tulpa regia di Federico Zampaglione Italia 2013
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tulpa (2013)

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locandina del film TULPA

Titolo Originale: TULPA

RegiaFederico Zampaglione

InterpretiClaudia Gerini, Michele Placido, Michela Cescon, Ivan Franek, Nuot Arquint, Crisula Stafida, Giulia Bertinelli

Durata: h 1.22
NazionalitàItalia 2013
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2013

•  Altri film di Federico Zampaglione

Trama del film Tulpa

Lisa, una ricca donna d'affari la cui vita è totalmente incentrata sul lavoro e sulla carriera, è assidua frequentatrice del famigerato club “Tulpa” un posto molto esclusivo in cui i soci realizzano le loro fantasie erotiche... Quando i suoi amanti iniziano a morire uno dopo l’altro, tra orribili supplizi, per evitare uno scandalo la donna comincia ad indagare in prima persona, con conseguenze da incubo...

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Voto Visitatori:   5,49 / 10 (43 voti)5,49Grafico
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Voti e commenti su Tulpa, 43 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Evarg Nori  @  24/07/2024 15:28:04
   3 / 10
Dopo il discreto "Shadow" Zampaglione cerca di omaggiare il cinema argentiano dei tempi d'oro ma riesce solo a ricalcare l'Argento post 2000,imbarazzante e disastroso:una trama prossima allo zero(da un soggetto di Dardano Sacchetti co-sceneggiato dal regista)in cui il piattume assoluto impera ed è sovente affiancato dal ridicolo involontario(si veda la fine dell'assassino)e soprattutto dalla voglia di addormentarsi anche nei momenti che dovrebbero essere spinti(discreti i trucchi gore degli omicidi mentre le scene di sesso sono alla "vorrei ma non posso").Meno di un'ora e mezza e comunque pare interminabile.Come in "Nero bifamiliare" l'altrove bravissima Gerini dimostra che l'ex-marito è totalmente incapace a dirigerla,e così il resto del cast.Perchè poi in più scene recitano in inglese doppiandosi alla bell'e meglio resta un mistero...Tra i produttori c'è Maria Grazia Cucinotta,a quanto pare capace a investire in film degni quanto è capace a recitare...Ed ora a distanza di oltre un decennio sta per uscire il nuovo film del regista,"The Well".Speriamo in qualcosa di più decente.

DankoCardi  @  20/10/2021 23:14:06
   7 / 10
Certo, non siamo ai livelli del precedente splendido "Shadows" ma Zampaglione realizza comunque un buon film che, a colpi di sesso, sangue e serial killer misterioso, riprende discretamente le atmosfere dei thriller italiani anni '70. Non a caso il soggetto è di un veterano del nostro cinema di genere quale Dardano Sacchetti. La storia sguazza nel torbido ruotando intorno un equivoco club privè dove i danarosi annoiati vanno a sfogare le loro perversioni con scene che poco lasciano all'immaginazione; i sadici delitti commessi in una Roma-bene mi hanno ricordato un pò "Tenebre" e sebbene non me la senta di paragonare Zampaglione ad Argento anche lui si destreggia bene con giochi di regia e soggettive particolari, pure l'interpretazione l'ho trovata credibile. Non mi hanno invece soddisfatto le musiche, poco curate e che non contribuiscono a far salire la suspance. Comunque sono del parere che la media qui sia ingiusta... e poi ci lamentiamo sempre che in Italia non vengono più prodotti film di genere!

tarr97  @  19/05/2020 19:53:49
   1 / 10
Se Shadow era un brutto film inutile e retorico Tulpa volendo è ancora peggio è moralista e senza idee.
la storia parla di Lisa una ricca donna di affari che durante la notte frequenta un sexy club chiamato tulpa, col passare dei giorni lisa scopre che tutti i vari frequentatori del tulpa muoiono uccisi in maniera misteriosa. Lisa per nascondersi dal pericolo dell'assassino si reca nella villetta di campagna della sua amica Giovanna. Lisa scopre quella sera stessa che l'assassino altro non era che Giovanna che uccide Ivan uno dei clienti del club Giovanna ha ucciso perché era disgustata dai vari clienti che definisce dei "porci".
all'improvviso non si sa come compare il guro del club tulpa (interpretato da , Nuot Arquint ) Giovanna caccia un urlo e si uccide pugnalandosi al collo, non si capisce se il guru conduce Giovanna alla pazzia oppure la sta manipolando con la mente è una scena talmente strana e ridicola che mi rimarrà impressa negli anni. ah dimenticavo il personaggio del guro fatta eccezione per questa scena non ha alcun peso sulla trama nelle altre scene in cui appare.
passiamo alle cose che mi hanno seccato: le scene di Lisa al lavoro dove appare anche Michele Placido si possono tranquillamente eliminare e il film scorre volendo molto più' velocemente , il tulpa viene rappresentato come se fosse un luogo cupo e spaventoso diretto dal già citato guro inquietante, un trans buttafuori con tanto di spadone , la gente che lo frequenta o è violenta o sadomasochista, come se la gente che va in luoghi del genere non ci andasse per puro piacere sessuale ma solo per fare violenza è tutto di un moralismo cosi' fastidioso. altro problema del film è che non ci sono indagini. nei vecchi horror italiani il protagonista si improvvisava poliziotto e riusciva a scovare il colpevole prima delle forze dell'ordine qui invece zero assoluto.
il movente di Giovanna ovvero l'assassino è di un ridicolo che non vedevo da anni.
prima di tutto come ha fatto Giovanna ad entrare nel tulpa dato che alla porta c'è il trans buttafuori che se non gli mostri una tessera non ti fa entrare, secondo per quale motivo Giovanna è andata li? lei è amica di Lisa ma non sai niente della sua vita notturna, questo è un grosso buco di trama. Zampaglione vuole usare il vecchio metodo di usare il personaggio meno sospetto per l'assassino.
ma davvero dovrei credere che Giovanna sia entrata con tanto di mantello e maschera tibetana dentro il club e che vedendo tutta quella gente che faceva cose erotiche ne è rimasta disgustata e gli cominciati ad uccidere uno per uno ( nonostante i nomi e gli indirizzi dei frequentatori fossero segreti e conservati in un diario nascosto del guro Giovanna riesce a scovarli tutti non si sa come)
cosi' da un moneto all'altro Giovanna è diventata un pazza omicida doverei crederci? Giovanna è una donna normale non un personaggio con un passato violento tutto ciò non ha davvero senso.
passiamo all'aspetto piu' brutto : la regia, raramente ho visto una regia cosi' casuale eppure shadow aveva delle belle inquadrature. in tulpa Zampaglione posiziona la macchina da preso alla cavolo , i campi i controcampi sono sbagliati
le inquadrature sono brutte e a volte la qualità video sembra quella di un telefonino, la fotografia fatta eccezione per alcune scene è anonima sembra di vedere una fiction della Rai, Zampaglione fa una panoramica sulla piazza dell' EUR completamente a caso, le location sono troppo poche, l'EUR una libreria in centro e la campagna . gli omicidi sono piatti e sanno di già visto, pure quello del topo dentro la casa o quello sulla giostra in cui ha una delle vittime gli si stacca un occhio è di un amatoriale e piattezza impressionate.
in sintesi un film senza mistero e senza le emozioni delle indagini per arrivare al colpevole. metà del film girato in ufficio è completamente da buttare perché sono tutte sotto trame che non cambiano nulla.
tanti omicidi attaccati uno sopra l'altro che portano semplicemente la protagonista a nascondersi dalla sua amica e scoprire che è lei l'assassinino una trama cosi' forzata era veramente anni che non la vedevo.

Jokerizzo  @  04/03/2020 14:57:55
   7½ / 10
Buon film di Zampaglione, sottovalutato!

Scanlon  @  21/12/2018 12:38:56
   5 / 10
Insomma...

L'intento di omaggiare il cinema di genere nostrano che fu è palese, ma più che dalle parti del giallo raffinato qua siamo dalle parti del giallaccio para-argentiano. Primissimo piano dell'occhio dell'assassino, trama quasi inesistente, movente dell'assassino praticamente trascurato, recitazione così e così, storia molto abbozzata che lascia prevalere il vero punto di interesse di Zampaglione: mettere in scena sequenze di morte truculente e chiaramente in linea col trend del torture porn (attitudine già rivelata in Nero bifamiliare, poco, e in Shadow, in abbondanza). Interessante il concetto del Tulpa tibetano richiamato appunto dal titolo e da qualche particolare presente nel film. Ma anche qui, tutto molto ridotto all'osso. Nota non positiva: ci sono almeno due passaggi dove Federico filma facendo traballare letteralmente lo shot dell'inquadratura tipo "tremarella" (imperdonabile).

Bilancio: Zampaglione tenta di riproporre in Italia un'idea di cinema altro rispetto alla monotonia dilagante di commedie e scemenze assortite. Per questo lo apprezzo, ma riguardo alla resa finale, che dire... va bene unire passato e presente ma anche avere personalità è importante. Tulpa manca di una sua identità e si rivela un catalogo cinefiliaco di luoghi topici di certo giallo settantiano; ma nulla di più. Zampaglione guarda troppo all'insieme, all'idea centrale del film e smarrisce l'attenzione per il dettaglio (recitazione, storia, messa a fuoco, regia).

Strix  @  03/10/2018 02:39:54
   6 / 10
Film pieno di pecche, ma che non mi sento di bocciare del tutto.

Lo svolgimento è troppo superficiale e sbrigativo, poteva essere approfondita meglio tutta la storia della tulpa, si potevano rendere i personaggi un po' più sfaccettati.

Come detto da altri utenti in precedenza, il film tenta di omaggiare il giallo all'italiana prendendone gli aspetti peggiori:
- attori cani (non tutti, ma mediamente il livello è bassino, persino Placido è fuori forma);
- sceneggiatura scarna, non troppo avvincente, seppur interessante fino alla fine;
- doppiaggio da galera;
- situazioni non concluse, che non portano a nulla (il tizio grasso all'inizio del film, che tiene compagnia alla bella moretta, sembra una figura importante ma poi sembra di no; il Placido marpione, tra l'altro inutile dall'inizio alla fine del film, sicuramente attore sprecato per quel ruolo; il secondo finale, che non riguarda il personaggio della Gerini).

Di contro, gli omicidi sono fatti bene, le location sono interessanti, la fotografia del film merita (anche se tecnicamente ci sono altre pecche).

Sicuramente un passo indietro rispetto a Shadow, ma non me la sento di condannare il prodotto, anche perchè di sti tempi, avèccene!

Speriamo bene per il prossimo, forza Fede!

DitaAppiccicose  @  10/06/2017 11:50:45
   6½ / 10
A me è piaciuto abbastanza questo giallo striato di nero, decisamente di più di quanto non sia piaciuto alla maggioranza di chi l'ha visto… Ho apprezzato la tensione, la cura degli omicidi e la regia, un po' meno la recitazione, molto meno il finale. Le influenza del giallo anni settanta, Argento in testa, sono evidenti, comprese le scene erotiche che però, a differenza di quanto avveniva in molte delle pellicole del genere degli anni settanta quando l'erotismo era solo un pretesto per attirare il pubblico, qui è parte integrante della vicenda, per cui obbligato. Claudia Gerini fa la sua figura ( ! ), Michele Placido mi sembra troppo compassato, gli altri attori sono poca cosa.

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Goldust  @  23/11/2015 16:13:29
   4 / 10
Horror in salsa vintage sulla falsariga dei lavori anni '70 di Dario Argento: ne riprende purtroppo le cose peggiori ( una storia dai piedi d'argilla, una direzione d'attori inesistente, interpreti poco più che mediocri ) senza aggiungere nulla di veramente personale, se non qualche efferatezza gratuita in stile splatter tipica degli horror dei nostri tempi. Musiche terribili dello stesso Zampaglione. Solo per amanti del genere.

-Uskebasi-  @  16/11/2015 19:35:28
   6½ / 10
Preso come omaggio all'argento antico non è male.
Troppo sbrigativo lo scontro con l'assassino, peraltro risolto in maniera discutibile. E la faccenda del Tulpa?!???
Un passo indietro per lo Zampa.

markos  @  22/04/2015 21:57:57
   5 / 10
Shadow mi è piaciuto, questo un pò meno, il belvedere è di quella gnocca della Gerini, buono lo splatter degli omicidi, ma il film sembra una caricatura dei film di Dario Argento...a fine visione non ti rimane nulla...solo la Gerini. Si può evitare.

5 di incoraggiamento.

floyd80  @  09/04/2015 15:04:10
   4 / 10
Un pessimo film davvero brutto che prova a rifarsi ai thriller italiani degli anni 70. Mancando completamente il colpo.
Una storia stupida, degli attori che chiamarli attori è tutto un dire, si salva solo la Gerini e Placido, ma il resto del cast è talmente imbarazzante da sfiorare il ridicolo.
Qualche scena splatter buttata lì senza suspense alcuna...insomma dopo la prima regia discreta (Shadow) alla seconda mr. Zampaglione toppa. Toppa di brutto.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  16/12/2014 23:07:42
   4½ / 10
Tentativo andato a vuoto di rifare il thriller anni 60-70. Tante tette e maialate, filosofia di fondo completamente inutile, una trama davvero risicata e un finale alquanto imbarazzante. Attori quasi ridicoli, sia come recitazione che come copione. Scappa quasi da ridere in alcune scene. Se il cinema italiano è questo andiamo proprio male...

elnino  @  03/11/2014 19:54:41
   4 / 10
Nient'altro che un filmetto osceno, evitabilissimo

Jolly Roger  @  20/08/2014 22:58:53
   5 / 10
Tulpa. Il titolo, per chi non aveva mai sentito prima questa parola (ad esempio io), suona abbastanza male (francamente a me faceva pensare a una specie di malattia, magari quelle della pelle, tipo la Rogna. "Hey, state alla larga, quel gatto c'ha la Tulpa!").
Invece, Tulpa ha un significato affatto sciocco, è un termine buddista e meditativo: Tulpa è una specie di entità extra corporea, creata con la forza interiore. Insomma, qualcosa del genere.

Tulpa narra le vicende di Lisa, affermata manager di giorno, quanto disinibita vamp di notte, dato che frequenta un locale di scambisti (appunto, la Tulpa) in cui sono ammessi solo determinati Soci (beati loro), gestito da un orientale abbastanza inquietante (Nuot Arquint). Lisa ha rapporti con persone diverse, sconosciuti durante il giorno - ma passionali amanti nelle orge notturne. Il problema è che un misterioso assassino - con tanto di cappello a tese e guanti neri - comincerà a far secche tutte le persone (donne e uomini) che sono state con Lisa.
Boh.
Il film mi ha lasciato perplesso. Confesso che ero partito prevenuto, quando avevo letto che - dopo aver girato il bellissimo Shadow - Federico Zampaglione voleva cimentarsi in un intento fallimentare in partenza, cioè rifarsi, o ispirarsi, o "omaggiare" il giallo horror all'italiana, quello alla Dario Argento per intenderci.
Il che equivale a correre un gran Premio nella formula 1 attuale con l'Alfa Romeo di Fangio. Oppure, gareggiare ad un concorso si bellezza presentando una mummia.

Purtroppo ci sono due cose, ahimè, da considerare:
- quel tipo di giallo ha fatto il suo corso, oggi non è più attuale; è CULT, ok, ma è cult appunto perchè non è attuale.
- non solo nel cinema, ma nel mondo in generale, vince chi innova. Chi copia il passato, perde.
Peraltro, di Dario Argento è stato preso il peggio: ad esempio, il vizio di far recitare nei propri film i propri parenti stretti: un nepotismo in cui famiglia e lavoro si intrecciano con evidenti cali di professionalità.
Mi aspettavo molto da chi ha girato il bellissimo Shadow, ora temo che quel film sia stato solo un guizzo, da parte di un artista che appartiene però ad un altro mondo artistico, la musica, dove si esprime molto meglio.
Due film, due omaggi (all'horror ed al giallo), due atti d'amore per quel tipo di cinema, che difficilmente, presumo, saranno seguiti da altri metri di pellicola.

topsecret  @  17/07/2014 19:30:23
   5 / 10
Zampaglione fa i compiti a casa studiandosi i vari Fulci, Bava, Argento e compagnia, traendo l'ispirazione per il suo TULPA.
Un giallo-thriller in cui si respira a pieni polmoni l'atmosfera di quel cinema di genere, che una volta proliferava alternando buone cose a scempi indecorosi. Ma per quanto sforzi faccia Zampaglione non mi convince e il suo film non emana la giusta carica emotiva, accennando esoterismo e gore senza però affondare il colpo e perdendosi in un ritmo fiacco, una recitazione non all'altezza (il doppiaggio in alcuni punti è pure peggio) e in una storia senza mordente.
Che sia il caso di ritornare a fare musica...o altro?!

alex94  @  13/06/2014 13:48:59
   6½ / 10
Altro film di Zampaglione riuscito.La trama è piuttosto banale e improbabile ma il film è diretto bene e interpretato in modo tutto sommato accettabile.Questo insieme ad un buon numero di omicidi riusciti e qualche scena erotica ben fatta rendono Tulpa un filmetto guardabile.

alessio.b  @  22/04/2014 08:59:05
   7½ / 10
Ci tengo ad alzare un po' la media dei commenti. A me il film è piaciuto molto.
Credo che vada visto assolutamente come un affettuoso e sentito omaggio ai film di Dario Argento e tutti quei thriller-giallo italiani degli anni '70, che Zampaglione conosce perfettamente e che ama.
E in quest'ottica mi sembra un film davvero riuscito. La macchina di presa si muove benissimo, le scene sono "disegnate" con grande attenzione, anche la dose di sangue e truculenza degli omicidi è forte ma mai eccesiva.
Anche le musiche del film (composte dalla stesso Zampaglione) sono perfette per rimandare a quei piccoli gioielli artigianali anni '70.
Credo che anche l'uso dell'inglese doppiato malamente in alcune scene (come fa notare un lettore nel suo commento) sia voluto, sempre per riprendere l'abitudine di un tempo di utilizzare attori italiani e stranieri, girare il film in varie lingie, ed utilizzare alla fine il doppiaggio, spesso frettoloso e un po' buttato su.
Nel complesso lo trovo quindi un film molto riuscito, la tensione è tenuta costante senza sbavature o cadute.
Forse il finale è effettivamente un po' traballante, lascia nel dubbio e vuole un po' frettolosamente lasciare nello spettatore dei dubbi.
Ma confermo che Zampaglio è un bravo regista, il film è sicuramente riuscito.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2017 15.51.05
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dagon  @  21/04/2014 21:02:36
   5 / 10
Dopo il decente "Shadow", Zampaglione fa un passo indietro. Torna alle radici del giallo italiano alla Bava, Lenzi, Argento, ma, al di là di qualche singola scena diretta abbastanza bene, realizza un film che non convince. Oltretutto il film è veramente affossato, tra l'altro, da un pessimo doppiaggio; dal labiale si vede che alcune parti sono state girate in italiano, altre in inglese, e, soprattutto per le prime, il doppiaggio è spesso imbarazzante.
Attori mediocri, ma a non convincre proprio è lo sviluppo di questo mix di giallo ed erotismo. Peccato, perchè -ripeto- Zampaglione, tecnicamente parlando, non se la cava affatto male.

Alex22g  @  15/04/2014 23:00:00
   9 / 10
Zampaglione mi piace sempre di piu'come regista . Dopo Shadow sforna quest ottimo thriller horror con una splendida gerini e delle ottime scene che omaggiano l Argento del periodo d'oro .Peccato per il doppiaggio,ma film pienamente promosso per me ;anche perche' ad avercene di produzioni similari nel panorama italiano odierno .Sono certo che Zampaglione andra'migliorando ulteriormente e me lo auguro

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/03/2014 11:45:48
   5 / 10
Non è un film totalmente da bocciare, anche riguardo alla realizzazione, peccato che sia inconcludente e non si capisca dove voglia arrivare. Positiva la prova della Gerini.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/02/2014 00:36:35
   5½ / 10
Zampaglione è interessante come regista, sicuramente mi incuriosisce maggiormente in questo ruolo che in quello di musicista.
Speravo in qualcosa di più compiuto e di più efficace da quest'ultima sua prova.
Il film è interessante, ma nello sviluppo vengono trascurate le indagini e la parte proprio finale mi è parsa esagerata.
Mi accodo al disappunto generale per il pessimo doppiaggio.
Buona prova del cast, brava la Gerini.
Colonna sonora invadente.

Horrorfan1  @  13/01/2014 07:50:44
   4 / 10
Burrpp... mi era piaciuto Shadow, ma questo film sembra girato da un regista che non ha niente a che vedere con Shadow...

Film che non rivedrei, a meno di non essere pagato per farlo.

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BrundleFly  @  31/12/2013 11:44:19
   6 / 10
Incredibile come Dario Argento non riesca più a girare un film decente da anni e Zampaglione, che di "mestiere" fa il cantante, riesca a sfornare questo discreto Tulpa, un omaggio ai thriller italiani anni '70.
Zampaglione sa senza dubbio come muovere la m.d.p. e come creare le giuste atmosfere, peccato che il tutto sia rovinato da dialoghi scadenti e da un doppiaggio altrettanto penoso. Il finale poi...troppo affrettato.
Leggermente inferiore a Shadow.

chem84  @  24/12/2013 19:48:43
   7½ / 10
Bravo Zampaglione, molla pure la musica e dedicati al cinema.
Nulla da dire, dopo "Shadow" fa di nuovo centro, con tutti i pregi e i difetti che già avevano contraddistinto il suo precedente lavoro.
Arquint anche qui punto di forza così come la Gerini (su cui ero scettico e invece ne è uscita più che bene); doppiaggio pessimo, trama lineare senza guizzi geniali e/o buchi vertiginosi, effettacci discreti.
Promosso.

Azrael  @  11/12/2013 12:57:39
   5½ / 10
Il soggetto del film e' di per se molto succulento e originale: finalmente un prodotto che sfrutta la cultura tibetana (il tema del Tulpa) mescolandola al thriller. Eppure, tale elemento che avrebbe meritato più approfondimento, finisce per essere relegato a pura cifra di corredo. Zampaglione e' più sensibile a inscenare omicidi truculenti che non a curare meglio la trama e la recitazione. La scena e' tutta della Gerini e vedere Placido, Franek, la Cescon ridotti a personaggi sfumati e abbozzati, si configura come una scelta poco azzeccata.
Tulpa viene penalizzato da un minutaggio troppo compresso. Si avverte quella sensazione di un respiro che viene improvvisamente spezzato. La voglia di omaggiare tizio caio e sempronio (argento, Fulci, Martino) prende spesso il sopravvento in modo ottuso consegnandoci un prodotto che appare più come un'operazione vintage che non come un tentativo di fondere passato e presente del nostro cinema.
Colonna sonora non sempre perspicace, montaggio discutibile su alcuni punti, regia non curatissima (si vede che Zampaglione non è adatto a fare il cameraman). Il risultato di tutto funziona a metà.
Probabilmente se l'idea di base fosse stata gestita da un produttore vero (da rimpiangere il Massimo Ferrero che aveva generato Shadow) Zampaglione non avrebbe retto la macchina da presa e tutti i reparti tecnici sarebbero stati più curati.
Ecco perché concludo dicendo, rispetto al precedente horror, tecnicamente superiore, Federico compie un netto passo indietro. Troppe ingenuità che non posso essere giustificate dicendo che "sono effetti voluti".
A volte avere senso del limite aiuta a non fare il passo più lungo della gamba.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/11/2013 11:55:28
   6 / 10
Ammetto che questo film è imperfetto e non riuscito come il precedente Shadow, però bisogna dare atto innanzitutto ad un regista che nel bene o nel male cerca di (ri)proporrere un cinema di genere in Italia. E che genere: stiamo parlando del Giallo. Zampaglione ama questo genere in maniera sincera e senza fare uno studio accuratissimo, alla Amer per intenderci, propone una pellicola dove i big del passato vengono passati al setaccio fin dal suo primo antenato, il Mario Bava di Sei donne per l'assassino nella silhouette del killer, gli squarci onirici di Sergio Martino, la violenza di Argento, il gore di Fulci. Ma se Amer era programmaticamente uno studio che si evolveva nella forza evocativa delle immagini, Zampaglione colleziona ottime sequenze estremamente suggestive, su tutte quella della giostra, ma con una sceneggiatura lacunosa e con una recitazione mortificata specialmente da un ridoppiaggio mediocre.
Secondo me non è certamente un film riuscito, in fin dei conti però qualcuno deve continuare o reiniziare una stagione del cinema di genere. Almeno Zampaglione ci prova.

CyberDave  @  21/11/2013 17:32:55
   6½ / 10
Finalmente un prodotto italiano decente, Trhiller/horror di stampo Argentiano con una bella trama solida e convincente, omicidi molto belli e crudi e una buona regia.
Peccato per quel finale "soprannaturale" a caso che mi è sembrato sia stato fatto tanto per fare, per dare un tocco in più che non serviva.
Un'altra cosa che sarebbe stata buona per il film sono le indagini, purtroppo quasi del tutto assenti, nei film di Argento infatti, il/la protagonista indagano sulla serie di delitti e questo tiene lo spettatore più nel vivo della vicenda, qui invece sembrava di assistere ad un slasher con delle vittime in serie e basta.
Rimane un buon prodotto godibile ed ossigeno puro per il cinema italiano in piena crisi in fatto di horror/thriller.

Trixter  @  17/11/2013 22:38:52
   6½ / 10
Strizzando platealmente l'occhio al Dario Argento dei tempi migliori, Zampaglione confeziona un thriller-horror abbastanza convincente; claustrofobico e sadico, discretamente recitato (un plauso ad una Gerini davvero conturbante), dal ritmo teso e, complessivamente, ben strutturato. Insomma, un omaggio ad un cinema che non c'è più e che Zampaglione ha il pregio di far rivivere, con tutti i limiti del caso ma, comunque, in modo dignitoso.
Peccato per il finale, tirato per i capelli e con un poco convincente elemento soprannaturale di cui a mio parere si poteva fare a meno. Ma poco male.
Tulpa resta una pellicola intrigante, merita senz'altro una visione soprattutto da parte degli amanti delle opere di Fulci, Lenzi, Argento anni 70 etc. Buone le location (il quartiere EUR direi scelta azzeccata) e la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/11/2013 10:40:21
   6½ / 10
Ci pensa Federico Zampaglione a ridestare il thriller italiano da un letargo durato fin troppo; "Tulpa" è un giallo vecchio stampo contestualizzato all'oggi, con intraprendenti donne manager e locali in cui fare sesso, anche estremo, in piena libertà con perfetti sconosciuti.
La tensione regge abbastanza, e gli indizi per risalire all'identità dell'assassino che comincia a massacrare gli iscritti dell' esclusivo club sono praticamente nulli. Il regista rischia poco e si concentra su un intreccio piuttosto lineare, inciampa però nelle scene diurne che sembrano estrapolate da una pessima fiction da prime-time e cade sul finale, in cui lo scriteriato elemento soprannaturale fa coppia mal assortita con un movente davvero poco credibile.
Al tempo stesso rivivono morbosità lontane, in virtù di una messa in scena che si fa claustrofobica nelle scene di rosso accese del postribolo, nell'esibizione di qualche nudo e soprattutto nell'efferatezza degli omicidi conditi da un pizzico di sadismo che non guasta.
La colonna sonora non convince, valido invece l'apporto del cast (anche se il doppiaggio è da galera) con l'inquietante attore feticcio Nuot Arquint a tener banco insieme alla sempre più bella Claudia Gerini, attrice brava, versatile e coraggiosa nell'affrontare un ruolo così particolare.
L'omaggio sincero al cinema che fu è complessivamente positivo negli sviluppi. Ci sono imperfezioni e qualche passo falso in sede di scrittura, peccati veniali condonabili davanti tale intrepido balzo nel passato. Ai fans del filone è rimasto giusto quel rincitrullito di Dario Argento, inutile dire che un qualsiasi Zampaglione a questo punto venga accolto a braccia aperte.

DarioArgento  @  18/10/2013 16:03:58
   7 / 10
niente male, a parte il doppiaggio e forse il finale, un pò troppo banale.....ma per resto bel film, in stile Argento dei vecchi tempi

lupin 3  @  16/10/2013 18:33:36
   6½ / 10
Da vedere senza troppe aspettative.

jason13  @  15/10/2013 23:13:11
   6 / 10
Omaggio al thriller italiano quando i maestri mario bava, lucio fulci e umberto lenzi davano vigore a questo genere...assegno la sufficienza pero' non c'e' da aspettarsi niente di che...le uccisioni sono crude ma la storia e soprattutto il finale e' tutto scontato...

Odoacre71  @  15/10/2013 20:18:57
   6 / 10
E' un film che mi mette in difficoltà nel decidere il voto. Non sai se stroncarlo o dargli la sufficienza. Probabilmente il problema è proprio che non è nè carne nè pesce, derivativo al massimo dai film di Argento, oltre a sbavature registiche assurde.
Diamogli la sufficienza di incoraggiamento va, ma ti rimando a settembre, caro Zampaglione, studia mi raccomando.

deliver  @  15/10/2013 11:02:40
   5½ / 10
La prima frase che mi viene in mente per commentare questo film e' :
Partoriscono i monti, ne nasce un ridicolo topolino.

Le cose stanno davvero così. Tulpa, pellicola vintage ultrasponsorizzata, perde la sua scommessa, senza se e senza ma.
Forse si potrebbe essere più benevoli nel giudicare questo prodotto, se solo non fosse stato messo al centro di una vera e propria crociata intenta al recupero di un genere scomparso e quindi come punta di diamante, ma gravata da aspettative troppo alte che l'uomo Zampaglione non è stato in grado di gestire.

Annunciato come un omaggio al giallo importante di casa nostra, Tulpa segue semmai la corda dei tanti cloni para-argentiani dotati quasi sempre di una sceneggiatura risibile e pretestuosa, piena solo di momenti clou divisi tra erotismo e sadismo. Infatti la trama di Tulpa, lascia molti vuoti e punti di sospensione, oltre che a dimostrare una certa frettolosità in fase di conclusione. Infatti non c'è proprio nulla che sorprenda: le funzioni narrative seguono scolasticamente i dettami della classica storia gialla: una protagonista, un falso sospetto, il vero assassino - e indovinare l'enigma non è cosa ardua, anzi, totalmente da manuale.
Menzione sui personaggi: Gerini a parte, il resto della ciurma recita solo dei camei !
Troppa approssimazione, manca la parte dell'indagine (di solito affidata all'eroe principale) e così la final girl di turno si ritrova ad inciampare nell'assassino quasi per caso.
A termine di queste considerazioni, ripenso ad alcuni elogi della stampa di settore "il miglior giallo degli ultimi dieci anni" (Nocturno). Come ?
Ma che modello di giallo avete in mente ? Quando mai in una pellicola dell'Argento d'oro si sono mai viste tanta superficialità e pochezza ?
Per quanto riguarda la regia... Federico ci spiegherà magari perché ha usato solo riprese a mano con relativo piano di tutte le inquadrature sempre mosso.
Tra tanti giudizi negativi e per converso positivi, la verità sta sempre nel mezzo: Tulpa e' un film che poteva essere montato e scritto assai meglio. Ci sono momenti di vero cinema e sentito omaggio, che vengono però a legarsi a momenti di puro anti-cinema. Dispiace. Tanto. Ma comunque, una pacca sulla spalla del regista ci sta tutta, da premiare almeno la voglia di confrontarsi con un genere poco frequentato da noi.

john doe83  @  15/10/2013 09:06:10
   4 / 10
Speravo di vedere un film almeno sufficiente, ma mi sbagliavo purtroppo. La solita "italianata", musiche veramente orribili, diretto male, con scene inutili e inquadrature senza senso e recitazione appena sopportabile. Si salvano solo il trucco e le scene gore.

Neurotico  @  14/10/2013 12:00:59
   8½ / 10
Tulpa è davvero un bel giallo all'italiana. Violento, suadente, conturbante, magnetico, pregno di oscurità e sadismo. Magniica interprete in questo viaggio negli inferi della perversione ed alienazione borghese è Claudia Gerini, di una bellezza infinita, ancora più attraente di schiena, dove porta i segni dei suoi vizi masochisti. Lei è bella fuori come la confezione del film, elegante e raffinata. Il contenuto, i fatti (come l'assassino) è marcio di gelosia e crudissimo, lei dentro di sè è avida di perversione autodistruttve. Il film che Argento farebbe nel 2013 se non fosse caduto in disgrazia.

sandrone65  @  10/10/2013 23:23:01
   2 / 10
Ho iniziato a guardare questo "Tulpa" con discrete aspettative. Claudia Gerini si guarda sempre volentieri, è bella e brava ma... inizio splatteroso con scena sadomaso sanguinolenta seguita da estirpazione di genitali maschili... uhmmm, una scena che ricorda Hostel2... il dubbio che questo film sia una solenne fregatura comincia a far capoccella. Beh magari Zampaglione la butterà sul demenziale, sull'ironico, sul caricaturale... invece no, il film procede imperterrito, serio serio e drammatico drammatico. Quando arriva la ragazza il cui occhio rimane impigliato nel filo spinato e rotola per terra continuando a fissare la telecamera incomincio a intuire la triste verità: sto guardando un'insipida brutta copia delle peggiori produzioni degli anni 70, qui si cerca di far crepare d'invidia Dario Argento. La recitazione di Claudia Gerini fa ridere pure i polli con i suoi sbigottimenti fuori tempo. Realizzazione tecnica abominevole, storia che non sta in piedi, trama inesistente.
Ma andare a zappare la terra invece di girare simili boiate proprio no, eh?

gianni1969  @  25/06/2013 23:21:40
   7½ / 10
dopo shadow,a mio avviso zampaglione si migliora adirittura,con questo giallo in stile anni 70,molto violento con un'ottima gerini,poi fioccheranno i voti bassi,ma se si mette 1 qua,allora agli ultimi lavori di argento cosa si deve mettere -5?

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Ultima risposta 09/08/2013 02.34.56
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  24/06/2013 01:19:54
   6½ / 10
Devo personalmente dire che, al contrario di quanto temessi, questo Tulpa non mi è per nulla dispiaciuto. Certo, gli omaggi a Dario Argento e a tutto il cinema thriller degli anni '70 si sprecano a josa, finendo quasi per portare via di scena a quanto c'è di originale. Ma tutto sommato lo ritengo un giallo che si lascia vedere, purché non si abbia nessuna pretesa intellettualistica o ci si aspetti clamorosi colpi di scena a riguardo. Bravina anche la Gerini, come il resto degli attori, anche se il doppiaggio rimane la pecca peggiore dell'opera: fa veramente schifo. La tensione latita, ma il ritmo, senza troppe pretese, c'è. Brutta la colonna sonora, la fotografia invece nella sua imperfezione non mi è dispiaciuta. Insomma, più che discreto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  23/06/2013 22:54:09
   6½ / 10
O.k, eccoci.
Ho un particolare legame con questa pellicola perchè praticamente in anteprima nazionale (in rete c'erano al massimo notizie solo sul titolo) Zampaglione mi aveva concesso un'intervista, anche abbastanza lunghetta, su questo suo nuovo progetto. L'attesa, non posso nasconderlo, è stata febbrile.
Purtroppo, probabilmente a causa delle alte aspettative, non posso nascondere un pizzico di delusione.
Lo Zampa sforna un thriller-horror che più argentiano non si può.
Assassino in guanti neri, omicidi quasi tutti all'arma bianca, struttura omicidio-indagine-omicidio-indagine-omicidio tipica dei thriller tout court ma specie quelli di Argento, libri esoterici da interpretare, personaggi macchietta (vedi la barbona, la super-trans o il santone) e colpo di scena sull'identità dell'assassino. L'omaggio ad Argento è dalla prima all'ultima inquadratura.
Purtroppo, inutile nasconderlo, c'è tanto anche dell'ultimo argento, quello con la lettera minuscola, come ad esempio alcune pessime recitazioni, un doppiaggio (di sè stessi) a volte davvero tremendo e una sceneggiatura non proprio inattaccabile. Ad esempio difficile spiegare perchè l'assassino si inventi la tortura della giostra, gli assassini uccidono, a volte son pazzi e ne fanno di tutti i colori ma quella cosa della giostra, a parte l'Enigmista che aveva un modus operandi tutto suo, lascia davvero perplessi. Che poi la ragazza continui a correre con tacco 12 cm quando: A fa rumore nella notte B la rallenta un sacco, rimane un mistero. Oppure è ancora più difficile capire perchè l'assassino uccida subito le prime due vittime (che erano state a letto con la Gerini) e la terza invece abbia giorni e giorni per sapere che è a rischio. Vabbeh.
Però non è certo tutto da buttare, anzi...
Innanzitutto c'è una conferma di amore per il genere davvero commovente, probabilmente 20 anni fa Tulpa sarebbe diventato un cult. Gli omicidi, mantenendo ovviamente una buona sospensione dell'incredulità, sono davvero notevoli, vedi la sequenza iniziale o la magnifica scena delle ustioni, roba da cinema USA. La Gerini è molto brava ( e bella ) ma anche lei è rovinata in parte dal doppiaggio pessimo in post produzione. Stupisce come il buon Federico la mandi allo sbaraglio in scene di sesso neanche troppo velate (girate molto bene), anche completamente nuda. Complimenti, coppia molto libera direi.
Nuot Arquint di conferma grande anche se il suo personaggio è davvero assurdo. :)
Bellissimo l'uso delle luci, specie neon, quasi sempre tendenti al rosso.
Ci sono scene sbagliate, vedi l'inseguimento del trans, troppo lungo e confusissimo.
L'atmosfera, sesso e morte, è molto torbida e funziona più di una volta.
E la rivelazione finale dell'assassino, almeno a me, ha sorpreso, e forse era la migliore perchè l'unica che poteva avere dare un senso a tutte le vicende che il film narra. Purtroppo però tutta la faccenda del Tulpa, architrave del film, secondo me andava eliminata in toto, non c'è mai la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di trascendentale o demoniaco.
Zampaglione non eccelle nelle sceneggiature, anche il da me amatissimo Shadow ne presentava una molto debole ma che diventava eccellente se più che al plot si guardava a quello che celava sotto le righe, alla metafora del tutto.
In realtà in certi tipi di film le sceneggiature non devono ricercare niente di particolare, si cerca solo tensione, atmosfera, verosimiglianza e coerenza.
Purtroppo Tulpa difetta un pò di tutto.
Alla prossima Federico.
Cerca di pescare meno nella storia del nostro genere e inventarti qualcosa che può sorprendere.
Come Shadow.

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Ultima risposta 09/08/2013 02.11.06
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Roderick  @  23/06/2013 20:54:21
   1 / 10
Non potendo riavere i soldi indietro mi sfogo qui, nella speranza di riuscire ad evitare quest'esperienza umiliante al maggior numero di persone possibile.
E scusate se nelle mie parole leggerete della rabbia malriposta, ma sono veramente schifato.
Perché Tulpa non è solo un brutto film o un'opera malriuscita; se così fosse avrei tutt'altro atteggiamento nei confronti del regista, perché chiunque può sbagliare, il passo falso ci sta, anche ai maestri è capitato.
Zampaglione insulta lo spettatore, gli sputa in faccia un pasticcio maleodorante senza alcun rispetto per i vincoli che legano opera-spettatore, il quale paga e dovrebbe abbandonarsi alla visione sicuro d'avere davanti a se, quantomeno, qualcosa di professionale e di compiuto. Poi il film può essere in parte nelle sue corde, più o meno fluido, molto riuscito o per nulla, ma sempre entro i limiti della produzione nazionale, visto che si vede nelle sale di prima scelta.
Tulpa è sconcertante per quanto è brutto, per il cattivo gusto che lo pervade e per l'approssimazione con cui è fatto.
Ho sempre detestato i registi "mancati o i critici che non sanno cos'è un set e che attaccano i maestri trovando il capello fuori posto o l'inquadratura un po' fuori bolla, ma in questo caso è talmente devastante l'incompetenza tecnica da diventare intollerabile.
L'ottanta per cento del film è fuorifuoco (so che sembra una battuta provocatoria ma è così).
C'è addirittura una ripresa in prospettiva di una cassa in cui è rinchiusa una delle vittime dove a fuoco c'è solo un centimetro della superficie…una roba da non credere! Se un allievo di una scuola di fotografia scatta una foto del genere usando il diaframma in quel modo lo lapidano!
Gli scavalcamenti di campo non si contano, come anche gli errori di montaggio che portano una crescente sensazione di confusione sterile e paludosa.
La fotografia è stile cento vetrine (vorrei sapere con che camera è stato girato).
Il dilagante uso di riprese traballanti (che non sembra scelta stilistica ma un modo per velocizzare le riprese) ci porta a desiderare di avere tra le mani una steadycam (o anche una più modesta glide) per usarla come corpo contundente addosso all'operatore. L'inseguimento tra la Boeri e il buttafuori trans (si si…) necessita di sacchetto per il vomito.
Per non parlare della recitazione: memorabile l'espressione della Gerini mentre legge sul giornale della serie di omicidi, una roba esilarante, come pure la "pazzia" dell'assassino prima di morire…Scary movie gli fa un baffo! Che dire poi dei graffi sulla schiena della Gerini provocati da una signorina…neanche un grizzly potrebbe lasciare dei segni così!
E poi giù con parole mangiate, ripetizioni, inflessioni stanche, dialoghi soporiferi.
Insomma, potrei andare avanti per ore, ma direi che mi sono sfogato abbastanza.
Un'amara riflessione finale: dopo il buon Shadow, tutti noi speravamo in una qualche forma di rinascita del cinema di genere, seppur in forma diversa rispetto agli anni d'oro.
Ma dopo aver visto Tulpa, è come se un turista che non sa dell'11 settembre, si recasse a Manhattan per vedere le torri gemelle e si trovasse davanti a Ground Zero.
Questo cinema non è neppure derivativo, è imbarazzante parodia. Nella realizzazione e nei contenuti. Un pianto.
Una domanda mi sorge spontanea: com'è stato girato e, soprattutto, chi ha girato Shadow?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  22/06/2013 19:57:08
   6 / 10
è un film molto duro per le scene violente, intriso di molto sangue e tanta cattiveria da parte dell'assassino. la trama traballa un pò, ma regge con un colpo di scena imprevisto, scommetto che ben pochi indovineranno chi è il terribile serial killer. claudia gerini è molto bella e recita anche discretamente bene, bravo anche michele placido.

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Ultima risposta 15/10/2013 12.10.50
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tris  @  20/06/2013 20:44:13
   2 / 10
Io mi chiedo come in Italia si possano investire soldi in "opere" di questo tipo con la pretesa di rilanciare il cinema italiano nei festival internazionali e che vincono anche dei premi da noi, la cosa mi fa molto riflettere: stiamo diventando un paese del terzo mondo per giunta tanto presuntuoso quanto ridicolo e patetico. Essere rappresentato come fan del genere da Tulpa personalmente mi fa vergognare di essere italiano.
Tulpa cade a picco nel vuoto totale: la regia il più delle volte assente quando non da fiction televisiva di basso livello, la fotografia orribile, la recitazione mediocre, eccezione fatta per la Gerini che nonostante tutto se la cava bene, la caratterizzazione dei personaggi pacchiana e stereotipata ancor più e di gran lunga peggio dei film anni 70 ai quali Tulpa si ispira, la sceneggiatura confusa (sembra molto rimaneggiata), quasi del tutto sconclusionata, con un finale banale con la parte della rivelazione del killer molto debole e un doppio finale inutile. Zampaglione dovrebbe tornare alla musica, ha fatto già un omaggio da fan del genere piuttosto sincero e discreto per quanto derivativo con Shadow, basta questo, ma non è un regista e si vede, il cinema è un campo molto difficile dove neanche i maestri possono peccare di presunzione.

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