true spirit (2023)

Una storia vera, assai mediocre nella prima parte, meglio, molto meglio, nella seconda. La fotografia, l'adrenalina finale, il racconto reale, salvano la pellicola dalla mediocrità.

Certo che se la splendida avventura di Jessica Watson fosse stata senza telefono, sarebbe stata nella realtà una enorme incoscienza, ma filmicamente ne sarebbe uscito un altro film. Già perchè il tempo passato al telefono e tutta questa tecnologia tolgono alla pellicola l'essenza dell'avventura via mare che sembra addirittura non volersene fregare, ma è quasi dichiaratamente un film adolescienziale e sensazionalistico che punta su un messaggio motivazionale, yes we can. Dialoghi sempliciotti, alla chi non risica non rosica, giusto?

Mi son ricordato di un film che mi aveva colpito anche con le sue immagini in mare, kon-tiki, un altra avventura che ne consiglio la visione. Qui invece si opta per dei colori meno naturali ad effetto, mentre alcune scene durante la tempesta lasciano col fiato sospeso.

Storia vera ma raccontata in maniera debole e banale: di tutte le vicissitudini affrontate dalla Watson si raccontano solo un paio di eventi, per di più senza la giusta dose di tensione e dovizia. Si sceglie un percorso fatto di lunghi dialoghi, messaggi più o meno ordinari sulla perseveranza di perseguire un sogno, ma nulla che possa mantenere vivo, fino alla fine, l'interesse dello spettatore.
Cast e regia non esenti da difetti.

Medio survival biopic: bene, ok, e poi? Perché non viene mai raccontata la sindrome del sopravvissuto?