dogman (2023) regia di Luc Besson Francia 2023
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dogman (2023)

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locandina del film DOGMAN (2023)

Titolo Originale: DOGMAN (2023)

RegiaLuc Besson

InterpretiCaleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Clemens Schick, Grace Palma

Durata: h 1.54
NazionalitàFrancia 2023
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2023

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Trama del film Dogman (2023)

Un bambino cresciuto in mezzo a molte difficoltà e sopravvissuto ad altrettante tragedie, cresce cercando la salvezza nel rapporto con i suoi cani.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (13 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su Dogman (2023), 13 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  15/04/2024 12:45:38
   7½ / 10
Peccato per la poca credibilità della storia, soprattutto nel rapporto di Douglas e i suoi cani e il suo modo di comandarli, per il resto una storia crudissima e violenta che racconta e fa sentire come ci si sente a essere gli ultimi e i più miserabili, completamente sfiduciati verso la razza umana. Ho apprezzato molto quella parte così come il personaggio principale ma anche la psichiatra e l'elaborazione psicologica che avviene col rapporto tra i due.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/04/2024 22:54:05
   5½ / 10
Sorpreso dalla media voti cosi alta ho deciso di dare l'ennesima chanche ad un autore che ritengo molto sopravvalutato e che in carriera ha indovinato un solo film, forse due.

Dopo aver visto questo "Dogman" il mio pensiero resta lo stesso anche se sicuramente troviamo passi avanti rispetto alle ultime boiate cosmiche.

Punto a favore è il magnetismo che offre il suo protagonista, bravo e coinvolgente a raccontare storie banali che vengono rese avvincenti dal suo sguardo.
Tolto questo resta ben poco, tranne se siete amanti dei quattozampe, in quel caso adorerete tutte le fesserie proposte chiedendo al vostro cane di diventare un super eroe.

In pratica si tratta di un film a episodi piu' o meno riusciti dove ci sono gli stessi gangster e cattivi di "Nikita" tanto per intenderci ma il fatto di portare sullo schermo tanti cani simpatici porta il regista ad eliminare qualsiasi scena di violenza. Perfino il colpo di fucile che paralizza il protagonista appare bizzarro e ridicolo per farlo passare per buono ad un pubblico di ragazzini.

Il finale puo' anche essere suggestivo ma è un concentrato di autocompiacimento registico che lascia il tempo che trova, troppo spettacolare...quasi come i cani che organizzano la fuga da un carcere di minima sicurezza con un solo poliziotto di guardia...manco nel Far West accadeva... o forsi li si.

Mauro@Lanari  @  24/02/2024 12:55:14
   3½ / 10
"Può valere 4 o 9": m'anche 3 e ½ come su Metacritic. Origin story dell'antieroe di turno con giochi di parole fra underdog, dog, god, doug e drag, inizia da un fatto di cronaca e si sbraca in un cinecomic "rozzo e sensazionalista" (Lorenzo Ciofani), immancabile l'effetto Hachiko come già nell'incipit della saga John Wick. Se la genesi dei più o meno cattivi continua ad attrarre, forse è perché nessuno sa che la genealogia del negativo è già stata completata da Ricœur e dal primo Greenaway.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  24/11/2023 09:46:06
   6 / 10
Film su un supereroe con velleità autoriali, di grande potenzialità ma che alla fine lascia davvero insoddisfatti.
A parte la bellissima interpretazione del protagonista, la storia fatica davvero a stare in piedi, tutto è poco plausibile e lascia il tempo che trova.

Si lascia vedere tutto qui, non ci ricamerei sopra troppo.

stratoZ  @  04/11/2023 15:49:42
   6½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L’ultimo film di Besson è un’opera interessante, con dei caratteri in linea col suo stile, solitari, incompresi, sopra le righe ma soprattutto molto riflessivi e dalla grande consapevolezza della propria condizione.

Dogman si pone un po’ a metà strada tra il dramma e il thriller, non tralasciando le componenti di nessuno dei due, dalla narrazione in flashback vi è un approfondimento quasi completo delle esperienze e soprattutto dei traumi del protagonista, dei sogni e dei rimpianti, degli affetti e delle delusioni, insomma a fine film sembra di essere vissuti sempre accanto a lui, di conoscerlo per bene, nulla è lasciato non spiegato, è per questo che la componente drammatica è molto forte, così come quella psicoaffettiva, non è casuale la presenza della psicologa, forse la prima persona nella sua vita con la quale si può confidare.

Tra la denuncia alle coercizioni di una figura paterna dispotica e violenta e la disillusione nel credere non sia rimasto nulla di buono negli esseri umani, il protagonista fonda la sua personalità, si aggiunge anche un po’ di critica religiosa qui restata ultimo baluardo di speranza di una persona disperata, il tutto è reso benissimo da Caleb Landry Jones qui meravigliosamente in parte e capace di passare tutta la sua sofferenza allo spettatore.

Se si perdona qualche forzatura narrativa, specialmente negli aspetti thriller riguardanti le malefatte del personaggio - mai davvero malefatte secondo il suo punto di vista, e qui Besson ne approfitta per rimettere in discussione bene e male, ma anche collocare l’essere umano all’interno del contesto - mi ha un po’ infastidito lo stile ridondante e alla ricerca dell’epico di Besson, col personaggio spesso con la battuta pronta, alla ricerca della frase ad effetto per cercare di far riflettere lo spettatore sulle tematiche, frasi che risultano spesso didascaliche e che sanno di troppo nel quadro di un film che già comunica bene con le immagini.

Carini gli aspetti tecnici con la fotografia al neon tipicamente postmoderna fatta di neri e colori accesi, ogni tanto glitterati, che un po’ mi hanno ricordato le avventure dei personaggi di autori contemporanei come Refn e Noé, ma Besson non ne raggiunge l’estremismo se non in qualche digressione eccessivamente nichilista ma pur sempre votata alla sopravvivenza.

In definitiva penso sia un film discreto, comunque una ripresa per Besson che personalmente negli ultimi anni mi aveva regalato più delusioni che gioie.

Ch.Chaplin  @  28/10/2023 16:10:17
   9½ / 10
Il miglior film che ho visto quest'anno. Besson riesce a narrare con profondità e intensità drammatica una vicenda umana tragica di un uomo che cerca la sua identità nel rapporto con i cani dopo aver sperimentato la brutalità degli umani, anche nella sfera familiare. Lo fa però senza mai renderlo pesante, né noioso, né messianico, bensì a tratti ironico (nello stile che lo contraddistingue). Un film scritto benissimo, dove nulla è lasciato al caso, peraltro interpretato in maniera magistrale da un attore, Caleb Landry Jones, sul quale la parte sembra costruita a pennello.

pak7  @  26/10/2023 07:47:59
   9 / 10
"Ovunque ci sia un infelice, Dio manda un cane".
Dogman colpisce l'animo dello spettatore, anche quello meno sensibile, anche se penso si possa presupporre che chi vada in sala sia, quantomeno, amante degli animali.
Anzi, è forse l'ingrediente fondamentale.
Caleb Landry Jones è immenso nel suo ruolo da "Joker dei cani", come è stato definito.
Un film sulla solitudine e sull'emarginazione di chi ha difficoltà, sui sentimenti di chi sogna un amore impossibile di chi vuole portare avanti un progetto ma la "legge" glielo impedisce.
Un film sulla violenza domestica, quella che sentiamo e guardiamo nei telegiornali.
Ovviamente, come nei più classici film di Besson, dove non manca un po' di spettacolo finale, divertente ma mai fuori le righe.
Straordinario.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  23/10/2023 02:52:04
   7 / 10
Se dimentichiamo che Besson è il cineasta europeo più autoindulgente, che molti suoi film sembrano costruiti a tavolino (li pensa prima di farli e si vede pure troppo) allora Dogman è un capolavoro, altrimenti un film insopportabile. Può valere 4 o 9 allo stesso tempo. Purtroppo o per fortuna centra l'obiettivo, nonostante quel brutto finale alla Anorofsky (per favore, basta con l'etica sulla Vita le Divinità il senso dell'Esistenza e Dio, possibile che nessuno abbia la forza di trovare un senso LAICO alle cose?!) e una parte centrale dove sembra Goodfellas di Scorsese. Si resta ammirati, specialmente nella prima parte, dalla mostruosa performance del protagonista, un Travesti decadente che suscita ammirazione disprezzo pietà anche quando il registro vira sul grottesco e tenta di farci ridere. I dialoghi francamente fanno davvero pena, sembra uno di quei trattarelli da New Age che si comprano a cinque euro nelle librerie ("Abbiamo in comune il dolore" cfr. mi sembrava il dialogo tra il dr Lecter/Hopkins e la Forster in "Il silenzio degli innocenti"). Per dirla tutta, "Dogman" è un bel minestrone di ingredienti senza senso della misura, e alcuni sono STREPITOSI e altri TREMENDI. I comprimari, fantastici per quanto bizzarri. Una sorta di Sherlock Holmes post-moderno e una stralunata attricetta di teatro. Anche la musica è dosata bene nella sua improbabilità visiva si va dai Zz Top a Edith Piaf da Miles Davis agli Eurythmics. Le esibizioni del protagonista sono magnifiche, un corpo che, mentalmente, interpreta fino ad appropriarsene corpi e menti altrui. Un essere umano prigioniero di un corpo che ama solo se diventa (di) un altro. Cher, Edith Piaf, Marlene Dietrich. Ripeto, è uno di quei film che potrebbe cambiarti ottica di vita, anche se fa di tutto per essere, più che oltraggioso, pesantemente overflow. Sarebbe bastato un limite Besson avrebbe dovuto dirci che non si semina la distanza ma è una storia terribile che potrebbe appartenere a molti, invece ci tiene a mostrare solo l'aspetto deviato (distante dall'umanità circostante) del personaggio. Diventa un Freak disabile che addestra i cani, quindi il suo dolore non potrà appartenerci come avremmo voluto. Spara ruba e canta poi talvolta uccide senza remore perché tutti vorremmo dire che qualcuno di loro se lo sono meritato v. Joker. Ci sono momenti in cui sembra di assistere allo Spettacolo della Vita, con i cuori chiusi a plaudire e piangere per questo Sweet transex dimenticando, di colpo, tutto l'orrore che ha dovuto affrontare. Non è certo un film completamente riuscito ma non chiedetemi come riesce a seminare emozione e a turbarci

InvictuSteele  @  16/10/2023 22:34:12
   8 / 10
Bellissimo e commovente, non è tutto perfetto, ma su certe piccolezze ci si passa sopra. Ci sono alcuni passaggi frettolosi, qualche punto interrogativo, ma alla fine ci si alza dalla poltrona soddisfatti. E poi manda un messaggio importante di amore nei confronti degli animali. Forse il voto giusto sarebbe 7.5, ma esagero perché lo merita.

76mm  @  16/10/2023 11:22:42
   5 / 10
POSSIBILI SPOILER
La prima parte mi stava prendendo anche abbastanza bene, tutto sommato.
Certo, la struttura narrativa a flashback non è particolarmente originale, così come alcune trovate piuttosto risapute (l'amore impossibile non corrisposto, il riscatto attraverso l'arte…) ed è inoltre funestato da un enorme svarione di sceneggiatura che non trova giustificazione alcuna nel prosieguo della pellicola

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Detto ciò, la bravura di Caleb Landry Jones nel delineare il proprio personaggio è tale che riesce comunque a tenere alto l'interesse e a creare una certa curiosità di conoscere la piega che la storia andrà poi a prendere.
Piega che però inizia a diventare molto brutta quando il protagonista scopre di aver misteriosamente acquisito i poteri del dottor Dolittle e li usa per mettersi a capo della banda criminale più sgangherata della storia.
La deriva che ne consegue è marcatamente cartoonesca, zeppa di azioni degne di un film Disney (le rapine nelle ville…c'è un motivo per cui i cani non vengono rilevati dai sistemi di allarme?), personaggi improponibili (l'assicuratore criminale) e rese dei conti risibili ed esangui, con tutta la violenza (che avrebbe potuto essere l'unica parte interessante dal punto di vista grafico) sempre relegata fuori campo, fino ad arrivare ad un finale cristologico forzatissimo, a mio avviso giustificato soltanto dalla volontà del regista di fare la suggestiva inquadratura finale dall'alto, probabilmente a mezzo drone.
Da Besson non mi aspettavo uno spaccato realistico e senza fronzoli sul riscatto sociale di un reietto, ma una svolta così avulsa da ogni minimo barlume di credibilità mi ha lasciato decisamente interdetto.
Non essendo fra l'altro un gran cinofilo non sono riuscito ad apprezzare particolarmente le performances canine, come molti avranno sicuramente fatto.
Il protagonista (umano), come già detto, è molto bravo e fino ad un certo punto riesce a tenere in piedi la baracca, regalando fra l'altro un paio di exploit canori en travesti memorabili (Edith Piaf, Marlene…), poi però anche lui deve gettare la spugna di fronte a questo coacervo di buffonerie assortite.
Che il target di età di riferimento sia più basso di quello che potrebbe sembrare?

Invia una mail all'autore del commento devilkiss73  @  15/10/2023 22:56:53
   9½ / 10
Uno dei film più belli degli ultimi anni. Per me un capolavoro. I suoi sorrisi malinconici,il suo respiro, il suo affanno,la sua stanchezza, il suo dolore ce li fa vivere tutti con la sua bravura. Una storia intensa,ricca di tante emozioni diverse. Lo consiglio senza ombra di dubbio.

Wilding  @  15/10/2023 11:36:50
   7 / 10
Senza dubbio ispirato a Joker, un film intenso e molto bello, con un protagonista eccellente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/09/2023 16:47:08
   7 / 10
Dogman di Besson è stato un film che ha diviso pubblico e critica. Certamente non è stato gradito dalla giuria sennò Caleb Landry Jones si sarebbe trovato fra le mani la Coppa Volpi. E' un film tipicamente bessoniano su un antieroe emarginato e che ha trovano nell'amore per i cani la speranza di vivere, con quell'animali che ha il solo difetto di fidarsi troppo dell'uomo. Un personaggio angariato da un padre ed un fratello villenti e bigotti e che usavano i cani per i combattimenti. Qualche punto in comune con il Joker di Philips c'è, nella sua natura di uomo totalmente avulso dal sociale, emarginato dalla famiglia e dall'handicap della sedia a rotelle, ma che non ha la follia del Joker. Douglas ispira più speranza, ha un carattere molto misurato ed un parlare estremamente forbito. Non siamo ai livelli di Leon, c'è qualche deriva cartonesca nei personaggi antagonisti maschili, come cartonesca è la parte finale, ma tutto sommato è un film che mi ha fatto divertire e che mi sono goduto con una regia ed un montaggio che evidenzia il profondo legame tra Douglas ed i suoi cani.

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