bell'amico (2001)

Luca D'ascanio crea un'opera originale, politicamente intelligente. Ci illustra che il razzismo è dentro di noi, anche quando crediamo di muoverci contro di esso. Gli amici di Nicola, protagonista del film, proteggono Mariano perchè è un extracomunitario, ma se non lo fosse stato sarebbe stato considerato uno scorretto e disonesto che sfrutta l'ospitalità di un amico, arrivandogli per giunta ad infastidirne la privacy. D'altronde il regista-ospite ha ucciso una persona e non si è degnato neanche di soccorrere il ferito : non è razzismo vederlo una vittima solo perchè è un immigrato ? Trama gestita in modo eccellente, non a caso D'ascanio è un ottimo sceneggiatore. Montaggio altrettanto buono. Questo lungometraggio è una speranza, è una prova che il cinema italiano, senza contare la vecchia guardia, non è ancora morto.
Unico dilemma : perchè girarlo in digitale?

E' un film girato in maniera "moderna",
Che partendo da uno spunto interessante, si perde in una regia che finge di essere amatoriale, ma che forse, in realtà, lo è veramente...

Giusto un cinema diretto da un anti-artista come Moretti poteva proiettarlo !!!!!

Ma dov'è finito il cinema d'Arte ?