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Si distingue per una confezione leggermente meno amatoriale rispetto agli standard di Wharol e Morrissey ma per il resto siamo alle solite,solito degrado,solita staticità e solite svarionate (definirli dialoghi ci vuole coraggio) dei personaggi. Apprezzabile il coraggio della regia che non si tira indietro davanti a nulla,nudi maschili e femminili,siringhe nelle braccia e sesso. Cast composto da dilettanti che comunque risulta più che adeguato. Per quanto non mi piacciano i film di Morrissey e Wharol,questo rappresenta un passo avanti rispetto a "Flesh",non lo rivedrei comunque.
uno dei film più degradanti della storia. degrado sanitario, degrado fisico, degrado sociale, degrado domestico, degrado metropolitano, il doppiaggio italiano di d'alessandro è quanto di più vero, comico, posticcio , demente si sia mai udito, per questo l'apellattivo di unico nella storia non glielo leva nessuno, ed in questo caso questa unicità fa da traino alla leggenda di questo marcio capolavoro di Morrissey. L'intimità marcisce, nell'abitudine ribollita della frequentazione ormai desessuata, addio all'eloquio hollywoodiano del pre-amorazzo, addio agli aliti forbiti indifferenti ai rutti, un esibizione senza ritegno, pantografia disgustata del cesso con arredo di rifiuti tossici , e la cosa più scandalosa: tutto questo marcio che invece di generare repulsione attira come non mai, sintomo che l'odore della ***** borghese la fuori è ben più nauseante
Film cult di Morrissey prodotto da Warhol, facente parte di una trilogia, i cui restanti due film rispondono al nome di Flesh e Calore.
C'è da dire che la telecamera non arretra proprio di fronte a nulla (non che sia propriamente un difetto eh, anzi dimostra un certo coraggio) e che c'è quasi una certa vena compiaciuta nel ritarre continuamente il corpo nudo di Dallessandro. Ad ogni modo Morrissey altro non fà che limitarsi a zoomare in sostanza (alla Waters prima maniera per intenderci), ma la fotografia è ad ogni modo buona.
Insomma, è un film che non conta molto per virtuosismi tecnici, ma per ciò che ha da dire, rappresentando con un certo verismo una difficile, e spero non tanto realistica, situazione "familiare". La sceneggiatura e i dialoghi son poi molto curati per una produzione Warhol-Morrissey.
altro film cult di morrissey, ma meno convincente di flesh. dalla sua ha come il primo l'interpretazione di dallesandro e sopratutto il suo corpo, corpo cinematografico underground per eccellenza e poi tutte i protagonisti e le situazione della celeberrima canzone di lou reed walk on wild side...ilmndo di warhol, la spazzatura che si trasforma in arte, almeno teoricamente...ripeto meno convincente del primo..qualche taglio in più avrebbe giovato al film, che risulta troppo lungo.