temple grandin - una donna straordinaria (2010)

Biopic su Temple Grandin firmato HBO, affidato ad un artigiano del cinema e della televisione quale Mick Jackson, nel suo curriculum non proprio glorioso vantano nomi del calibro di 'Vulcano' e 'Soldifacili.com', fino ad allora il suo pezzo forte 'Pazzi a Beverly Hills' è stato scritto interamente da Steve Martin, il merito va dato esclusivamente a costui, idem per 'The Bodyguard' sorretto fondamentalmente dalla voce della Houston.

Biopic che smentendo la traduzione italiana non fa di un'agiografia la vita di questa donna autistica, l'autismo è il soggetto del film, negli anni '40 di natura ancora disconosciuta, si riteneva fosse colpa del poco affetto materno ricevuto dai bambini; autismo che la Temple ribadisce più volte, non fa del soggetto un intellettualmente inferiore ma ti estrapola dalla società, il soggetto di Temple Grandin supera una serie di ostacoli, il pregiudizio, il maschilismo, l'insipienza raccogliendo ciò che di buono le ha offerto questo disturbo neuro-psichiatrico per canalizzarlo nella sua passione, la zoologia. Sviluppare una ipersensibilità ai rumori, una memoria visiva pressoché impeccabile, cogliere gli stimoli sensoriali dei bovini trasformando la moderna attrezzatura con la quale si tutela il bestiame, ma è il suo è un talento che sconfina, la stessa 'macchina degli abbracci' che in lei trasmette un senso di conforto causa i medesimi effetti sui bovini.

Storia non lineare, infarcita di salti temporali, il costrutto funziona e anche bene, Jackson davvero ispirato, firma una regia lucida e coinvolgente in particolar modo rievocare allo spettatore le congetture, le associazioni che l'autismo porta la Temple a fare. Claire Danes dà dimostrazione ancora una volta di come la televisione gli stia un po stretta (attenzione al doppiaggio, avvolte non altrettanto misurato dà un po quella sensazione di sopra le righe).