sette note in nero (1977)

"Sette note in nero" è, tra i gialli che ho visto fin'ora, il migliore di Lucio Fulci. Deve parecchio a "Profondo rosso" uscito due anni prima ( la persona murata, i particolari degli oggetti… ) ma possiede anche un carattere personale.
Parte della trama ha infatti un'atmosfera onirica che rende il film più intrigante, anche se non mancano i momenti di noia acuiti da un doppiaggio e da una cura del suono in generale che portano i protagonisti a recitare spesso a voce bassa non permettendo di capirne interamente i dialoghi, per poi inserire gli stacchi sonori a volume alto.
La trama non prevede quindi una serie di uccisioni; l'assassino ha infatti ucciso anni prima ma nell'epoca in cui il film è ambientato non c'è nessun omicidio da scoprire.
Piuttosto quella morte avvenuta anni prima risulta essere un pretesto per un'indagine psicologica, un cercare le tessere di un puzzle.
Si arriva quindi all'epilogo tra momenti interessanti ed altri noiosi, ma alla fine il modo in cui le tessere del puzzle vanno al loro posto è ben orchestrato.
Mi sono piaciuti regia, recitazione e colonna sonora, pur senza esaltarmi; soprattutto ho apprezzato la mancanza della componente erotica presente invece nei precedenti lavori del regista, erotismo che, per quanto potesse essere interessante in se, spesso appariva inopportuno.