whore (1991)

Ken Russell utilizza l'espediente narrativo del più tipico monologo pseudo-teatrale che rompe continuamente la quarta parete, in accompagnamento di una descrizione oggettiva, senza troppi lustrini, spesso grottesca e talvolta dolorosa dell'ordinarietà della prostituzione. Una scelta stilistica precisa e coerente, artificiosa e iperbolica, che il regista conduce con intransigente assenza di compromessi, anche a costo di alienare lo spettatore poco avvezzo a tale struttura. L'asso nella manica è sicuramente la performance magnetica di Theresa Russell, realistica e assecondata da una regia di mestiere e senza particolari velleità. Interessante.

A malapena un 6 striminzito. L'idea è buona, la vita della prostituta raccontata dalla cinica e disincantata Theresa Russell, il prodotto però è un po' troppo frivolo (sembra raccontato a mò di scherzo più che con drammaticità o pathos) e questo contrasto, per quanto sicuramente voluto, mi ha dato noia. E' così una sorta di commedia, che però raramente fa ridere. Leggero per varie sue scene, si lascia dunque vedere, anche data la breve durata. Preferisco però mille volte il Russell visionario a questo qua.

Argomento decisamente scabroso e raccontato senza mezzi termini, d'altronde un cinema che voglia essere di verità e denunzia non si può fare diversamente.i. Il degrado umano e sociale in cui vive e "lavora " la protagonista, è raccontato in modo superbo in prima persona e la Russel si supera in un'interpretazione, diremmo "scioccante" per il suo brutale realismo.

Sincero,simpatico e divertente questo Whore di Ken Russell, risposta underground e a basso costo al famoso Pretty Woman uscito solamente un anno prima.
Abbandonati per una volta gli eccessi e la vena immaginifica e visionaria che lo contraddistingue,Russell ci accompagna nel mondo delle prostitute,quelle vere ,senza filtri di sorta, il tutto grazie ad un lungo monologo della protagonista (una superba Theresa Russell) che si rivolge per tutta la durata della pellicola direttamente allo spettatore.
Malgrado qualche carenza qua e la , Whore riesce a dipingere questo particolare mondo e le sue protagoniste con grande onestà,senza cadere in pietismi eccessivi o critiche aspre e bigotte,mantenendo sempre un occhio clinico adatto alla situazione.
Uno dei punti di forza del prodotto è sicuramente il personaggio principale,ottimamente tratteggiato e sempre credibile anche nei momenti più comici e grotteschi. Merita una menzione la colonna sonora ,davvero coinvolgente e sempre calzante.
La storia scorre via velocemente senza annoiare, e nonostante la scarsa durata (80 min circa) l'opera riesce a far ridere,disgustare (qualche scena eccessiva c'è,parliamo comunque sempre di Russell) ,riflettere e anche commuovere.

Dunque un prodotto a basso costo consigliatissimo e da riscoprire, non perfetto ma sincero,cosa che i grandi kolossal a volte non sanno essere.

Dietro a quelle gonne striminzite e a quei vestitini succinti e sudici, il compianto regista Ken Russell ci dimostra che le meretrici hanno un cuore e dei sentimenti, per quanto assurdo sia da credere.
Davvero incredibile.
Le ******* non hanno un cuore.

Film che vede una bravissima Theresa Russel nei panni di una ******* che ci racconta le vicende che spesso accadono alle prostitute e di come è stata la sua vita personale il tutto raccontato interagendo con lo spettatore in una sorta di monologo compresso nel corso del film, in pratica una sorta di tentativo di replicare l' impianto filmico di Taxi Driver, ne esce un buon film... ovviamente non è un capolavoro.

Ottima pellicola di Russell.
Vorticoso, tecnicamente maestoso e con una Russell mostruosa.
Da vedere.

Atipico film nell'itinerario di Russell. Un monologo lungo 80 minuti di una prostituta disincantata, acidella e squisitamente graffiante.
Secco, farcito di flashback, fotografia pulita dai sensazionali colori, dialoghi e momenti talvolta grandiosi (L'alternanza di monologhi fra Liz e Blake, il finale grottesco, il maritino alcolizzato che vomita contento nell'insalata, il vecchietto felice che accoglie Liz in casa).. Nessun picco visionario, stavolta. Solo una regia perfetta al servizio di un'attrice titanica e dimenticata.

Simpatico, schietto e molto particolare come film.
Il punto di vista della prostituta Liz raccontato in prima persona, un monologo che ripercorre alcune delle situazioni in cui la protagonista si è ritrovata.
Peccato per il finale troppo sbrigativo e per la lentezza di alcune scene, davvero si poteva fare qualcosa di più anche perchè Theresa Russell è superba in questo film!

Theresa Russell, dove sei finita? In qualche meandro, in qualche cammeo, in qualche festival? Ci manchi tantissimo. Attrici come la grande, dimenticata diva, ex moglie e musa di Roeg, non se ne trovano così facilmente oggi. Monologhi di intensa prosa, grande carisma , per fortuna non tradito dal doppiaggio eccezionale della sempre bravissima Cinzia De Carolis. Film originale, una risposta a pretty Woman, che purtroppo non ne ha emulato il successo, firmata dal geniale Russell. Una sola attrice che vale i due sornioni belloni della pellicola del 90 e li supera in una sola battuta. Dimenticato o inosservato in italia. Così va il mondo.

da (ri)scoprire.

Incentrato soprattutto sui monologhi della protagonista, a tratti divertenti.
Da vedere senza aspettarsi grandi cose.

Filmetto da guardare a passatempo...non male, potrebbe essere migliore.

Una via di mezzo tra una realtà, di quello che dice e mostra, e la leggerezza quasi teatrale nel parlarne. Una parte d'america, d'europa e di tutto un mondo che fa fatica ad ammettere (sempre che siano gli altri!); aver la forza di raccontare tutte le stranezze che capitano in quel mondo. Dalla bassezze del rapporto padrone e schiave del sesso, alle perversioni dei loro clienti. Mi ha dato la sensazione di essere sin troppo leggero per l'argomento che tratta. Chissà... forse è lo stesso modo con cui una prostituta debba affrontar questa situazione, per non soffocarsi psicologicamente; leggerezza, con uno scudo di piombo.

Non credo sia casuale un film su una prostituta dopo il successo dello zuccheroso e inverosimile "Pretty Woman". "Whore" è tutt'altro che sdolcinato, seppure non manchi di momenti ilari o sopra le righe; è un film-documentario, anche per via del continuo monologo di Liz, la protagonista, che racconta il suo mestiere senza incappare in banalità o facili sterotipi.
Mi è piaciuto molto, anche se il finale è un po' edulcorato.
Ottima Theresa Russel.

Questo film-monologo, non molto conosciuto, è stato concepito come la risposta alla favoletta smielata di Pretty Woman, in versione documentaristica.
Rappresenta in modo crudo con sprazzi di ironia nera e voluta volgarità (che si addice bene al tema affrontato) quello che è vivere del mestiere più vecchio del mondo. Il film si regge sopratutto sull'interpretazione della bravissima Theresa Russell, vero punto di forza. La narrazione scorre bene anche se forse verso la fine pecca di eccessivo dilungarsi, ma mi è piaciuto perchè, nonostante non sia un filmone, offre una visione realistica di quel mondo e fa riflettere grazie alla sensibilità umana della protagonista. Coraggioso il tentativo di Ken Russell.
Recuperatelo!

frase cult: "Il nostro mestiere più che all'amore è più vicino all'odio!"

La vita di una prostituta, fra ricatti e prepotenze…
"Whore" è un film che salticchia freneticamente fra il drammatico e l'ironia, spesse volte ironia nera.
Insomma tale film di Ken Russell riesce sotto determinati aspetti a divertire ma sotto altri punti di vista non riesce proprio a prendere e a convincere in modo minuzioso lo spettatore.
Da notare la prova di Theresa Russell che riesce a calarsi perfettamente nel ruolo della prostituta.
Da criticare un po' tutto il lavoro tecnico che vede su tutto una deludente e in pratica improponibile fotografia.

"Whore" è costruito in modo non usuale, la regia sceglie un personaggio come Liz e gli affida le chiavi soggettive della narrazione, il tutto seppur caratteristico non è preso purtroppo sul serio; il film avanza fra menate e volgarità belle (forse) da vedere ma concettualmente a livelli sostanzialmente bassi. A fine pellicola rimane ben poco.

Curiosa riflessione sul mestiere più vecchio del mondo, fin troppo squilibrato per convincere davvero. Un film ora rozzo, ora molto raffinato specie negli squarci metropolitani notturni splendidamente fotografati. Il regista azzecca la scelta del discorso in prima persona allo spettatore e si affida ad una Russell davvero stupefacente.

Visto per puro sbaglio su Europa 7 un'insonne notte di sabato sera, questo film si è rivelato essere veramente divertente, anche se un pò troppo volgare e femminista. Uno sguardo triste ma al tempo stesso simpatico nella vita di una prostituta, le sue illusioni, i suoi sogni mancati ecc... niente di nuovo, vista praticamente l'uscita nello stesso anno di Pretty Woman (che secondo le dichiarazioni del regista Russell questo Whore doveva essere la risposta negativa e low budget) ma comunque per quello che è, un film ben girato e ottimamente interpretato da Theresa Russell, estremamente ironica anche nelle situazioni più squallide e che ci racconta la storia guardando l'obiettivo come se stesse parlando con un suo amico.
Putroppo si perde nel finale, soddisfacente ma troppo violento
Comunque da recuperare.

Film bellissimo e crudo. Russell non lascia nulla all'immaginazione raccontando lo squallore della vita di una prostituta in una metropoli. Tra magnacci senza scrupoli e viscidi clienti senz'anima, Russell descrive l'umanità dolse e sensibile di una prostituta.
Film coraggioso e, a mio avviso, bellissimo. Da riscoprire.

Carino, è sostanzialmente il monologo di una prostituta.
Brava Theresa Russell.
Il film scorre bene senza annoiare e ci sbatta in faccia in maniera dura ma non troppo cruda la squallida vita di una prostituta.
Sostanzialmente carino, una visione la vale.

Il tema centrale è già visto e sinceramente raccontato troppo forzatamente, volgare e con poca fantasia. A parte una bravissima attrice salvo poco di questo documentario - film. Il regista è lo stesso di "Tommy" e si nota che c'è la sua mano, ma non basta. La pellicola ha un certo spessore e risulta molto toccante e infinitamente sporca e sgradevole.

Girato come un docudrama che riprende una giornata di una prostituta interpretata da una strepitosa Theresa Russel.
Lo stile di Russell (il regista) è molto più controllato rispetto ad altri suoi film ma il suo tocco c'è, si vede e si sente.

Whore è la vita della prostituta letteralmente sbattuta in faccia allo spettatore, senza ricorrere a pietismi o facili moralismi, anzi con una certa dose di cinismo e leggero disincanto. Lo stile di Russell è molto più controllato lasciando briglia sciolta ad una bravissima Theresa Russell, prostituta non certo per vocazione, imprigionata in una realtà di cui diventa lo specchio delle miserie proprie e soprattutto di quelle altrui. Da notare la presenza di un mito come Antonio Fargas.

Wow sono la prima a commentare questo film.
Più che un film è un lungo monologo che la brava Theresa Russel recita alla telecamera raccontando la storia del suo personaggio, quello di Liz.
Liz è una ragazza che deve affrontare una vita complessa e che per varie cause si ritrova a prostituirsi e dopo qualche anno a cercare di scappare dal suo cinico protettore.
Theresa Russel racconta questa storia in modo intenso e credibile, il problema è che il dilungarsi eccessivo del racconto inizia ad annoiare; un altro difetto è il crescente uso di termini e gesti volgari che può indisporre.
Per il resto è una buona descrizione di cosa probabilmente sia la prostituzione connessa a violenza e corruzione.

"The whores hustle and the hustlers whore
too many people out of love
the whores hustle and the hustlers whore
this city's ripped right to the core"