Dopo aver assistito a un bizzarro incidente traumatico che ha coinvolto un paziente, la dottoressa Rose Cotter inizia a vivere eventi spaventosi che non riesce a spiegare...
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Parker Finn e il suo lungometraggio d'esordio percorrono due linee narrative tra loro incompatibili: la prima fu già espressa da Klee nel quadro del 1940 "Tod und Feuer", dove dolor'e morte vengono rappresentati da un ghigno (https://en.wikipedia.org/wiki/Death_and_Fire), una consapevolezza esistenzialista (il male come "malheur", crisi di senso) che Rossellini fece collidere con la psichiatrizzazione in "Europa '51". Film didascalico, ma d'altronde gl'esseri umani tendono a difendersi dalla contagiosità di tale consapevolezza o rimuovendola, cioè mutilando il principio di realtà, o, peggio ancora, adattandosi con insensibilità, cinismo e crudeltà. La seconda è invece quella della concatenazione fra eventi particolari (suicidi, traumi, sensi di colpa), il che contribuisce al suddetto processo di rimozione. In questo sito c'è chi recensisce augurandosi lo sdoganamento del cinema di genere: mi troverebbe d'accordo se ciò aggiungesse qualcosa ai temi trattati anziché impoverirli.