bros (2022)

Sorrisi pochi, in compenso tanta verbosità nei dialoghi e troppa prolissità nella sceneggiatura, che poi si ripercuote sulla regia, troppo statica in alcuni momenti e piuttosto dilatata nel presentare fatti e personaggi.
Storia un po' ripetitiva che non coinvolge totalmente e lascia un po' insoddisfatti, tanto che una seconda visione sarebbe alquanto difficile da affrontare.
Cast apprezzabile ma alcuni personaggi non sono il massimo della simpatia.

Praticamente la prima rom-com omosessuale mainstream ad Hollywood.
Bros è discendente diretto di 40 anni vergine, Tutti pazzi per Mary e così via ma con un nuovo, divertente punto di vista: il mondo lgbtq+.
E in effetti il film è davvero, davvero divertente, con una sana ironia sull'ambiente queer newyorkese, battute al vetriolo (molte purtroppo non possiamo nemmeno comprenderle a pieno, qui in Italia) e tante tante gag più o meno riuscite (Il cameo di Debra Messing che non ne può più di essere la Grace di tutto il mondo è davvero divertente, così come le prese per il cu.lo ai film natalizi hallmart o i brainstorming tra gli organizzatori del museo, con le lesbiche che formano una specie di squad minacciosissima).
Quello che non funziona, ahimè, è la chimica tra i due co-protagonisti, i nemici/amici/amanti di turno. Non sembrano mai davvero innamorati, non c'è mai un briciolo di tensione sessuale, non c'è feeling e non sembrano nemmeno amici (tanto per dirne una, tra Billy Crystal e Meg Ryan c'era una costante, percepibile tensione sessuale, anche quando inizialmente non si sopportano o si definiscono poi "semplici amici"). Qui niente di tutto ciò, ed è un errore imperdonabile per una commedia romantica che per fortuna si regge sulle gag e le battute dei personaggi di contorno.