, iniziato con lo splendido e terribile "The Wrong Man" e continuato, pur alternato a film più leggeri, con capolavori come "Vertigo", "Psycho" "Gli Uccelli" insomma tutti i più grandi film dell'Hitchcock della maturità (e ancora i successivi "Marnie" e "Frenzy").
Quello in cui "Sabotaggio" invece non si discosta da nessun altro suo film è la grandissima maestria tecnica nel gestire e modellare perfettamente la grammatica espressiva del cinema e del genere "thriller-spy". Film di grande eccellenza registica e che riesce ad esaltare l'uso della suspense in modo perfetto. Hitchcock riesce a far entrare lo spettatore nella psicologia di un personaggio e a costruire una tensione sublime utilizzando sapientemente i raccordi, soprattutto di sguardo, con studiatissime e precise inquadrature e un montaggio da maestri. Soprattutto in una delle sequenze principi del film, nella parte finale. Così come spreme nella suspense lo spettatore in modo inesorabile, spietato, letale, nell'altra sequenza più memorabile di "Sabotaggio".
All'epoca fu criticato dal pubblico proprio perché giudicato troppo duro, spietato. Con uno sguardo diverso, al giorno d'oggi proprio questo aspetto oltre all'abilità registica di Hitchcock risultano i suoi maggiori punti di forza. Inoltre, anche il finale evita stucchevoli e palesi lieto fine, restando comunque teso e drammatico, con una protagonista femminile che dovrà comunque affrontare la sua disperazione, il suo shock e il suo lutto. Bello, davvero. Film coraggioso e maturo. Questa volta anche la spy-story si segue più piacevolmente e lo stile del film con quel finale teso ed esplosivo (che cabarettista, eh) aiuta a passare sopra a certe ingenue soluzioni di trama comunque tranquillamente perdonabili. Anche l'ambientazione della sala cinematografica è molto funzionale, uno spazio utilizzato con intelligenza, mostrato quasi come un "tunnel" di passaggio tra l'interno-casa dei protagonisti e l'esterno. Il cartone animato che si vede, che fa da contrasto ad una delle scene più belle e drammatiche, ad un certo punto è firmato Walt Disney, nientemeno, appena un anno prima della rivoluzione in lungometraggio di "Biancaneve e i Sette Nani".
"Sabotaggio" ha il meglio di Hitchcock: sequenze straordinarie, tensione e suspense espresse ai massimi livelli, coraggio e controllo perfetto del mezzo cinematografico nella regia e nel montaggio.

topsecret  @  26/09/2020 14:07:01
   6½ / 10
Film in terra natìa per Hitchcock che confeziona una storia di spionaggio e di effimera quiete famigliare che si rivela focolaio di tensioni e intrighi complottistici. Non mancano gli accenni per una storia d'amore che tenta di nascondere e occultare la verità.
Un film discretamente valido, non il migliore nella filmografia del regista, ma interpretato e realizzato in maniera convincente, tanto da meritare una considerazione più che positiva.

Filman  @  14/03/2017 12:26:27
   7½ / 10
Tensione, mistero, investigazione e complotto non abbandonano il modus operandi di Alfred Hitchcock, rimanendo le solide componenti della lista degli ingredienti necessari ad un valido thriller, riconoscibile e contraddistinto dai suoi connotati, anche se SABOTAGE non si sforza di regalare molto altro, come gli sfumati rapporti sentimentali o le ossessioni tempestanti la coscienza e lo spirito dei personaggi, tutte sensazioni catalizzate attraverso una regia trasmittente e conformante, coi quali il regista londinese aveva nobilmente ricamato i suoi precedenti capolavori, anticipanti qualsiasi pellicola simile e futura, fatto che non giustifica una claudicante forza dei personaggi o una quadratura narrativa quasi teatrale, poco incisiva e smossa dalla presenza di epicentri drammatici.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/10/2016 17:55:54
   7 / 10
Film vecchio di ottant'anni ma dalla tematica sempre attuale. Un Hitchcock ancora agli inizi ma già grande.

DitaAppiccicose  @  08/07/2016 18:03:45
   6 / 10
Diciamo che nemmeno Hitchcock è nato Hitchcock…
Nel senso che anche uno dei più grandi registi della storia del cinema per diventarlo ha dovuto compiere parecchi passi intermedi, ha dovuto realizzare parecchi lavori che gli sono serviti da palestra per i capolavori futuri.
Ecco, io "Sabotaggio" lo vedo così: come un film cioè che serve da allenamento per poter imparare a realizzarne altri nettamente migliori.
Il film non è un giallo e nemmeno contiene alcun elemento riconducibile al thriller: è un film drammatico, con una storia piuttosto banale di agenti segreti a fare da trama ed un sottofondo di romanticismo che , da sempre, serve per accalappiare più spettatori.
Non c'è niente che non vada in questo film ( ovviamente però non si può fingere che non sia un'opera di ottant'anni fa... ), ma nemmeno ci troverei nessun motivo per guardarlo a parte il nome del regista...

7219415  @  08/07/2014 11:47:46
   6 / 10
Decisamente il meno riuscito tra i lavori del maestro visti

Oskarsson88  @  08/07/2014 00:31:51
   6 / 10
Francamente il film mi pare un po' debole e tra i meno riusciti del regista.. seppur sia datatissimo e bisogna contare anche questo fattore. La storia scorre, ma ci sono un paio di cose un po' errate, specie nel finale

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Beh.. non insufficiente ma niente di speciale. 6+

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  22/02/2014 19:01:19
   8 / 10
Il tema oggi cosi attuale del terrorismo nelle mani del maestro della suspence!
Il protagonista non è uno spietato omicida ma una semplice pedina che prende una strada sempre piu' pericolosa. Da piccoli crimini deve passare a un vero atto initimidatorio.
Basterebbero quei venti minuti fino allo scoppio della bomba per far rimanere questa pellicola nella storia. Immagini sempre piu' frenetiche, come se si sfogliasse un album di foto sempre piu' velocemente, con il ticchettio della bomba come sottofondo e con un finale non certo prevedibile. Forse il primo vero caplavoro del maestro, sicuramente uno dei migliori lavori del periodo Inglese.

steven23  @  07/12/2013 14:10:12
   8½ / 10
Pellicola del maestro della quale ero completamente all'oscuro e appartenente al primo periodo di grazia del regista non ancora trasferitosi a Hollywood; periodo meno intenso di quelli successivi ma comunque già in grado di mostrare le sue sconfinate capacità.
"Sabotaggio" al pari de "L'uomo che sapeva troppo" e "La signora scompare" né è l'esempio lampante. Girato con un budget risibile (unica eccezione sta nelle sterline spese per la ricostruzione della linea tramviaria) il film è una continua suspence dall'inizio alla fine con alcuni picchi davvero notevoli: parlo di due scene in particolare, una è quella del tram, l'altra invece è girata in casa Verloc quando la moglie sta servendo la cena. E' incredibile come, con così poco, Hitch riesca a mettere addosso una simile inquietudine.
A tutto questo aggiungiamoci una Sylvia Sidney straordinariamente calata nella parte di donna dolce e servizievole ma allo stesso tempo ammantata da un sottile lato oscuro; la sua espressività non fa altro che accentuare la presenza di questi due lati del suo carattere, specie a seguito dell'attentato dove sarà il secondo ad acquisire maggiore rilevanza.

Ennesimo gioiellino imperdibile per gli amanti del maestro e non solo!

ZanoDenis  @  30/04/2013 12:37:47
   9 / 10
Film che mette un ansia incredibile


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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/09/2012 21:46:58
   8 / 10
Strano l'accostamento di Hitch a due suoi film dalle derive quasi uguali ("Agente segreto", che non ho visto, nello stesso anno). Perfetto, ineguagliabile, consigliato a tutti: che altro dire? Lo sguardo smarrito e al tempo stesso indomito di Sylvia Sydney (bravissima come sempre) è un regalo che dovreste farvi in ogni cineteca

Goldust  @  19/01/2011 12:03:57
   9 / 10
E' veramente un peccato che questo film di Hitchcock sia sconosciuto ai più: oltre ad avere al suo interno almeno un paio di scene magistrali è tremendemente attuale ( si parla di attentato terroristico, e siamo nel '36! ) e miscela sapientemente in un unico genere dramma, giallo e thriller . E' uno di quei film che visti una volta non si scordano più, il migliore della produzione inglese del maestro del brivido.

guidox  @  27/12/2010 14:04:35
   9 / 10
uno dei film meno conosciuti di Hitchcock che ho apprezzato di più.
prima di tutto l'ambientazione, che vedendolo a distanza di così tanto tempo dalla sua uscita, si rende interessante oltremodo perchè si vede una Londra di un'altra epoca e si può dunque apprezzare la vita di quegli anni.
inoltre c'è una drammaticità molto elevata e alcune scelte di sceneggiatura a tal proposito, rendono molto meno scontata la trama rispetto a ciò che uno si aspetterebbe.
la scena all'acquario dove la vasca dei pesci diventa una finestra su Londra, che poi collassa su se stessa, è semplicemente geniale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  17/10/2010 19:05:13
   6 / 10
A differenza degli altri amici che fin qui hanno commentato devo dire che questo "Sabotaggio" mi è piaciuto solo fino ad un certo punto. Non mi dilungo in spiegazioni tecniche di alto livello, voglio semplicemente sottolineare come questo film si possa considerare un semplice spettacolo, non contestualizzabile in alcun genere. Non è drammatico, non è thriller -troppo basso a mio parere il livello di suspance, per quanto ben curato- e nemmeno giallo, fiore all'occhiello del celeberrimo regista inglese.
Come storia e interazione tra i personaggi mi ha ricordato molto "Sospetto", di qualche anno prima.
In generale rimane comunque godibile, ma senza scomodare le migliori produzioni americane io ho preferito decisamente "Il club dei 39".

Invia una mail all'autore del commento wega  @  09/05/2009 13:34:17
   8 / 10
Curioso come "Sabotaggio", film successivo a "L' Agente Segreto", sia tratto dal romanzo "L' Agente Segreto" di tal Joseph Conrad. Come appare nella definizione nell' incipit, tra il resto: "..atto con la finalità di procurare paura al pubblico", ed è esattamente ciò che fa Alfred Hitchcok con questo film, perché trattasi di una vera e propria lezione di suspense che trova un congegno calibratissimo e perfetto nel montaggio. Dopo una spy-story una storia di terrorismo che non so se equiparabile ad un classico McGuffin hitchcockiano. "Sabotaggio" è inoltre tra i film più rappresentativi nella logica narrativa del Nostro, nel farlo come nessun altro regista si sognerebbe mai di girarlo, definendo perfettamente la contrapposizione del Bene e del Male, chi è l' agente segreto, chi il terrorista, le loro intenzioni; lo spettatore è quindi a conoscenza di tutti gli elementi e di tutte le loro situazioni, anzi, lo spettatore viene pure avvisato che Verloc, l' esecutore materiale di tutto l' ambaradan, si caccerà in un bel pasticcio mostrandolo all' inizio mentre sbaglia ad uscire dal separa persone girevole rimanendoci bloccato per un attimo. Tutto questo si rivela quindi essere la tecnica narrativa migliore nella creazione della suspense. E di tensione in "Sabotaggio" ce n'è davvero molta. Altro che incapacità. Dio mio...Anyway, come Hitchcock, della storia in sè me frega ben poco. Grandissimo saggio di tecnica cinematografica.

godfa982  @  28/03/2009 13:56:19
   8½ / 10
questo film è del '36 e riesce tuttora a trasmettere un'incredibile tensione.
A tal proposito le scene del ragazzino con il pacco bomba sono incredibili. Suspense (ingrediente tipico e fondamentale delle opere di hitchcock), inquadrature soprattutto i dettagli, e un accompagnamento musicale azzeccatissimo fanno di questa pellicola e in modo particolare delle suddette scene, qualcosa di eccezionale ...e quindi un classico film di hitchcock.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  23/06/2008 23:13:02
   8½ / 10
Secondo me è un film molto bello e ben riuscito, probabilmente il film migliore del periodo inglese di Hitchcock. Il segreto sta soprattutto nella tecnica, visibilmente migliore rispetto ai film precedenti: La fotografia è più curata e più nitida, le inquadrature danno maggiore risalto ai personaggi e all’aspetto psicologico della vicenda. Il soggetto poi è qualcosa che resterà sempre attuale: il terrorismo. Gli attori recitano benissimo. Il montaggio è da manuale e insieme ad un ritmo più lento del solito danno la giusta suspence, basata sul concetto di cognizione dei fatti da parte dello spettatore.La suspence non è data dalla velocità (inseguimenti, successioni improvvise di avvenimenti sorprendenti) ma dall’attesa spasmodica e dal dubbio sul verificarsi di certi fatti. Infine Hitchcock non rinuncia ai consueti tocchi di british humor (con tante piccole perle) che spezzano spesso il progredire drammatico della storia, facendo apparire il tema del film come uno spettacolo, piuttosto che una cosa da prendere tremendamente sul serio. Il film quindi diverte, avvince e soddisfa l’occhio e il senso estetico dello spettatore.
Si inizia con un blackout che colpisce Londra. Invece di diventare una cosa drammatica e catastrofica (non siamo negli Stati Uniti) si risolve senza tanti patemi con fiammiferi e candele e evacuazioni ordinate della metropolitana. Già qui si vede il risvolto un po’ umoristico che esce fuori spesso ad accompagnare l’evento drammatico. In un cinema, Sylvia, la commessa moglie del proprietario, ha difficoltà a tenere a bada gli spettatori che vorrebbero il biglietto indietro. Interviene l’ortolano a dare man forte con battute e ironiche citazioni avvocatizie. Si descrive così l’ambiente della storia, che è quello della Londra popolare e questo dà un tocco di sano realismo alla storia. Ci si sposta poi in una centrale elettrica, dove si scopre la causa del blackout: un sabotaggio terroristico. Viene inquadrato quindi Verloc, il padrone del cinema, e si fa chiaramente capire che è stato lui l’autore dell’attentato. Da ora in poi nel film si gioca in pratica a carte scoperte. Si comprende che Verloc è costretto per soldi ad ubbidire ad un misterioso gruppo terroristico (nazisti? comunisti?). Evidentemente anche allora il mestiere di gestore di piccolo cinema era un mestiere in rimessa. Verloc è il personaggio meglio riuscito del film. Intanto è interpretato da un attore che sembra il ritratto di Breznev, una faccia dura, chiusa, ombrosa; spesso lo si inquadra dall’alto in primo piano che alza lo sguardo fermo e inquietante, oppure imperioso che tiranneggia la moglie o fa il finto tenero quando gli occorre. La sua psicologia è tratteggiata piuttosto bene e gli vengono date tutto sommato delle doti morali, visto che non vorrebbe uccidere persone. Sappiamo che il denaro gli serve per campare. In questa maniera ci immedesimiamo nelle sue battaglie interiori e nelle sue imprese criminose, addirittura stiamo quasi in ansia quando sembrano intralciate dalla polizia. L’impresa terroristica ha però un esito tragico visto che coinvolge un innocente (il fratellino di Sylvia). La scena dell’attentato è una delle scene maestre del film, visto che sappiamo che avverrà alle 13.45. Il montaggio alterna inquadrature di orologi sempre più vicini all’ora X con le spensierate e umoristiche vicende del ragazzetto. Lo spettatore sa, il ragazzo no. Si crea così grande suspence e partecipazione. Riuscirà il ragazzo a salvarsi?
Molto ben recitato è il personaggio di Sylvia. E’ la classica donna tutta bontà, bellezza e virtù, casa e lavoro. Però Hitchcock aggiunge al personaggio “buono”, lati tutto sommato cattivi. Intanto Sylvia non è insensibile alle avances dell’ortolano, anche se vuole fare tanto la virtuosa. Poi la scoperta della vera natura di suo marito produce in lei uno sconvolgimento tale che le fa dimenticare tutte le sue buone intenzioni. La scena della collutazione è una delle più belle del cinema di Hitchcock: inquadrature in piano americano della moglie seria ma visibilmente sconvolta, primi piani di Verloc che capisce cosa le frulla nel cervello, inquadrature di un lungo coltello da cucina, in montaggio alternato sono qualcosa che spiega e avvince più di mille parole.
Meno riuscito è il personaggio dell’ortolano/agente segreto: un tipo convenzionale e senza grandi attrattive, anche se è pronto pure a derogare al suo dovere professionale pur di salvare la persona che ha deciso di amare. Il punto più debole del film è il finale, il quale riesce a rimettere a posto la storia senza far pagare niente ai protagonisti buoni (se non forse il senso di colpa). Un’esplosione provvidenziale rende più facile la scappatoia. Anche in questa scena drammatica non poteva mancare la battura umoristica. Uno dei due poliziotti deve stare di guardia alla porta rischiando la vita:
“Resto io che sono scapolo. Tu hai moglie e famiglia”
“E tu pensi che questa sia una ragione per tenere più cara la vita?”
Si vede che Hitchcock ha assorbito così bene il suo mestiere che ormai riesce a usarlo con maestria. Con questo film nasce il grande Hitchcock.

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Ultima risposta 24/06/2008 23.27.21
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  21/06/2006 15:59:42
   7½ / 10
Molto bello anche questo film di Hitchcock. La scena dell'autobus è bellissima, con una tensione ai massimi livelli; da lì in poi il ritmo cala un pò: x questo 7,5 e non di più.

Crimson  @  13/03/2006 15:30:47
   7½ / 10
E' un buon film anche se non figura tra i miei preferiti. Credo che Hitchcock abbia lavorato in quegli anni su soggetti più interessanti e gli stessi personaggi non sono il massimo. In particolar modo la prima parte non esalta; poi dal viaggio in autobus del ragazzo la tensione cresce fino ad un finale bellissimo.
"L'ha detto prima o dopo?" si chiede il poliziotto. Eheh geniale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  26/12/2004 12:40:21
   9 / 10
Grandissimo film di Hitchcock, uno dei migliori del primo periodo inglese, anche se il mio preferito personalmente rimane "la signora scompare". Questo comunque è una lezione di cinema,la suspance è a mille dall'inizio alla fine.
In pratica è un modello per la costruzione della tensione, come è chiaro dalla famosa intervista del regista con francoise Truffaut.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  09/09/2004 09:06:12
   9 / 10
Tratto da un libro di Conrad, è tra i migliori film dell'hitch inglese, una lezione di cinema.
Grande suspence (e non sorpresa, come viene detto anche nelle interviste con Truffaut a proposito della bomba), anche se Hitch si pentì di aver fatto morire il ragazzo, troppo simpatico per fare quella fine, a suo dire.

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