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Una realtà dura e povera e l'immaginazione di un bambino deciso a voler catturare il riflesso dell'aereo, come se il catturare tale riflesso significhi catturare l'oggetto stesso. Divertente nei suoi tentativi mortificati, poetico quando l'innocenza cede a scapito del possesso stesso, ma presunto, dell'oggetto, considerato dal bambino come un qualcosa di vivo e tenendolo prigioniero può rischiare di morire. Il bambino è eccezionale, l'espressività e la faccia giusta per questo piccolo gioiello.
EN EL ESPEJO DEL CIELO ebbe un così grande successo che alcuni pezzi vennero utilizzati per una pubblicità di una banca. Diretto da Carlos Salces il cortometraggio non ha nessun dialogo, è basato tutto sui gesti e sulle faccende del piccolo protagonista. Il realismo si fonde con la realtà, dove il desiderio si avvera solo con la forza della fantasia. Il bimbo infatti vorrebbe fare suo qualche cosa che però non potrà mai avere e che rispecchia la situazione in cui vive: la povertà. La fotografia è molto curata e il bimbo è fenomenale, una di quelle poche volte in cui si può dire che il piccolo attore ha veramente trasmesso le emozioni dei suoi pensieri e il film per quanto breve possa essere riesce ad essere uno dei migliori cortometraggi mai girati, non per niente è stato vincitore a diversi importanti festival internazionali tra cui quello di Berlino.