toto' peppino e la malafemmina (1956)

Un bel film di Mastrocinque, e anche il primo in cui sento Totò parlare in dialetto (anzi, cantare...). Con Peppino de Filippo forma un'ottima coppia (sarebbe bello vederli assieme anche a Fabrizi...). Il regista non è certo uno dei migliori fra quelli che diressero film con Totò, tuttavia la regia qui l'ho vista molto bene, così come le battute e la trama. Il film non annoia mai, se non nelle parti in cui non ci sono Totò e Peppino. Mentre la scena della lettera è diventata epica, e fu anche in un certo senso citata da Benigni e Troisi con "Non ci resta che piangere".
Gran bel finale per chiudere un gran bel film.

Non il miglior Totò a mio avviso, ma forse lo dico solo per capriccio, senza fondamenti.

Ho trovato la storia pretestuosa, stereotipata e qualunquista, ma ad ogni modo c'è da dire che la comicità di Totò è stellare, roba da non credere; Antonio De Curtis è stato semplicemente il miglior comico mai esistito, senza dubbio.

Appare pure un giovanisismo Nino Manfredi; molto belle le musiche poi e memorabile la scena di dettatura della lettera a De Filippo.

Un film discreto, ma che pare comunque non andare a parare da nessuna parte...

Ad ogni modo vale una (divertentissima) visione.

De Curtis combacierà meglio comicità e contenuti con gli ottimi Totò le Mokò e Totò a colori.

Signori, giù il cappello! Il massimo vertice raggiunto da Totò. Film perfetto... battute inarrivabili. Si ride dalla prima all'ultima scena. Indimenticabile.

"Noi siamo del sud, siamo sudisti!"
"Ma, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?"

Che dire poi della scena della dettatura della lettera? Un saggio assoluto di comicità!

Preveidbile, scontato e volgare ome tutti i film di toto' che in sincerità non mi ha mai strappato un sorriso nelle centianaia di film con cui ci ha ammorbato con la sua fastidiosa napoletaneità.