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Retto da un Tognazzi in ottimo stato che oscilla magistralmente tra l'amarezza,l'indignazione e la malinconia che il suo personaggio dimostra di avere dal primo all'ultimo(appunto)minuto della storia,il film di Avati si distacca nettamente dal macchiettismo dilagante presente nelle commedie italiane dell'epoca sullo sport nazionale numero 1,per il coraggioso e in qualche modo profetico atto d'accusa contro la volgarità e la corruzione del mondo calcistico retto esclusivamente da personaggi ruffiani,voltagabbana e soprattutto meno sportivi di quello che dovrebbero essere.Il finale è di quelli che non si dimenticano,mentre il resto del film si sorregge più sulle spalle di Tognazzi che su quelle della regìa,che ha qua e là qualche tempo morto e qualche lungaggine che si poteva benissimo evitare.Un pò sprecato Abatantuono(in scena per pochi minuti)in un bel personaggio di talent scout sportivo solo all'apparenza severo.Un film interessante,tra i pochi riuscìti in Italia sull'argomento calcio e derivati,reso straordinario da una grande prova dell'indimenticabile Ugo.