blow up regia di Michelangelo Antonioni Gran Bretagna 1966
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

blow up (1966)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film BLOW UP

Titolo Originale: BLOW-UP

RegiaMichelangelo Antonioni

InterpretiDavid Hemmings, Vanessa Redgrave, Sarah Miles, John Castle, Veruschka von Lehndorff, Jane Birkin, Gillian Hills, Peter Bowles, Julian Chagrin, Claude Chagrin, Jimmy Page, Jeff Beck, Tsai Chin, Susan Brodrick, Peggy Moffitt, Melanie Hampshire, Roy Beck, Charlie Bird, Robin Burns, Julio Cortázar, Chris Dreja, Lew Hooper, Harry Hutchinson, Chas Lawther, Dyson Lovell, Jack Mandeville, Jim McCarty, Ann Norman, Ronan O'Casey, Janet Street-Porter, Fred Wood

Durata: h 1.50
NazionalitàGran Bretagna 1966
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1966

•  Altri film di Michelangelo Antonioni

Trama del film Blow up

Un giovane fotografo in cerca dei vari aspetti della vita londinese si sofferma su una coppia in vena di effusioni. Evidentemente fotografa qualcosa di più, perchè una donna gli offre per il rullino qualcosa che non può rifiutare..

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,75 / 10 (68 voti)7,75Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Gran premio del festival del cinema internazionale
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Gran premio del festival del cinema internazionale
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Blow up, 68 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

C_0_  @  21/08/2017 19:33:47
   3½ / 10
Con questo film ho scoperto che realizzando mattoni si può essere definiti geni. Non lo consiglio nemmeno al mio peggior nemico. Forse va bene solo per chi soffre di insonnia. Una martellata nei genitali è preferibile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/10/2017 16.12.39
Visualizza / Rispondi al commento
GianniArshavin  @  03/07/2014 11:44:59
   8 / 10
Dopo il suggestivo ma lentissimo "Zabriskie point" torno al cinema di Antognoni con "Blow up" ed è inutile dire che questa volta è stato amore!
Nonostante i ritmi non siamo elevati nemmeno qui , questo prodotto del regista italiano è davvero magnetico ed interessante in ogni scena , un mosaico composto da sequenze memorabili entrate di diritto nella storia del cinema (e omaggiate da svariati registi in futuro) che trova la sua perfetta chiusura in un finale portentoso ed ambiguo.
Il regista ci immerge in una Londra oziosa e grigia dove il protagonista , un David Hemmings ispiratissimo , si muove insoddisfatto malgrado tutti gli agi di cui gode. Questo scontroso ma affascinante fotografo si ritroverà immischiato in un qualcosa più grande di lui , un evento misterioso che potrebbe dare una svolta decisiva alla sua vita.
Come detto ogni fase del film ha un suo senso ed un suo significato all'interno della storia , ed anche le scene che sembrano messe li a caso troveranno una possibile spiegazione nel già elogiato finale.
Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un'opera ancora moderna al giorno d'oggi , un lavoro senza sbavature ed impeccabile per quanto riguarda la regia e la fotografia.
Questo "Blow up" quindi è un classico da vedere ed assaporare senza nessun timore reverenziale.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/07/2014 20.38.42
Visualizza / Rispondi al commento
ZanoDenis  @  26/11/2013 17:52:48
   4 / 10
Non riesco proprio a digerirlo.
Ho visto il film e l'ho pure sentito analizzare dalla prof dell'università.
Devo ammettere che la regia e alcune immagini sono ben fatte, ok ma è l'unica cosa positiva del film. Per il resto è il film più lento che ho mai visto, sembra dura 10 ore e sono andato spesso vicino all'addormentarmi, inoltre ci sono pochissimi dialoghi e sono pure "nonsense", quasi vicini al grottesco, ma in un modo particolarmente fastidioso. L'altro fattore è che il film non riesce completamente a coinvolgere, estraniazione totale dello spettatore, il protagonista privo di un proprio spessore, così come il resto dei personaggi. La trama e il soggetto sono praticamente ridicole, e non sono neanche spiegate allo spettatore, per tutto il film si vedere il protagonista fare azioni senza senso

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Non sarei stato così cattivo se comunque il film avesse avuto un minimo di ritmo per non risultare pesante, ma è una palla assurda.
Adesso concludo con una frase rilasciata da Orson Welles su Antonioni : " Secondo la giovane critica americana , una delle grandi scoperte della nostra età è il valore della noia come soggetto artistico. Se è così Antonioni merita di essere annoverato come un pioniere e un padre fondatore ". E senza offesa, ma lo dice Orson.
Concludo io dicendo : " Se siete indecisi tra il vedervi una divertentissima partita del Chievo e questo film, vi conviene vedervi il Chievo"

3 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2024 13.47.09
Visualizza / Rispondi al commento
sweetyy  @  25/04/2013 04:15:09
   3½ / 10
Inutilmente lento e troppo poco coinvolgente, inoltre i personaggi sono privi di spessore e personalità.

7 risposte al commento
Ultima risposta 25/04/2013 18.22.00
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  09/09/2010 15:58:57
   9 / 10
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Non ho mai amato chi parla di presunta superiorità del passato rispetto al presente. Nel cinema questo è un pensiero diffusissimo. Non credo che la creatività, l'intelligenza, la maestria dell'uomo possano esser peggiorate negli anni perchè a peggiorare è la società, le abitudini, i gusti, non il DNA. Quello che però è senz'altro vero è il peggioramento MEDIO delle storie raccontate nel cinema. Tutto ciò è dovuto a molti fattori di cui 2 a mio parere predominanti: l'inevitabile bacino di nuove idee che inevitabilmente si prosciuga sempre di più e le nuove tecniche del cinema moderno, l'avanzare grafico e tecnologico che purtroppo, in un cinema sempre più spettacolo, sono spesso anteposte al soggetto, all'idea, alla vetusta trama.
Antonioni, pur eccellendo nel comparto tecnico, inteso semplicemente come regia e fotografia, dimostra con Blow Up quanto una sceneggiatura semplice ma scritta con i controc... possa far impallidire il 90% di quelle attuali.
Parlare dell'eleganza registica di Antonioni è il classico chettelodicoafa. Mi piace solo soffermarmi sul taglio dell'inquadratura, sull'uso che fa il maestro della scenografia, degli oggetti, per ritagliare l'immagine a suo piacimento. Avevo notato quest'arte nel "In the mood for love" di Kar Wai (solito dividere a metà l'inquadratura con mura o tende), in Antonioni è quasi maniacale. E non parliamo delle scene in camera car, semplicemente perfette (senza computer...)
La fotografia che dire? Blow Up parla di fotografia, intendendo quella statica, probabile omaggio del regista a uno degli aspetti più curati e importanti per lui in cinematografia. Ad un certo punto nel film una foto viene paragonata a un quadro, sublime crasi di tre arti.
Come dicevo prima però sono rimasto affascinato dalla straordinaria sceneggiatura, dal lento incedere della storia, dall'atmosfera a tratti surreale (ma alla luce dei fatti c'è forse un perchè...) dagli incredibili silenzi, lunghi anche 10 minuti, di cui il film si riempe. A questo proposito la scena dell'analisi delle foto è di una forza impressionante e fa invidia a parecchi pseudo thriller di oggi (oltre ad essere IDENTICA alla scena portante di "Uomini che odiano le donne" - una foto di una donna che guarda impaurita da una parte, e un'altra ingrandita- blow up- per cercare di capire cosa sta vedendo).
Il genio però, quel quid che rende forse il film un capolavoro è il meraviglioso finale. Il corpo non c'è più, anche se potrebbe benissimo esser stato portato via, ma con la scena da pelle d'oca dei mimi l'ipotesi più forte diventa un'altra. La fantasia, l'immaginazione sono alcune delle più potenti e importanti cose che sono state regalate all'uomo. Se solo ci crediamo possiamo veder tutto, sognarci qualunque cosa, da un corpo morto disteso nel prato a una pallina da tennis che magicamente ci cade vicino ai piedi.

5 risposte al commento
Ultima risposta 10/09/2010 21.23.45
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  02/01/2010 11:58:27
   9½ / 10
Welles disse di Antonioni: “I suoi film sono sfondi perfetti per mannequins di alta moda.”
Ma se tra gli scatti alle modelle c'è un'istantanea singolare, del tutto diversa dalle altre, di natura oscura e immortalata senza posa, ecco che dunque diviene di più. L'insostanziale vacuità di un parco notturno, o il pensoso vago di una donna.

Il mistero è un abbellimento ulteriore, un surplus, un'elica senza motore. Non c'è da fidarsi. Come un vento di passaggio, una compagna di mimi che arriva in città. Non c'è da fidarsi.
Dura finché sbiadisce. Se si focalizzasse, sparirebbe all'istante. E' un nulla anch'esso anche se sensuale.

Non esiste. Il gioco si mostra, affascinante coi ceroni bianchi e le sue mosse aggraziate; ma è illusione, un trucco, suggestione, uno scherzo... un qualcosa di sfuggevole come una magia...

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/01/2010 12.20.42
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  05/12/2008 15:57:26
   9½ / 10
La fotografia. L'osservazione. L'immaginazione. Questi gli argomenti principali di questo grande capolavoro di Michelangelo Antonioni.
La realtà distorta dalla nostra fantasia. Il fotografo è un grande osservatore, è la persona che osserva le cose da un altro punto di vista, le scruta nel profondo, le rende proprie e finisce inesorabilmente per modificarle con l'immaginazione. Secondo il regista è questo che fà l'uomo, sogna, ed'è lo "sceneggiatore" della propria esistenza.
La sceneggiatura (e la narrazione) di Antonioni, scritta con Tonino Guerra, è perfetta, scorrevole e affascinante, i dialoghi sono pochi per far spazio alle immagini. L'autore si è ispirato a un racconto di J. Cortázar (La bava del diavolo).
"L'amplesso fotografico" iniziale è ammaliante, per le bellissime musiche di Herbie Hancock, e l'efficacissima regia. Da citare anche l'inizio che rimanda a "L'Uscita dalle fabbriche Lumiere". Impossibile dimenticare, inoltre, l'ultima scena dove il regista ci spiega tutto, essa è di una potenza devastante.
Mi è piaciuto molto il solitamente mediocre David Hemmings, stupende le attrici femminili da Vanessa Redgrave alla sensualissima Sarah Miles.
Grande successo di critica, ha vinto la Palma d'oro e ha avuto due nomination all'Oscar.
Questo è Cinema, un film fondamentale.

"La smetta, lei non può fotografare la gente in quel modo!"
"E chi lo dice? Io faccio soltanto il mio lavoro! C'è chi fa il torero, il deputato... io faccio il fotografo!"

7 risposte al commento
Ultima risposta 12/02/2009 10.41.12
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI julian  @  12/06/2008 15:45:33
   5½ / 10
In occasione della morte di Dino Risi ho letto un articolo sul giornale che riportava alcuni passi della sua ultima intervista.
Risi era stato bollato come il rivale di Antonioni: il primo ci ha lasciato commedie spensierate, fantastici ritratti dell'Italia, il secondo è passato alla storia per la sua incomunicabilità e ha firmato pellicole di certo non adatte a tutti.
Eppure, anche se Risi ogni tanto aveva tirato frecciatine ad Antonioni nei suoi film ( come Gassman che nel Sorpasso dichiara "Mi so visto un film di Antonioni... me so fatto una dormita"), non lo considerava affatto un rivale, semplicemente erano due registi che facevano ciname diversamente: Risi riempiva le sale, Antonioni portava al cinema coloro che volevano sentirsi chic.
E' questa la parte che mi ha colpito di più, perchè ingiustamente il film che si avvale di un linguaggio cinematografico un pò complesso e metaforico viene spesso elevato senza esitazioni a capolavoro. E questo Risi l'aveva capito...
Non che volesse screditare le capacità registiche del collega, nè dubitare dei contenuti delle sue opere, ma semplicemente ha voluto sottolineare come le persone si lascino facilmente condizionare dallo stile indecifrabile e fronzoluto di alcuni registi e si sentano più intellettuali al solo vedere tali film più impegnati.
Ora nn voglio essere il solito guastafeste, anche perchè è il mio primo film di Michelangelo e sarebbe assurdo da parte mia iniziare a criticarlo, ma pare tanto strano che io continui a predicare la superiorità dei film meno cervellotici ? Si tratta sempre di un mio parere ovviamente...
Blow up è il classico esempio di "io ci metto le immagini, per il resto fate voi" per il quale è più lo spettatore a creare anzichè il regista; non è raro infatti che qualche critico trovi contenuti cui il regista non aveva minimamente pensato (lo ha confermato anche Tornatore in un'intervista, ed è un fenomeno frequente anche in letteratura).
In ogni caso è la storia di questo fotografo che va in giro a scattare istantanee artistiche e che poi, fantasticando, crede di scoprire un cadavere ingrandendo le foto, autosuggestionandosi a tal punto da trovare effettivamente un cadavere.
Il finale è quel che si dice aperto a più interpretazioni, allegorico, con i mimi che dovrebbero rappresentare la finzione della realtà o qualcosa del genere.
Lo spettatore non avrà null'altro su cui lavorare e naturalmente non potrà ricevere risposte.
Ecco ciò che mi spinge ad abbassare il voto ad un film che è anche piacevole a guardare: la fotografia è stupenda e i silenzi prolungati in mezzo alla natura sono relax per gli occhi. Purtroppo è il cervello che deve lavorare...
Un altro difetto invece, sempre secondo me, sono gli attori, interpreti scadenti, soprattutto le donne che mi son sembrate totalmente incapaci.
So che qualcuno mi avrà già individuato come "quello che guarda i film complicati e poi li critica" ed avrà pensato "ma allora che li guardi a fare ?".
No non sono un presuntuoso, semplicemente accetto i film chiari fino a un certo punto che poi lasciano spazio a interpretazioni personali anche sulla base di elementi su cui ragionare, ma disdegno quelli in cui deve fare tutto lo spettatore (mi direte che Blow up non appartiene a questo genere. Magari non per voi, ma per noi gente ignorante e dalla mente poco elastica si).
E poi cercavo Blow up da tempo perchè dalla trama mi aspettavo un prodotto rivoluzionario, che mostrava in modo particolare la violenza e vedendo l'annata '66 ho pensato che non mi dovesse sfuggire.
Rivoluzionario forse lo è stato, ma per il resto... delusione.

6 risposte al commento
Ultima risposta 07/12/2008 01.42.45
Visualizza / Rispondi al commento
Fritz  @  01/06/2008 16:24:28
   7½ / 10
Probailmente il miglior film italiano... anche se di italiano non ha niente se non il regista meno italiano che ci sia stato. Questo la dice lunga su cosa sia stato il cinema in Italia (o se ve ne sia stato mai uno - ed io ho molti dubbi). Tirarsi dentro attori inglesi e la Londra inglese per darsi un tono di bontà, che indubbiamente danno, la dice ancora più lunga. Sinceramente Antonioni non poteva fare meglio. Il finale è un po' eccessivo ma lo si può perdonare, dimenticandoselo. In proporzione avrei dovuto dare un voto minore (visto il 9 e mezzo dato ad Arancia Meccanica) ma oggi sono buono.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/06/2008 20.57.47
Visualizza / Rispondi al commento
Sestri Potente  @  16/10/2007 14:16:17
   5 / 10
Un film che non è per tutti: troppo difficile da comprendere, per gustarselo bisogna essere dei critici o comunque avere una conoscenza tale da poter comprendere tutti i passaggi. Ci ho pensato e ripensato su che voto dare, è sicuramente un capolavoro ma io non sono adatto per un film del genere!

3 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2007 12.14.27
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  11/09/2007 14:41:39
   9 / 10
non capisco i voti relativamente bassi dati a questo capolavoro di qualche gradino sopra a Deserto Rosso. soprattutto da parte di gente competente.
Blow Up può essere tante cose, varie interpretazioni sono state fatte, quindi provo a darne una anche se durante la visione ero colto a piena misura dall'incredibile fascino e bellezza di questo film la cui poetica delle immagini è dolce e aggressiva allo stesso tempo.
è un film molto influenzato dall'epoca in cui fu girato, Antonioni trae pretesto dalla situazione politica e sociale instabile che si era formata in quegli anni.
Antonioni non mostra una crisi del linguaggio artistico in quanto monumento sociale e politico, bensì ne mostra l'assenza: emblematica e meravigliosa è la sequenza finale della partita a tennis virtuale, i giovani che dovrebbero detenere la responsabilità artistica di "latori" (i cantanti rock oppure lo stesso protagonista) e "ricevitori". è proprio da questa assenza che Antonioni sviluppa un personaggio anomalo, ma affascinante e non del tutto negativo, anzi forse unico in una positività relativa. talentuoso, aggressivo, spregiudicato, ma anche acuto osservatore e animo sensibile e dolce: in un'altra sequenza strabiliante ovvero quella del parco, si nota proprio un'atteggiamento animalesco predatore quando il ragazzo si apposta fotografando la coppia. Antonioni si pone come complice o come antagonista della sua "ambiguamente nefasta" azione impudente? la risposta sembra arrivare dall'episodio centrale del cadavere: il ragazzo nell'autocompiacimento del suo genio non riesce a responsabilizzarsi riguardo alla sua scoperta di fotografo e ne soffre (il concetto di "sofferenza" nel cinema di Antonioni è stato delineato perfettamente da Pasolini in un'intervista) incredibilmente. la "responsabilità" di cui si parla è ricollegabile all'assenza di linguaggio artistico e non credo che si tratti di etica, ovvero non credo che il ragazzo intendesse comportarsi cristianamente col corpo e consegnare l'assassino alla polizia, invece intendo di scoprire una nuova forma d'arte, una nuova espressione del disagio interiore che muove le generazioni a esprimersi in relazione ai problemi di tutti con la musica, la letteratura o per gli avanguardisti anche la fotografia...e il cinema.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2008 20.49.32
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Silly  @  21/08/2007 21:02:30
   9½ / 10
Interessantissimo film.... E' evidente l'intenzione di Antonioni di far apparire gli oggetti come feticci, i corpi sono oggetti sessuali, i colori sono vivacissimi....... In una Londra pre 68ina tutto è apparenza, gioco, niente ha un valore o un'importanza prioritaria. Estremamente significativa è la scena del concerto........ Forse è un po' lento-non è un difetto secondo me-, ci sono molti silenzi, molte inquadrature fisse. Ma il bello è proprio questo. Ti aiuta a riflettere....... Xchè a nessun conoscente del nostro bel fotografo senza nome importa del delitto? Un uomo è stato ucciso, lui lo sa, vuole condividere questa scoperta. Ma tutto è più importante (anche x lo stesso fotografo), perfino recuperare il pezzo di una chitarra........ Non è assurdo? Eppure è così. Il mondo è pieno di gente stupida e superficiale, che ha bisogno di sensazioni forti immediate, tanto poi svaniscono....... Infantile. Questo siamo, spesso e volentieri. E l'incomunicabilità, seppur velata, emerge anche in questo film di Antonioni. Proprio xchè non esistono dei veri rapporti. Xchè un rapporto vero è fatto di scambi, di condivisione, ci comunicazione.........
Eccellente il finale, come sempre in questo Antonioni è un genio.
Consigliato decisamente!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/01/2010 19.03.12
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE amterme63  @  05/08/2007 18:58:17
   8 / 10
Un film per menti volenterose.E’ difficile non farsi venire addosso la sensazione di noia. Ci si domanda di continuo dove il film voglia andare a parare, perché ci mette tanto a svilupparsi.
In realtà è proprio su questa sensazione di “non senso” e noia che si vuole giocare. Basta avere l’accortezza di estraniarsi anche dalle proprie sensazioni per avere in mano la chiave del film. Certo è un processo piuttosto sottile e cerebrale, ma è su questo che punta Antonioni per poter svelare il presupposto di tutti gli esistenzialisti: la mancanza di significato o scopo della vita umana. Più nello specifico la “reificazione”, cioè la riduzione dell’uomo a semplice oggetto indifferente, tipo uso e getta. In linea con secoli di tradizione filosofica scettica, il film è un’altra testimonianza dell’illusione del reale (realtà che viene messa in dubbio, finzione che diventa realtà). La Londra pre-sessantottesca viene, secondo me, criticata da Antonioni. I giovani sono solo vani e attaccati a feticci, come i vestiti o i manici di chitarra.
La storia rappresenta la giornata di un fotografo, ma di questa persona non sappiamo neanche il nome. Lo vediamo intento nella sua routine di uso della figura femminile come semplice oggetto da raffigurare o da usarsi per i propri piaceri. Alla società basta il simulacro delle persone, non la persona stessa. Nel suo vagabondare fotografico della realtà si trova impelagato nella vicenda di una donna misteriosa. L’istinto di conoscere lo porta a scoprire un omicidio. Eppure di questo fatto non interessa niente al suo amico del cuore mezzo drogato o alla sua ninfomane compagna. Anche lui alla fine annega il suo istinto di interesse per gli altri nell’indifferenza generale.
Il tutto di svolge con ritmo molto lento, evitando apposta scene drammatiche e riducendo tutto ad un lento scorrere. L’episodio dell’omicidio poi è inframezzato da tante digressioni, tutte per mostrare che non c’è niente che è più importante di qualcos’altro. Tutto è indifferente nell’universo. Addirittura tutto è apparenza, i sensi possono ingannare. Si vive tranquillamente con il simulacro di tutto, dei sentimenti come degli oggetti (la partita a tennis mimata). Soprattutto si vive soli (inquadratura finale panoramica dall’alto del fotografo solo in mezzo ad un prato).

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2008 23.51.08
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  23/11/2006 23:34:01
   8 / 10
Opera di grande impatto filmico-linguistico.
Antonioni mostra attraverso il film il dispositivo del cinema. Macchine fotografiche, laboratorio di sviluppo di pellicole, finestre simili allo schermo cinematografico attraverso fotografie in sviluppo. Finestre nelle finestre...lo spettatore entra guardone in una profondità insperata.
La curiosità dello spettatore si esalta, l'immaginario esplode...
Esempio di grande cinema nel cinema...

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2008 16.47.09
Visualizza / Rispondi al commento
Crimson  @  16/02/2006 17:52:34
   8 / 10
Uno di quei film che hanno lo strano effetto di lasciare col fiato sospeso durante il suo svolgimento e di inondarmi con una valanga di sensazioni e riflessioni dopo la visione. E' stupendo il meccanismo pirandelliano col quale ti avvicina e ti allontana dalla verità (ma poi: quale verità?). La scena più bella è quella in cui il protagonista ingrandisce e osserva le fotografie, davvero coinvolgentissima.
Tuttavia per me ci sono delle parti un pò noiose, e perdipiù superflue.
La vicenda del protagonista mi ha lasciato su tutte una riflessione sul modo di concepire e concettualizzare molti aspetti della nostra vita.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/05/2012 14.50.49
Visualizza / Rispondi al commento
phoenietzsche  @  25/02/2005 21:18:59
   10 / 10
Numero primo

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/12/2005 21.02.38
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE maremare  @  23/01/2005 14:34:35
   9 / 10
L'estetica di Antonioni trova il suo apice in questo film

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/01/2010 15.59.32
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049876 commenti su 50709 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESBLIND WARCACCIA GROSSACHAINED FOR LIFECHIEF OF STATION - VERITA' A TUTTI I COSTICONFESSIONI DI UN ASSASSINOCONTRO 4 BANDIERECUGINE MIEDAREDEVIL - IL CORRIERE DELLA MORTEDAUGHTER OF DARKNESSDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDGIRL FLU - MI CHIAMANO BIRDGUIDA ALL'OMICIDIO PERFETTOI 27 GIORNI DEL PIANETA SIGMAINTIMITA' PROIBITA DI UNA GIOVANE SPOSALE DIECI LUNE DI MIELE DI BARBABLU'MERCY (2023)NOTTI ROSSEORION E IL BUIOOSCENITA'RAPE IN PUBLIC SEASANGUE CHIAMA SANGUESPECIAL DELIVERYSUSSURRI - IL RESPIRO DEL TERRORETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE EXECUTIONTHE GLENARMA TAPESTHE PAINTERTHE WAITUNA SECONDA OCCASIONEUNA TORTA DA FAVOLAUN'ESTATE DA RICORDARE (2023)VENDETTA MORTALE (2023)WHAM!

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net