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Radford riprende banalmente temi riguardanti il trasgressivo mondo del sesso a pagamento in modo sconclusionato e con una flemma a tratti insopportabile.Tutto è pervaso da una mediocrità disarmante soprattutto per via di una sceneggiatura stesa per linee guida,quindi, secondo quelli che dovrebbero essere gli intenti di base,arricchita dall'improvvisazione e dall'ispirazione del momento.L'impegno da parte delle attrici non manca, ma la storia gira a vuoto e l'attenzione per questa si attesta su livelli insignificanti. Disagio sociale e sogni infranti,vilipendio e mercificazione del corpo ,squallore ed umiliazioni per (soprav)vivere,il tutto riguardante un gruppo di languide strippers di un malfamato locale di Los Angeles tra cui spicca la veterana coppia Hannah/Tilly. Non basta mostrare però un bel paio di chiappe tornite e qualche esplicita scena di lap-dance per generare un interesse che vada oltre un desolante voyeurismo.Radford quindi sollecita nello spettatore solo stuzzicante bramosia per il corpo femminile, contravvenendo clamorosamente i propositi primari.La vita delle protagoniste una volta scese dal palco è troppo debole per creare la giusta empatia,non lascia nulla ,affogando nella totale prevedibilità.Il regista fallisce quindi in maniera sconcertante,vorrebbe fare una sorta di documentario sul degrado urbano e morale ed invece offre proprio ciò cui contro vorrebbe puntare il dito.Radford ancora una volta non convince e forse qui tocca il punto più basso della sua già non eccelsa carriera crollando nel ridicolo.
Uno dei film più noiosi che io abbia mai visto. Gira intorno alla vita di 5 spogliarelliste esaurite, che pur essendo brave, non coinvolgono per niente!!!
L unica cosa che si salva è la citazione a PULP FICTION