Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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E' lungo. La storia sa di vecchio, è ai limiti dell'insulsaggine e del trito. Però il film, nel complesso, è interessante. Diverte senza annoiare, e... e beh, altro non c'è da dire. O meglio, resta da parlare del lato visivo, colonna portante del film ed unica vera ragione per vederlo. Visivamente è straordinario ed in un certo senso coinvolgente tanto che, alla fine del film, a Pandora ti sembra di esserci stato. E no, non è per via del "famoso" 3D, ignobile ed inutile, per niente immersivo sotto alcun punto di vista. Si parla dei colori, della fantasia usata in piante, animali, esseri viventi vari (benché tutto dia una sensazione di dejà-vu per chi è videogiocatore...), che contribuisce a dare al pianeta Pandora una dimensione "reale". Non c'è davvero altro motivo, se non il lato estetico, per vedere Avatar. Non c'è alcuna profondità e la presunta morale "verde" e di libertà è raffazzonata e poco chiara, senza contare che vedere tanti mezzi sperperati per una storia da scuole elementari è veramente triste. Tuttavia, dargli un'occhiata non farà male. In 2D, così ve lo gustate appieno. Non aspettatevi il capolavoro che tanti hanno strombazzato, tuttavia.