the football factory (2004)

Fantastico film sugli hooligans .. Uno dei migliori. Non un momento di calcio , non un momeneto di sportività , solo e soltanto una fortissima rabbia e indolenza repressa che sfocia nelle s*****ttate tra tifosi .
Un film duro e diretto come un pugno . ,ben interpretato e realizzato.

Non si vede nemmeno l'ombra di un pallone in questo film, tantomeno uno spicchio di campo. Non viene nominato nemmeno il nome di un singolo calciatore. Il calcio è solo una scusa collettiva per sfogarsi da una vita routinaria priva di particolari disagi, anzi nessun problema economico rilevante, ma dove tutto scorre piatto e la caccia ai rivali delle opposte tifoserie, le botte e l'adrenalina, l'appartenenza ad un gruppo acquistano un senso all'intera esistenza, forse l'unico insieme alle donne. Un mondo tutto al maschile che può ricordare pellicole come Human traffic o Trainspotting per l'uso della voce narrante, ma con un taglio più descrittivo e documentaristico rispetto alla visionarietà delle pellciole appana citate. Vale la pena per la tematica affrontata in maniera diretta e dura, uno spaccato su un mondo dove il calcio è tramontato.

Come un branco di belve feroci gli hooligans del Chelsea cacciano le loro prede nelle jungle urbane. Tendono imboscate, sfidano in campo aperto, elaborano piani per arrecare più danni possibili agli avversari. Il loro credo è un'empia trinità basata su botte/droga/sesso, uniche gratificazioni di vite spese ad attendere il tanto agognato weekend dove finalmente trasformare i propri insuccessi in violenza ferina.
Il calcio è solo un'illusoria attenuante, tanto che di goal e tackle non se ne vedono, e men che mai si parla di sport; ad interessare è solo il prossimo nemico da travolgere con la speranza che porti il nome del Milwall, da sempre antagonista per eccellenza della "tifoseria" blues.
Le contraddizioni di quello che è solo un idiota e pericoloso passatempo si ravvisano nel rapporto che lega i due boss dei rispettivi Firm, e poco importa se i sensi di colpa si materializzano sotto forma di incubi con bambini bendati a far da jettatori. Basilare è non mollare mai il gruppo, nemmeno quando il destino indulgente ti porge sul piatto d'argento la possibilità di poter cambiare pagina.
Nick Love gira con piglio semi-documentaristico senza affrontare alcuna indagine sociologica; le motivazioni restano in superficie anche se si percepisce uno sguardo critico nei confronti di un sistema inceppato, in cui ignoranza e mancanza di valori alimentano un malessere che ha nella violenta rivalità calcistica l'unica valvola di sfogo. "The football factory" parla schiettamente di un problema che pur arginato negli ultimi anni resta comunque preoccupante, pur risentendo della mancanza di un approfondimento più incisivo.
La riflessione più importante riguarda il confronto con la memoria storica della terza età, in una contrapposizione impietosa per questi nuovi barbari.

violento e adrenalinico film che descrive in.maniera reale il fenomono hooligans. grande cast e ambientszioni,in certe situazioni mi ha ricordato trainspotting. ben realizzati gli scontri, a mio avviso un piccolo gioiello

Uno dei migliori film sul fenomeno violento degli Hooligans inglesi.
Gli attori sono tutti londinesi,tant'è che se visto in lingua originale si fa fatica a seguirlo pur avendo una buona conoscenza della lingua.
Buon prodotto quindi.Non grida certo al capolavoro,ma per un briefing "culturale" sul tema direi che la visione è più che consigliata.

Se il finale non fosse stato cosi bruttino

SPOILER
avrei dato sicuramente di piu'.
Strepitoso Danny dyer che avevo gia' ammirato nel bellissimo ducumentario sulle tifoserie piu' violente nel mondo.
Avrei preferito che le tifoserie in questione fossero partizan belgrado e stella rossa, li si che ci sarebbe stato un vero massacro !!
Comunque un buon film , impreziosito dalla superba haunted by a freak dei mogwai *_* ( presente anche in ex drummer )

più o meno siamo ai livelli di Green Street Hooligans, con il quale spartisce anche la rivalità Chelsea-Millwall, che fa da sfondo allo scontro più violento e drammatico in entrambi i film.
sarebbe anche costruito meglio rispetto all'altro che è più commerciale, ma rimane sempre in superficie.
dà uno spaccato a senso unico della cultura hooligans, troppi stereotipi anche in questo caso.
almeno è bello il pre-finale, che viene rovinato però dallo scontatissimo finale.
poco coraggio anche in questo caso, aspetto un film sul tema dove non c'è bisogno di indirizzare lo spettatore a una morale.
è così difficile parlare degli ultras o degli hooligans come si fa nei vari documentari, senza indorare la pillola?
del resto il cinema parla di storie di violenza anche più cruda, non si capisce perchè nel caso di violenza da stadio ci debba essere sempre questo senso di limitazione che strizza l'occhio all'opinione pubblica.

Media decisamente alta per un film che pecca soprattutto nell'originalità e nella forza espressiva dei personaggi. Non coinvolge. Semplicemente violento. Non mi ha convinto, anche se un film sugli Hooligan l'avrei immaginato differente. Sicuramente più lungo e sicuramente molto più "originale"

SPOILER

Un buon film sull'assurdità del tifo violento inglese.
I personaggi sono caratterizzati bene e il film scorre via velocemente, divertendo e creando tensione fino allo scontro finale.
La regia l'ho trovata un pò impersonale e e la sceneggiatura ruffiana.
Comunque da vedere.

Un giovane siede tranquillo all'uscita di un pub in una stradina di un quartiere londinese, si avvicinano due ragazzi chiedono del fuoco e senza un motivo apparente un destro in faccia. A quel punto la follia e la violenza di una cinquantina di uomini di svariata strazione popolare, età che varia dalla pubertà ai 40 anni con un solo obiettivo: devastare un gruppo di simili che si differenziano per la fede calcistica diversa. Bum. Benvenuto nel mondo degli hooligans. Splendido affresco documentaristico a mio avviso molto più cruento e veritiero del film "hooligans" (ma con quello bastava elijah wood per renderlo poco credibile) tirato fuori da un romanzo da leggere al più presto!

Violento, realistico e inesorabilmente un film sugli "scoppiati" Hooligans.

è un vero e proprio documentario sugli hooligans inglesi, molto bello e ben girato..
Il film con audio italiano non si trova ma solo con sottotitoli, ed è forse meglio per lo stretto slang inglese che rende l'atomosfera piu reale..

Non è il capolavoro che mi aspettavo.
Tratto da un romanzo di John King (ex Hooligan diventato scrittore), "The Football Factory" e'un film furbo e privo di un qualsiasi approfondimento psicologico,per un regista diviso tra il Boyle di Trainspotting e il Guy Ritchie degli esordi,senza avere nè la forza narrativa del primo,nè lo spirito grottesco del secondo.
La storia è ambientata in una Londra di periferia sporca e degradata come non mai,mentre le vicende scorrono attraverso il punto di vista di un Hooligan (Danny Dreyer) immerso nella classica parabola "droga-sesso e violenza"....con il passare dei minuti sembra quasi di assistere a un finto documentario sociologico sulla Gran Bretagna dei giorni d'oggi,ma il dramma interiore del protagonista non trova sbocchi e il tutto viene spesso risolto con uno stratagemma narrativo mediocre e inconcludente.
Di buono rimane l'assoluta mancanza di sentimenti a buon mercato e il finale per una volta non cede il passo alla retorica,con un'esclation di violenza capace di lasciare a tratti sbigottiti.Rimane comunque un prodotto riuscito a meta',mentre per quanto riguarda Nick Love lo attendo alla prova del nove:per adesso mi sembra un clone dei registi sopracitati e niente di più...