Il conduttore di una serie televisiva si diverte a smascherare truffaldini possessori di poteri paranormali. All'improvviso scopre un vero guru indiano e diventa anche lui detentore di formidabili poteri.
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Così Così. Inizialmente divertente, frizzante. Poi si perde, pur non perdendo del tutto un lato comico, non risulta essere una commedia indimenticabile.
Pur apprezzando moltissimo Alberto Sordi non sono riuscito a trovare nulla in questa commedia che risultasse divertente da ricordare. Una storia senza evidente ironia, che non sfrutta nè la simaptia nè la mimica di Sordi e che stenta a proporre qualcosa di interessante e originale. Insipida e poco vivace, si lascia dimenticare facilmente.
Il soggetto in sè sarebbe piuttosto esilarante, un ‘bravo’ ha chi avuto l’idea del film: un integerrimo professore smascheratore di maghi e truffe (in pratica un lubrano ante litteram) che diventa egli stesso, senza volerlo, uno di questi ‘casi umani’ che ha sempre combattuto nella sua appassionata vita professionale, combinandole di tutti i colori.
Peccato, però, che lo abbiano hanno reso in pellicola con una serie di trovate fastidiosamente puerili (le sedie che si muovono dal prete Micheli sono degne di un film di pierino) e spesso prevedibili (già alla prima scena della bambina storpia avevo intuito che alla fine sarebbe guarita). Il finale pedagogico-moralistico è poi la (pessima) degna chiusura di un film che partendo dal (valido) spunto iniziale, poteva essere sviluppato molto meglio. Invece si accontenta di rimanere un buon film per bambini… nulla di più.
Il voto meriterebbe sicuramente di essere più basso del 4, ma non infierisco per la verve di un sordi superlativo che da solo regge la baracca di una storia gracilina e la presenza della spassosissima scena dell’orgasmo collettivo femminile che mette in forte imbarazzo Baudo, costringendolo a chiudere la trasmissione anticipatamente.