Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Che aggiungere a quanto già detto da tutti? I pro e i contro sono ormai evidenti e direi pure lapalissiani. Il film è coinvolgente, e penso questo aiuti ad andare oltre ad una fabula obiettivamente scontatissima. Non basta una sceneggiatura più o meno coerente per appassionare in un film. E qui, oltre alle ovvie doti tecniche, c'è anche del cuore, che, pur nelle sue venature populiste, ti fa davvero appassionare alla storia nonostante, appunto, si sappia fin da subito come andrà a finire.
Certo che se la scelta è tra la fedeltà ad un colonello nazista e l'amore di un'aliena in comunione con l'universo, non è esattamente una scelta impossibile :-D Insomma, il messaggio ecologista non è certo sfaccettato come in Mononoke (dove era la necessità REALE e MOSTRATA a imporre il disboscamento, non il solito pistolotto "abbiamo distrutto la Terra quindi scappiamo, ma ci sta bene perchè siamo nazisti e sporcaccioni").