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E' un film bellissimo, ma se i capolavori di Ozu sono questi. Non credo sia così, ho visto "Viaggio a Tokyo" e raggiunge decisamente vette ben più alte. "Sono nato ma.." è comunque poesia ozuiana, influenzato dallo slapstick e dalle commedie americane, già ai tempi del parlato fresco - ma ancora muto - è permeato da una ossessività del quotidiano: l' asse ozuiano casa-ufficio-locanda (qui però non c' è) che si ripresenterà ciclicamente film dopo film; stagione dopo stagione. E anche la "comunicazione" sembra esser il pallino di questo amabile autore: i treni (ne passa uno ogni trenta secondi) della periferia di Tokyo, i tralicci dell' energia elettrica, le antenne e la televisione che comparirà in "Buon Giorno", remake proprio di questo film. La pellicola è una notevole parabola sulle rigide gerarchie della società nipponica, niente di tragico, sia chiaro, anche perché è una commedia, però qualche buon spunto di riflessione lo da sicuramente. Linguaggio non ancora depurato ma pochissimi comunque i movimenti di macchina. C' è invece il fedele treppiede basso che spesso taglia di netto il viso dell' attore che recita. Impensabile ad Hollywood.