brothers (2009)

Sul trauma dei reduci di guerra (quelle mondiali, ma per quanto riguarda il cinema americano soprattutto del Vietnam) film ne sono stati girati molti, e "Brothers" sicuramente non affronta temi nuovi per il cinema. Però funziona, tocca le corde giuste senza essere eccessivamente smanioso di commuovere, è umano. Quello che meglio evidenzia a mio avviso è il rifiuto: soprattutto delle figlie verso un padre che non riconoscono più, perché quando qualcosa che avevamo di caro cambia e non ci piace più, il rifiuto diventa una delle prime armi inconsapevoli di difesa.

Jake Gyllenhaal (non imparerò mai a scriverlo) e Tobey Maguire offrono due interpretazioni magnifiche, il primo ancora meglio del secondo che forse in alcuni frangenti estremizza anche troppo, Gyllenhaal sembra recitare con estrema naturalezza. Non male anche Natalie Portman, anche se il suo personaggio è un po' insulso per come si comporta.

Tra i migliori di Jim Sheridan, che quando c'è da raccontare un dramma sa come farlo.