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Riuscita trasposizione del celebre romanzo “Ten Little Niggers” di Agatha Christie che si differenzia dallo scritto per l’ambientazione,i dieci malcapitati si trovano in un lussuoso albergo in mezzo al deserto persiano e non più in un’isola,e nel finale,meno incisivo rispetto a quello originale ma comunque interessante.Questa versione, sicuramente meno famosa di quella di Renè Claire datata 1945, è una delle tante trasposizioni non solo cinematografiche,ma anche teatrali e per la tv cui il romanzo venne sottoposto. La trama credo sia arcinota un po’ a tutti,con i dieci protagonisti che attirati con l’inganno si ritrovano in un luogo isolato dal resto del mondo, dove un misterioso padrone di casa comincerà ad ucciderli uno ad uno dopo averli accusati di essersi macchiati in passato di orrendi crimini. Ottimo il cast internazionale tra cui spicca il “nostro” Adolfo Celi nei panni del Generale,pregevole il lavoro svolto in sede di regia da Peter Collinson,autore piuttosto avvezzo al genere,che sfrutta molto le inquadrature dal basso verso l’alto e quelle d’insieme,che riprendono tutto il gruppo con un notevole gusto per la messa in scena.Buono anche l’utilizzo dei colori e notevoli alcuni giochi di luce,come lodevole è il tentativo di dare il giusto spessore ai personaggi senza perdere di ritmo e cercando di rispettare un arco di tempo cinematograficamente accettabile.Forse a qualche situazione un poco verbosa avrebbe giovato un piccolo alleggerimento,mentre per quanto rigarda l'epilogo personalmente continuo a prediligere quello architettato dalla scrittrice britannica.Il film rimane comunque di buon livello e difficilmente non soddisferà gli amanti del giallo.